00.016 Programma di legislatura 1999-2003 Rapporto della Commissione speciale del Consiglio nazionale del 29 maggio 2000

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La Commissione speciale del Consiglio nazionale incaricata dell'esame del Programma di legislatura 1999-2003 si è riunita il 19 aprile e il 2 e il 9 maggio 2000 e ha concluso i lavori il 29 maggio 2000. Il 5 luglio intende compiere una valutazione del lavoro svolto.

Proposta della Commissione La Commissione propone all'unanimità di prendere atto del Rapporto. Propone inoltre di adottare le mozioni sulle linee direttive (allegati 1 e 3) destinate a completare, rafforzare o correggere taluni aspetti del Rapporto sul programma di legislatura.

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Rapporto 1

Introduzione

In quanto parlamentari dovremmo pensare quotidianamente al futuro e anticipare l'evoluzione dei tempi. Dovremmo stabilire tempestivamente gli orientamenti necessari affinché, almeno per la grande maggioranza dei nostri concittadini, l'avvenire sia sinonimo di gioia, di agevolazioni, di arricchimento della propria vita e di ampliamento dei propri orizzonti. Potremmo perlomeno chiederci come rispondere a simili esigenze e come comprendere meglio questi sviluppi. Il lavoro che svolgiamo è veramente proficuo per il futuro? Troviamo il tempo, la tranquillità e la forza necessari per dedicarci alle riflessioni che presuppone un'attività politica intesa in tal senso?

Ogni quattro anni abbiamo non soltanto la possibilità bensì anche l'obbligo di procedere a una siffatta riflessione. La legge esige che all'inizio di ogni legislatura ci concentriamo sul futuro valutando il programma di legislatura del Consiglio federale. Dobbiamo svolgere tale lavoro in condizioni proibitive: riceviamo infatti il rapporto dell'Esecutivo soltanto in marzo e siamo tenuti a fornire la nostra valutazione e le nostre proposte alternative, in forma di veri e propri «mandati d'azione», già in giugno. In tale ambito è necessario rivedere il modo di procedere (cfr. n. 1). Quest'anno abbiamo persino l'opportunità di proporre miglioramenti che serviranno anche ai futuri colleghi parlamentari: in una seduta di valutazione che si terrà dopo la sessione estiva potremo infatti elaborare proposte di riforma da integrare nella revisione totale della legge sui rapporti tra i Consigli (che sarà ribattezzata «legge sull'Assemblea federale»).

Nonostante il sovraccarico di lavoro e lo scarso entusiasmo, la Commissione ha preso molto sul serio l'incarico affidatole: riflettere sulle sfide particolari che la Svizzera dovrà affrontare nei prossimi quattro anni. Eravamo consapevoli del fatto che avremmo potuto comprendere quali sfide ci attendono soltanto se ci fossimo chiesti come evolverà la Svizzera nel prossimo decennio. Sapevamo anche che la realtà non corrisponderà esattamente alle previsioni; la società svizzera è infatti soltanto una piccola «parcella» della società europea, cui è strettamente legata. Inoltre, oggi la politica nazionale può influire soltanto in misura limitata sull'evoluzione sociale.

Abbiamo trascorso un'intera giornata
in un hotel sul lago di Bienne cui è stato dato il nome di uno dei più grandi filosofi di tutti i tempi, Jean-Jacques Rousseau, che più di duecento anni orsono ha sviluppato principi sociali ai quali ci sentiamo vincolati ancora oggi. In tale occasione abbiamo affrontato diversi temi in compagnia di periti che godono del privilegio di poter proiettare il loro pensiero ben oltre la realtà quotidiana. Le tesi di Fritz Fahrni, Peter Glotz e Beat Kappeler sono riassunte nel numero 4 del presente Rapporto. I membri della Commissione non hanno valutato tutti i temi affrontati dai periti. La valutazione di alcuni temi ha inoltre dato adito a forti controversie. Nelle rimanenti sedute si è tuttavia sviluppata una sensibilità comune che si manifesta in talune mozioni sulle linee direttive presentate dalla maggioranza commissionale.

Da un lato, ci siamo fatti un'idea dei grandi sconvolgimenti sociali che potrebbe comportare la repentina evoluzione tecnologica. Cosa possiamo fare per garantire che la capacità di affermarsi di fronte a questi mutamenti non sia soltanto appannaggio di persone privilegiate, di quanti hanno ricevuto una buona formazione? Cosa 5181

possiamo fare affinché nel nostro Paese le trasformazioni risultanti dall'evoluzione tecnologica incoraggino la comprensione reciproca, nonostante le diverse sensibilità culturali, anziché comprometterla ulteriormente?

D'altro lato, dobbiamo confrontarci con il fatto che la capacità di autodeterminazione dei mercati transnazionali diventa sempre più grande mentre la società stenta viepiù a definirsi. Cosa significa questo per la società svizzera, che ha sempre accordato un'importanza particolare al principio dell'autodeterminazione? Non ci stiamo allontanando dall'idea di essere una comunità in cui le persone si aiutano durante i periodi difficili senza tuttavia dimenticare il passato quando la situazione migliora?

Impieghiamo le energie necessarie per riaffermare i vecchi valori e partecipare in una nuova ottica alla creazione di istituzioni che garantiscano la nostra libertà anche in un contesto radicalmente mutato?

In quest'ordine di idee, ci siamo posti innumerevoli domande, abbiamo discusso numerose tesi e preso in considerazione un numero ancor più elevato di risposte. La Commissione presenta mozioni sulle linee direttrici ­ esposte in modo circostanziato nelle pagine seguenti affinché possiate valutarle personalmente ­ nei settori in cui è stato possibile raggiungere un consenso circa la valutazione delle tendenze, la necessità di intervenire e le possibili misure ma nei quali il Consiglio federale non ha prestato sufficiente attenzione ai problemi che si pongono o li ha ignorati.

Vi saremmo grati se esaminaste le nostre considerazioni in modo aperto e forniste indicazioni sul modo in cui in futuro sarà possibile migliorare il processo di pianificazione dell'azione statale e di costruzione della società svizzera e rendere più proficua la partecipazione del Parlamento.

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Quadro giuridico

La Costituzione federale non contempla disposizioni sulle modalità secondo cui Parlamento e Consiglio federale devono cooperare nell'ambito della pianificazione politica. Di regola, si presuppone che la competenza materiale comprenda anche la competenza di pianificazione. Ogni volta che la pianificazione politica influisce sulle attribuzioni che la Costituzione conferisce al Parlamento ­ come è manifestamente il caso per le linee direttive e il piano finanziario ­ l'Assemblea federale deve essere associata a tale pianificazione. La direzione dello Stato è un compito comune del Parlamento e del Consiglio federale1.

La legge sui rapporti tra i Consigli (LRC) e quella sulle finanze della Confederazione disciplinano la partecipazione del Parlamento all'elaborazione dei due piani principali. Conformemente all'articolo 45bis della legge sui rapporti tra i Consigli2 e all'articolo 23 della legge sulle finanze della Confederazione3, il Consiglio federale presenta alle Camere un rapporto sul suo programma di legislatura. Tale programma comprende il rapporto sulle linee direttive della politica di governo e il piano finanziario della legislatura. L'articolo 45ter LRC precisa che i due Consigli devono trattare separatamente, ma durante la medesima sessione, il rapporto sulle linee direttive della politica di governo e quello concernente il piano finanziario.

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Iniziativa parlamentare 88.237 Procedura concernente la pianificazione politica, Rapporto della Commissione del Consiglio nazionale del 31 ottobre 1988, FF 1989 I 1010 RS 171.11 RS 611.0

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Il programma di legislatura deve spiegare in che modo sono state eseguite le linee direttive nella legislatura precedente, fornire una panoramica dei compiti spettanti al Governo e informare sugli scopi ch'esso intende perseguire durante la nuova legislatura. Tali compiti sono classificati in ordine di importanza e urgenza. Inoltre, il programma legislativo stabilito nelle linee direttive deve indicare gli scopi degli atti normativi previsti. Le linee direttive della politica di governo e il piano finanziario della legislatura sono coordinati quanto alla materia e alla durata.

Il piano finanziario della legislatura stabilisce il fabbisogno finanziario per la legislatura in base all'ordine delle priorità previsto nelle linee direttive della politica governativa e indica il modo in cui tale fabbisogno deve essere coperto. In tale ambito si tiene conto dello stato di adempimento dei compiti e degli imperativi della politica congiunturale.

Il rapporto è trasmesso al Parlamento affinché ne prenda atto. L'Assemblea federale non può modificare né le linee direttive né il piano finanziario. In virtù dell'articolo 45ter LRC, può invece presentare mozioni sulle linee direttive e conferire in tal modo mandati ben precisi. Questo strumento è stato introdotto in occasione della revisione della LRC del 1979. A differenza delle mozioni ordinarie, quelle sulle linee direttive sono trattate nell'ambito di una procedura accelerata.

Va rilevato che negli ultimi decenni la questione della partecipazione del Parlamento al processo di pianificazione è già stata oggetto di diversi lavori. In un'iniziativa parlamentare presentata alla fine degli anni Ottanta si chiedeva che il Parlamento fosse coinvolto in tale processo sin dalla fase di pianificazione. Secondo l'iniziativa sopraccitata, il Consiglio federale avrebbe infatti dovuto presentare un rapporto sui punti essenziali della futura legislatura già alla fine di quella in corso.

Non si è tuttavia dato seguito a tale iniziativa. Anche diversi tentativi di rendere maggiormente vincolante la decisione del Parlamento per il tramite di un'approvazione o di una dichiarazione hanno avuto esito negativo. Le Camere ritenevano infatti che il Parlamento debba accontentarsi di prendere atto della pianificazione politica e intervenire, se del caso, attraverso mozioni sulle grandi linee.

Il Consiglio federale ha adottato il programma di legislatura 1999-2003 il 1° marzo 2000.

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Lavori commissionali

In passato, il modo in cui il Parlamento esamina il rapporto sul programma di legislatura è stato sovente criticato. La Commissione ha pertanto deciso di esaminare tale rapporto nei minimi dettagli e di riflettere autonomamente in merito al futuro del nostro Paese e alle sfide che quest'ultimo dovrà affrontare nei prossimi anni. A tal fine, essa si è riunita quattro volte: Nella prima seduta, tenutasi il 19 aprile 20004, si è discusso sul ruolo che può e deve svolgere il Parlamento nel settore della pianificazione politica. La Commissione ha segnatamente preso atto dei lavori in corso nell'ambito della revisione totale della LRC e della volontà di ridefinire il ruolo del Parlamento in materia di pianificazione politica. Ha inoltre tracciato un bilancio sommario della legislatura 1995-99 e dei lavori parlamentari del 1996. Ha infine proceduto a una prima discussione concer4

Cfr. n. 3.

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nente gli obiettivi della nuova legislatura, espostile dal presidente della Confederazione, il consigliere federale Adolf Ogi.

Il 2 maggio 2000, la Commissione ha esaminato le sfide che la Svizzera dovrà affrontare nel prossimo decennio. A tal fine, ha sentito Fritz Fahrni (professore al PF di Zurigo, direttore presso Sulzer dal 1988 al 1999, che si è espresso in merito alle prospettive per il futuro della piazza economica svizzera), Peter Glotz (direttore dell'Istituto di ricerca in materia di media e di comunicazione dell'Università di San Gallo, che ha parlato delle prospettive di sviluppo della società digitale) e Beat Kappeler (professore presso l'Institut des hautes études en administration publique a Losanna, che ha dedicato la sua esposizione al futuro della società svizzera)5. La Commissione ha inoltre sentito André Nietlisbach, capo della Sezione pianificazione della Cancelleria federale, che ha parlato dei lavori dello Stato maggiore di prospettiva dell'amministrazione federale.

Il 9 maggio 2000, la Commissione ha sottoposto il Rapporto sul programma di legislatura a un primo esame materiale. Ha segnatamente stabilito quali settori del Rapporto occorrerebbe completare, rafforzare o correggere ed esaminato le prime proposte di mozioni sulle linee direttive.

Il 29 maggio 2000, la Commissione ha raccolto informazioni sulla questione della quota delle uscite della Confederazione e dell'aliquota fiscale, su quella della riforma fiscale con incentivi ecologici e sul problema della criminalità e dello spionaggio informatici. Ha in seguito esaminato le rimanenti mozioni sulle linee direttive. Ha infine deciso di raccomandare al suo Consiglio di prendere atto del Rapporto e di riunirsi nuovamente il prossimo 5 luglio al fine di procedere a una valutazione dell'insieme dei lavori effettuati.

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Considerazioni in merito al rapporto sul programma di legislatura

Il 19 aprile 2000 il consigliere federale Adolf Ogi, presidente della Confederazione, ha presentato il programma di legislatura. Il Consiglio federale ha deciso di suddividere gli obiettivi perseguiti in tre gruppi:

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1.

Il primo gruppo concerne la Svizzera quale partner sulla scena internazionale. Il Rapporto auspica un rafforzamento delle possibilità di collaborazione e codecisione del nostro Paese sul piano internazionale. Secondo il Consiglio federale, la Svizzera ha perso parte della sua attrattiva e non svolge più il ruolo che esercitava in passato. Occorre tentare di rimediare a questa situazione. A tal fine, il Consiglio federale desidera porre l'accento sulla politica estera e di sicurezza, segnatamente nei settori della promozione della pace, della cooperazione allo sviluppo e della tutela dei diritti dell'uomo.

Intende inoltre contribuire alla creazione di un nuovo ordine economico aperto e duraturo.

2.

Il secondo gruppo è dedicato alla conservazione delle risorse più importanti del nostro Paese, ossia le conoscenze, lo spirito imprenditoriale e la creatività dei suoi abitanti. Il Consiglio federale ritiene che occorra assicurare condizioni ottimali per una crescita economica durevole e favorire la crea-

Cfr. n. 4.

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zione di posti di lavoro. È inoltre dell'avviso che finanze federali sane e un prelievo fiscale contenuto consentiranno di garantire la stabilità, stimolare la crescita e favorire l'occupazione, il benessere e la coesione sociale.

3.

Il terzo gruppo concerne la Svizzera quale patria per tutti i suoi abitanti. A tal fine, il Consiglio federale intende rafforzare la coesione sociale e gli equilibri regionali. Desidera costruire fondandosi anzitutto sul patrimonio culturale e storico di cui dispone il nostro Paese.

La Commissione ha accolto positivamente la discussione intavolata tra Consiglio federale e Parlamento nell'ambito del Programma di legislatura 1999-2003, poiché ritiene che l'attività politica possa essere pianificata soltanto attraverso la cooperazione tra Esecutivo e Legislativo. Si tratta di trovare un terreno d'intesa che raccolga un consenso politico il più ampio possibile, pur essendo pienamente consapevoli che il programma di legislatura è anzitutto uno strumento di direzione amministrativa del Consiglio federale.

Nel complesso, il rapporto sul programma di legislatura è stato ben accolto. La Commissione giudica positivamente soprattutto la concentrazione degli obiettivi.

Rileva tuttavia che diversi obiettivi sono difficilmente misurabili e si rammarica del fatto che il Programma di legislatura non vada oltre la pianificazione delle misure legislative da adottare durante la legislatura e non sia orientato verso una prospettiva a più lungo termine. Secondo la Commissione, una pianificazione che non consista unicamente nella mera prosecuzione delle attività in corso deve infatti estendersi su un periodo di almeno quindici anni. Questo vale per diversi settori interessati dal Rapporto, ad esempio per la politica sociale, dei trasporti, della formazione, demografica ecc. In tutti questi settori, una gestione a breve termine è possibile soltanto se sono state esaminate le prospettive a medio termine. La Commissione ha invece l'impressione che manchi una strategia vera e propria.

Nonostante la valutazione spetti alle Commissioni della gestione dei due Consigli, la Commissione speciale ritiene che taluni obiettivi fissati nell'ambito del Programma di legislatura 1995-99 non siano stati raggiunti o non siano stati pienamente realizzati. Il Programma sopraccitato conteneva talune idee portanti, come il rafforzamento della coesione nazionale o il miglioramento del benessere generale. Per quanto concerne quest'ultimo aspetto, il Consiglio federale aveva sottolineato l'importanza della politica condotta nei confronti degli stranieri residenti in Svizzera. In tale settore, l'obiettivo fissato è tuttavia lungi dall'essere stato realizzato. Quello relativo alla coesione nazionale ha invece subito pesanti contraccolpi. La Commissione ritiene che in questi due settori prioritari dovranno essere compiuti seri sforzi.

5

Tesi peritali

Benché si tratti anzitutto di uno strumento di pianificazione e di gestione del Consiglio federale, il Rapporto è stato esaminato in modo approfondito. La Commissione ritiene infatti che la pianificazione vada oltre la prosecuzione delle attività in corso.

Sarebbe illusorio voler pianificare le attività della legislatura senza conoscere le sfide che la Svizzera dovrà affrontare nel prossimo decennio. Per questo motivo, la Commissione ha sentito diversi periti specializzati nell'analisi prospettica: Fritz Fahrni, professore al PF di Zurigo e direttore presso Sulzer dal 1988 al 1999 («Tendenze globali dell'evoluzione economica»), Peter Glotz, direttore dell'Istituto di ricerca in materia di media e di comunicazione dell'Università di San Gallo («Pro5185

spettive di sviluppo dell'economia digitale») e Beat Kappeler, professore presso l'Institut des hautes études en administration publique a Losanna («Il futuro della società svizzera»). Le tesi formulate da tali esperti sono riassunte qui di seguito.

5.1

Fritz Fahrni: Tendenze globali dell'evoluzione economica

L'evoluzione economica dovrebbe essere influenzata da diversi elementi quali lo sviluppo di nuove tecnologie e nuovi materiali, la crescente polarizzazione e nuovi criteri etici.

Lo sviluppo di nuove tecnologie potrebbe mutare radicalmente il volto della società e dell'economia e creare nuovi campi di applicazione. Saranno interessati settori quali quelli dell'e-banking, dei mezzi di comunicazione elettronici, dell'agroindustria e dell'industria farmaceutica. La nanotecnologia potrebbe per esempio consentire di impiantare membra artificiali di cui il cervello sia in grado di controllare i movimenti alla stessa stregua di quanto avviene con qualsiasi altro arto del corpo umano. Anche lo sviluppo di nuovi materiali dovrebbe cambiare il volto dell'economia. Si pensi soprattutto ai cosiddetti «memory materials», in grado di registrare informazioni e di riutilizzarle in una fase ulteriore. Lo stesso dicasi per gli sviluppi tecnologici che consentiranno di effettuare operazioni informatiche mediante comandi vocali anziché per il tramite di una tastiera. In generale, dovrebbero essere perfezionati anche gli strumenti di cui dispongono le imprese. L'accesso all'informazione consentirà quindi a queste ultime di conoscere rapidamente e con esattezza i dati di cui necessitano e di procedere ai necessari adeguamenti.

Questi sviluppi tecnologici non influiranno soltanto sull'economia ma incideranno anche su altri settori (politico, sociale, della formazione ecc.). Le conseguenze non saranno tutte positive e sollevano diverse questioni. La polarizzazione dovrebbe continuare il suo corso e la concorrenza dovrebbe favorire gli imprenditori in grado di reagire più rapidamente degli altri. Potrà ambire al successo soltanto chi saprà mantenersi costantemente ai vertici. La libera concorrenza dovrebbe rafforzarsi ulteriormente. Occorre pertanto chiedersi quale grado di innovazione convenga raggiungere. Le buone idee avranno una possibilità di essere concretate? Vi sarà la volontà di fornire i mezzi e di creare le condizioni affinché ciò avvenga? Inoltre, gli imprenditori dovranno saper distinguere gli sviluppi che si verificheranno a medio e a lungo termine da quelli più effimeri. Questo fenomeno, percettibile già attualmente, si intensificherà. Oggi la quota degli investimenti destinata a finanziare progetti a
lungo termine tende a diminuire. In futuro la sopravvivenza di un'impresa dipenderà in gran parte dalla sua capacità di trovare un giusto equilibrio a tal proposito. Parallelamente, l'impoverimento dei Paesi in sviluppo richiederà che i nuovi prodotti siano sviluppati in comune al fine di evitare una stagnazione del processo. Infine, gli sviluppi sopradescritti porranno questioni etiche, dal momento che qualsiasi evoluzione comporta anche aspetti negativi; basti pensare alle nuove forme di criminalità connesse con le più recenti tecnologie dell'informazione.

Sul piano economico, in Europa la Svizzera svolgerà un ruolo paragonabile a quello assunto nel nostro Paese dai Cantoni della Svizzera centrale. Il margine di manovra è divenuto esiguo e continuerà a restringersi. De facto, l'imprenditore deve muoversi all'interno di un triangolo composto dalla clientela (mercato), dai suoi dipendenti e dagli azionisti, cui se ne sovrappone un altro «tracciato» dall'economia, dall'eco5186

logia e da aspetti sociali. Le imprese svizzere saranno sempre meno legate alle frontiere nazionali e agiranno quasi esclusivamente in un contesto globalizzato. Settori tradizionali quali quelli dell'industria metallurgica, metalmeccanica ed elettrica dovranno lavorare in comune. Se questi tre rami impiegano attualmente il 50 per cento circa della manodopera attiva nell'industria svizzera, entro dieci anni tale percentuale si ridurrà della metà. Questa trasformazione del tessuto economico comporterà l'apertura di nuovi sbocchi in settori di punta quali la comunicazione, l'elaborazione dei dati, la microelettronica, la nanotecnologia ecc. Un simile adeguamento richiederà anzitutto capacità di innovazione. In questo nuovo contesto potranno sopravvivere soltanto le imprese pubbliche che saranno state privatizzate per tempo.

La situazione di partenza è buona: la Svizzera occupa il settimo rango (1998) nella graduatoria dei Paesi industrializzati. Nel 1993 era tuttavia ancora al quarto posto.

Questo regresso va soprattutto addebitato alla valutazione molto meno positiva ottenuta per quanto concerne il management e le capacità di innovazione. In tali settori il nostro Paese occupa infatti soltanto la ventitreesima posizione. Di conseguenza, è opportuno considerare questo periodo di transizione come un'occasione propizia per correggere la rotta anziché limitarsi a sviluppare una strategia difensiva. Invece di mettere sistematicamente in evidenza i pericoli connessi con gli sviluppi futuri, occorre tener conto dei miglioramenti e delle opportunità che essi comportano. Anche la nostra politica in materia di formazione dovrebbe essere orientata in tale direzione. Un simile approccio ci lascerà un margine di manovra più ampio e ci consentirà di approfittare delle possibilità offerteci.

5.2

Peter Glotz: Prospettive di sviluppo dell'economia digitale

Oggi stiamo vivendo una vera e propria rivoluzione dell'informazione, designata a seconda delle circostanze con le espressioni «società dell'informazione», «società del sapere», «società digitale», «economia in rete» ecc. Di fatto, questa rivoluzione comporterà mutamenti altrettanto fondamentali quanto quelli verificatisi quando Gutenberg inventò la tipografia a caratteri mobili. Non si tratta infatti soltanto della digitalizzazione dell'informazione bensì anche della creazione di nuovi strumenti e procedure. L'evoluzione della microelettronica, iniziata soltanto vent'anni orsono, svolge un ruolo essenziale in tale ambito e consente di sviluppare una panoplia di nuovi strumenti (telefoni mobili, libri elettronici, tecnica satellitare, fibre ottiche ecc.). Questa evoluzione è caratterizzata da quattro elementi: l'accelerazione, la smaterializzazione, il decentramento e la globalizzazione.

La rivoluzione sopraccitata inciderà sulle strutture economiche e sociali. Il numero delle persone che lavorano in modo indipendente («self-employed people») su incarico di terzi aumenterà considerevolmente. Contemporaneamente, il numero dei quadri medi subirà una forte riduzione, poiché molti compiti saranno svolti fuori delle imprese (outsourcing). Questo processo avrà effetti profondi per le nostre economie, che vi saranno maggiormente coinvolte rispetto a quelle dei Paesi in sviluppo. Si registrerà una leggera diminuzione dei posti di lavoro. Ne saranno creati di nuovi nel settore delle nuove tecnologie ma molti posti legati all'economia tradizionale sono destinati a scomparire. Una siffatta evoluzione provocherà verosimilmente una scissione in seno alla società. Gran parte della popolazione si adeguerà alle nuove condizioni mentre una minoranza (che non dovrebbe superare il 15 per cento della popolazione) non sarà disposta a partecipare a questo processo; tale fenomeno 5187

è chiamato «downshifting». Si tratta in un certo qual modo di una forma di protesta culturale contro una simile evoluzione sociale. Se sommiamo alla categoria sopraccitata le persone senza impiego e quelle sfavorite, questa minoranza dovrebbe rappresentare quasi un terzo della popolazione. Tra venti o trent'anni, tale scissione potrebbe provocare forti dissensi di ordine culturale.

Benché non abbia lo stesso peso delle élite economiche, la politica svolgerà un ruolo importante nell'ambito di questo processo. Nonostante non possa arrestare una siffatta evoluzione, può infatti accompagnarla e adeguare talune condizioni quadro affinché nessuno ne rimanga ai margini.

L'evoluzione in corso porrà quattro sfide importanti: 1.

Uno degli obiettivi principali delle nostre società sarà di garantire condizioni sociali minime che consentano segnatamente di fronteggiare la disoccupazione strutturale. Occorrerà riflettere su come finanziare un simile sistema.

2.

Nel contempo, l'aumento dei lavoratori indipendenti, sommato all'invecchiamento della popolazione e al fatto che le persone cambieranno più frequentemente posto di lavoro, solleverà la questione del finanziamento delle assicurazioni per la vecchiaia.

3.

Il fossato che si creerà tra le persone che accetteranno di adeguarsi al processo di trasformazione e quelle che lo rifiuteranno comporterà una diminuzione ulteriore del tasso di natalità. Questa diminuzione delle nascite non potrà essere compensata soltanto mediante una politica dell'immigrazione più aperta, anche se una simile politica sarà necessaria; dovrà obbligatoriamente essere accompagnata anche da una politica di promozione della famiglia.

4.

Attualmente si ricorre viepiù al rilevamento di società, sovente operato per il tramite di swap (acquisto di azioni). Assistiamo inoltre spesso ad acquisizioni ostili (hostile takeover) sul tipo di quella verificatasi nel caso Mannesmann/Vodafone. Sarà estremamente importante vedere come l'economia svizzera si adatterà a questa evoluzione.

L'evoluzione sopraccitata dovrebbe comportare cambiamenti radicali anche per quanto concerne la formazione. È probabile che in futuro più imprese cooperino tra loro per offrire specifici programmi di formazione «on-line». Questo inasprirà la concorrenza nel settore della formazione. Il sistema d'istruzione statale sarà sostituito da un mercato globale della formazione. Grazie ai politecnici federali, in questo settore la Svizzera è sicuramente avvantaggiata rispetto ad altri Paesi. È essenziale che i politecnici e le università partecipino a tale programma. Sarà inoltre importante introdurre rapidamente le nuove generazioni di studenti a questo sistema, ma anche provvedere affinché gli insegnanti si familiarizzino con le nuove tecnologie. Forse occorrerà pure creare ­ prendendo per esempio a modello la «Federal Communications Commission» statunitense ­ istituzioni incaricate di operare in questo settore e in grado di reagire rapidamente ai nuovi sviluppi. Non ci si potrà inoltre lasciar sfuggire diverse innovazioni tecnologiche e strutturali come per esempio l'«Electronic Program Guide» (EPG), che consentirà di selezionare in ogni momento programmi televisivi per il tramite di un unico fornitore.

Se non vogliono scomparire dal paesaggio audiovisivo, le nostre stazioni televisive dovranno quindi occupare una buona posizione negli EPG, a prescindere dal contenuto dei programmi offerti.

Per concludere, va sottolineato che sarebbe inopportuno sviluppare un atteggiamento improntato al pessimismo culturale nei confronti di questa evoluzione. La 5188

nozione di codecisione potrebbe essere sostituita da quella di comproprietà. Le istituzioni tradizionali quali le associazioni dei lavoratori perderanno parte della loro importanza. Inversamente, la circolazione dell'informazione renderà per esempio più difficile l'adozione di decisioni impopolari come l'aumento delle imposte ecc. Il processo di accelerazione generato da questo «capitalismo digitale» si alternerà a fasi di decelerazione sia sul piano individuale che su quello imprenditoriale.

5.3

Beat Kappeler: Il futuro della società svizzera

Per quanto concerne l'evoluzione tecnica ed economica, dovremmo assistere a un incremento considerevole della produttività, dovuto alla «messa in rete» del knowhow sinora sfruttato in modo autonomo. Questo coordinamento dei mezzi dovrebbe comportare anche una modifica del tessuto economico. In futuro, le professioni che ricorrono al supporto cartaceo potranno farne a meno. Ciò concernerà i settori più svariati, dall'informazione alla moda (cataloghi ecc.). Inoltre, una simile evoluzione modificherà completamente la cultura di talune imprese. Si assisterà alla formazione di conglomerati fondata su know-how o su prodotti disponibili attraverso la rete (electronic marketplace). Quest'ultima costituirà quindi essa stessa un'impresa. La nozione tradizionale di impresa sarà pertanto profondamente modificata. Sarà possibile creare un'impresa in un breve lasso di tempo, procedendo per esempio a nuove combinazioni del know-how disponibile. Per un'impresa sarà quindi più importante essere presente su un siffatto mercato elettronico che non stabilirsi fisicamente in un Paese determinato. Gli attuali dibattiti sulla piazza economica svizzera divengono pertanto superflui. Dovremmo assistere allo sviluppo di centri di competenze (bacino lemanico, triangolo Basilea-Zurigo-Winterthur, regione di Grenoble in Francia, Germania meridionale) simili alla Silicon Valley statunitense. Si tratterà di regioni in cui le persone vivono, lavorano e si scambiano le rispettive conoscenze. Queste regioni saranno dotate di infrastrutture, di centri di formazione ecc. Alcuni sforzi profusi dalla nostra politica tradizionale contrastano con tale evoluzione. Si pensi per esempio alla politica regionale, che persegue una distribuzione equa di tutte le conquiste economiche e tecniche. Anche la politica della comunicazione è in contrasto con la tendenza sovradescritta, segnatamente per quanto concerne la televisione pubblica. In un prossimo futuro sarà infatti possibile ricevere i suoi programmi tramite Internet senza più dover ricorrere al tubo catodico.

L'evoluzione demografica è caratterizzata dall'invecchiamento della popolazione e dal calo delle nascite. Questi fenomeni provocheranno un aumento degli oneri fiscali e porteranno alla ribalta la questione del finanziamento dell'assicurazione per la vecchiaia. Inoltre, nel prossimo
decennio la generazione del baby-boom raggiungerà l'età del pensionamento. Questo comporterà conseguenze finanziarie ma anche mentali, poiché un'intera generazione rinuncerà a seguire l'evoluzione. Gli stranieri che vivono in Svizzera, soprattutto quelli giunti nel nostro Paese all'inizio degli anni Ottanta, si saranno integrati e cominceranno a occupare posti importanti nell'economia e nella società. Questo fenomeno sarà accentuato dalla libera circolazione delle persone. Categorie professionali sinora protette dovranno fronteggiare la concorrenza. Secondo statistiche delle Nazioni Unite, nei prossimi decenni l'Europa necessiterà di circa 150 milioni di immigranti per coprire i bisogni della previdenza per la vecchiaia e contrastare l'invecchiamento della popolazione. In questo settore la Svizzera occupa una posizione eccellente poiché quasi un terzo della popolazione è

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composta di stranieri. La nostra politica dell'immigrazione dovrà tuttavia privilegiare maggiormente criteri di carattere qualitativo.

L'evoluzione sociale non dovrebbe porre problemi particolari. Anche se non è piacevole constatarlo, va rilevato che in passato è sempre stato estremamente difficile mantenere un'intera famiglia con il salario di un operaio non qualificato. Rispetto al passato, oggi l'unica novità risiede nell'attenzione riservata ai cosiddetti «working poor», ossia ai lavoratori le cui condizioni finanziarie sono precarie. Nella situazione economica attuale non si può esigere che gli imprenditori sovvengano ai bisogni dei loro impiegati non qualificati, poiché in caso contrario le imprese non sarebbero più concorrenziali. Se un salario non basta, spetta alla società coprire la differenza.

Gli Stati Uniti e la Gran Bretagna hanno introdotto un'indennità statale ­ in forma di imposta negativa sul reddito ­ a favore dei working poor. Negli USA questo sistema «costa» allo Stato trenta miliardi di dollari l'anno e costituisce quindi il secondo maggior programma sociale del Paese. Lo Stato può intervenire quando la situazione finanziaria di una persona diviene precaria a causa delle sue condizioni di vita. Per il resto, il divario esistente tra i redditi modesti e quelli elevati dovrebbe ancora aumentare leggermente. Cresceranno soprattutto i redditi elevati, a causa delle ottime possibilità di guadagno offerte dalla società dell'informazione.

Le opinioni di svizzeri tedeschi e svizzeri romandi divergono su diversi temi. Nei prossimi anni queste differenze dovrebbero accrescersi ulteriormente. In taluni settori (esercito, integrazione europea, ONU), le opinioni sono meno discordi rispetto al passato; permarranno invece grandi divergenze per quanto concerne la via da seguire (via americana o via francese?). Il mercato del lavoro dovrebbe conservare la sua fluidità e occorrerà evitare di creare ostacoli inutili ­ quali una protezione eccessiva contro i licenziamenti ­, poiché in tal modo si pregiudicherebbe la flessibilità delle imprese. Il tessuto industriale e il mercato del lavoro si modificheranno ma offriranno anche nuove opportunità.

Per quanto concerne le relazioni con l'estero, l'evoluzione tecnica ci è sempre stata dettata dall'esterno. Occorrerà chiarire le nostre relazioni
con l'Unione europea (UE). Finché l'UE era un'unione di Stati sovrani che accettavano di riconoscere i sistemi giuridici in vigore negli altri Stati, non sussistevano particolari problemi.

Questa tendenza corrispondeva persino all'evoluzione in corso sulla scena internazionale in altri settori. Da quando ambisce di divenire a sua volta uno «Statonazione», l'UE contrasta tuttavia con tale evoluzione. Questo pone problemi poiché le politiche nazionali non sono coordinate. L'indebitamento di taluni Paesi e le difficoltà cui sono confrontati i sistemi di previdenza per la vecchiaia in Francia, Germania e Italia costituiscono un'ipoteca monetaria per gli altri Paesi dell'UE facenti parte della zona Euro. Questa situazione può anche avere come conseguenza un aumento delle aliquote d'imposta e tassi d'interesse più elevati e frenare fortemente la crescita economica. Un'adesione della Svizzera all'UE non comporterebbe grandi problemi in materia di diritti popolari ma richiederebbe una profonda riforma del nostro sistema di governo.

6

Proposte di mozioni sulle linee direttive discusse in Commissione

Le sessantadue proposte di mozioni sulle linee direttive sono state trattate nelle sedute del 9 e del 29 maggio. La Commissione vi propone di trasmetterne trenta al 5190

Consiglio federale. Sette delle trentadue mozioni respinte sono state oggetto di proposte di minoranza. Qui di seguito sono elencate tutte le proposte esaminate in Commissione. La tabella indica anche se tali mozioni sono state adottate, respinte o ritirate.

N.

Capitolo

Statuto

Capitolo 1 1.1

Relazioni internazionali

N. 8 N. 10 N. 15 N. 49 N. 23

Rafforzare la coscienza europea dei cittadini svizzeri Adesione all'UE Cooperazione allo sviluppo Cooperazione allo sviluppo Aiuto allo sviluppo subordinato a due condizioni: politica di pianificazione familiare e limitazione delle spese militari Agevolare la partecipazione alla vita politica da parte degli Svizzeri all'estero

N. 48 1.2

Sicurezza

N. 34 N. 61

Sicurezza Volume delle spese nei settori dell'esercito e della protezione della popolazione

adottata ritirata ritirata adottata respinta respinta

adottata adottata

Capitolo 2 2.1

Ricerca e formazione

N. 6

Introduzione del diritto a un periodo di formazione e di perfezionamento Computer in tutte le scuole Incoraggiare la formazione continua e il perfezionamento nel processo di formazione permanente Politica dell'impiego Formazione alle TI nelle scuole elementari Prevenire la «frattura digitale» Garanzia di un minimo vitale attraverso il lavoro retribuito

N. 25 N. 27 N. 33 N. 40 N. 41 N. 56 2.2

Economia e competitività

N. 14 N. 52 N. 16 N. 19 N. 24 N. 26

Volontariato Volontariato (sostituisce n. 14) Rafforzamento della concorrenza in Svizzera Crescita economica durevole Centri di servizi per le PME presso le ambasciate svizzere Il Paese e l'economia necessitano di una formazione professionale flessibile Potenziamento della Svizzera quale luogo attrattivo per l'insediamento di holding Lottare contro il lavoro nero e la corruzione per tutelare la concorrenza

N. 44 N. 45

respinta unita a 59 unita a 59 adottata unita a 59 unita a 59 respinta

ritirata adottata adottata respinta ritirata unita a 59 adottata unita a 16

5191

N.

Capitolo

2.3

Politica finanziaria e finanze della Confederazi one

N. 2 N. 9 N. 55 N. 35 N. 46

Aliquota d'imposta - quota delle uscite della Confederazione Riforma fiscale con incentivi ecologici Riforma fiscale con incentivi ecologici (sostituisce n. 9) Riforma fiscale e considerazioni di carattere ecologico Crescita delle spese

2.4

Ambiente e infrastruttura

N. 17 N. 28 N. 29 N. 38 N. 39

Servizio pubblico Swissmetro: la via di comunicazione del domani Piano per la futura rete delle strade nazionali Sviluppo della rete stradale nazionale Privatizzazione e liberalizzazione di Swisscom, Posta e FFS

2.5

Società dell'informazione e media

N. 3

Impiego delle tecnologie dell'informazione a favore della democrazia diretta Centri di competenza TI nelle regioni periferiche «e-Switzerland» - Lo Stato come utente modello Votare mediante Internet Media «e-Switzerland» Raccogliere le sfide connesse con le nuove tecnologie dell'informazione e della comunicazione

N. 21 N. 22 N. 30 N. 31 N. 59 N. 60 2.6

Istituzioni dello Stato

N. 1 N. 58

Riforma della direzione dello Stato Verifica dei compiti e dell'attività dell'Ufficio federale delle abitazioni

Statuto

adottata ritirata adottata respinta respinta

adottata adottata adottata ritirata adottata

adottata unita a 59 adottata unita a 3 adottata adottata unita a 59

adottata adottata

Capitolo 3 3.1

Sicurezza sociale e sanità

N. 4

Prospettive della previdenza per la vecchiaia a medio e a lungo termine Assicurazione malattie. Politica della salute Uguaglianza Combattere la violenza (sostituisce n. 12) Crescita economica, creazione di posti di lavoro e finanziamento della sicurezza sociale Uguaglianza (sostituisce n. 12) Parità tra i sessi Istituzione di un ufficio di coordinamento per le questioni familiari Tutelare la famiglia quale pilastro della società Il fanciullo, pietra angolare della società Reddito minimo vitale

N. 5 N. 12 N. 53 N. 18 N. 54 N. 20 N. 42 N. 43 N. 57 N. 47 5192

adottata adottata ritirata adottata ritirata respinta adottata ritirata adottata respinta adottata

N.

Capitolo

3.2

Equilibrio regionale

N. 36 N. 37

Nuova perequazione finanziaria tra la Confederazione e i Cantoni Indicatori

3.3

Società e cultura

N. 7

Misure volte a migliorare la comprensione a livello federale

3.4

Migrazioni

N. 11 N. 32 N. 50 N. 51

La Svizzera quale Paese d'immigrazione Rimediare ai gravi errori del passato e non ripeterli Stabilizzazione della percentuale di stranieri in Svizzera Garanzia di una procedura di naturalizzazione rispettosa dei principi dello Stato di diritto Migliore coabitazione con gli stranieri

N. 62

Statuto

3.5

Sicurezza interna

N. 13

Tratta di esseri umani

7

respinta adottata

adottata

ritirata adottata respinta adottata respinta

respinta

Mozioni sulle linee direttive proposte dalla Commissione

Nonostante proponga di prendere atto del Rapporto, la Commissione ritiene che quest'ultimo debba essere completato, rafforzato o persino corretto in diversi settori.

Propone pertanto l'adozione di trenta mozioni concernenti le linee direttive del Programma di legislatura. Tali mozioni riguardano i settori seguenti: Relazioni internazionali (n. 1.1 del rapporto): la Commissione propone di repertoriare i vantaggi del sistema federale e di evocarli con maggiore frequenza nelle discussioni sull'Unione europea. Auspica inoltre che entro il 2011 il Consiglio federale aumenti la quota del prodotto interno lordo destinata all'aiuto allo sviluppo affinché raggiunga lo 0,4 per cento.

Sicurezza (n. 1.2): la Commissione chiede al Consiglio federale di presentare entro il 2001 un rapporto sulla «cybercriminalità» e su misure atte a combatterla. Un secondo rapporto dovrebbe esporre i risultati ottenuti nella lotta contro la macrocriminalità. La Commissione propone infine di mantenere invariato il volume di spesa per l'esercito e la protezione civile sino all'adozione di una decisione definitiva in merito alla struttura di queste due entità.

Ricerca e formazione (n. 2.1): la Commissione desidera che la formazione in materia di nuove tecnologie sia accelerata a tutti i livelli. Nel contempo, auspica che il Consiglio federale adotti le misure legislative necessarie al fine di tutelare gli impiegati della «nuova economia».

Economia e competitività (n. 2.2): la Commissione auspica che l'attrattiva della piazza economica svizzera sia rafforzata e chiede pertanto al Consiglio federale di adottare le misure necessarie per lottare contro il lavoro nero e la corruzione e favo-

5193

rire l'insediamento di nuove holding. Invita inoltre l'Esecutivo a valorizzare maggiormente il volontariato.

Politica finanziaria e finanze della Confederazione (n. 2.3): la Commissione ritiene che il Consiglio federale debba in parte riesaminare la propria politica finanziaria affinché a medio termine sia possibile rimborsare il debito della Confederazione.

Propone quindi che l'aliquota fiscale sia limitata al 10 per cento e che anche la quota delle uscite della Confederazione si avvicini a questa percentuale. Chiede inoltre ­ con una maggioranza risicata (voto preponderante del presidente) ­ che il Consiglio federale acceleri l'attuazione di una riforma fiscale con incentivi ecologici.

Infrastruttura (n. 2.4): la Commissione propone di integrare il progetto Swissmetro nella pianificazione dei trasporti. Chiede inoltre che il Consiglio federale si pronunci in merito al futuro della rete delle strade nazionali elaborando un piano a lungo termine relativo all'esercizio e allo sviluppo della medesima. Auspica infine che l'Esecutivo si pronunci anche sull'avvenire del servizio pubblico proseguendo nel contempo il processo di privatizzazione in corso presso Swisscom, la Posta e le FFS.

Società dell'informazione e media (n. 2.5): la Commissione ritiene che in tale settore vadano compiuti sforzi considerevoli. Il Consiglio federale è invitato ad accelerare i lavori in corso a tutti i livelli, sia in materia di formazione, di insegnanti e di educazione sia per quanto concerne l'utilizzazione dei mezzi della società dell'informazione, segnatamente a favore della democrazia diretta, ma anche nell'ambito dell'attività governativa e amministrativa.

Istituzioni dello Stato (n. 2.6): la Commissione propone di accelerare la riforma del Governo e incarica il Consiglio federale di presentare un disegno al Parlamento entro l'estate del 2001. Propone inoltre di invitare l'Esecutivo a definire la sua strategia in materia di promozione della costruzione di abitazioni.

Politica sociale (n. 3.1): la Commissione propone di incaricare il Consiglio federale di elaborare un rapporto (con modelli e scenari) concernente i mezzi atti a garantire a lungo termine l'avvenire delle assicurazioni sociali. Chiede inoltre che l'Esecutivo sia incaricato di preparare un rapporto in cui siano valutati gli effetti della legge
sull'assicurazione malattie ed esposte varianti per una revisione del sistema. Propone anche che il Consiglio federale adotti misure intese a promuovere la parità dei sessi e a combattere la violenza contro le donne. Auspica inoltre che le famiglie siano meglio sostenute, segnatamente per il tramite di agevolazioni fiscali. Chiede infine che il Consiglio federale presenti un rapporto in cui siano previsti più modelli di reddito minimo vitale.

Equilibrio regionale (n. 3.2): la Commissione propone di incaricare il Consiglio federale di elaborare un sistema di indicatori che consenta di quantificare meglio le disparità geografiche e sociali. In futuro, questo strumento dovrà permettere di valutare se gli obiettivi del programma di legislatura sono stati raggiunti.

Società e cultura (n. 3.3): la Commissione propone di incaricare il Consiglio federale di sottoporre al Parlamento una serie di misure destinate a promuovere la comprensione reciproca e a incoraggiare l'avvicinamento tra le diverse regioni linguistiche del Paese.

Migrazioni (n. 3.4): la Commissione propone ­ con una maggioranza risicata (voto preponderante del presidente) ­ di incaricare il Consiglio federale di sottoporre al Parlamento un disegno in virtù del quale nell'ambito delle procedure di naturalizza5194

zione non possano essere prese decisioni di carattere discriminatorio o arbitrario. La maggioranza commissionale ritiene di capitale importanza che le norme procedurali siano rivedute, nel rispetto della ripartizione delle competenze prevista dalla Costituzione federale, affinché qualsiasi decisione in materia di naturalizzazione contenga obbligatoriamente un esposto dei motivi e possa essere impugnata mediante ricorso.

Questa mozione riprende una proposta sottopostaci dalla Commissione delle istituzioni politiche (CIP) del Consiglio nazionale. Il Consiglio federale è inoltre invitato a valutare ­ nell'ambito della revisione totale della legge federale concernente la dimora e il domicilio degli stranieri ­ quale sarà il bisogno di manodopera straniera nei prossimi quindici anni.

8

Proposte di minoranza

Diverse mozioni respinte dalla Commissione sono state oggetto di proposte di minoranza. Tali mozioni concernono i settori seguenti: Ricerca e formazione (n. 2.1): una minoranza commissionale desidera che entro la primavera del 2001 il Consiglio federale presenti un disegno di modifica della Costituzione federale al fine di introdurvi una disposizione che conferisca a ciascun lavoratore il diritto a un periodo di formazione e di perfezionamento.

Economia e competitività (n. 2.2): una minoranza commissionale intende incaricare il Consiglio federale di prendere le misure necessarie a garantire il pieno impiego e di adoperarsi affinché il lavoro retribuito assicuri ad ognuno il minimo vitale. Un'altra proposta di minoranza chiede che l'Esecutivo sia incaricato di adottare provvedimenti di politica economica che consentano alla Svizzera di raggiungere un tasso di crescita medio del 3 per cento.

Politica finanziaria e finanze della Confederazione (n. 2.3): una minoranza commissionale ritiene che il Consiglio federale debba parzialmente rivedere la propria politica finanziaria e provvedere affinché le spese non aumentino in media di oltre il 2,5 per cento l'anno.

Politica sociale (n. 3.1): una minoranza commissionale propone di incaricare il Consiglio federale di migliorare lo statuto sociale ed economico delle famiglie con figli a carico adottando misure a livello fiscale e diversi provvedimenti in altri settori (agevolazioni in materia di assicurazione malattie, assegni per i figli, assegni per la formazione, protezione della maternità ecc.).

Migrazioni (n. 3.4): una minoranza commissionale auspica che il Consiglio federale prenda, nell'ambito della legge federale concernente la dimora e il domicilio degli stranieri, le misure necessarie per stabilizzare la percentuale degli stranieri residenti in Svizzera. In un'altra proposta di minoranza si intende incaricare l'Esecutivo di adottare i provvedimenti necessari affinché la popolazione svizzera contribuisca attivamente a una migliore coabitazione con gli stranieri che vivono nel nostro Paese.

9

Genere e svolgimento del dibattito in seno al Consiglio

La Commissione speciale ha proposto che il Rapporto sia esaminato nell'ambito di un dibattito organizzato (cat. II), conformemente a quanto sancito nell'articolo 69 RCN. Il dibattito dovrà svolgersi nel modo seguente: 5195

1.

Capitolo 0 - Situazione odierna e linea guida della politica del Consiglio federale (p. 2) e Capitolo 1 - La Svizzera quale partner sulla scena internazionale - le opportunità di una Svizzera aperta e orientata verso il futuro (p. 3-10) ­ Relatori (fr.: Pelli / ted.: Gross Andreas), compresa la motivazione delle mozioni sulle linee direttive (00.3204, 00.3205, 00.3206 e 00.3207) ­ Gruppi ­ Consiglio federale ­ Voto sulle mozioni concernenti le linee direttive (00.3204, 00.3205, 00.3206 e 00.3207).

2.

Capitolo 2 - La Svizzera, polo economico e intellettuale - Tutelare e migliorare le opportunità di sviluppo delle generazioni future (p. 11-19) Ricerca e formazione (n. 2.1, p. 12) e Economia e competitività (n. 2.2, p. 13) ­ Relatori (fr.: Garbani / ted.: Vallender), compresa la motivazione delle mozioni sulle linee direttive (00.3209 e 00.3210) ­ Gruppi ­ Consiglio federale ­ Voto sulle mozioni concernenti le linee direttive (00.3209 e 00.3210).

3.

Capitolo 2 - La Svizzera, polo economico e intellettuale - Tutelare e migliorare le opportunità di sviluppo delle generazioni future (p. 11-19) Politica finanziaria e finanze della Confederazione (n. 2.3, p. 14) e Ambiente e infrastruttura (n. 2.4, p. 15) ­ Relatori (fr.: Christen / ted.: Durrer), compresa la motivazione delle mozioni sulle linee direttive (00.3215, 00.3216, 00.3217 e 00.3218) ­ Gruppi ­ Consiglio federale ­ Voto sulle mozioni concernenti le linee direttive (00.3215, 00.3216, 00.3217 e 00.3218).

4.

Capitolo 2 - La Svizzera, polo economico e intellettuale - Tutelare e migliorare le opportunità di sviluppo delle generazioni future (p. 11-19) Società dell'informazione e media (n. 2.5, p. 17) e Istituzioni dello Stato (n. 2.6, p. 18) ­ Relatori (fr.: Garbani / ted.: Vallender), compresa la motivazione delle mozioni sulle linee direttive (00.3190, 00.3194, 00.3208, 00.3219, 00.3189 e 00.3225) ­ Gruppi ­ Consiglio federale ­ Voto sulle mozioni concernenti le linee direttive (00.3190, 00.3194, 00.3219, 00.3208, 00.3189 e 00.3225)

5196

5.

Capitolo 3 - La Svizzera, una patria per tutti i suoi abitanti - Un'identità per tutte le generazioni (p. 20-25) ­ Relatori (fr.: Schmied Walter / ted.: Janiak), compresa la motivazione delle mozioni sulle linee direttive (00.3191, 00.3192, 00.3211, 00.3221, 00.3222, 00.3223, 00.3224, 00.3220, 00.3193, 00.3195 e 00.3226) ­ Gruppi ­ Consiglio federale ­ Voto sulle mozioni concernenti le linee direttive (00.3191, 00.3192, 00.3211, 00.3221, 00.3222, 00.3223, 00.3224, 00.3220, 00.3193, 00.3195 e 00.3226).

6.

Piano finanziario della legislatura 2001-2003 (p. 26-46) ­ Relatori (fr.: Lauper / ted.: Weyeneth), compresa la motivazione delle mozioni sulle linee direttive (00.3212, 00.3213 e 00.3214) ­ Gruppi ­ Consiglio federale ­ Voto sulle mozioni concernenti le linee direttive (00.3212, 00.3213 e 00.3214).

7.

Decisione del Consiglio

5197

Allegato 1

Elenco delle mozioni sulle linee direttive proposte dalla Commissione Mozione

Titolo

Proposta del Consiglio federale

Capitolo 1 1.1

Relazioni internazionali

00.3204

Utilizzazione del bagaglio di esperienze proprio al sistema federale elvetico nell'ambito delle discussioni sull'Europa Cooperazione allo sviluppo - Obiettivo: 0,4 per cento del prodotto interno lordo

00.3205

postulato postulato

1.2

Sicurezza

00.3206

Criminalità di ampie proporzioni - Criminalità elettroni- postulato ca Volume delle spese nei settori dell'esercito e della pro- mozione tezione della popolazione

00.3207 Capitolo 2 2.1

Ricerca e formazione

00.3209

Politica dell'impiego

2.2

Economia e competitività

00.3210

Rafforzamento della concorrenza in Svizzera.

Lotta contro il lavoro nero e la corruzione

2.4

Ambiente e infrastruttura

00.3215 00.3216 00.3217 00.3218

Avvenire del servizio pubblico Swissmetro: la via di comunicazione del domani Piano per la futura rete delle strade nazionali Privatizzazione e liberalizzazione di Swisscom, Posta e FFS

2.5

Società dell'informazione e media

00.3190 00.3194 00.3208

Impiego delle tecnologie dell'informazione a favore della democrazia diretta «e-Switzerland» - Lo Stato come utente modello «e-Switzerland»

00.3219

Libera concorrenza tra media indipendenti

2.6

Istituzioni dello Stato

00.3189 00.3225

Riforma della direzione dello Stato Elaborazione di un sistema di indicatori quale strumento di gestione

5198

postulato mozione

postulato postulato mozione postulato

mozione postulato postulato (1 e 2) mozione (3) postulato postulato postulato

Mozione

Titolo

Proposta del Consiglio federale

Capitolo 3 3.1

Sicurezza sociale, salute pubblica

00.3191

Prospettive della previdenza per la vecchiaia a medio e a lungo termine Assicurazione malattie. Politica della salute Volontariato Misure di lotta alla violenza contro le donne Parità tra i sessi Rafforzamento della famiglia Reddito minimo vitale

00.3192 00.3211 00.3221 00.3222 00.3223 00.3224

postulato postulato postulato postulato postulato togliere di ruolo respingere

3.2

Equilibrio regionale

00.3220

Verifica dei compiti e dell'attività dell'Ufficio federale delle abitazioni

3.3

Società e cultura

00.3193

Misure volte a migliorare la comprensione a livello fe- mozione derale

3.4

Migrazioni

00.3195 00.3226

Rimediare ai gravi errori del passato e non ripeterli Garanzia di una procedura di naturalizzazione rispettosa dei principi dello Stato di diritto

postulato

postulato postulato

Capitolo 4 00.3212 00.3213 00.3214

Potenziamento della Svizzera quale luogo attrattivo postulato per l'insediamento di holding Aliquota d'imposta - quota delle uscite della Confedera- postulato zione Riforma fiscale con incentivi ecologici postulato

5199

Allegato 2

Corapporto della Commissione delle finanze del Consiglio nazionale del 24 maggio 2000 Conformemente alla relativa decisione dell'Ufficio, vi sottoponiamo il corapporto della Commissione delle finanze concernente il rapporto sul programma di legislatura 2001-2003.

1

In generale

La Commissione delle finanze prende atto con soddisfazione del miglioramento della situazione generale intervenuto nel settore della politica finanziaria, da cui potrebbe persino risultare un'eccedenza di entrate per il 2003. Constata tuttavia con preoccupazione che in taluni settori sono nuovamente previsti aumenti di spesa di gran lunga superiori alla crescita del prodotto interno lordo (PIL) pronosticata per i prossimi anni. La Commissione ritiene che questa evoluzione metta in pericolo il risanamento durevole delle finanze federali. Esige pertanto che i settori per i quali sono previsti aumenti di spesa sproporzionati siano esaminati in modo particolarmente critico. Si tratta segnatamente dei settori seguenti:

2

Settori in cui è previsto un aumento sproporzionato delle spese

Relazioni internazionali (R3): la crescita delle spese prevista nei settori delle relazioni internazionali (+4,4%) e delle relazioni economiche (+4,3%) è superiore alla media. Per quanto concerne l'obiettivo di sviluppare la presenza svizzera sulla scena internazionale nei settori della politica estera e della politica di sicurezza, la Commissione delle finanze ritiene sia necessario accordare maggiore priorità alle azioni e considerare le spese dei dipartimenti interessati nella loro globalità, al fine di evitare un aumento incontrollato delle uscite.

Sicurezza (R8): in questo settore per il periodo 2002/2003 sono previsti tassi di crescita del 4 per cento. La Commissione delle finanze ritiene inaccettabile che si fissino tassi tanto elevati nel piano finanziario della legislatura prima che sia stata presa una decisione definitiva in merito alla struttura di Esercito XXI e al futuro della protezione della popolazione. Per il momento, propone pertanto di mantenere il livello di spesa previsto nel piano finanziario attuale.

Ricerca e formazione (R10): la Commissione delle finanze constata che anche in questo settore sono talvolta previsti aumenti di spesa considerevoli. Vista l'importanza fondamentale che la ricerca e la formazione rivestono per il futuro e la competitività della Svizzera, le spese supplementari previste in determinati settori sono giustificate soltanto se è garantita un'allocazione razionale dei mezzi e se, nel caso specifico, si rispettano il quadro finanziario e lo scadenzario stabiliti per la creazione della rete delle scuole universitarie professionali.

Sicurezza sociale e sanità (R20): anche per il periodo 2001-2003 si prevede di far beneficiare le assicurazioni sociali (AVS/AI) di maggiori entrate. Secondo la Com5200

missione delle finanze, una pianificazione finanziaria duratura richiede necessariamente l'indicazione di prospettive a lungo termine nella quale si chiarisca anche in che modo sia possibile eliminare ­ una volta conclusa la fase di consolidamento ­ le maggiori entrate inizialmente iscritte a titolo di misure transitorie. Dal momento che la disoccupazione tende a diminuire, occorrerebbe prendere in considerazione la soppressione del terzo punto percentuale destinato all'AD.

La Commissione delle finanze approva incondizionatamente l'intenzione del Consiglio federale ­ espressa nelle linee direttive delle finanze federali e nel piano finanziario della legislatura ­ di riequilibrare il bilancio della Confederazione. Affinché tale intenzione riceva il necessario sostegno del Parlamento, la Commissione vi raccomanda di subordinare la creazione di nuovi compiti alla condizione che ad altri compiti meno prioritari siano destinate risorse inferiori.

3

Sostegno a progetti di riforma

Nuova perequazione finanziaria: per quanto concerne i compiti da svolgere e il loro finanziamento, la Commissione ritiene indispensabile che in ogni programma di legislatura si chiarisca quali sono i singoli flussi finanziari al fine di accrescerne la trasparenza. Sebbene non sia un programma di risparmio della Confederazione, il progetto di nuova perequazione comporta un potenziale di miglioramento stimabile in miliardi di franchi, poiché consente di fornire le stesse prestazioni a costi ridotti.

Si tratta inoltre di un progetto la cui importanza politica è fondamentale. Una molteplicità di interessi particolari minacciano di annacquare o persino di compromettere la nuova perequazione finanziaria. La Commissione delle finanze invita la Commissione speciale ad adoperarsi affinché il progetto di nuova perequazione finanziaria sia integralmente realizzato e non si tenga conto di interessi particolari.

Ammortamento del debito: la Commissione delle finanze constata con rammarico che il piano finanziario della legislatura non contiene informazioni chiare in merito all'ammortamento del debito. Esige che eventuali maggiori entrate risultanti da una forte crescita economica inattesa, da un'alienazione di partecipazioni, dall'eventuale rilascio di nuove concessioni o da altri fattori imprevisti siano anzitutto impiegate per ridurre il debito. Occorre invece rinunciare a utilizzare tali mezzi in favore di singoli compiti statali.

Presentazione dei conti: la Commissione delle finanze constata che in numerosi settori l'attuale presentazione dei conti della Confederazione riflette soltanto parzialmente la realtà. Per esempio, il rimborso dei prestiti dell'assicurazione contro la disoccupazione figura nella rubrica delle entrate nonostante comporti la soppressione di una posta dell'attivo. Parimente, le quote di diverse entrate fiscali della Confederazione assegnate a terzi o ai Cantoni sono contabilizzate come spese; un simile modo di procedere dà un'immagine distorta del totale delle spese della Confederazione. Per questi motivi, la Commissione delle finanze chiede al Consiglio federale di compiere maggiori sforzi al fine di migliorare la trasparenza nella presentazione dei conti della Confederazione.

Freno alle spese e all'indebitamento: la Commissione delle finanze sostiene gli sforzi profusi dal Consiglio
federale al fine di equilibrare il bilancio mediante misure fondate su una disposizione costituzionale e volte a limitare a medio e a lungo termine il disavanzo e l'indebitamento. Ha pertanto accolto con favore l'introduzione di un freno all'indebitamento che obbliga Consiglio federale e Parlamento a 5201

gestire il bilancio in modo equilibrato. Ritiene che tale strumento debba essere completato nel senso di un maggiore coinvolgimento del Parlamento nelle responsabilità politico finanziarie. Qualora fosse previsto un siffatto coinvolgimento delle Camere federali, la creazione di nuovi compiti comporterebbe l'obbligo di esaminare l'opportunità di sopprimere compiti aventi una portata finanziaria equivalente. L'applicazione di un freno all'indebitamento ottimizzato in tal modo consentirebbe di garantire che Consiglio federale e Parlamento non si scostino ­ ove ciò non sia necessario ­ dall'equilibrio budgetario neppure nell'ambito della gestione degli affari correnti.

4

Considerazioni finali

Riassumendo, la Commissione delle finanze considera inaccettabile una crescita media delle spese di oltre il 3,4 per cento. Una simile crescita avrebbe come conseguenza di mantenere la quota delle uscite della Confederazione al livello odierno e non frenerebbe l'aumento del tasso d'imposizione. Dopo anni di crescita generalmente sostenuta delle spese, la Commissione delle finanze chiede che siano adottate misure atte a controllare tale crescita. Ritiene sia prioritario osservare una certa disciplina sotto il profilo delle spese affinché sia possibile accrescere l'attrattiva fiscale della piazza economica svizzera.

La Commissione delle finanze del Consiglio nazionale ha approvato il presente corapporto con sedici voti favorevoli, sei contrari e un'astensione.

5202

Allegato 3

Testo delle mozioni sulle linee direttive proposte dalla Commissione 00.3189 Mozione sulle linee direttive della Commissione speciale «Programma di legislatura 1999-2003» del Consiglio nazionale

Riforma della direzione dello Stato

Testo della mozione del 9 maggio 2000 Il Consiglio federale è incaricato di sottoporre al Parlamento entro la fine di giugno del 2001 il convenuto progetto di riforma della direzione dello Stato corredato di varianti.

Motivazione Lo scorso anno il Consiglio federale si è occupato della riforma della direzione dello Stato e ha pronunciato una decisione di principio per un Governo a due livelli (consiglieri federali e ministri specializzati); nel contempo ha sottolineato di voler mantenere la forma del Governo collegiale (senza capo del Governo) e con essa il principio della collegialità. Un progetto di riforma della direzione dello Stato è già stato prospettato. Ciò non toglie che questa pratica «si trascina da anni ed è stata presa in esame soltanto in seguito alle pressioni esercitate dal Parlamento» (cfr. NZZ n. 103 del 4 maggio 2000). Il Parlamento deve fissare una scadenza vincolante onde garantire che la riforma del Governo giunga finalmente a buon fine e che siano prese decisioni politiche.

5203

00.3190 Mozione sulle linee direttive della Commissione speciale «Programma di legislatura 1999-2003» del Consiglio nazionale

Impiego delle tecnologie dell'informazione a favore della democrazia diretta

Testo della mozione del 9 maggio 2000 La società dell'informazione rappresenta una sfida anche per la democrazia diretta, segnatamente per quanto concerne le modalità di espressione del voto. In un primo rapporto le possibilità e i rischi della «democrazia elettronica» vanno pertanto esaminati in modo approfondito. Occorre inoltre effettuare prove e avviare la discussione in materia.

Motivazione Considerato il calo costante del numero di partecipanti alle votazioni ed elezioni federali, cantonali e comunali, in futuro l'eventuale introduzione del voto per via elettronica potrebbe esercitare un influsso estremamente importante sulla partecipazione alle urne. Va per esempio rilevato che le diverse "piattaforme elettorali" approntate in occasione delle ultime elezioni del Consiglio nazionale e del Consiglio degli Stati sono state in parte utilizzate attivamente.

Un Paese dotato di un sistema di democrazia diretta deve agire d'anticipo in questo settore e trattare i diversi aspetti del tema senza attendere ulteriormente.

5204

00.3191 Mozione sulle linee direttive della Commissione speciale «Programma di legislatura 1999-2003» del Consiglio nazionale

Prospettive della previdenza per la vecchiaia a medio e a lungo termine

Testo della mozione del 9 maggio 2000 Il Consiglio federale presenterà un rapporto in cui verranno esposte le prospettive della previdenza per la vecchiaia in Svizzera a corto (2010), a medio (2015) e a lungo (2050) termine. Questo rapporto presenterà eventuali modelli futuri di previdenza per la vecchiaia con i loro vantaggi e svantaggi nonché possibili varianti di finanziamento.

Motivazione Nel corso della sua ultima seduta, la Commissione della sicurezza sociale e della sanità del Consiglio nazionale ha trasmesso la proposta summenzionata sotto forma di postulato (un po' più elaborato) concernente l'11a revisione AVS (00.014) (2000.3183 Prospettive della previdenza per la vecchiaia). La consigliera federale Ruth Dreifuss ha espresso parere favorevole. Infatti la necessità di elaborare prospettive a lungo termine è evidente.

5205

00.3192 Mozione sulle linee direttive della Commissione speciale «Programma di legislatura 1999-2003» del Consiglio nazionale

Assicurazione malattie. Politica della salute

Testo della mozione del 9 maggio 2000 Il Consiglio federale è invitato a presentare un rapporto sulle conseguenze della legge sull'assicurazione malattie (LAMal) alla luce dell'evoluzione a partire dalla sua entrata in vigore. Il rapporto deve contenere diverse opzioni per la modifica o la ristrutturazione del sistema (ivi compresi modelli di finanziamento dei costi ambulatoriali e stazionari, riduzione dei premi per le economie domestiche e scenari per il futuro dell'assicurazione di base e dell'assicurazione complementare privata).

Motivazione Il testo del rapporto sul programma di legislatura 1999-2003 (p. 21) non può essere considerato soddisfacente. Infatti, pur rilevando come l'assicurazione malattie presenti l'aumento dei costi più alto di tutte le assicurazioni sociali, si pronuncia a favore del mantenimento del sistema attuale.

Poiché si possono attualmente nutrire seri dubbi che l'evoluzione dei costi della sanità possa essere tenuta sotto controllo mantenendo il sistema odierno, non soltanto si pensa di riformarlo, ma non si esclude nemmeno di ristrutturarlo, almeno in parte.

In particolare si esaminano modelli di finanziamento degli ospedali (sistema «dualista» o «monista»?), il futuro dell'assicurazione di base e dell'assicurazione complementare privata, la soppressione dell'obbligo di contrarre ecc.

Non vengono però menzionate altre proposte di riforma. Le prospettive demografiche, l'ampiezza dell'offerta, le innovazioni a venire e l'evoluzione delle tecnologie richiedono tuttavia urgentemente una politica più attiva.

5206

00.3193 Mozione sulle linee direttive della Commissione speciale «Programma di legislatura 1999-2003» del Consiglio nazionale

Misure volte a migliorare la comprensione a livello federale

Testo della mozione del 9 maggio 2000 Il Consiglio federale è incaricato di riprendere gli sforzi avviati nel biennio 1993/94 e di presentare al Parlamento un catalogo di misure volte ad una migliore comprensione reciproca e ad un rafforzamento della capacità di agire comune delle differenti sensibilità politico-culturali esistenti nella Svizzera di lingua italiana, francese e tedesca.

Motivazione La Svizzera è uno degli Stati più europei, in quanto è caratterizzata in varia misura da almeno due tra le maggiori culture europee, le cui disposizioni mentali differenti assumono nuovamente forme più marcate. Indubbiamente questa sincronia di prerogative diverse costituisce, a lungo termine, un'opportunità considerevole per la Svizzera. Tuttavia, senza i dovuti sforzi nel promuovere la comprensione, può, a breve termine, determinare anche forze bloccanti e centrifughe, che andrebbero contrastate ed eliminate con misure di vario genere applicate con la dovuta cura.

5207

00.3194 Mozione sulle linee direttive della Commissione speciale «Programma di legislatura 1999-2003» del Consiglio nazionale

«e-switzerland» - Lo Stato come utente modello

Testo della mozione del 9 maggio 2000 Il Consiglio federale è incaricato di attuare misure adeguate per promuovere lo scambio di informazioni in seno all'amministrazione federale e al Parlamento su solo supporto elettronico, senza supporto cartaceo. L'obiettivo deve essere raggiunto entro il 2003. Devono altresì essere previste eccezioni giustificate.

Senza motivazione

5208

00.3195 Mozione sulle linee direttive della Commissione speciale «Programma di legislatura 1999-2003» del Consiglio nazionale

Rimediare ai gravi errori del passato e non ripeterli

Testo della mozione del 9 maggio 2000 Il Consiglio federale è invitato, segnatamente nel contesto della revisione della legge federale concernente la dimora e il domicilio degli stranieri (futura legge federale sugli stranieri), a: ­

sottoporre alle Camere un rapporto dettagliato relativo all'integrazione dei lavoratori stranieri titolari di un permesso C; il rapporto dovrà comprendere anche un'analisi approfondita dell'apporto di questa manodopera all'economia e all'insieme della società nonché alla sicurezza sociale del Paese;

­

proporre alle Camere, sulla base di detto rapporto, misure atte a permettere una rapida reintegrazione professionale dei lavoratori titolari di un permesso C che percepiscono le prestazioni dell'assicurazione contro la disoccupazione o dell'assistenza pubblica, oppure che sono da annoverare tra i «working poors»;

­

presentare alle Camere delle stime per quel che concerne il fabbisogno di manodopera straniera per i prossimi 15 anni, sulla base dei pronostici in materia di sviluppo demografico ed economico.

Motivazione Quale Paese d'immigrazione in cui un'iniziativa popolare sta riattizzando la paura dell'inforestierimento, la Svizzera deve operare un'analisi obiettiva dei benefici della migrazione nonché delle lacune della propria politica migratoria. L'assenza di politica d'integrazione ha prodotto numerosi effetti negativi, come ad esempio l'allontanamento dal mercato del lavoro della manodopera straniera non qualificata.

Oggi come oggi la Svizzera deve assumersi la responsabilità di questa politica, ad esempio praticando un'offensiva in materia di formazione di questi stranieri.

Il rapporto della Commissione Hug (linee direttrici della futura legge sugli stranieri) si fonda principalmente e a giusto titolo sulla conclusione e l'accettazione dell'Accordo bilaterale sulla libera circolazione delle persone. Questo rapporto afferma tuttavia che in avvenire la Svizzera abbisognerà unicamente di manodopera straniera qualificata o altamente qualificata proveniente da Stati non membri dell'UE e dell'AELS. D'altro canto, numerosi esperti sostengono oggigiorno che la Svizzera dipenderà dalla manodopera straniera. Una futura legge sugli stranieri la cui prospettiva non si estenda al di là del 2008 (momento dell'accettazione o del rifiuto dell'Accordo sulla libera circolazione delle persone) merita l'epiteto di lacunosa.

5209

00.3204 Mozione sulle linee direttive della Commissione speciale «Programma di legislatura 1999-2003» del Consiglio nazionale

Utilizzazione del bagaglio di esperienze proprio al sistema federale elvetico nell'ambito delle discussioni sull'Europa

Testo della mozione del 29 maggio 2000 Il Consiglio federale è incaricato di presentare all'Assemblea federale un rapporto che illustri quanto sia ricco il bagaglio di esperienze che il nostro Stato federale ha accumulato nel corso della sua secolare storia e che possa ispirare l'Unione Europea avviata verso la trasformazione in una democrazia federalista.

Senza motivazione

5210

00.3205 Mozione sulle linee direttive della Commissione speciale «Programma di legislatura 1999-2003» del Consiglio nazionale

Cooperazione allo sviluppo - Obiettivo: 0,4 per cento del prodotto interno lordo

Testo della mozione del 29 maggio 2000 Il Consiglio federale è incaricato di rivedere il piano finanziario di legislatura 20012003 in modo che la Confederazione possa raggiungere a breve scadenza l'obiettivo che si è imposta di consacrare lo 0,4 per cento del suo prodotto interno lordo alla cooperazione allo sviluppo. Tale obiettivo non dovrà essere raggiunto alla fine della prossima legislatura, bensì alla fine di quella successiva (ossia nel 2011). Nell'ambito dei piani finanziari di legislatura si dovrà procedere ai necessari adeguamenti del tasso di crescita.

Motivazione Nel 1992, nel contesto della Conferenza sull'ambiente e lo sviluppo di Rio de Janeiro, il Consiglio federale annunciò che la Svizzera aveva l'intenzione di contribuire nella misura dello 0,4 per cento del suo PIL agli sforzi consentiti a livello internazionale per aiutare i Paesi in sviluppo.

Nel suo programma di legislatura 1999-2003 il Consiglio federale conferma questo obiettivo e ribadisce la sua intenzione di potenziare la sua attività in materia di cooperazione allo sviluppo e di aiuto umanitario. In questo contesto, il Consiglio federale indica come fulcro della sua attività la lotta contro le cause profonde delle crisi, riconfermando in tal modo le conclusioni del rapporto sulla politica di sicurezza del luglio 1999, secondo cui una revisione del dispositivo svizzero in materia di sicurezza si impone nell'ottica dell'evoluzione intervenuta dal 1990, la destinazione delle risorse deve corrispondere alle minacce reali e occorre pertanto procedere a una nuova destinazione dei mezzi.

Il piano finanziario di legislatura prevede un aumento del 4,5 per cento (ossia di 1 punto percentuale in più del PIL). Tale aumento è però limitato agli anni 2002 e 2003; nel corso dell'anno successivo l'aiuto umanitario pubblico diminuisce addirittura dell'1,7 per cento. L'aumento annunciato dal Consiglio federale non dovrebbe affatto consentire di raggiungere a breve scadenza l'obiettivo dello 0,4 per cento.

Quindi, anche se tale aumento dovesse perdurare oltre il 2003, l'obiettivo non potrebbe essere raggiunto prima di parecchi decenni.

Se intende rimanere credibile, il Consiglio federale deve abbordare seriamente l'attuazione delle intenzioni manifestate, invece di accontentarsi di ripetere sempre le stesse cose.

5211

00.3206 Mozione sulle linee direttive della Commissione speciale «Programma di legislatura 1999-2003» del Consiglio nazionale

Criminalità di ampie proporzioni - Criminalità elettronica

Testo della mozione del 29 maggio 2000 Il Consiglio federale è invitato a: ­

presentare alle Camere federali, nel 2003, un rapporto intermedio che stili un bilancio dei risultati ottenuti nella lotta contro la criminalità organizzata e la criminalità economica, analizzando l'efficacia dell'articolo 260ter CP, dei provvedimenti intesi a migliorare l'efficienza e la legalità nel perseguimento penale, delle misure di lotta al riciclaggio di denaro, della sorveglianza della corrispondenza postale e del traffico delle telecomunicazioni, del disegno di legge sull'inchiesta mascherata, dei registri delle persone (tra gli altri DOSIS, ISI, ISOK) e dei trattati bilaterali conclusi con Francia, Italia, Germania e Austria;

­

presentare alle Camere federali, all'inizio del 2001, un rapporto sulla criminalità elettronica e sui provvedimenti volti a combatterla.

Motivazione Nella lotta alla criminalità di ampie proporzioni si fa ricorso a un numero sempre maggiore di strumenti. Stando alle risultanze dei rapporti sulla sicurezza interna, tale forma di criminalità sembra essere invincibile. Le misure di repressione e la conclusione di trattati settoriali con gli Stati limitrofi sono la giusta soluzione o vanno battute altre strade? In quest'ultima ipotesi, quali?

Alla luce dello sviluppo della criminalità elettronica, a quali forme di criminalità devono far fronte gli Stati? Con quali strumenti è possibile combatterle?

5212

00.3207 Mozione sulle linee direttive della Commissione speciale «Programma di legislatura 1999-2003» del Consiglio nazionale

Volume delle spese nei settori dell'esercito e della protezione della popolazione

Testo della mozione del 29 maggio 2000 Fino alla decisione definitiva sulla struttura di Esercito XXI e sul futuro della protezione della popolazione, il Consiglio federale è incaricato di attenersi al volume delle spese previsto per questi due settori dall'attuale piano finanziario.

Senza motivazione

5213

00.3208 Mozione sulle linee direttive della Commissione speciale «Programma di legislatura 1999-2003» del Consiglio nazionale

«e-Switzerland»

Testo della mozione del 9 maggio 2000 Il Consiglio federale è incaricato di accelerare i lavori in corso concernenti la strategia per una società dell'informazione e di fare della Svizzera una piazza competitiva a livello internazionale nel settore dell'industria, della ricerca, della formazione, ma anche nel settore delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione. In questo contesto occorrerà tenere conto del programma d'azione «e-EUROPE-2002» della Commissione europea e di altri sviluppi internazionali.

Il Consiglio federale propone l'adozione di misure nei seguenti settori: 1.

Internet veloce e sicuro Questa misura comprende la comunicazione elettronica in seno all'Amministrazione federale e al Parlamento.

2.

Investire nelle conoscenze e al servizio dell'uomo Si tratta di: ­ creare una rete che riunisca tutte le scuole dell'obbligo e le scuole professionali, fornendo corsi d'informatica e di TI e materiale adeguato, ­ promuovere la «maggiore età digitale» di tutte le fasce d'età, ­ sviluppare nuove forme di formazione e di perfezionamento professionale e ­ sostenere la realizzazione e la gestione di centri di competenza TI anche nelle regioni periferiche.

3.

Utilizzazione d'Internet Si tratta di presentare delle misure relative ai seguenti temi: ­ relazioni elettroniche con le autorità (mantenendo i diritti fondamentali), ­ democrazia elettronica (procedura di voto e facilitazioni per gli svizzeri all'estero).

Motivazione Già nel 1996, il Consiglio federale aveva incaricato un «Groupe de réflexion» per una società dell'informazione in Svizzera di elaborare una simile strategia. Quest'ultima è stata adottata dal Consiglio federale nel 1998. Contemporaneamente, i dipartimenti sono stati incaricati di elaborare dei piani d'azione in otto settori distinti. Se la Svizzera desidera mantenere e rafforzare la sua competitività a livello internazionale, occorre accelerare questi lavori ed estenderli a tutti i settori rilevanti dell'economia e della società. Si tratta in primo luogo di rafforzare la cooperazione con i Cantoni al fine di meglio coordinare gli sforzi, in particolare nel settore della formazione.

5214

00.3209 Mozione sulle linee direttive della Commissione speciale «Programma di legislatura 1999-2003» del Consiglio nazionale

Politica dell'impiego

Testo della mozione del 29 maggio 2000 Il Consiglio federale è incaricato di proporre alle Camere federali tutte le modifiche legislative necessarie per proteggere i lavoratori di fronte allo sviluppo della «nuova economia».

Motivazione Non si può escludere che lo sviluppo economico determini un peggioramento ancor più pronunciato delle condizioni salariali e lavorative a causa, in particolare, del telelavoro (lavoro allo schermo fuori dall'impresa). È pertanto indispensabile esaminare quali nuove forme di lavoro potrebbero scaturire dalla nuova economia e quali misure occorre eventualmente adottare per garantire la protezione dei lavoratori.

5215

00.3210 Mozione sulle linee direttive della Commissione speciale «Programma di legislatura 1999-2003» del Consiglio nazionale

Rafforzamento della concorrenza in Svizzera. Lotta contro il lavoro nero e la corruzione

Testo della mozione del 29 maggio 2000 In aggiunta alle riforme previste in materia di diritto della concorrenza, il Consiglio federale è incaricato di proporre misure nei seguenti settori: ­

rafforzamento della lotta contro il lavoro nero dopo aver valutato I'ampiezza del fenomeno;

­

intensificazione della lotta alla corruzione in ambito economico;

­

promovimento della libertà di scelta del consumatore attraverso una migliore informazione e una maggiore trasparenza, nonché l'elaborazione di basi legali che consentano di accrescere questa trasparenza.

Senza motivazione

5216

00.3211 Mozione sulle linee direttive della Commissione speciale «Programma di legislatura 1999-2003» del Consiglio nazionale

Volontariato

Testo della mozione del 29 maggio 2000 Il Consiglio federale è incaricato di allestire un rapporto esaustivo sul lavoro volontario e onorifico effettuato nei vari settori dell'economia svizzera. Tale rapporto deve contenere un chiarimento dei concetti e indicare misure che consentiranno di conferire al volontariato il valore che gli spetta in seno alla società.

Si tratta in particolare di rispondere alle seguenti domande: ­

Qual è l'entità di questo impegno nel settore formale e in quello informale?

­

Quali sono le attività di volontariato già promosse dalla Confederazione?

­

Quali sono le attività di volontariato svolte in seno all'amministrazione federale e a quali condizioni e in che misura esse sono rese possibili?

Senza motivazione

5217

00.3212 Mozione sulle linee direttive della Commissione speciale «Programma di legislatura 1999-2003» del Consiglio nazionale

Potenziamento della Svizzera quale luogo attrattivo per l'insediamento di holding

Testo della mozione del 29 maggio 2000 Il Consiglio federale è invitato a modificare le condizioni quadro per le holding in modo tale da rendere la Svizzera un Paese ancora più attrattivo per l'insediamento delle holding (posti di lavoro, imposte, collegamenti). Si tratta in particolare di rivedere il settore dell'imposizione delle imprese.

Senza motivazione

5218

00.3213 Mozione sulle linee direttive della Commissione speciale «Programma di legislatura 1999-2003» del Consiglio nazionale

Aliquota d'imposta - quota delle uscite della Confederazione

Testo della mozione del 29 maggio 2000 La politica finanziaria della Confederazione deve essere condotta in modo che l'aliquota d'imposta non superi il 10 per cento, la quota delle uscite della Confederazione tenda ad avvicinarsi all'aliquota d'imposta e a medio termine avvenga il rimborso dei debiti della Confederazione.

Senza motivazione

5219

00.3214 Mozione sulle linee direttive della Commissione speciale «Programma di legislatura 1999-2003» del Consiglio nazionale

Riforma fiscale con incentivi ecologici

Testo della mozione del 29 maggio 2000 Il Consiglio federale accelera l'introduzione di una riforma fiscale ecologica secondo il modello «imporre l'energia invece del lavoro». Al riguardo deve essere garantita la neutralità della quota delle uscite della Confederazione.

Senza motivazione

5220

00.3215 Mozione sulle linee direttive della Commissione speciale «Programma di legislatura 1999-2003» del Consiglio nazionale

Avvenire del servizio pubblico

Testo della mozione del 29 maggio 2000 Il Consiglio federale è invitato a definire meglio il servizio pubblico esteso a tutto il territorio nazionale e a stabilire le misure necessarie per garantirlo anche a lungo termine. In particolare, esso dovrebbe elaborare un piano per la garanzia del servizio pubblico in quei settori e in quelle regioni dove non vi è rendimento. Il piano in questione dovrebbe tenere conto delle conseguenze derivanti dalla deregolamentazione introdotta dall'UE e dall'0MC.

Senza motivazione

5221

00.3216 Mozione sulle linee direttive della Commissione speciale «Programma di legislatura 1999-2003» del Consiglio nazionale

Swissmetro: la via di comunicazione del domani

Testo della mozione del 29 maggio 2000 Si incarica il Consiglio federale di inserire SwissMetro nella pianificazione dei trasporti (Piano settoriale «Trasporto ferroviario»).

Motivazione In aggiunta alla rete delle strade nazionali e a quella ferroviaria (FERROVIA 2000 / NFTA), SwissMetro sarà di grandissima rilevanza nella politica dei trasporti per assicurare i collegamenti rapidi tra le città svizzere. È quindi necessario compiere al più presto un chiaro atto per attestare l'interesse per questo sistema di trasporto del futuro, compiendo i passi preliminari per avviarne la pianificazione.

5222

00.3217 Mozione sulle linee direttive della Commissione speciale «Programma di legislatura 1999-2003» del Consiglio nazionale

Piano per la futura rete delle strade nazionali

Testo della mozione del 29 maggio 2000 Il Consiglio federale è invitato ad elaborare un piano per la rete delle strade nazionali dei prossimi 40 anni. La rete attuale si basa su una decisione presa nel 1960 ed è quasi completa. È necessario, in sintonia con i trasporti pubblici, determinare le capacità e le esigenze della futura rete di strade nazionali e avviare i relativi lavori di pianificazione, oltre che una riflessione a lungo termine sull'organizzazione, il rinnovo e la manutenzione coordinata dell'attuale rete.

Motivazione Il Consiglio federale e il Parlamento devono sempre trattare richieste di modifica e di completamento dell'attuale rete di strade nazionali. Oggetto di discussione sono di regola anche la manutenzione e il rinnovo delle strade nazionali nonché la riclassificazione di determinati tratti. Tuttavia, non è ancora stato elaborato alcun piano sulla rete stradale futura. Si rende quindi indispensabile un piano a lungo termine non solo in considerazione della politica dei trasporti, ma anche in relazione ad una riorganizzazione della costruzione, della manutenzione e dell'esercizio della rete, anche in relazione alla nuova perequazione finanziaria.

5223

00.3218 Mozione sulle linee direttive della Commissione speciale «Programma di legislatura 1999-2003» del Consiglio nazionale

Privatizzazione e liberalizzazione di Swisscom, Posta e FFS

Testo della mozione del 29 maggio 2000 Il Consiglio federale è incaricato di sottoporre al Parlamento gli emendamenti legislativi necessari per una maggiore privatizzazione e liberalizzazione di Swisscom, Posta e FFS, tenendo conto delle esigenze legate al servizio pubblico.

Senza motivazione

5224

00.3219 Mozione sulle linee direttive della Commissione speciale «Programma di legislatura 1999-2003» del Consiglio nazionale

Libera concorrenza tra media indipendenti

Testo della mozione del 29 maggio 2000 Il Consiglio federale è incaricato di svolgere un'analisi, a livello cantonale e regionale, sulla situazione della concorrenza giornalistica tra media diversi e indipendenti gli uni dagli altri e un'analisi su quanto intrapreso per garantire la qualità.

Senza motivazione

5225

00.3220 Mozione sulle linee direttive della Commissione speciale «Programma di legislatura 1999-2003» del Consiglio nazionale

Verifica dei compiti e dell'attività dell'Ufficio federale delle abitazioni

Testo della mozione del 29 maggio 2000 Il Consiglio federale è incaricato di sottoporre al Parlamento un rapporto che definisca l'obiettivo e la portata del promovimento della costruzione di abitazioni a livello federale nonché il relativo fabbisogno in materia amministrativa e finanziaria, e che fissi la tabella di marcia per la nuova regolamentazione legislativa.

Motivazione Negli anni della recessione, gli attuali strumenti di promovimento si sono dimostrati inefficaci ed hanno lasciato perdite per centinaia di milioni (stato a fine 1999: perdite per oltre 500 milioni di franchi). L'output in materia di promovimento degli investimenti è minimo.

È indispensabile procedere a una verifica dei compiti e dell'attività dell'Ufficio federale che il Consiglio federale aveva dichiarato urgente davanti al Consiglio nazionale già nel 1998.

I recenti sviluppi indicano che, a differenza di quanto annunciato, nell'ambito della NPF non verrà fatta alcuna verifica.

5226

00.3221 Mozione sulle linee direttive della Commissione speciale «Programma di legislatura 1999-2003» del Consiglio nazionale

Misure di lotta alla violenza contro le donne

Testo della mozione del 29 maggio 2000 Il Consiglio federale è invitato a prendere misure atte ad intensificare la lotta alla violenza contro le donne.

Senza motivazione

5227

00.3222 Mozione sulle linee direttive della Commissione speciale «Programma di legislatura 1999-2003» del Consiglio nazionale

Parità tra i sessi

Testo della mozione del 29 maggio 2000 Il Consiglio federale è incaricato di presentare alle Camere federali, entro il semestre invernale 2001, un rapporto sulle misure avviate e sull'attuale fase di realizzazione del Piano di azione della Svizzera per la parità tra donna e uomo (lavori successivi alla quarta Conferenza mondiale delle donne organizzata dall'ONU a Pechino [1995], Berna 1999).

Senza motivazione

5228

00.3223 Mozione sulle linee direttive della Commissione speciale «Programma di legislatura 1999-2003» del Consiglio nazionale

Rafforzamento della famiglia

Testo della mozione del 29 maggio 2000 Il Consiglio federale è incaricato di preservare e potenziare il ruolo svolto dalla famiglia nella società. L'indipendenza economica della famiglia deve essere rafforzata mediante un'imposizione fiscale che prenda in considerazione i costi effettivi che deve sopportare. Tutte le decisioni politiche e tutti gli atti legislativi devono essere sottoposti a un'analisi degli effetti sulle famiglie ancorata nella legge e volta a verificare se gli interessi di queste ultime sono tutelati.

Senza motivazione

5229

00.3224 Mozione sulle linee direttive della Commissione speciale «Programma di legislatura 1999-2003» del Consiglio nazionale

Reddito minimo vitale

Testo della mozione del 29 maggio 2000 Il Consiglio federale è incaricato di presentare alle Camere un rapporto in cui vengano esposti diversi modelli di reddito minimo (imposta negativa sul reddito, reddito minimo garantito, prestazioni complementari che coprono il fabbisogno vitale ecc.)

e le loro conseguenze socioeconomiche, e in cui venga indicato in quale misura tali modelli permetterebbero di combattere contro le disuguaglianze sociali in aumento.

Senza motivazione

5230

00.3225 Mozione sulle linee direttive della Commissione speciale «Programma di legislatura 1999-2003» del Consiglio nazionale

Elaborazione di un sistema di indicatori quale strumento di gestione

Testo della mozione del 29 maggio 2000 Il Consiglio federale è incaricato di allestire entro la fine del 2001 un sistema di indicatori della sostenibilità e dell'eliminazione delle disparità, a livello geografico e sociale.

Il nuovo sistema di indicatori, unitamente agli indicatori finanziari abituali, dovrà consentire di valutare in che misura gli obiettivi fissati sono stati raggiunti nei campi citati.

Il Parlamento e il Consiglio federale disporranno così di uno strumento di gestione e di controllo del programma di legislatura.

Entro la fine della legislatura, il nuovo sistema di indicatori dovrebbe diventare uno strumento generale di gestione e controllo dei lavori, in tutti i campi in cui questo si rivelerà possibile e opportuno.

Senza motivazione

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00.3226 Mozione sulle linee direttive della Commissione speciale «Programma di legislatura 1999-2003» del Consiglio nazionale

Garanzia di una procedura di naturalizzazione rispettosa dei principi dello Stato di diritto

Testo della mozione del 29 maggio 2000 Il Consiglio federale è incaricato di presentare un progetto atto a garantire che le decisioni in materia di naturalizzazione rispettino i diritti fondamentali riconosciuti dalla Costituzione, in particolare il divieto di discriminazione e dell'arbitrio. In tale contesto va valutata, nel rispetto della ripartizione delle competenze sancita dalla Costituzione, l'opportunità di completare le norme di procedura mediante disposizioni che prevedano l'obbligo di motivare le decisioni sulla naturalizzazione e un rimedio giuridico contro tali decisioni.

Senza motivazione 2397

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