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1 1 8 7 2

Messaggio del Consiglio federale all'Assemblea federale concernente l'attribuzione di una sovvenzione annua

alla Ligia Romontscha/Lia Rumantscha e alla aPro Grigioni Italiano» (Del 21 dicembre 1973)

Onorevoli signori, presidente e consiglieri, Con il presente messaggio ci pregiamo sottoporvi un disegno di decreto federale per un sussidio annuale alla Ligia Romontscha/Lia Rumantscha e alla Pro Grigioni Italiano.

'

Nota liminare Le due associazioni suddette ci hanno presentato una istanza motivata per ottenere un aumento della sovvenzione annua finora accordata. Esse ricordano il pericolo sempre maggiore che minaccia la lingua e la cultura delle relative valli, il quale può essere scongiurato soltanto con uno sforzo ulteriore.

A questo proposito riteniamo opportuno descrivere in generale la situazione linguistica in Svizzera analizzando in seguito più particolarmente quella del Grigioni.

1 Introduzione 11 La situazione linguistica in Svizzera 11 plurilinguismo è una delle caratteristiche essenziali del nostro Paese.

La Svizzera non ha mai rappresentato una unità linguistica. Per trovarla si dovrebbe risalire all'epoca del dominio romano, benché sia stato provato che la lingua del conquistatore non poté mai soppiantare totalmente le lingue celtiche o retiche. Comunque, il territorio elvetico ebbe una unica lingua ufficiale, il latino, fino al XIII0 secolo, epoca in cui s'imposero il tedesco, il francese e l'italiano. Nella regione linguistica retoromancia il tedesco rappresentò la lingua ufficiale fino al 1794, anno in cui l'Assemblea delle leghe grigionesi riconobbe l'eguaglianza delle quattro lingue: 1973 -- 1010

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tedesco, italiano, ladino e sursilvano. Fino alla Riforma il romancio non ebbe una forma scritta. Si sviluppò in seguito in diversi dialetti a causa dell'autonomia ragguardevole propria ai comuni grigionesi. La costituzione federale del 1848 riconobbe le tre lingue principali della Svizzera, ossia il tedesco, il francese e l'italiano quali lingue nazionali della Confederazione. In occasione della votazione popolare del 20 febbraio 1938 concernente la revisione dell'articolo costituzionale 116 il romancio venne pure riconosciuto quale lingua nazionale con la riserva tuttavia che, per delle ragioni pratiche, il tedesco, il francese e l'italiano sarebbero rimaste le uniche lingue ufficiali della Confederazione. Nel suo messaggio riguardante detta revisione, il Consiglio federale dichiarava che non una lingua comune bensì 'il passato storico comune, il riconoscimento di uno stesso ideale politico nonché la volontà d'essere una nazione, costituiscono le fondamenta del nostro Stato.

La Confederazione non si basa dunque su una unità linguistica o etnica, la nostra comunità statuale è ancora meno un'associazione di gruppi linguistici. La Svizzera è piuttosto una federazione di Stati storici, i cantoni, le cui frontiere non sono né linguistiche né confessionali. Vi sono tre cantoni bilingui, uno è persino trilingue. Nel corso della sua storia e pure durante le lotte che accompagnarono la creazione del nostro Stato federate in seno alle tendenze nazionalistiche europee, non vi fu la minima tensione linguistica in Svizzera. La vecchia Confederazione era sostanzialmente un'alleanza tra cantoni di espressione tedesca per la difesa delle loro libertà locali e delle loro prerogative contro i feudatari e contro l'impero germanico. Questi cantoni estesero il loro 'domimo e la loro influenza alle regioni di espressione francese ed italiana, senza tuttavia pregiudicare i rapporti linguistici. I sommovimenti che accompagnarono la Rivoluzione francese diedero ai Paesi sudditi l'uguaglianza e il diritto 'di conservare la propria individualità, cui appartiene primamente la'lingua.

L'articolo 116 della Costituzione federale dispone: Il tedesco, il francese, l'italiano e il romancio sono le lingue nazionali della Svizzera.

· II tedesco, il francese e l'italiano sono dichiarati lingue ufficiali della Confederazione.

Col determinare le lingue ufficiali, il disposto limita invero il diritto fondamentale, pur implicitamente riconosciuto ad ognuno, di usare liberamente la propria lingua materna; nondimeno esso, col riconoscere le quattro lingue nazionali, istituzionalizza, fatto questo di capatale importanza, proprio la struttura linguistica concresciuta con la storia del Paese. Da questo impianto del nostro diritto linguistico si inferisce il dovere di difendere e salvaguardare i quattro domini culturali che la Svizzera include.

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Tocca ai 'Cantoni, salva restando i principi della proporzionalità e della libertà 'individuale, prendere tutte le misure atte a salvaguardare l'area territoriale di ciascuna lingua nazionale (espansione ed omogeneità). I cantoni, regolando l'impiego delle lingue ufficiali, esercitano una 'forte influenza sulla salvaguardia delle nostre caratteristiche linguistiche e sull'assimilazione di coloro che provengono da altre regioni linguistiche. Anche l'insegnamento ha a questo riguardo una importanza, decisiva.

Tuttavia, in virtù dello 'stesso articolo 116, sono riconosciute alla Confederazione talune competenze relative alla salvaguardia e al promovimento della cultura; orbene, lingua e cultura sono evidentemente inscindibili. Jakob Burckhardt descrisse la lingua quale «manifestazione più immediata e specifica dello spirito dei popoli» quale sua «immagine ideale», sottolineando le enormi ripercussioni della lingua sullo sviluppo culturale dei popola. Sul piano della politica linguistica l'attività della Confederazione ha un carattere ausiliare. Essa interviene allorquando un compito supera le possibilità cantonali. Tre le misure prese finora dalla Confederazione citiamo: -- Stanziamento di un supplemento del sussidio federale per le scuole elementari, al Ticino e al Grigioni' in considerazione della loro situazione linguistica. Il supplemento ammonta per il Ticino a 15 franchi per ogni giovane dai 7 ai 15 anni in tutto il 'cantone, per il Grigioni 15 franchi per ogni giovane italofono dai 7 ai 15 anni ce 30 franchi per ogni giovane di lingua romancia dai 7 ai 15 anni.

-- Sovvenzione federale per la salvaguardia e il promovimento delle peculiarità linguistiche e culturali del Ticino e delle valli del Grigioni italiano (Ticino 225 000 franchi, Grigioni 60 000 franchi all'anno).

-- Appoggio alla Ligia Romontscha/Lia Rumantscha con un sussidio annuo di 190 000 franchi.

-- Sussidio federale annuo per l'elaborazione e la pubblicazione di quattro glossari nazionali (Schweizerdeutsches Wörterbuch, Glossaire des patois de la Suisse romande, Vocabolario dei dialetti della Svizzera italiana, Dicziunari rumänisch grischun).

Le statistiche ufficiali della Confederazione indicano la composizione linguistica del nostro paese, articolandola nei tre gruppi seguenti: 1. Popolazione residente; 2. Svizzeri ; 3. Stranieri.

Foglio federale 1974, ,Vol. i

258 Per gli anni 1910, 1950 e 1970 si ha il quadro seguente: Popolazione residente secondo la lingua materna Anno

Tedesco

Francese

Italiano

Romancio

Altro

1910 . . . .

1950 . . . .

1970 . . . .

2549186 3 399 636 4071289

793 264 956 889 1 134010

302 578 278 651 743 760

40234 48862 50339

23031 30954 270385

119

8

43

Suddivisione delle lingue in per mille per l'anno 1970

1970 . . .

649

181

Svizzeri secondo la lingua materna Anno

Tedesco

Francese

Italiano

Romancio

Altre

1910 . . . .

1950 . . . .

1970 . . . .

2326138 3285333 3 864 684

708 650 912141 1 045 091

125336 175 193 201 557

39349 47979 49 455

1 809 8900 22920

40

10

4

Suddivisione delle lingue in per mille per l'anno 1970

1970 . . .

745

201

Stranieri secondo la lingua materna Anno

Tedesco

Francese

1910 . . .

1950 . . .

1970 . . .

268 048 114303 206 605

84614 44748 88919

Italiano

Roman ciò Altre

177242 103 458 536 203

885 883 884

21222 22054 247 645

497

1

229

Suddivisione delle lingue in per mille per l'anno 1970

1970 . . .

191

82

Rileviamo da queste cifre che nel 1970 le persone di lingua tedesca rappresentavano il 65 per cento in cifra tonda della popolazione, quelle di lingua francese il 18 per cento in cifra tonda, quelle di lingua italiana il 12 per cento in cifra tonda ed infine quelle di lingua romancia lo 0,8 per cento.

Per ciò che riguarda i cittadini svizzeri la percentuale è la seguente: tede-

259 sco 75 per cento, francese 20 per cento, italiano 4 per cento e romancio 1 per cento sempre in cifre tonde.

Vi è dunque una disproporzione indiscutibile tra le diverse lingue. Il tedesco non può essere tuttavia visto quale lingua predominante, dato che la lingua parlata, quella materna, non è la lingua scritta ma è composta di diversi dialetti. Tale situazione impedisce la formazione di un blocco tedesco e favorisce dunque le minoranze linguistiche. Conduce inoltre ad una delimitazione cosciente e chiara rispetto ai grandi territori finitimi di ugual lingua scritta. Di conseguenza la carta linguistica del nostro paese è molto più complessa di quella tratteggiata dalle statistiche.

La pace linguistica della Confederazione si basa su una serie di fatti e di circostanze felici, come la sovrapposizione delle frontiere linguistiche e cantonali, l'unione di regioni differenti dovuta ad una religione comune, l'idea di libertà quale forza costitutiva della Confederazione. Lo sviluppo di una Svizzera multilingue era infine possibile perché lo Stato quale lo si considerava è sempre stato strettamente legato all'idea di piccola, domestica patria.

12 La situazione linguistica nel Grigiori Dal profilo linguistico il canton Grigioni fórma una Confederazione in miniatura poiché su questo territorio si parlano diverse lingue: il tedesco, l'italiano e il romancio, quest'ultimo comprende persino cinque idiomi differenti.

Il censimento del 1970 indica per la popolazione residente nel Grigioni (totale 162086 abitanti) e per gli Svizzeri residenti nel Grigioni (137 995 abitanti) le seguenti cifre: Popolazione residente, secondo la lingua materna Anno

Tedesco

Francese

Italiano

Romancio

Altre

1970 . . . .

93359

819

25575

37878

4455

Altre

Svizzeri, secondo la lingua materna Anno

1970

. . . .

Tedesco

Francese

Italiano

Romancio

86506

657

13200

37330

302

La lingua tedesca detiene dunque la maggioranza assoluta. Ha inoltre il vantaggio che il capoluogo Coirà è di lingua tedesca. La prevalenza te-

260

desca è inoltre consolidata dal fatto che i retoromanci sono costretti a conoscere un'altra lingua oltre alla loro lingua madre, ciò che pone la lingua tedesca in primo piano assoluto, essendo la maggior parte del cantone orientata verso la Svizzera tedesca. L'assenza di una lingua scritta comune rappresenta un grande svantaggio per i retoromanci, il secondo gruppo linguistico per ordine d'importanza. La nascita di differenti idiomi retoromanci è dovuta da un lato alla situazione topografica e, dall'altro, al particolarismo molto accentuato, alla notevole autonomia comunale ed inoltre all'assenza di un centro linguistico. Infine le valli di lingua italiana (Poschiavo, Bregaglia, Mesolcina, Calanca) non hanno nessun collegamento diretto tra di loro e le montagne le separano dal resto del cantone.

La carta linguistica del Grigioni mostra io smembramento linguistico del cantone. Notiamo la chiara minaccia che incombe sul romancio, formatasi nel corso dei secoli, con da un lato, la colonizzazione dei Walser e dall'altro con la penetrazione tedesca dal nord-nord-est attraverso il commercio e il traffico. La carta mostra inoltre la posizione precaria delle valli di lingua italiana nelle regioni di frontiera.

Il quadro linguistico del canton Grigioni non è una mera conseguenza dei movimenti della popolazione ma pure il risultato dello sviluppo storico e delle costellazioni politiche. Fino ai tempi moderni il Grigioni non fu uno Stato unitario ma una confederazione di Stati formata dalla Lega Caddea, dalla Lega Grigia o Lega superiore e dalla Lega delle dieci Giurisdizioni.

Come indicato dai loro nomi, ognuna di queste tre leghe era a sua volta una confederazione di comuni indipendenti. Le frontiere linguistiche non ostacolarono la loro unificazione. Al momento della loro costituzione le tre leghe erano ognuna bilingue o trilingue. Gli interessi politici e anzitutto il desiderio di libertà, furono i fattori determinanti che portarono alla loro unificazione.

La costituzione grigionese riconosce le tre lingue, tedesco, romancio ed italiano, quali lingue cantonali. Per «romancio» s'intendono di solito i due idiomi principali, ossia il ladino e il sursilvano. I comuni hanno il -diritto di regolare essi stessi l'uso delle lingue. Riguardo alla salvaguardia delle lingue ciò è particolarmente importante
nell'ambito scolastico, dove i comuni posseggono delle competenze molto vaste. Nei comuni con una lingua unica, non vi sono problemi per la lingua d'insegnamento; nei comuni multilingui la scelta della lingua d'insegnamento deve farsi secondo diversi criteri basati sul principio territoriale e sul compito di salvaguardare l'eredità linguistica.

Per il cantone il multilinguismo rappresenta un fortissimo aggravio finanziario e amministrativo. La diversità, 'la ricchezza linguistica e culturale rappresentano tuttavia qualcosa di estremamente prezioso nella nostra era materialistica e utilitaristica.

Die Sprachen des Kantons Graubtlnden Les langues dans le canton des Grisons I. Sursélvan II. Sutselvan-Surmeiran IM. Ladin IV. Italienisch/Hallen V. Deutsch/Allemend

262

2 II Grigioni retoromancio 21 In generale L'origine dei reto-romanci risulta dalla loro denominazione. Sono dei Reti i quali adattarono la loro lingua a quella dei colonizzatori nel corso del lungo dominio romano che durò dal 15 aC fino al 493 dC. Il retoromancio era una lingua molto estesa. La zona linguistica andava dal Reno all'Adriatico. Con l'arretramento delle frontiere dell'impero romano e l'inizio della trasmigrazione dei popoli, questa comunità linguistica subì delle perdite notevoli. Gli Allemanni scossero le frontiere secolari della Rezia & si stabilirono nel Gasterland, nel basso Rheintal e nel Voralberg; i Bavaresi occuparono la parte tirolese della Rezia e, attraversando le montagne, si spostarono verso il Sud Tirolo. Così, nel corso degli anni rimasero della Rezia primitiva soltanto tre isole linguistiche distinte appartenenti a paesi differenti: il gruppo orientale o friulano (Provincia di Udine) il quale subì delle gravi perdite con l'italianizzazione; il gruppo centrale (Dolomiti) che nonostante la pressione della lingua italiana e tedesca seppe sussistere in modo sorprendente e il gruppo occidentale formato dai reto-romanci del Grigioni.

L'importanza numerica di questo gruppo si ridusse progressivamente, dal sesto secolo, con la ristrutturazione politica e le migrazioni. A partire dall' 806, soprattutto, la zona linguistica si restrinse sensibilmente. A ciò concorse il riorientamento della Rezia verso il regno dei Franchi e verso il vescovato di Magonza; alcuni nobili d'espressione tedesca vi si stabilirono portando al loro seguito borghesi e contadini di lingua tedesca che presero dimora a Coirà, neue valli del Reno e dei suoi affluenti. Nel 1270 circa, inizia la migrazione dei Walser che portò molta gente dall'alto Vallese nelle parti superiori delle valli grigionesi. Questi assestamenti cessarono' soltanto nel XVI secolo. Da allora la situazione linguistica nel Grigioni si stabilizzerà più o meno fino al XIX secolo, epoca in cui il romancio verrà nuovamente minacciato dallo sviluppo dell'economia e delle vie di comunicazione.

Se nel Grigioni il tedesco guadagnò rapidamente terreno quale lingua ufficiale, parallelamente al latino, ciò avvenne soprattutto grazie al fatto che la lingua della maggioranza romancia non aveva ancora trovato una forma scritta. Si riteneva che il
romancio non potesse essere fissato per iscritto. Il riformatore Gian Travers è noto quale l'iniziatore della lingua letteraria romancia. La descrizione della «Guerra di Musso» da egli ultimata nel 1527 è da considerarsi la prima grande opera romancia. Nel 1560 Giachem Bifrung di Samaden tradusse il Nuovo Testamento e nel 1562 Duri Champell, della Bassa Engadina trascrisse i Salmi. D'allora la letteratura romancia si sviluppò molto rapidamente. Attualmente i romanci posseggono un tesoro letterario, novelle, fiabe, canti, opere drammatiche, relativamente ricco. La configurazione geografica della Rezia, l'evoluzione po-

263

litica e religiosa diversificata, nonché la fedeltà intransigente di un popolo legato aule proprie tradizioni impedirono purtroppo una uniformazione linguistica. Esistono oggigiorno quattro dialetti romanci scritti: il ladino nella Bassa e nell'Alta Engadina, il sutsilvano nella Valle del Reno posteriore, il surmirano nelle valli dell'Albula e del Julier e i sursilvano nella valle del Reno anteriore.

22 La situazione attuale Secondo le indicazioni della Ligia Romontscha (sursilvano)/Lia Rumantscha (ladino) -- in seguito chiamata LR -- la situazione attuale si riassume come segue: -- La comunità linguistica romancia è minacciata dall'influsso delle lin- · gué straniere, dal turismo e dall'industrializzazione, nonché dalle tendenze all'uniformità le quali, mediante i mezzi; di comunicazione di massa, raggiungono il nucleo familiare, la scuola, la Chiesa, il comune e le associazioni. Conseguenze di detti forti influssi è un affievolimento della sostanza linguistica e culturale.

-- Lo sviluppo tecnico degli ultimi anni, nonché gli sforzi onde migliorare il tenore di vita della popolazione di montagna hanno provocato un cambiamento strutturale, il cui ritmo è più forte di quello linguistico.

Non si è potuto completare il vocabolario del paese con un vocabolario tecnico in un tempo così breve. Il problema consiste nel creare detto vocabolario e nel diffonderlo al livello della famiglia, della scuola e del comune.

-- Non vi è più alcuna differenza tra le regioni in cui la lingua è minacciata e quello in cui non lo è. Oggi l'intero territorio romancio è pregiudicato. È dunque più che mai urgente intraprendere un'azione importante.

La tendenza generale dell'evoluzione può essere tracciata dalle statistiche basate sul censimento del 1970. Come risulta dalla tavola che segue, l'insieme della popolazione romancia in Svizzera è leggermente aumentata, in cifre assolute, nel corso degli ultimi dieci anni, ma è diminuita rispetto alla popolazione totale.

Anno

1941 1950 1960 1970

.

.

.

.

.

.

.

.

.

. . .

.

.

Insieme della popolazione

Romanci

Aliquota

4 265 703 4714992 5 429 061 6 269 783

46436 48862 49823 50339

1,0 0,9 0,8

in °/o

1,1

L'aumento in cifre assolute, parallelo alla diminuzione in cifre relative, si spiega con l'espansione molto più importante della popolazione nelle altre

264

regioni linguistiche nel nastro paese. Sui 50339 romanci 12461, ossia il 24,76 per cento, un quarto in cifra tonda, risiedono al di fuori del Grigioni; nel 1950 erano il 18 per cento e nel 1960 il 23 per cento. Si constata inoltre un aumento dei retoromanci nei centri non romanci dei Grigioni, particolarmente a Coirà.

Anno

Popolazione romancia

Aumento

1941 1950 1960 1970

1794 1981 2613 3318

-- 187 632 705

Troviamo una evoluzione identica a Landquart.

Notiamo che il numero dei romanci nella loro terra d'origine si riduce continuamente, mentre quello degli abitanti di lingua tedesca aumenta. Il paragone tra il numero di abitanti di lingua tedesca e quello dei romanci in ogni distretto con oltre il 20 per cento di persone d'espressione romancia sottolinea ancor più questa evoluzione, come lo dimostra la tabella qui di fronte.

Ad una diminuzione della popolazione romancia di 1338 unità ossia del 3,9 per cento, corrisponde un aumento degli abitanti di lingua tedesca di 4200 persone, ossia del 19 per cento. Solo nei circondari di Rhäzüns e dell'Alta Engadina si può notare un aumento di retoromanci. Tuttavia questi due circondari registrano nel contempo il maggior aumento tra la popolazione di espressione tedesca. In 15 dei 17 circondari la popolazione romancia si è sensibilmente ridotta. I circondari di Lugnez, Disentis e Ilanz, ossia i veri territori d'origine della lingua, hanno registrato le maggiori perdite in cifre assolute.

Nel 1960 sui 220 comuni grigionesi, in 86 la popolazione era di maggioranza romancia, nel 1970 il numero scese a 81.

In conclusione si deve constatare che il miscuglio di lingue dovuto all'esodo della popolazione dalle valli montane verso regioni del cantone o del paese economicamente più propizie, e nel contempo all'immigrazione di persone d'altra lingua, è avvenuto a grande detrimento dei romanci.

Dobbiamo aggiungere a questo movimento l'influsso del turismo, delle scuole, della radio e della televisione, dei quotidiani di lingua tedesca, delle riviste e dei libri. Detti fattori provocarono una successiva diminuzione del romancio. Conoscere il tedesco diventa sempre più una necessità vitale. La posizione del romancio differisce da quella delle altre lingue, strettamente legate alle grandi aree culturali da cui esse dipendono. La minaccia è dunque ancor maggiore.

Numero d'abitanti Circondari

Alvaschein Belfort Bergün Oberhalbstem Ilanz Lugnez Ruis Domleschg Schams Rhäzüns Trins Obtasna Remüs Untertasna Alta Engadina Münstertal Disentis

Lingua romancia 1960

1970

1263 763 260 1738 3520 3070 1425 667 841 2294 1018 1699 936 1938 2990 1326 8023

1229 682 217 1651 3318 2615 1305 620 695 2497 980 1610 856 1922 3278 1269 7689

Lingua tedesca Aumento

Diminuzione

34 81 43 87 202 455 120 47 146 203 38 89 80 16 288 57 334

1960

1970

1005 524 815 247 2123 1098 694 2242 836 2482 2762 337 610 518 4651 203 952

1261 602 749 338 2086 1129 680 2206 734 4198 3265 485 658 633 6380 184 711

Aumento

Diminuzione

256 78 66 91 37 31 14 36 102 1716 503 148 48 115 1729 19 241 2 OS 5

266

23 La Ligia Romontscha/Lia Rumantscha 231 Attività svolta finora Secondo gli statuti l'organizzazione madre Ligia romontscha/Lia Rumantscha, fondata nel 1919, si propone di salvaguardare e di promuovere la lingua e la cultura romancia nella famiglia, la scuola, la Chiesa e la vita pubblica. Essa compie questa vasta opera collaborando con le associazioni ad essa affiliate, ossia la Società Retorumantscha (fondata nel 1886), la Romania (1896), l'Union dais Grischs (1904), la Renania (1921), l'Uniung Rumantscha da Surmeir (1922), l'Uniun da Scripturs Romontschs (1946), la Cumünanza Rumantscha Radio e Televisiun (1946) e l'Uniun Rumantscha Turich (1920). L'attività della più vecchia tra queste associazioni, la Società Retorumantscha, ha soprattutto un carattere scientifico. Essa pubblica l'autorevole annuario «Annalas» in cui possono esprimersi tutti gli idiomi romanci ed è l'éditrice del «Dicziunari Rumänisch Grischun», il quale deve riunire l'intero lessico degli idiomi romanci. Le altre associazioni che, come vedremo, rappresentano per la maggior parte delle regioni definite, tentano con il loro giornale periodico, di far circolare la lingua nel popolo alfine di risvegliare e di promuovere la volontà di farla vivere.

Gli organi della LR sono l'assemblea dei delegati, il comitato direttivo o Soprastonza ed il Consiglio o Cussegl (comprendente il comitato direttivo ed i presidenti delle associazioni affiliate). La gestione, con sede a Coira, è affidata ad un segretario a tempo completo. Uno dei compiti principali della LR è quello di pubblicare le grammatiche ed i dizionari. In questo modo si dovrebbe poter gettare le basi per la salvaguardia della lingua romancia, e allo stesso tempo raffinare il vocabolario, fissare le espressioni di cui la pronuncia e l'ortografia sono ancora vaghe, nonché determinare delle parole corrette per le espressioni della vita moderna.

Dopo aver stabilito queste basi linguistiche, la LR diede avvio ad una serie di altri provvedimenti. Il programma delle attività degli ultimi dieci anni è composto dalle seguenti azioni: -- promovimento della pubblicazione di giornali, -- creazione di nuove sezioni locali per le quali si dovrebbe suscitare il massimo di iniziative nelle valli, per ancorare ancor più il movimento romancio nella coscienza del popolo, -- promovimento della
creazione letteraria e musicale, -- promovimento del teatro popolare, -- assimilazione dei non romanci per mezzo di corsi linguistici, -- azioni «Servizio di conferenze» e «Aspetti dei nostri villaggi», quest' ultima si propone di ristabilire o di salvaguardare la fisionomia romancia delle località {es. iscrizioni romance sulle case, indicatori stradali),

267 -- direzione o aiuto alle scuole infantili romance, -- promovimento dell'insegnamento del romancio nelle scuole primarie di lingua tedesca.

Durante gli scorsi dieci anni gli sforzi essenziali della LR erano diretti ai seguenti settori: -- pubblicazione di libri per bambini e giovani; si rivelò anzitutto necessario colmare le lacune nell'ambito della letteratura romancia per i ragazzi delle classi superiori e per i giovani sciolti dall' obbligo scolastico ; -- creazioni teatrali; la traduzione di opere pubblicate in altre lingue permetterebbe di rimediare almeno un poco alla mancanza di lavori teatrali romanci appropriati ; -- preparazione e pubblicazione di una lista di parole pratiche per le nuove espressioni della vita quotidiana; -- formazione di maestre d'asilo («mussadras») nell'ambito dei provvedimenti per la salvaguardia della lingua romancia vista l'importanza delle scuole infantili romance; -- occupazione del tempo libero a fini culturali soprattutto organizzando dei corsi di lavoro manuale con lo scopo di risvegliare l'interesse dei romanci per i valori della loro cultura.

232 Nuovo programma d'azione della LR II nuovo programma d'azione della LR prevede la continuazione delle realizzazioni a cui già si è dato avvio. Vista la situazione attuale e la grave minaccia che incombe sull'esistenza della lingua romancia, la LR ritiene indispensabile intensificare gli sforzi intrapresi finora e percorrere delle nuove vie di cui parleremo ora.

Tenendo conto della migrazione interna ormai fortissima, la LR da motta importanza all'assimilazione. I successi riscontrati finora sono alquanto deludenti. Benché molti nuovi arrivati si mostrino molto aperti al romancio, esiste -- come lo sottolinea la LR -- una solidarietà troppo debole da parte della popolazione la quale si adatta alla lingua dei nuovi venuti. Si impone una organizzazione migliore dei corsi di lingua romancia e l'uso di metodi audio-visivi. Ciò esige degli insegnanti ben preparati e decentemente retribuiti. La pubblicazione di libri scolastici moderni per gli idiomi principali si avvera necessaria. È inoltre auspicabile che le emissioni romance alla radio e alla televisione siano più numerose. Esse favorirebbero l'assimilazione delle persone che parlano altre lingue. Parallelamente all'assimilazione linguistica appare indispensabile informare meglio gli immigrati sulla situazione culturale nel loro nuovo luogo di residenza.

268

La LR vede un altro compito nello sviluppo delle sue relazioni con i comuni. Quale organizzazione per la prestazione di servizi, la LR dovrebbe mettere alla disposizione dei comuni alcuni modelli di costituzioni comunali grigionesi, degli esempi d'ordinanze e di regolamenti, un dizionario amministrativo pratico, nonché un servizio di consultazione e di conferenze; dovrebbe inoltre offrire i suoi servizi per i problemi d'educazione permanente e per l'organizzazione del tempo 'libero, procurandosi dei conferenzieri qualificati di lingua romancia.

La situazione particolare della lingua è soprattutto evidenziata nel settore editoriale. Vediamo in questo ambito quanto i romanci siano abbandonati a se stessi. Dato che l'insieme della zona linguistica romancia rappresenta uno sbocco molto ristretto, per di più limitato dalla molteplicità degli idiomi, gli editori d'opere romance non possono mai coprire le loro spese.

È importante soprattutto la pubblicazione di opere linguistiche di base. Al momento attuale vi sono i seguenti dizionari: Dicziunari rumänisch ladintudaisch di O. Peer, Vocabulari romontsch sursilvan-tudestg di Vieli/Decurtins, Vocabulari da Surmeir rumantsch-tudestg-rumantsch di Sonder/ Grisch. Verrà prossimamente pubblicato il Pledari sutsilvan rumantschtudestg-tudestg-rumantsch di C. Mani. Sono inoltre in preparazione una nuova edizione del dizionario Dicziunari tudaisch-rumantsch-ladin di Bezzola/Tönjachen e del vocabolario tudestg-romontsch di R. Vieli, ambedue esauriti. Ciò nonostante il lavoro lessicologico della LR non è ancora concluso. È pure molto urgente redigere continuamente delle liste di parole pratiche per le nuove espressioni della vita quotidiana, badando di creare per ogni idioma delle espressioni il più possibile analoghe, per favorire il ravvicinamento.

Tra gli altri progetti d'edizione della LR citeremo una bibliografia romancia a partire dal 1952, un'antologia della letteratura romancia, un trattato storico sulla letteratura romancia, uno schizzo della storia del retoromancio nonché una collana di fiabe e leggende.

Durante gli scorsi anni la LR e le associazioni ad essa affiliate, in collaborazione con l'Opera svizzera delle letture per giovani, hanno dato un valido contributo nell'ambito della letteratura per i bambini ed i giovani.

Benché le opere pubblicate
siano numerose, l'offerta d'una letteratura romancia di qualità deve tuttavia aumentare notevolmente. Si dovrebbero pubblicare annualmente da 10 a 16 nuovi libri; si tratterebbe, come finora, di opere tradotte d'altre lingue.

La letteratura musicale abbisogna pure di un maggior promovimento.

Le corali del Grigioni romancio hanno una forte tradizione. Per mantenere alto il loi o livello si dovrebbero poter pubblicare negli anni avvenire dei nuovi libri contenenti delle composizioni moderne.

Infine la LR vorrebbe aumentare il numero delle registrazioni su disco e su nastro delle corali e registrare inoltre dei testi letterari, delle fiabe e delle leggende.

269

La LR ritiene importante insensificare gli sforzi in favore di un buon teatro popolare romancio, il quale deve essere qualcosa di più che un semplice strumento di svago e di trasmissione del sapere. Rappresenta una vera scuola linguistica. Si dovrebbero creare delle nuove opere teatrali in versione originale o tradotte. Bisognerebbe inoltre dare a registi e ad attori una formazione solida. Si è iniziato ad adempiere a tale compito grazie all'organizzazione di corsi annui in collaborazione con la società svizzera del teatro popolare.

.Le scuole infantili romance (Scolettas, scualina) sono la base su cui poggia l'insegnamento del romancio nelle scuole elementari. All'origine il loro scopo era quello d'aiutare le regioni linguisticamente più minacciate e il loro finanziamento è stato finora assicurato dalla LR. Da allora si sono create delle scolettas su tutto il territorio romancio, dato che sono molto importanti per la salvaguardia della lingua; il finanziamento verrà d'ora in poi assicurato dai comuni e da istituzioni private. La LR accorda ancora dei sussidi laddove la lingua romancia è molto minacciata. Nel 1971 si crearono 67 scuole infantili romance in 54 comuni le quali sono frequentate da 1600 bambini. Fino a nuovo ordine la formazione delle maestre d'asilo compete alla LR. La LR ha istituito un consiglio scolastico competente per i problemi inerenti alla formazione di maestre d'asilo. Un nuovo compito urgente è dato dalla necessità di una scuola per maestre d'asilo che assicuri una formazione di due anni alle candidate, ciò che causerà delle ulteriori spese.

La salvaguardia dell'insegnamento del romancio nelle scuole primarie è estremamente importante. Esistono attualmente due tipi di scuola nella regione romancia. La scuola con una formazione di base romancia e quella con una formazione di base tedesca con il romancio quale materia d'insegnamento. Nelle scuole citate prima l'insegnamento viene impartito di regola in romancio soltanto fino alla terza classe, compresa; in quarta il tedesco viene insegnato quale lingua straniera e successivamente introdotto quale lingua d'insegnamento. Questo tipo di scuola riscontrabile in 82 comuni del cantone constava durante l'anno scolastico 1971/72 di 5400 allievi in totale. In dodici comuni troviamo le scuole con base tedesca e il romancio quale
materia d'insegnamento. Da sempre la LR promuove l'insegnamento del romancio in questi comuni. Essa ha creato degli speciali metodi d'insegnamento e si sta da breve tempo sforzando d'introdurre il metodo audiovisivo. Nella città di Coirà gli allievi di espressione romancia possono seguire liberamente un corso di romancio; le spese per il materiale scolastico e lo stipendio degli insegnanti vanno a carico della LR. Ogni anno questi corsi registrano un afflusso di pressapoco 50 allievi.

Nelle scuole medie e alla scuola normale il romancio è una materia obbligatoria per gli allievi di lingua madre romancia Ma purtroppo manca il materiale appropriato per questo insegnamento. La LR ritiene urgente la pubblicazione di grammatiche e antologie alfine di colmare detta lacuna.

270 L'intensificazione dei provvedimenti finora presi e l'adempimento dei nuovi compiti previsti, non possono più venir svolti dalla LR con l'attuale contingente del personale impiegato alla Segreteria. Si ritiene necessario assumere un secondo segretario a tempo completo. La realizzazione di questo programma esige inoltre un maggiore contributo da parte delle quattro società locali affiliate alla LR, ossia la Romania (parte superiore dell'Oberland), la Renania (parte inferiore dell'Oberland e centro del Grigioni), l'Uniung Rumantscha da Surmeir (valle dell'Albula e Oberhalbstein) e l'Uniun da Grischs (bassa e alta Engadina nonché Bravuogn e la valle di Münster). Date le condizioni geografiche e linguistiche, è indispensabile l'assunzione di collaboratori regionali quali animatori, consiglieri, oratori o direttori di corsi. Detti collaboratori dovrebbero essere disponibili per un certo periodo ed essere retribuiti in modo adeguato.

Per poter far fronte ai compiti attuali e futuri, la LR calcola una spesa annua di 800 000 franchi circa, da suddividere come segue: Fr -- -- -- -- -- --

-- -- -- -- -- --

Organi e segreteria della LR Collaboratori regionali Spese d'ufficio Sussidi generali alle associazioni affiliate, soprattutto per periodici Sussidi alle associazioni affiliate per la loro attività culturale nelle valli Sovvenzioni diverse (sussidi all'Uniun da Scripturs Romontschs per degli studi, per la creazione di nuove opere letterarie, per la pubblicazione del mensile sutselvano «La Punt», ecc.)

Misure per l'assimilazione delle persone di espressione.non romancia Prestazione di servizi ai comuni Programma d'edizione Contributo nel settore del teatro popolare Per le scuole primarie, secondarie e i ginnasi Per le scuole infantili e la formazione di maestre d'asilo . .

-- Totale

185500 80 000 47 620 43 800 41 380

21 600 66000 30 000 70 000 8 000 25 000 185 000 803 900

Questi 803 900 franchi corrispondono ad una maggiorazione di 400 000 franchi delle spese attuali. Le presenti entrate sono costituite dal sussidio federale di 190000 franchi accordati giusta il decreto federale del 2 dicembre 1968, da un sussidio cantonale di 120000 franchi, dalle contribuzioni dei singoli comuni, ossia 4000 franchi, dalla partecipazione dei comuni alle

271

spese amministrative delle scuole infantili di 58 900 franchi e da entrate diverse (quòte dei membri, ecc.). A queste entrate regolari si aggiungono i contributi destinati al finanziamento di certe opere o per altri scopi ben definiti; queste provengono soprattutto dalla fondazione Pro Helvetia, dal fondo culturale cantonale, dalla donazione svizzera della festa nazionale e da lasciti.

Considerando la situazione attuale della lingua romancia e il nuovo programma d'azione, la LR, nella sua istanza del 27 ottobre 1972 sollecita un aumento di 400 000 franchi del sussidio annuo, una sovvenzione unica di 100 000 franchi per l'ammortamento dell'attuale disavanzo e un adattamento della sovvenzione annua all'indice del carovita allorquando l'aumento raggiungesse cinque punti.

Il Dipartimento federale dell'interno, incaricato della istanza contattò dapprima il governo del Grigioni, esponendogli che non era possibile aumentare il sussidio annuo della Confederazione se il cantone non avesse aumentato il suo contributo in misura adeguata. Il governo fece pertanto sapere, con una lettera del 10 settembre 1973 che aveva iscritto nel preventivo per il 1974 una somma di 200000 franchi (finora 120000 franchi) destinati alla LR. A questo proposito scrisse ciò che segue (traduzione dal tedesco): II governo segue con grande apprensione l'evoluzione nei tenitori di espressione romancia. Il retoromancio quale lingua madre soggiace alle più gravi pressioni in differenti regioni del cantone. Le ragioni sono disparate e Voi le conoscete. Soltanto i maggiori sforzi della Confederazione, del cantone e dei romanci permetteranno di affrontare con successo la minaccia.

I prossimi dieci o vent'anni saranno decisivi per la lotta intrapresa alfine di salvaguardare la lingua romancia.

La protezione della lingua romancia è compito tanto della Confederazione, quanto degli enti di diritto pubblico e di altre istituzioni. Riconoscendo il romancio quale lingua nazionale ed inserendo detto riconoscimento nella costituzione, il popolo svizzero l'ha istituzionalizzata rendendola di competenza federale. Il cantone da solo non è in grado di risolvere questo problema. Il rapporto proposto tra i sussidi del cantone e quelli della Confederazione alla Ligia Romontscha/Lia Rumantscha è giustificato; si può sottolineare che il cantone sta
attualmente facendo dei grandi sforzi per ristampare i testi scolastici nei tre idiomi retoromanci. I sussidi che la Confederazione può versarci in virtù della legge per la sovvenzione delle scuole primarie pubbliche non bastano affatto per compensare, foss'anche in misura ridotta, le spese supplementari, che derivano dall'edizione di nuovi libri scolastici rispetto agli altri cantoni unilingui.

Vi saremmo perciò estremamente grati se oltre alla risposta favorevole alla nostra richiesta approvaste pure il rapporto proposto per i sussidi della Confederazione e del cantone.

II rapporto proposto per i contributi è di 2:1, essendo la Confederazione chiamata a versare il doppio della somma assegnata dal cantone. Que-

272 sto rapporto venne già accettato nel 1968 al momento della suddivisione degli oneri ammontanti a 120000 franchi quale supplemento richiesto dalla LR.

233 Contributi finora versati dalla Confederazione La Confederazione ha sempre sostenuto gli sforzi atti a difendere la lingua e la cultura retoromancia. Dal 1892 al 1919 essa contribuì all'edizione della «Crestomazia retoromancia» di Caspar Decurtins, opera che racchiude numerosi tesori della letteratura romancia e la quale influì notevolmente sul risveglio della lingua locale. A partire dal 1905 la Confederazione stanziò dei sussidi regolari per l'elaborazione e la pubblicazione del Dicziunari Rumänisch Grischun Come dicemmo in precedenza, la legge per il sussidio delle scuole pubbliche primarie (legge federale del 19 giugno 1953 -- RS 411.1) contiene delle disposizioni speciali per la lingua romancia in virtù delle quali viene versato un supplemento linguistico di 30 franchi annui per ogni giovane da 7 ai 15 anni.

Dal 1921, infine, la Confederazione accorda alla LR dei sussidi regolari. Fino al 1947 questi ammontavano a 10000 franchi. Nel 1948 vennero portati a 50000 franchi per essere poi aumentati a 100000 franchi nel 1958. La decisione avvenne allora sotto forma di decreto federale (DF del 25 ottobre 19581. Il decreto federale attualmente in vigore emanato il 2 dicembre 1968 (RS 441.4) fissava un sussidio di 190000 franchi annui, inclusa la somma dr 10000 franchi accordata fino allora al Grigioni giusta il decreto federale del 21 settembre 1942, il quale prevedeva una sovvenzione al canton Ticino e alle valli del Grigioni italiano e romancio per la salvaguardia della loro cultura e della loro lingua.

Dobbiamo inoltre segnalare i contributi della fondazione Pro Helvetia.

Si tratta sempre di sovvenzioni accordate per dei progetti specifici, soprattutto per l'edizione delle più svariate pubblicazioni. Si prevedono delle somme di 40000 franchi per dei contributi analoghi destinati al 1973 e al 1974.

234 Apprezzamento dell'istanza della LR Riteniamo che il nuovo programma di lavoro è pertinente. Da parte sua, il cantone del Grigioni lo appoggia rigorosamente. Stando a questo documento i prossimi dieci o vent'anni dovrebbero essere decisivi per la salvaguardia della lingua romancia. Vista la situazione economica, il successo degli sforzi
compiuti dalla LR e dalle associazioni ad essa affiliate non è scontato a priori, benché queste intensifichino la loro azione. Ciò non è tuttavia una ragione per desistere dall'intento. Al contrario, dobbiamo potenziare la salvaguardia della lingua romancia, non già come reliquia bensì come parte viva del popolo, compito nazionale. È perciò necessario e

273 giustificato che la Confederazione accordi l'aiuto più generoso possibile per la salvaguardia della lingua e del patrimonio culturale romancio.

Per ciò che riguarda l'aumento del contributo federale rispetto a quello del cantone Grigioni, riteniamo che il rapporto 2:1, adottato già nel 1968 sia giustificato. Secondo questo rapporto, dei 400000 franchi supplementari di cui abbisogna la LR, 260 000 circa andrebbero a carico della Confederazione e 130 000 a carico del cantone. Aggiunta aE'attuale contributo federale, 190000 franchi, detta somma darà un sussidio di 450000 franchi.

Attenendosi a detta proporzione il cantone dovrebbe provvedere a 250 000 franchi. Viste le notevoli somme che il cantone deve spendere nell'ambito culturale, soprattutto in quello scolastico, non vorremmo che l'aiuto ausiliare della Confederazione fosse condizionato dalla precisione con culi il cantone rispetta la proporzione 2:1, auspichiamo tuttavia che il cantone aumenti i suoi contributi a 200 000 franchi annui. Per contro è impossibile, rispondendo alla richiesta, adattare M sussidio annuo all'indice del carovita visto che la Confederazione non conosce dei sussidi legati all'indice. Non è neppure possibile contemplare la richiesta di un contributo di 100 000 franchi per coprire l'attuale disavanzo, ciò che del resto non dovrebbe risultare esiziale; infatti ci vorrà un certo tempo di avviamento per realizzare i progetti della LR ed il secondo segretario non potrà essere assunto subito dopo l'entrata in vigore del decreto federale, cosicché dovrebbe essere possibile colmare il disavanzo senza sussidio supplementare.

Dobbiamo inoltre citare a questo proposito, il progetto per la creazione di un istituto nazionale di ricerche retic (Nationales Institut für rhätische Forschungen) che alcune personalità del mondo culturale grigionese hanno sottoposto al Dipartimento federale dell'interno con una lettera del 10 marzo 1972. Esaminando il progetto si è rivelato che questo abbisognava ancora di altri studi e che la sua realizzazione era ancora quanto mai incerta.

Vogliamo tuttavia riprodurre qui le osservazioni finali della richiesta, poiché definiscono chiaramente la situazione nei Grigioni (traduzione dal tedesco): L'eredità spirituale autoctona che ha marcato il corso della storia, è attualmente minacciata in misura
mai immaginata dallo sviluppo delle comunicazioni e dallo sconvolgimento delle strutture economiche e sociali che colpiscono l'intero cantone. Non soltanto i retoromanci e i dialetti Walser sono minacciati di disgregazione. Molti altri valori spirituali, radicati in una sana popolazione di montagna stanno palesemente crollando. Chiunque abbia coscienza di questa perdita sostanziale segue l'attuale evoluzione con profonda inquietudine. Si sente chiamato ad additare il pericolo che lo sviluppo economico, auspicato e sostenuto da ogni parte, debba venir pagato col prezzo del deperimento della sostanza culturale.

Foglio federale 1974, Vol. l

274

3 II Grigioni italiano La parte italiana del Grigioni si estende su una superficie di circa 982 km2 (Valle Poschiavo 239 km2, Val Bregaglia 252 km2, Mesolcina e Val Calanca 491 km2) ciò che rappresenta circa 1/5 del territorio cantonale.

Completamente separate l'una dall'altra, le tre regioni citate sono orientate geograficamente verso il Ticino (Mesolcina e Val Calanca) o verso l'Italia (Val Bregaglia e Val Poschiavo) e legate al resto del cantone soltanto da valichi. Ciò spiega perché la loro lingua è l'italiano.

La Val Poschiavo che forma una piccola penisola nelle terre della nostra vicina del sud, si trova al sud delle Alpi, molto lontana dai centri del nostro paese. Essa congiunge l'Engadina alla Valtellina. La sua storia fu determinata in larga misura dalla situazione geografica; essa divise la sorte dei suoi vicini del nord e del sud. Nel 1408, la Val Poschiavo aderì alla Lega Caddea, ciò che tracciò la via verso l'entrata nella Confederazione.

L'uso delle forze idrauliche ed il turismo danno oggigiorno un appoggio ai redditi agricoli. Visto la limitatezza dei mezzi sul piano professionale e scolastico (non vi sono scuole medie) un forte numero di giovani purtroppo emigra.

La Val Bregaglia rappresenta la congiunzione più breve e più naturale tra l'Engadina e il lago di Como. Si estende dal valico del Maloja a Castasegna. Già nel 960 passò nette mani del Vescovo di Coirà, divenendo pure membro della lega Caddea. Essa ottenne l'indipendenza politica attorno al 1350. L'introduzione della Riforma fu un avvenimento importante nella storia della vallata. Si incontrano numerose case patrizie, imponenti e sontuose. Oltre all'agricoltura, la silvicoltura è una delle principali fonti di reddito della valle. Eccetto alcune segherie, non vi è industria. Anche qui lo sfruttamento delle forze idriche ha creato nuove possibilità di guadagno.

La Val Mesolcina inizia al passo del San Bernardino e scende, su 46,4 km in tre sezioni, fino a San Vittore, l'ultimo villaggio prima del confine con il Ticino. La Val Calanca (lunghezza 26 km) è un solco profondo parallelo alla Mesolcina. La sua storia è strettamente legata a quella del San Bernardino. Dopo essere stata sotto diversi domina, essa ottenne l'indipendenza completa nel 1549, grazie al concorso degli Stati confederati. Con l'apertura della ferrovia
attraverso il San Gottardo e la conseguente diminuzione del traffico, essa perse molta importanza. Allora la gente cominciò ad emigrare, cosicché la vita della vallata ne fu compromessa. L'agricoltura è nettamente al primo rango nell'economia. Ma la topografia dei luoghi pregiudica gli affari. Alcune delle ricche tradizioni della valle si sono mantenute fino ai nostri giorni.

Nel 1970 le valli grigionesi di lingua italiana contavano 13 710 abitanti, ciò che rappresenta un dodicesimo della popolazione cantonale. La tavola seguente indica i movimenti della popolazione dal 1950:

275 Distretti e circondar!

1950

I960

Aumento o diminuzione in per cento

1970

Distretto del Bei-nino Circondario d i Brusio . . . .

Circondario di Poschiavo . . .

5562

5188

--6,7

4907

--5,4

1528

1445

--5,4

1344

--7,0

4034

3743

--7,2

3563

--4,8

Distretto del Malo ja Circondario di Bregaglia . . .

1552

1814

1484

--18,2

Distretto della Moesa 6620 Circondario d i Calanca . . . . 1287 Circondario di Mesocco 1922 Circondario di Roveredo . . . 3411

6912

+ 16,9 + 4,4

7319

+ 5,9

1119

-13,1

913

--18,4

2186

+ 13,7

2224

+ 7,7

3607

+ 5,7

4182

+ 15,9

Totale

13734

13924

Aumento o diminuzione in per cento

13710

La tavola dimostra che la popolazione è diminuita costantemente di oltre il 5 per cento nel distretto del Bernina e del 10-20 per cento nella Val Calanca. L'aumento relativamente forte del numero degli abitanti nella Val Bregaglia tra il 1950 e il 1960 è unicamente dovuto alla costruzione di stabilimenti idroelettrici; una forte diminuzione subentrò dopo il 1960. Anche nella Val Mesolcin l'aumento della popolazione è dovuto alla costruzione di aziende idroelettriche nonché all'importanza acquisita dal San Bernardino quale centro per lo sport invernale e alla presenza dei lavoratori occupati nella costruzione della strada nazionale. A causa della presenza di alcune industrie da un lato, e dall'altro vista la prossimità di Bellinzona, capoluogo del Ticino, la popolazione del circondario di Roveredo è in aumento.

Il regresso constatato in quattro dei sei circondari è soprattutto caratterizzato dalla forte diminuzione delle aziende agricole dal 1960. Questa riduzione varia tra il 19 e il 37 per cento. La maggior parte dei terreni sfruttabili, trovandosi nelle regioni alte, difficili da raggiungere per strada, garantiscono soltanto una vita di stento. È naturale che in tali condizioni i giovani siano meno propensi a rimanere nella terra dei loro avi e che cerchino una esistenza migliore al di fuori delle valli.

276

Visto l'isolamento delle valli e l'insufficienza delle congiunzioni con il mondo esterno, congiunzioni soprattutto precarie nella Val Bregaglia e nella Val Poschiavo, mancano le condizioni necessarie per impiantare industrie di una certa importanza. Nelle stesse valli non vi sono sbocchi sufficienti per i prodotti artigianali e industriali. Soltanto nella parte inferiore della Mesoicina l'industria si è potuta sviluppare. Da! lato economico resta dunque soltanto il turismo il quale ha avuto uno sviluppo reale unicamente in poche regioni.

Dal lato scolastico le scuole primarie e secondarie dipendono dai comuni, i quali devono far fronte a gravi problemi, soprattutto d'ordine finanziario. Diversi comuni hanno prolungato l'anno scolastico durante questi ultimi anni, portandolo a 38 settimane. L'esodo della popolazione si ripercuote ovviamente sempre più visibilmente sul numero degli allievi. Nella Val Calanca, comprendente undici comuni, si prevede di costruire una scuola unica per l'intera valle. Soltanto i distretti di Poschiavo e della Mocsa hanno una scuola secondaria con tre o quattro classi che corrispondono al periodo dal settimo al decimo anno scolastico, con il latino quale materia facoltativa. Queste valli non hanno nessuna scuola media. La maggior parte dei giovani che vogliono proseguire i loro studi sono obbligati a seguire l'insegnamento in tedesco alla scuola cantonale di Coirà. Per questi il frequentare le scuote medie ticinesi o lombarde crea delle difficoltà a causa delle differenze sulla formazione di base. Il corpo insegnante delle scuole di lingua italiana dei Grigioni è formato a Coirà. Benché la scuola normale comprenda una divisione per gli allievi di lingua italiana, l'insegnamento in questa lingua viene impartito in cinque rami soltanto. Si ritiene dunque che l'insegnamento della lingua madre è insufficiente. Dato che il Ticino non possiede un istituto per l'insegnamento superiore, i giovani proseguono i loro studi universitari nella Svizzera tedesca o francese. Vist3 le; difficoltà economiche, molti giovani, dopo essersi sacrificati per avere una formazione, sono costretti a lasciare la loro piccola patria e a cercare una vita altrove.

Numerosi sono coloro i quali avendo imparato un mestiere o avendo intrapreso degli studi universitari al di fuori della valle no vi fanno
più ritorno. Ciò conduce ad un depauperamento sempre più marcato delle valli dal profilo materiale e culturale.

Nonostante la popolazione ridotta e una situazione economica alquanto depressa, il Grigioni italiano ha tuttavia prodotto uomini ed opera di spicco nella vita spirituale e culturale della Svizzera. Ricordiamo ad esempio i «Magistri Moesani» i quali operarono per tre secoli quali pionieri dell'architettura nei territori di lingua tedesca; il grande studioso di Dante, Andrea Scartazzini, il pittore Giovanni Segantini, i pittori e scultori Giovanni, Augusto e Alberto Giacometti. Questi esempi, che si potrebbero moltiplicare, testimoniano della grande forza spirituale degli abitanti di queste valli.

277

II Consigliere federale Giuseppe Lepori scriveva nel 1958 nella rivista «Terra Grischuna» ciò che segue sul Grigioni italiano: È giusto risvegliare l'opinione pubblica sull'esistenza difficile contrastata da molteplici difficoltà, di terre che svolgono anch'esse la nobile missione di rappresentare la civiltà italica nella Confederazione. La Svizzera italiana non è solo il cantone Ticino: e se a questo, per la sua consistenza geografica, per il numero dei suoi abitanti, per gli impulsi fervidissimi da cui è sorretto, bisogna riconoscere nella affermazione della italianità, un posto di essenziale importanza, non può essere negato l'apporto prezioso fornito dalle vallate del Grigioni italiano. Anzi, mi sembra, che la missione di tutelare lo spirito italico, se affidata a due cantoni, può riuscire più efficace e più ricca di risultati.

Non vi è dubbio che l'opinione generale del popolo svizzero considera legittima l'azione che tende a difendere l'italianità. Ognuno sente che la Svizzera sarebbe colpita nella sua anima, se nelle vallate volte a sud, la lingua che ha servito per esprimere le più splendide immaginazioni che l'uomo abbia mai concepito, avesse a immiserirsi; se la cultura che ha largamente informato la civiltà dell'Occidente, avesse a corrompersi; se il costume italico avesse a decadere, sopraffatto dai modi di altre genti. La difesa non riveste carattere di ostilità verso alcuno. Tende anzi a mettere in valore la dignità insita alle diverse stirpi che compongono la patria.

Le quattro valli, ognuna rappresentante un mondo in sé, racchiuse tra le montagne e le frontiere politiche, isolate economicamente e culturalmente, abbisognano di un aiuto esterno per non essere abbassate al livello di semplici nozioni geografiche. Le misure necessario per attivare la vita culturale, per rassodare la fede degli abitanti nel loro destino, possono essere elaborate e realizzate da una organizzazione nata nelle valli, l'associazione della Pro Grigioni Italiano.

31 L'Associazione della Pro Grigioni Italiano 311 In generale La Pro Grigioni Italiano è un'associazione culturale fondata nel 1918 da grigionesi di espressione italiana. Consta di tre sezioni nelle valli del Grigioni italiano (Brusio, Poschiavo e Mesocco) di quattro nella Svizzera tedesca (Basilea, Berna, Coirà e Zurigo) e di due in Ticino (Bellinzona e Lugano) nonché di una sezione a Ginevra. Nel 1970 la «Società culturale di Bregaglia» ha pure aderito all'associazione, mantenendo tuttavia la sua indipendenza giuridica. La Pro Grigioni Italiano con sede a Coirà è neutra sia sul piano politico sia su quello religioso. Scopo dell'associazione è quello di promuovere tutti i provvedimenti atti a migliorare le condizioni di vita materiale e culturale nelle valli del Grigioni italiano, rafforzare la loro posizione in seno al cantone, nella Svizzera italiana e nella Confederazione. Essa si propone inoltre di rinsaldare tra la popolazione indigena la coscienza della loro appartenenza ad una unità etnica e linguistica.

278

Gli organi dell'associazione sono: l'assemblea dei delegati, il comitato centrale, il comitato direttivo e la commissione di gestione. Gli organi centrali trattano principalmente i problemi riguardanti l'insieme del Grigioni italiano.

312 Attività dell'associazione La sua attività porta soprattutto sull'edizione di opere, le pubblicazioni sulla vita nelle vallate essendo il mezzo più adatto per unire la popolazione affermandone la fedeltà alle proprie origini. Nell'anno della fondazione di detta associazione, apparve l'Almanacco del Grigioni Italiano, pubblicazione molto ricca, particolarmente di casa presso ogni famiglia del Grigioni italiano, e che tratta tutti gli aspetti della vita indigena. Stando alle intenzioni degli editori, l'almanacco deve contribuire ad intensificare i rapporti tra le valli, suscitare l'interesse per il Grigioni italiano e allacciare un legame tra gli emigrati e la patria. Altrettanto importante per la vita culturale, la pubblicazione «Quaderni Grigioni Italiani» appare ogni tre mesi dal 1931 e annovera attualmente circa 800 abbonati. Trattando il passato, Tarte, la cultura ed i costumi, i quaderni offrono agli abitanti delle valli l'occasione di pubblicare i risultati delle loro ricerche, consacrate solitamente alla storia e alla storia dell'arte. Grazie a questa pubblicazione le valli sono attualmente in possesso di documenti sulla loro storia ed i loro abitanti. Vi è un'altra rivista pubblicata dalla Pro Grigioni Italiano, il «Dono di Natale» distribuita ogni anno, sin dal 1951, agli allievi di lingua italiana del Grigioni.

Le tre pubblicazioni suddette formano il nucleo del lavoro editoriale compiuto per salvaguardare la lingua e la cultura del Grigioni italiano.

La Pro Grigioni Italiano pubblica inoltre una serie d'altri scritti o partecipa al finanziamento della loro pubblicazione. L'associazione appoggia pure gli autori regionali bandendo periodicamente dei concorsi letterari.

Si deve ancora citare a questo proposito l'aiuto da essa accordato a delle piccole biblioteche in diverse località.

Infine l'associazione si assume il compito d'indire dei corsi e delle conferenze in italiano.

Affinchè la popolazione possa conoscere gli artisti delle loro valli, essa organizza pure delle esposizioni con le loro opere. Con la creazione di musei regionali si rispose ad
un bisogno reale, per la salvaguardia e la conservazione di preziose testimonianze del passato. Vi sono dei musei a San Vittore, nel palazzo Antoni Viscardi (per la Mesolcina e la Calanca), a Stampa, nella Casa Grande (per la Val Bregaglia) e a Poschiavo nel Palazzo Mengotti.

Oltre alle sue attività culturali la Pro Grigioni Italiano difende pure gli interessi generali delle valli a livello economico, politico ed educativo.

279 I problemi molteplici trattati dall'associazione riguardano le comunicazioni, le misure agricole, l'industria, il commercio ed il turismo.

313 Nuovi compiti Incoraggiata dai risultati finora ottenuti e cosciente di dover difendere l'italianità delle quattro valli, l'associazione della Pro Grigioni Italiano ritiene necessario continuare e intensificare la sua azione da un lato, e dall'altro realizzare nuovi progetti.

È indispensabile continuare la pubblicazione periodica dell'Almanacco del Grigioni Italiano, dei Quaderni Grigioni Italiani e della rivista Dono di Natale, visto che questi contribuiscono in vasta misura a difendere e ad approfondire la cultura, affermando in seno alla popolazione delle vallate italiane la coscienza della loro identità. Il continuo rincaro rappresenta per gli editori una fonte di nuove e gravi difficoltà.

Per ciò che riguarda le pubblicazioni, il programma di lavoro della Pro Grigioni Italiano annovera: -- una storia del Grigioni italiano, -- delle guide per i distretti della Moesa, di Poschiavo e della Bregaglia, -- un'antologia delle poesie ed una monografia degli artisti del Grigioni italiano.

L'associazione spera fermamente di poter pubblicare queste opere affinchè si capisca meglio questo lato italiano del Grigioni quale territorio retico sito al sud delle Alpi. Oltre alle pubblicazioni indicate, essa prevede di pubblicare una edizione riassuntiva delle opere di Felice Menghini, poeta poschiavino molto noto sia in Ticino che in Italia.

È estremamente importante sviluppare i musei locali, che rappresentano anche dei centri culturali. La Pro Grigioni Italiano vorrebbe risvegliare l'interesse e la collaborazione delle autorità indigene per questo progetto, ciò che esige ulteriori risorse.

Poiché la regione è ricca di monumenti, l'associazione auspica di poter far di più, nei limiti dei mezzi a sua disposizione, onde conservare queste testimonianze di tempi passati.

Infine le sezioni della Pro Grigioni Italiano nelle valli e fuori, dovrebbero poter intensificare la loro azione adattandola maggiormente ai bisogni della popolazione. Il programma dell'associazione include tra l'altro i seguenti punti: organizzazione di conferenze, corsi e tribune libere, concerti e rappresentazioni teatrali, sedute filmistiche ed esposizioni, creazione di un centro di documentazione,
allargamento delle biblioteche.

L'esperienza ha dimostrato che la continuazione e l'intensificazione delle azioni finora svolte, e soprattutto la realizzazione dei nuovi compiti

280

saranno soltanto possibili quando la Pro Grigioni Italiano potrà disporre di una segreteria con un segretario permanente. Gli abitanti delle valli sono per la maggior parte operai o contadini. È pertanto difficile trovare delle persone disposte ad elaborare ed a realizzare i progetti. Dato che il Grigioni italiano è suddiviso in tre territori distinti, l'organizzazione delle manifestazioni comuni crea dei problemi; ci vuole una segreteria permanente che assicuri la direzione ed il coordinamento per poterli risolvere in modo soddisfacente.

Per poter portare a termine i suoi compiti attuali e avvenire, la Pro Grigioni Italiano prevede delle spese ammontanti a 260 000 franchi all'anno suddivise come segue: Fr

Contributi alle sezioni delle valli ed alla «Società culturale di Bregaglia» Contributi alle sezioni fuori delle valli Campagne speciali nelle tre valli Contributi ai tre principali musei Quaderni Grigioni Italiani Almanacco del Grigioni Italiano Dono di Natale Altre pubblicazioni Aiuto agli artisti e ad altri creatori Aiuti destinati alla migliore conoscenza delle valli Ricerche speciali concernenti i problemi delle valli Segreteria permanente (segretario permanente, impiegati d'ufficio, locali, spese amministrative, viaggi, sedute, ecc.)

30000 10 000 10000 15000 15000 12000 10000 5 000 8 000 2 000 3 000 140000

Totale

260000

Dopo aver calcolato i redditi annui attuali dell'associazione, il sussidio federale di 60000 franchi, quello cantonale di 15000 franchi, il contributo della Pro Helvetia per la pubblicazione dei Quaderni Grigioni Italiani di 10000 franchi, si constata che mancano 175 000 franchi per coprire le spese.

In una istanza del 25 febbraio 1972 trasmessaci dal Governo grigionese il 24 agosto 1972, la Pro Grigioni Italiano ha domandato alla Confederazione e al cantone del Grigioni di assumersi questa spesa, aumentando i sussidi.

In una lettera del 10 settembre 1973, il governo cantonale informò il Dipartimento federale dell'interno, incaricato di esaminare l'istanza, di aver iscritto al preventivo del 1974 una somma di 60000 franchi destinati alla Pro Grigioni Italiano.

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314 Le prestazioni federali finora fornite in favore delle valli del Grigioni italiano Nel 1931 le Camere accordarono, la prima volta, tramite l'approvazione del preventivo, un sussidio annuo di 6000 franchi per la difesa della lingua italiana del Grigioni. Quando il Ticino, nel 1937, chiese alla Confederazione, un aumento sostanziale del sussidio accordatogli per la lingua e la cultura, il Grigioni colse l'occasione per sottolineare che il suo settore di lingua italiana doveva usufruire delle stesse facilitazioni, poiché si trovava nella stessa situazione che il Ticino.

Le Camere federali accettarono la richiesta nella misura in cui il decreto federale del 21 settembre 1942 1> , che accordava una sovvenzione annua al Ticino e alle valli del Grigioni italiano e romancio per la difesa della loro cultura e della loro lingua, accordava ormai al canton Grigioni una somma di 20 000 franchi all'anno per le sue valli di lingua italiana.

Nel suo messaggio del 24 aprile 1942 2) , appoggiato ad un progetto di decreto, il Consiglio federale segnalava che lo stanziamento di un sussidio era giustificato non soltanto per rispettare l'eguaglianza di trattamento con il Ticino, «ma anche considerando i lodevoli ed instancabili sforzi compiuti dalle genti di queste vallate per mantenere la loro fisionomia morale e intellettuale nel quadro della vita cantonale e federale». Questi sforzi devono compiersi, diceva il messaggio, in circostanze difficili, tra una popolazione disseminata e generalmente poco abbiente. Sulla base di una richiesta della Pro Grigioni Italiano e della Società culturale di Bregaglia del 1° settembre 1961, rilevante il continuo rincaro, le Camere federali aumentarono il sussidio a 60000 franchi.giusta il decreto federale del 5 marzo 1963, che emendava quello del 21 settembre 1942.

Stante una disposizione del predetto decreto emendato, tocca al Piccolo Consiglio grigionese decidere la suddivisione del sussidio; esso comunica la sua decisione al Dipartimento federale dell'interno il quale la sottopone all' approvazione del Consiglio federale.

315 Apprezzamento dell'istanza sottoposta dalla Pro Grigioni Italiano II programma di lavoro compilato dalla Pro Grigioni Italiano sembra pertinente. Proseguendo la realizzazione delle misure in corso e attuando le azioni previste, l'associazione dovrebbe
porsi in grado di difendere la lingua e la cultura delle valli italiane grigionesi. Le statistiche mostrano chiaramente che molti abitanti lasciano le valli per regioni dove il guadagno è più elevato; ciò prova che questa parte italiana del Grigioni si situa " RS 441.3 2) FF 1942 268

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fra le regioni meno favorite del nostro paese. La Pro Grigioni Italiano deve dunque poter contare sull'aiuto esterno alfine di realizzare le misure ritenute necessarie.

La creazione di una segreteria permanente per la Pro Grigioni Italiano con un segretario a tempo completo ci pare giustificata. Sottolineamo nondimeno che la somma prevista per tale scopo, 140 000 franchi, rappresenta oltre la metà delle spese necessarie per la realizzazione del programma di lavoro. Dovrebbe essere possibile ridurre in una certa misura le spese della segreteria in favore delle realizzazioni nell'ambito culturale. Vorremmo consigliare alla Pro Grigioni Italiano di agire in questo senso.

Se l'associazione abbisogna di maggiori mezzi finanziari ciò è dovuto in parte rilevante al rincaro. Alcune spese si sono quasi raddoppiate dal 1963, soprattutto sul piano delle pubblicazioni.

Dato che il cantone prevede di portare la sovvenzione a 60 000 franchi, ossia il quadruplo di ciò che ha versato finora, riteniamo giustificato aumentare il contributo federale da 60 000 franchi a 190 000 franchi annui.

I sussidi federali e cantonali raggiungono così riuniti i 250 000 franchi richiesti dall'associazione.

4 Ricapitolazione I territori di lingua romancia e italiana del Grigioni vanno annoverati fra quelli separati e discosti dai centri traenti della prosperità economica. Visto l'esodo valligiano e l'immigrazione di persone d'altra espressione, lalingua e la cultura retoromance sono gravemente minacciate. I territori grigionesi di lingua italiana sono sfavoriti sotto molteplici aspetti e devono pure far fronte a gravi difficoltà. La loro lingua e la loro cultura non sono certamente tanto minacciate quanto quelle dei romanci. Per varie ragioni, abbiamo visto, si deve tuttavia rafforzare l'appoggio accordato alla vita culturale delle valli di lingua italiana per preservarle dal depauperamento.

È assolutamente indispensabile fornire ulteriori mezzi finanziari alle associazioni che appoggiano le minoranze linguistiche e culturali del Grigioni. Ragione per cui è dunque giusto rispondere alle richieste della Ligia Romontscha/Lia Rumantscha e della Pro Grigioni Italiano. Ambedue le organizzazioni meritano la nostra fiducia. Con il lavoro finora compiuto, con il modo in cui promuovono la lingua e la cultura, esse hanno offerto la prova provata di essere sulla buona strada.

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5 II progetto di un decreto federale L'articolo 1 del progetto fissa a 450 000 franchi il sussidio annuo della Confederazione alla Ligia Romontscha/Lia Rumantscha. Questa riceverà dunque 260 000 franchi in più di quanto le è stato stanziato dal 1969 in virtù del decreto federale in data 2 dicembre 1968. Per la Pro Grigioni Italiano il progetto prevede un contributo annuo di 190000 franchi ossia 130000 franchi in più della somma accordata all'associazione a norma del decreto federale in data 21 settembre 1942 e 5 marzo 1963.

L'articolo 2 subordina il sussidio affla LR alla condizione che il Canton Grigioni da parte sua, aumenti i suoi contributi regolari ad almeno 200 000 franchi annui, e i suoi contributi alla Pro Grigioni Italiano a 60 000 franchi almeno.

Secondo l'articolo 3 la regola che fissava i sussidi cantonali versati alla Pro Grigioni Italiano verrà pure applicata per la LR, affinchè le due organizzazioni siano trattate allo stesso modo, conformemente al desiderio f ormalmente espresso dal governo grigionese.

All'articolo 4 si riprendono le disposizioni corrispondenti del decreto federale attuale, il quale stanzia un sussidio annuo alla LR. Detta disposizione si applicherà anche alla Pro Grigioni Italiano.

"L'articolo 5 indica le disposizioni abrogate dal decreto.

L'articolo 7 fissa l'entrata in vigore del decreto per il 1° gennaio 1975.

6 Conseguenze sul piano delle finanze e del personale Con l'aumento delle sovvenzioni alla LR e alla Pro Grigioni Italiano, la Confederazione avrà a suo carico una spesa annua supplementare di 390 000 franchi. Il decreto non comporta delle conseguenze sul piano del personale.

7 Costituzionalità La competenza di promuovere una lingua nazionale è conferita alla Confederazione in base all'articolo 116 della costituzione. Come già segnalato nel nostro messaggio del 22 maggio 1968, questa disposizione riconoscente il romancio, non significa soltanto che si tratta di una lingua nazionale ma che deve pure rimanerlo. Il riconoscimento di una lingua nazionale ne garantisce l'esistenza salvaguardando la sua area tradizionale (Fleiner/Giacometti Schweizerisches Bundesstaatsrecht, 1949, pag. 394). Se, di conseguenza l'articolo 116 della costituzione tende adassicurare l'esistenza delle lingue nazionali, deve pure comprendere la competenza della Con-

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federazione di provvedere alla loro salvaguardia. L'articolo in questione rappresenta pertanto una base costituzionale solida per lo stanziamento di sussidi federali alla LR e alla Pro Grigioni Italiano.

8 Proposta Fondandoci sulle considerazioni che precedono, noi vi proponiamo di approvare l'allegato disegno di decreto.

Vogliate gradire, onorevoli signori, presidente e consiglieri, l'assicurazione della nostra massima considerazione.

Berna, 21 dicembre 1973 In nome del Consiglio federale svizzero: II presidente della Confederazione, Bon vin II cancelliere della Confederazione, Huber

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(Disegno)

Decreto federale per un aiuto finanziario alla Ligia Romontscha/Lia Rumantscha e alla Pro Grigioni Italiano

L'Assemblea federale della Confederazione Svizzera, visto l'articolo 116 delia costituzione federale; visto il messaggio del Consiglio federale del 21 dicembre 1973

1)

decreta:

Art. l La Confederazione stanzia: a. un sussidio annuo di 450 000 franchi alla Ligia Romontscha/Lia Rumantscha per la sua attività nell'ambito della salvaguardia e del promovimento della lingua e cultura retoromancia nel cantone Grigioni; b. un sussidio annuo di 190000 franchi all'associazione della Pro Grigioni Italiano per la sua attività nell'ambito della difesa e del promovimento della lingua e cultura italiana nel Grigioni.

Art. 2 Questi sussidi sono corrisposti a condizione che da parte sua, il canton Grigioni aumenti i suoi contributi annui regolari alla Ligia Romontscha/ Lia Rumantscha a 200 000 franchi almeno ed i suoi contributi alla Pro Grigioni Italiano a 60 000 franchi almeno.

Art. 3 I sussidi sono versati al cantone del Grigioni, all'intenzione della Ligia Romontscha/Lia Rumantscha e dell'associazione Pro Grigioni Italiano.

" FF 1974 I 255

286

Art. 4 La Ligia Romontscha/Lia Rumantscha e l'associazione Pro Grigioni Italiano sottoporranno annualmente al Dipartimento federale dell'interno, tramite le autorità cantonali, il loro rapporto ed i loro conti per l'anno d'esercizio trascorso nonché il loro programma d'attività ed il preventivo per l'anno successivo.

Art. 5 È abrogato l'articolo 4 del decreto federale del 21 settembre 1942 1) ' stanziante un sussidio al cantone Ticino e alle valli del Grigioni italiano e retoromancio per la difesa ed il promovimento della loro cultura e lingua, nonché il decreto federale del 2 dicembre 19682) stanziante un sussidio annuo alla Ligia Romontscha/Lia Rumantscha.

Art. 6 II presente decreto non è d'obbligatorietà generale e non soggiace a referendum.

Art. 7 II decreto entra in vigore il 1° gennaio 1975.

" RS 441.3 2) RS 441.4

Schweizerisches Bundesarchiv, Digitale Amtsdruckschriften Archives fédérales suisses, Publications officielles numérisées Archivio federale svizzero, Pubblicazioni ufficiali digitali

Messaggio del Consiglio federale all'Assemblea federale concernente l'attribuzione di una sovvenzione annua alla Ligia Romontscha/Lia Rumantscha e alla aPro Grigioni Italiano» (Del 21 dicembre 1973)

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1974

Année Anno Band

1

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11872

Numéro d'affaire Numero dell'oggetto Datum

11.02.1974

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255-286

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