Verifica della valutazione sulla sorveglianza e gli effetti delle misure collaterali alla libera circolazione delle persone Rapporto della Commissione della gestione del Consiglio nazionale del 5 settembre 2017

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Rapporto 1

Introduzione

Il 21 ottobre 2011 la Commissione della gestione del Consiglio nazionale (CdG-N), basandosi su una valutazione del Controllo parlamentare dell'amministrazione (CPA), ha adottato e pubblicato il rapporto Valutazione sulla sorveglianza e gli effetti delle misure collaterali alla libera circolazione delle persone1.

Nel suo rapporto di valutazione, il CPA era giunto alla conclusione che le misure collaterali erano state applicate solo parzialmente e in modo diseguale2, in particolare per quel che riguarda gli strumenti adottati per lottare contro il dumping salariale.

Il CPA osservava inoltre che la gestione delle misure collaterali era tardiva, complicata e troppo poco mirata e che la comunicazione al riguardo risultava inadeguata: i dati disponibili non permettevano, a suo parere, di valutare l'efficacia delle misure collaterali o la presenza di fenomeni di dumping salariale3.

La CdG-N ha formulato tre raccomandazioni all'indirizzo del Consiglio federale: nella raccomandazione 1 (Gestione strategica e operativa)4 gli chiedeva di attuare una strategia di gestione chiara; nella raccomandazione 2 (Armonizzazione dei processi)5 lo invitava a sostenere maggiormente gli attori preposti all'attuazione delle misure collaterali e a dialogare e collaborare con loro; nella raccomandazione 3 (Comunicazione fondata su dati affidabili)6, chiedeva infine al Consiglio federale e alla Segreteria di Stato dell'economia (SECO) di fondare le loro comunicazioni e conclusioni su dati pertinenti, completi, affidabili e obiettivi.

Il 18 gennaio 2012 il Consiglio federale ha trasmesso alla CdG-N il proprio parere, che non ha tuttavia pienamente soddisfatto la Commissione, essendo i dati in parte discordanti da quelli in suo possesso. Nel maggio 2012 la Commissione ha adottato un nuovo rapporto a destinazione del Consiglio federale. Il secondo parere trasmessole da quest'ultimo ha finalmente soddisfatto la CdG-N, la quale ha di conseguenza terminato la sua ispezione il 6 settembre 2012.

1

2

3 4 5 6

Valutazione sulla sorveglianza e gli effetti delle misure collaterali alla libera circolazione delle persone. Rapporto del 21 ottobre 2011 della Commissione della gestione del Consiglio nazionale a destinazione del Consiglio federale (FF 2012 967).

Valutazione sulla sorveglianza e gli effetti delle misure collaterali alla libera circolazione delle persone. Rapporto del 16 giugno 2011 del Controllo parlamentare dell'amministrazione a destinazione della Commissione della gestione del Consiglio nazionale (FF 2012 979).

Rapporto del CPA del 16 giugno 2011 a destinazione della CdG-N, pag. 981 seg.

Rapporto della CdG-N del 21 ottobre 2011, pag. 971.

Rapporto della CdG-N del 21 ottobre 2011, pag. 973.

Rapporto della CdG-N del 21 ottobre 2011, pag. 974.

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2

Avvio della verifica e sua sospensione

Nell'aprile 2014 la CdG-N ha dato avvio alla verifica e ha invitato il Consiglio federale a prendere posizione, attraverso un rapporto, sulle raccomandazioni da essa formulate il 21 ottobre 2011. Nel luglio 2014 il Consiglio federale ha presentato alla CdG-N diverse misure per l'attuazione di queste raccomandazioni (cfr. n. 4). Nel novembre di quello stesso anno il Governo ha comunicato alla Commissione che diverse misure sarebbero state sospese fino a quando non fosse stato chiarito in che modo sarebbe stata attuata l'iniziativa popolare «Contro l'immigrazione di massa» (art. 121a Cost.7). Nel giugno 2015 la CdG-N ha comunicato al Consiglio federale che la situazione poco chiara non permetteva di procedere a un'adeguata valutazione delle misure previste né di quelle già adottate. La Commissione ha pertanto deciso di sospendere la verifica.

Occorre precisare che nel corso della sua verifica la CdG-N ha preso conoscenza di un audit effettuato dal Controllo federale delle finanze (CDF)8 nel quale, pur rendendo attenti alle persistenti lacune, si sottolineavano gli sforzi intrapresi negli anni precedenti dal Consiglio federale e dall'Amministrazione.

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Ripresa della verifica

Nel frattempo sono stati compiuti diversi passi per quanto riguarda il proseguimento delle misure collaterali. A titolo d'esempio si può menzionare l'adozione, il 1° luglio e il 18 dicembre 2015, dei messaggi del Consiglio federale concernenti la modifica della legge sui lavoratori distaccati (LDist)9, rispettivamente la revisione della legge contro il lavoro nero (LLN)10, nonché l'adozione, avvenuta nel febbraio 2016, di un piano d'azione per ottimizzare l'attuazione delle misure collaterali.

In questo contesto, nel giugno 2016 la CdG-N ha chiesto al Consiglio federale di farle pervenire il suo parere circa l'attuale stato di attuazione delle raccomandazioni.

Il Consiglio federale ha trasmesso il suo parere il 16 settembre 2016. Dopo che il Parlamento ha raggiunto, nel dicembre 2016, un consenso sull'attuazione dell'articolo 121a Cost., la CdG-N nel febbraio 2017 ha sentito alcuni rappresentanti della SECO per saperne di più sulla procedura che sarebbe stata seguita dall'Amministrazione riguardo a quelle misure sospese a causa dell'incertezza riguardante l'attuazione dell'articolo 121a Cost.

7 8

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10

Costituzione federale della Confederazione Svizzera, RS 101.

Mesures d'accompagnement à la libre circulation des personnes ­ Audit de la surveillance du SECO. Rapport du Contrôle fédéral des finances du 11.3.2015, www.efk.admin.ch > Publications > Economie & agriculture > Mars 2015 ­ Mesures d'accompagnement à la libre circulation des personnes ­ Audit de la surveillance du SECO (disponibile in francese e tedesco; stato: 24 maggio 2017).

Legge federale dell'8 ottobre 1999 concernente le misure collaterali per i lavoratori distaccati e il controllo dei salari minimi previsti nei contratti normali di lavoro (RS 823.20).

Legge federale del 17 giugno 2005 concernente i provvedimenti in materia di lotta contro il lavoro nero (RS 822.41).

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Come indicato al numero 2, qui di seguito verranno illustrate le diverse raccomandazioni formulate il 21 ottobre 2011 dalla CdG-N e le relative misure proposte dal Consiglio federale per la loro attuazione11. Le spiegazioni del Consiglio federale cui si fa riferimento sono contenute in una sua lettera del 16 settembre 2016.

Al numero 5 è presentata una valutazione della CdG-N delle misure adottate dal Consiglio federale.

4

Lettera del Consiglio federale del 16 settembre 2016 e audizione di una rappresentanza della SECO

4.1

Raccomandazione 1 della CdG-N del 21 ottobre 2011

Raccomandazione 1

Gestione strategica e operativa

La CdG-N invita il Consiglio federale a impegnarsi nell'attuazione rapida di una strategia di gestione chiara e a garantire che quest'ultima si fondi su indicatori obiettivi che prendano in considerazione l'insieme del mercato svizzero del lavoro. Nell'adempimento di questo compito, il Consiglio federale dovrà tener conto degli insegnamenti tratti dall'insieme delle constatazioni del CPA e delle raccomandazioni della CdG-N. Una particolare attenzione dovrà essere dedicata alla problematica del personale neoassunto.

4.2

Misure adottate dal Consiglio federale per attuare la raccomandazione 1

Misura 1: Necessità di adottare misure nei settori sprovvisti di un partenariato sociale efficiente Il Consiglio federale spiega che il 2 luglio 2013 il Dipartimento federale dell'economia, della formazione e della ricerca (DEFR) e il Dipartimento federale di giustizia e polizia (DFGP) hanno incaricato il gruppo di lavoro Libera circolazione delle persone e provvedimenti inerenti al mercato del lavoro, diretto dalla SECO, di analizzare il funzionamento delle misure collaterali e di esaminare un'eventuale necessità d'intervento. Sulla base del rapporto elaborato dal gruppo di lavoro, il 26 marzo 2014 il Consiglio federale ha deciso di adottare varie misure di miglioramento.

Il Consiglio federale rileva che il progetto di legge federale sull'ottimizzazione delle misure collaterali alla libera circolazione delle persone conteneva inizialmente alcune misure per il conferimento agevolato del carattere obbligatorio generale a un contratto collettivo di lavoro (CCL). Esso contemplava pure misure concernenti la proroga di un contratto normale di lavoro (CNL) che preveda salari minimi obbliga11

Dopo ciascuna delle raccomandazioni formulate dalla CdG-N sono illustrate le relative misure adottate dal Consiglio federale.

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tori ai sensi dell'articolo 360a CO12. Entrambe queste misure sono state però chiaramente respinte nell'ambito della procedura di consultazione, conclusasi il 19 dicembre 2014. Il 1° aprile 2015 il Consiglio federale ha deciso di sospendere temporaneamente l'attuazione delle misure riguardanti i CCL e i CNL.

Nel quadro dell'attuazione dell'articolo 121a Cost., il 18 dicembre 2015 il Consiglio federale ha deciso di adottare ulteriori misure per contrastare gli abusi sul mercato del lavoro. Nel quadro di una di queste misure, il Consiglio federale invitava le parti sociali ad accordarsi sulle misure appropriate per contrastare gli abusi sul mercato del lavoro e per ottimizzare le misure collaterali, per il tramite del gruppo di lavoro summenzionato. Il Consiglio federale spiega che i membri del gruppo di lavoro non sono tuttavia riusciti ad accordarsi sulle misure collaterali fissate nella legge federale sull'ottimizzazione delle misure collaterali, che lo stesso Esecutivo aveva deciso di sospendere il 1° aprile 2015. Considerati i risultati contenuti nel rapporto elaborato dal gruppo di lavoro, il Consiglio federale ha tuttavia deciso di proporre l'introduzione di una procedura agevolata per il rinnovo dei CNL. Il gruppo di lavoro ha inoltre deciso di adottare un piano d'azione13 e di concentrare i suoi sforzi per la sua attuazione.

Misura 9: Sinergie tra l'esecuzione delle misure collaterali e la lotta contro il lavoro nero Il Consiglio federale spiega che il piano d'azione prevede, fra l'altro, un miglior utilizzo delle sinergie tra vari aspetti della politica del mercato e della collaborazione interistituzionale. È il caso, in particolare, delle sinergie fra la lotta contro il lavoro nero e l'esecuzione delle misure collaterali. Per l'Esecutivo è necessario che venga incentivato lo scambio di informazioni.

Nel messaggio del Consiglio federale del 18 dicembre 2015 relativo alla modifica della LLN è previsto, fra l'altro, che gli organi di controllo cantonali collaborino più strettamente con le diverse autorità. In tal modo, gli organi di controllo cantonali avrebbero la possibilità di notificare alle autorità eventuali indizi d'infrazione alla LLN che esulano dall'oggetto dei controlli.

Misura 7: Sorveglianza delle misure collaterali concernenti le condizioni salariali e lavorative Il Consiglio
federale rileva la necessità che le misure collaterali vengano rafforzate, oltre che per contrastare il lavoro nero, nell'ambito della lotta contro gli abusi e per migliorare l'esecuzione.

Il gruppo di lavoro Libera circolazione delle persone e provvedimenti inerenti al mercato del lavoro (cfr. misura 1) è stato riattivato affinché elaborasse delle misure comuni utili per lottare contro gli abusi sul mercato del lavoro e migliorare 12 13

Legge federale di complemento del Codice civile svizzero (Libro quinto: Diritto delle obbligazioni; RS 220).

Cfr. n. 3.

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l'applicazione delle misure collaterali. Il gruppo di lavoro ha redatto un rapporto di cui il Consiglio federale ha preso conoscenza il 24 febbraio 2016. Sulla base di questo documento il Consiglio federale ha poi deciso di adottare il summenzionato piano d'azione per lottare contro gli abusi sul mercato del lavoro.

Per quanto riguarda l'eventuale introduzione di un sistema di contingenti, nel corso dell'audizione i rappresentanti della SECO hanno spiegato che la questione è venuta a cadere dopo la decisione del Parlamento relativa all'applicazione dell'articolo 121a Cost. e che di conseguenza non è più necessaria alcuna modifica in tal senso delle misure collaterali.

Misura 8: Riesame degli indicatori di gestione dell'esecuzione Gli indicatori di esecuzione, spiega il Consiglio federale, sono stati analizzati soprattutto in considerazione di quanto scaturito dagli audit della SECO. L'Esecutivo osserva tuttavia che un adeguamento degli indicatori sarebbe opportuno solo una volta stabilite le modalità di applicazione dell'articolo 121a Cost.

Durante la loro audizione, i rappresentanti della SECO hanno spiegato che nel novembre 2016 il Consiglio federale ha incaricato il DEFR di elaborare un progetto da porre in consultazione che prevedesse un aumento degli obiettivi minimi di controllo. La versione vigente dell'ODist14 prevede che vengano eseguiti in totale 27 000 controlli all'anno. Nell'avamprogetto, posto in consultazione alla fine di febbraio 2017, il numero dei controlli è stato portato a 35 000: un aumento che si prevede di accompagnare da un riesame degli indicatori di gestione dell'esecuzione, con un particolare accento su quelli relativi alla qualità.

Misura 10: Verifica del sistema di indennizzo degli organi di esecuzione Riguardo a questo punto, il Consiglio federale si rifà a un'analisi condotta dalla SECO alla fine del 2015, la quale attesta che l'attuale sistema di indennizzo soddisfa i requisiti generali. Secondo l'analisi esistono tuttavia margini di miglioramento che dovrebbero essere sfruttati. Il Consiglio federale ricorda ad ogni modo che prima di procedere agli adeguamenti del caso è necessario conoscere le modalità di applicazione dell'articolo 121a Cost. L'attuazione potrebbe infatti avere importanti ripercussioni finanziarie sugli organi di esecuzione.

In occasione della loro audizione, i rappresentanti della SECO hanno dichiarato che nel 2017 la SECO verificherà se l'ammontare degli indennizzi è ancora adeguato.

14

Ordinanza del 21 maggio 2003 sui lavoratori distaccati in Svizzera (RS 823.201).

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4.3

Raccomandazione 2 della CdG-N del 21 ottobre 2011

Raccomandazione 2

Armonizzazione dei processi

La CdG-N invita il Consiglio federale a sostenere gli attori preposti all'attuazione delle misure collaterali e a dialogare con loro, allo scopo di definire una linea di condotta, un metodo e criteri in materia di dumping abusivo e ripetuto.

La CdG-N è persuasa che ciò permetterà di ridurre le diseguaglianze nell'attuazione delle misure collaterali e di rispondere alle esigenze poste dal legislatore.

4.4

Misure adottate dal Consiglio federale per attuare la raccomandazione 2

Misura 2: Realizzazione del progetto inteso a migliorare i metodi di lavoro delle commissioni paritetiche, la collaborazione degli organi di esecuzione cantonali e paritetici e, in particolare, l'elaborazione dei sottoprocessi Il Consiglio federale, in collaborazione con i rappresentanti delle commissioni paritetiche (CP), dei partner sociali e dei Cantoni, ha definito una procedura standard destinata agli organi di esecuzione che fissa, in particolare, le esigenze qualitative minime di un controllo svolto nel quadro dell'esecuzione delle misure collaterali.

Gli organi di esecuzione sono tenuti a seguire questa procedura dal 1° gennaio 2016 e possono avvalersi, se necessario, del sostegno della SECO. La procedura è stata completata dal sottoprocesso «cauzione».

Il Consiglio federale fa inoltre riferimento alla direttiva15 della SECO sul controllo dei prestatori indipendenti di servizi, in cui è descritto lo svolgimento adeguato di un controllo.

L'Esecutivo spiega inoltre che è stato elaborato un sottoprocesso concernente il controllo dello statuto d'indipendente, da integrare, nel 2018, alle esigenze in materia di esecuzione per il tramite degli accordi di sovvenzione intercorsi fra la SECO e le CP.

Misura 3: Miglioramenti dell'esecuzione: formazione e formazione continua degli ispettori Il Consiglio federale spiega che il concetto di formazione illustrato nel suo parere del 12 novembre 2014 è stato elaborato nel corso del 2014; esso definisce nel dettaglio gli obiettivi, il contenuto, l'organizzazione e il programma della formazione continua.

15

Segreteria di Stato dell'economia: direttiva «Procedura di verifica dell'attività lucrativa indipendente di prestatori di servizi stranieri», 1° luglio 2015, www.seco.admin.ch > Lavoro > Libera circolazione delle persone e relazioni di lavoro > Distacco e misure collaterali > Attività lucrativa indipendente (stato: 22 marzo 2017).

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La formazione continua raccomandata dalla SECO è orientata sulla base di varie tematiche legate all'attuazione delle misure collaterali e si rifà in particolare ai fattori di successo identificati, ciò che contribuisce a promuoverne l'integrazione.

Il Consiglio federale ha annunciato infine che le giornate di scambio destinate alle commissioni cantonali tripartite sarebbero state riattivate dal novembre 2016.

Misura 4: Raggiungimento da parte delle commissioni paritetiche delle esigenze di qualità fissate dalla SECO Il Consiglio federale indica che la procedura standard e le relative esigenze minime richieste per l'attività di controllo sono state poste in vigore nel 2014. Aggiunge che gli audit condotti nel 2015 dalla SECO presso gli organi di esecuzione paritetici hanno evidenziato varie lacune per quanto riguarda il rispetto sistematico delle esigenze minime della procedura standard.

Secondo l'Esecutivo, i primi effetti prodotti dalla procedura standard si sono potuti osservare nell'ambito dei rendiconti annuali che gli organi di esecuzione hanno allestito all'indirizzo della SECO: il numero dei controlli effettuati dalle CP, ad esempio, dopo un aumento costante si è stabilizzato negli scorsi anni. Il Consiglio federale ne individua la causa in un orientamento qualitativamente migliore dell'esecuzione. Malgrado il fatto che all'inizio taluni aspetti della procedura standard non siano stati applicati sistematicamente, è stato possibile rilevare un miglioramento della qualità nell'esecuzione delle misure collaterali.

Il Consiglio federale ha ribadito la necessità che vengano elaborati degli standard minimi di qualità per la definizione dei controlli e che ciò venga fatto sulla base del piano d'azione e in collaborazione con le autorità cantonali.

Misura 5: Utilizzazione da parte degli organi di esecuzione degli audit della SECO Nel 2015 la SECO ha allestito un rapporto16 sui fattori di successo nell'esecuzione delle misure collaterali. L'analisi si fonda sulle esperienze che la SECO ha raccolto nel corso di tutti gli audit condotti fra ottobre 2012 e maggio 2015; il documento è stato trasmesso agli organi di esecuzione nell'autunno 2015 e pubblicato all'inizio del 2016. Basandosi sulle potenzialità di miglioramento identificate durante gli audit, sono state formulate raccomandazioni all'indirizzo dei vari attori coinvolti. Il rapporto ha fornito i principali orientamenti del piano d'azione.

16

Segreteria di Stato dell'economia: «Facteurs de succès dans l'exécution des mesures d'accompagnement sur la base des expériences des audits (octobre 2012 ­ mai 2015)», ottobre 2016 (disponibile in francese e tedesco), www.seco.admin.ch > Comunicati stampa > Comunicati stampa 2016 ­ SECO > Lotta più efficace contro gli abusi sul mercato del lavoro (stato: 22 marzo 2017).

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Misura 6: Elaborazione di un calcolatore dei salari standardizzato Il Consiglio federale spiega che a partire del 18 dicembre 2014 la SECO e l'Associazione degli uffici svizzeri del lavoro (AUSL) hanno messo a disposizione delle autorità di esecuzione cantonali un calcolatore dei salari, aggiungendo che la stessa SECO ha continuato a collaborare con l'AUSL e l'Ufficio federale di statistica nell'ulteriore sviluppo di questo strumento.

4.5

Raccomandazione 3 della CdG-N del 21 ottobre 2011

Raccomandazione 3

Comunicazione fondata su dati affidabili

La CdG-N invita il Consiglio federale e la SECO a fondare le loro comunicazioni e le loro conclusioni su dati pertinenti, completi, affidabili e obiettivi che consentano un maggior grado di trasparenza.

4.6

Misura adottata dal Consiglio federale per attuare la raccomandazione 3

Misura 11: Istituzione di una banca dati nazionale in materia di esecuzione Nel quadro del progetto inteso a migliorare i metodi di lavoro delle CP e la collaborazione fra gli organi di esecuzione cantonali e paritetici, un gruppo di esperti è giunto alla conclusione che l'istituzione di una banca dati nazionale non costituisce un'alternativa adeguata al sistema esistente. È inoltre risultato che la maggior parte delle autorità cantonali hanno operato importanti investimenti per adottare soluzioni informatiche individuali, al punto che un eventuale loro adeguamento comporterebbe spese assai elevate. Il gruppo di esperti ha tuttavia proposto di sviluppare un sistema per lo scambio d'informazioni riguardanti l'attività di esecuzione a livello nazionale. Il Consiglio federale aggiunge che a tal proposto il gruppo di lavoro avrebbe proposto soluzioni concrete entro la fine del 2016.

In occasione dell'audizione del 23 febbraio 2017, i rappresentanti della SECO hanno comunicato che il gruppo di esperti ha elaborato un piano di interconnessione con il quale ci si prefigge di risolvere i problemi più urgenti in materia di scambio di informazioni. L'obiettivo di questo approccio sono la raccolta e la trasmissione uniforme delle informazioni da parte di tutti gli organi di esecuzione, ciò che dovrebbe permettere di ridurre gli errori e le lungaggini nell'esecuzione.

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5

Valutazione delle misure adottate

Occorre anzitutto rilevare che la questione qui esaminata ­ in ragione della vastità e della complessità della materia, della sua costante evoluzione e dei numerosi attori coinvolti ­ costituisce una sfida importante per le autorità direttamente interessate.

Per questo motivo, la CdG-N ritiene che i passi intrapresi dal Consiglio federale per attuare le sue raccomandazioni vadano nella giusta direzione. Da qui in avanti la CdG-N adotterà quindi un approccio globale alla questione, astenendosi dall'analizzare ogni singola misura.

La verifica è stata avviata, come detto, il 4 aprile 2014 e sospesa il 26 giugno 2015.

Le CdG esercitano un'alta vigilanza a posteriori e non in concomitanza. Di conseguenza, la CdG-N non può né auspica sorvegliare per un periodo prolungato, nel quadro di una singola ispezione o di una singola verifica, le attività dell'Amministrazione legate alle misure collaterali.

Gli sforzi intrapresi dall'Amministrazione per conseguire progressi e per ridurre le lacune o risolvere i problemi riscontrati durante l'ispezione sono evidenti. In linea di massima la Commissione approva quindi anche l'orientamento delle misure adottate dall'Amministrazione.

In particolare, la CdG-N prende atto con soddisfazione che la SECO, in un rapporto presentato nell'ottobre 201617, giunge a conclusioni analoghe a quelle evidenziate dal CPA nella sua precedente valutazione. Questo dimostra che la SECO ha riconosciuto autonomamente i problemi.

Per quanto concerne la raccomandazione 1, la Commissione approva l'intenzione del Consiglio federale di aumentare il numero dei controlli da eseguire conformemente all'ODist e che a tal fine verranno maggiormente considerati gli indicatori di gestione dell'esecuzione.

Riguardo alla raccomandazione 2, la CdG-N valuta positivamente il fatto che gli organi di esecuzione sono tenuti, dal 1° gennaio 2016, a seguire la procedura standard definita in collaborazione con i rappresentanti delle CP, i partner sociali e i Cantoni.

La CdG-N ritiene tuttavia che in taluni ambiti continuino a sussistere dei problemi.

Si rammarica ad esempio del fatto che la creazione di una banca dati nazionale in materia di esecuzione è ritenuta irrealizzabile o non opportuna.

Inoltre, la Commissione rammenta che diverse misure adottate dal Consiglio federale sono state sospese, per lo
meno temporaneamente, a seguito dell'adozione dell'articolo 121a Cost.18 Allo stadio attuale gli effetti di tali misure non possono pertanto essere oggetto né di una valutazione del CPA né di un giudizio della CdG-N.

17 18

Cfr. sopra, misura 5.

Cfr. sopra n. 2.

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La Commissione si aspetta che il Consiglio federale si adoperi per eliminare i punti deboli rimasti nel sistema delle misure collaterali. Nel complesso non ravvisa però alcuna necessità d'intervento che giustificherebbe il proseguimento della verifica.

La Commissione conclude quindi la sua verifica con il rapporto pubblicato in data odierna.

5 settembre 2017

In nome della Commissione della gestione del Consiglio nazionale: Il presidente, Alfred Heer La segretaria, Beatrice Meli Andres Il presidente della Sottocommissione DFF/DEFR, Alexander Tschäppät Il segretario della Sottocommissione DFF/DEFR, Peter Häni

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Elenco delle abbreviazioni AUSL

Associazione degli uffici svizzeri del lavoro

CCL

Contratto collettivo di lavoro

CdG

Commissione della gestione

CdG-N

Commissione della gestione del Consiglio nazionale

CNL

Contratto normale di lavoro

CO

Legge federale del 30 marzo 1911 di complemento del Codice civile svizzero (Libro quinto: Diritto delle obbligazioni; RS 220)

Cost.

Costituzione federale della Confederazione Svizzera (RS 101)

CP

Commissione paritetica

CPA

Controllo parlamentare dell'amministrazione

DEFR

Dipartimento federale dell'economia, della formazione e della ricerca

DFGP

Dipartimento federale di giustizia e polizia

LDist

Legge federale dell'8 ottobre 1999 concernente le misure collaterali per i lavoratori distaccati e il controllo dei salari minimi previsti nei contratti normali di lavoro (RS 823.20)

LLN

Legge federale del 17 giugno 2005 concernente i provvedimenti in materia di lotta contro il lavoro nero (RS 822.41)

ODist

Ordinanza del 21 maggio 2003 sui lavoratori distaccati in Svizzera (RS 823.201)

SECO

Segreteria di Stato dell'economia

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