00.001 Rapporto annuo del Consiglio federale sulle attività della Svizzera nel Consiglio d'Europa durante il 1999 del 12 gennaio 2000

Onorevoli presidenti e consiglieri, Vi sottoponiamo il rapporto annuo sulle attività della Svizzera nel Consiglio d'Europa durante il 1999 proponendovi di prenderne atto.

Gradite, onorevoli presidenti e consiglieri, l'espressione della nostra alta considerazione.

12 gennaio 2000

In nome del Consiglio federale svizzero: Il presidente della Confederazione, Adolf Ogi La cancelliera della Confederazione, Annemarie Huber-Hotz

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2000-0081

Compendio Nel 1999 il Consiglio d'Europa ha festeggiato il suo 50° anniversario. L'Assemblea parlamentare ha nominato il parlamentare austriaco Walter Schwimmer alla carica di Segretario Generale dell'Organizzazione e lo spagnolo Alvaro Gil-Robles a quella di Commissario dei diritti umani. Sono stati compiuti ulteriori progressi nell'attuazione del Piano d'azione dei Capi di Stato e di Governo. La riforma delle strutture ha cominciato a dare i primi frutti. La Georgia è diventata il 41° Stato membro del Consiglio d'Europa.

I temi principali della 104a e 105a sessione del Comitato dei Ministri sono stati la crisi del Kosovo e la situazione nell'Europa sudorientale: al riguardo sono state emanate svariate dichiarazioni. I Ministri hanno inoltre approvato il contributo del Consiglio d'Europa al Patto di stabilità e alla ricostruzione del Kosovo.

La nuova Corte europea dei diritti dell'uomo ha dato prova di grande efficienza, nonostante la considerevole mole di lavoro. Nel periodo in rassegna la Corte non si è pronunciata su alcuna decisione concernente cause svizzere. La Commissione europea ha cessato le sue attività.

Il Comitato dei Ministri ha adottato 22 raccomandazioni riguardanti in particolare la cooperazione giuridica, i rifugiati, i media, l'amministrazione locale, la sicurezza sociale, lo sport e l'educazione (cfr. allegato).

Ha inoltre elaborato e aperto alla firma una convenzione penale e una convenzione civile sulla corruzione.

La Svizzera ha firmato la Convenzione europea sui diritti dell'uomo e sulla biomedicina nonché il Protocollo addizionale sul divieto di clonazione umana. Ha ratificato il Protocollo d'emendamento alla Convenzione europea sulla protezione degli animali vertebrati usati a fini sperimentali o ad altri fini scientifici e ha deciso di applicare provvisoriamente il Protocollo d'emendamento alla Convenzione europea sulla televisione transfrontaliera.

Il Consiglio d'Europa ha proseguito i programmi di assistenza allo sviluppo e di consolidamento della sicurezza democratica, in particolare in Albania, Russia, Ucraina, negli Stati baltici e in Bosnia-Erzegovina.

La Svizzera ha nuovamente partecipato a svariate conferenze ministeriali: alla 22a Conferenza dei Ministri di giustizia (a Chisinau, in Moldavia, il 17 e 18 giugno) in cui si è discusso dell'indipendenza e
dell'imparzialità dei giudici; alla 6a Conferenza dei Ministri della sanità (ad Atene, il 22 e 23 aprile) che si è occupata della questione dell'invecchiamento nel 21° secolo; alla 26a Conferenza dei Ministri incaricati delle questioni familiari (a Stoccolma, in giugno) sul tema «Verso una società accogliente per i bambini».

In tutti i settori citati, la Svizzera ha partecipato attivamente ai lavori dei comitati direttivi e dei gruppi di esperti di cui ha assunto diverse presidenze.

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Rapporto 1

Principali sviluppi nel 1999

1.1

Generalità

In giugno, l'Assemblea parlamentare ha nominato alla carica di Segretario generale il parlamentare Walter Schwimmer (ÖVP). È il terzo austriaco a rivestire tale funzione, dopo Lujo Toncic-Sorinj (1969-1974) e Franz Karasek (1979-1984). Subentra al posto dello svedese liberale Daniel Tarschys, a capo del Segretariato generale dall'estate 1994. Inoltre, in settembre, l'Assemblea parlamentare ha eletto per la prima volta un Commissario dei diritti umani, carica per la quale vi erano tre candidature, tra cui anche quella della svizzera Gret Haller. Alla fine è stato eletto lo spagnolo Alvaro Gil-Robles.

Sono stati compiuti ulteriori progressi nell'attuazione del Piano d'azione adottato nel 1997 dai Capi di Stato e di Governo. Le varie procedure di verifica (monitoring) del rispetto degli impegni assunti dai Paesi membri hanno così potuto essere migliorate e coordinate. Al contempo sono state rafforzate le misure pratiche d'assistenza che accompagnano il processo di controllo. Svariati strumenti giuridici di lotta contro la corruzione sono stati aperti alla firma. L'elaborazione di una nuova strategia europea per la coesione sociale è quasi terminata. L'adozione del Programma sull'educazione alla cittadinanza democratica e l'avvio della campagna «L'Europa: un patrimonio comune» hanno posto nuovamente l'accento sulla dimensione culturale del Consiglio d'Europa.

Il Comitato dei Ministri ha proseguito l'esame delle raccomandazioni del Comitato di Saggi concernenti la riforma delle strutture volta a rafforzare la presenza e l'efficienza del Consiglio d'Europa. Le nostre critiche concernenti il contenuto visionario e politico delle raccomandazioni si sono rivelate fondate. Riteniamo tuttavia che le riforme sfoceranno in alcuni miglioramenti puntuali. Esse riguarderanno in particolare la scelta delle priorità quanto ai compiti del Comitato dei Ministri, la cooperazione del Consiglio d'Europa con UE e OSCE, il profilo dell'organizzazione nell'opinione pubblica e l'organizzazione del Segretariato generale.

Il Consiglio d'Europa ha festeggiato il suo 50° anniversario (è stato fondato a Londra il 5 maggio 1949), evento che ha dato luogo a numerose manifestazioni. Dal canto loro, le Camere federali hanno organizzato una cerimonia commemorativa nell'ambito della sessione primaverile alla quale hanno preso parte
tutti i Consiglieri federali. L'ospite d'onore era il Presidente ungherese Arpad Göncz. Inoltre il DFAE ha allestito una campagna d'informazione con un concorso per gli allievi sul Consiglio d'Europa.

1.2

Sessioni del Comitato dei Ministri

In occasione della commemorazione del 50° anniversario della fondazione del Consiglio d'Europa, la 104a sessione del Comitato dei Ministri si è svolta a Budapest, il 6 e 7 maggio, dato che l'Ungheria è stata il primo Paese dell'Europa centrorientale ad aderire al Consiglio d'Europa alla fine della guerra fredda. I Ministri degli affari esteri hanno adottato la Dichiarazione di Budapest «Pour une Grande Europe sans 870

clivages» (Per una Grande Europa senza fratture), nella quale hanno manifestato la volontà di realizzare, sulla base dei principi dell'uguaglianza e dello Stato di diritto, una grande Europa senza divisioni. Al centro delle discussioni vi erano la crisi del Kosovo e la situazione nella Repubblica federale di Iugoslavia. È stato inoltre approvato il contributo del Consiglio d'Europa al Patto di stabilità per l'Europa sudorientale. Nella sua sintesi dei dibattiti, il Presidente ungherese ha fatto, in nome della presidenza, una dichiarazione sul Kosovo, nella quale ha condannato le gravi violazioni dei diritti dell'uomo che sono state perpetrate e ha chiesto che i responsabili di tali crimini siano tradotti dinanzi al Tribunale internazionale dell'Aia.

In tale occasione, la Svizzera era rappresentata dal Consigliere federale Joseph Deiss e dal Segretario di Stato Jakob Kellenberger. Ai margini delle festività del giubileo, il capo del DFAE ha potuto intrattenersi con il Presidente ungherese e con diversi Ministri degli affari esteri. Il Segretario di Stato Kellenberger ha firmato per la Svizzera la Convenzione europea sui diritti dell'uomo e sulla biomedicina nonché il Protocollo addizionale sul divieto di clonazione umana.

La 105a sessione del Comitato dei Ministri ha avuto luogo a Strasburgo il 3 e 4 novembre. In seguito all'invito del Comitato di saggi di consolidare il ruolo politico del Consiglio d'Europa, il Segretario generale si è adoperato per dedicare uno spazio più ampio all'attualità nel programma. Tra i principali punti all'ordine del giorno figuravano quindi il contributo del Consiglio d'Europa al Patto di stabilità e la ricostruzione del Kosovo. In entrambi i casi i Ministri hanno ribadito la loro intenzione di portare a buon fine il processo avviato, prefiggendosi di rafforzare il contributo del Consiglio d'Europa. Sperano inoltre che la Repubblica federale di Iugoslavia sia presto in grado di soddisfare le condizioni necessarie per diventare membro effettivo del Patto di stabilità e del Consiglio d'Europa, come sarebbe auspicabile in vista di una soluzione pacifica e durevole della situazione nella regione.

1.3

Adesioni e candidature

Alla fine di aprile, la Georgia è diventata il 41° Stato membro del Consiglio d'Europa. Come era in precedenza avvenuto per altri Paesi dell'Europa centrale e orientale, ha dovuto impegnarsi espressamente a mettere in atto riforme fondamentali volte a sviluppare lo Stato di diritto. Tra i numerosi impegni assunti figurano il graduale adeguamento della legislazione nazionale agli standard europei, una migliore protezione delle minoranze nazionali e la riforma della giustizia e dell'amministrazione.

Il dialogo politico con la Bosnia-Erzegovina è stato rafforzato. Tuttavia, visti i rapporti di situazione allestiti, l'Assemblea parlamentare non ha potuto pronunciarsi in favore della sua adesione. Senza concreti progressi verso la democrazia e lo Stato di diritto, in particolare nell'ambito della scuola e dell'educazione, nonché nel campo della giustizia, della polizia e dei media, una sua ammissione risulterebbe del tutto prematura.

Per quanto riguarda le domande di adesione di Armenia e Azerbaigian, sono stati compiuti solo progressi minimi; l'adesione della Bielorussia e della Repubblica federale di Iugoslavia rimane una prospettiva ancora lontana. Quella del Principato di Monaco sembra invece imminente.

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2

Coesione democratica

2.1

Diritti dell'uomo

Il Comitato direttivo dei diritti dell'uomo (CDDU) ha adottato all'attenzione del Comitato dei Ministri un progetto di protocollo addizionale alla Convenzione europea dei diritti dell'uomo (CEDU) che amplia il campo di applicazione dell'articolo 14 CEDU (divieto di discriminazione). Tale progetto include sia il problema del razzismo e dell'intolleranza sia della parità donna-uomo.

I lavori relativi al riconoscimento di un diritto al soddisfacimento delle necessità umane materiali essenziali sono stati proseguiti.

Un progetto di raccomandazione sulla revisione di alcune procedure a livello nazionale, elaborato in seguito a una sentenza pronunciata dalla Corte europea dei diritti dell'uomo, sarà adottato prossimamente (al riguardo è stato esaminato in particolare l'articolo 139a della legge federale sull'organizzazione giudiziaria). In effetti, in certe circostanze eccezionali, la revisione di una procedura si è rivelata essere l'unico mezzo efficace per realizzare la restitutio in integrum.

Con l'entrata in vigore del Protocollo n. 11 alla CEDU e la costituzione della nuova Corte permanente per i diritti dell'uomo, sono stati avviati i lavori in vista della revisione del Regolamento interno del Comitato dei Ministri. Tale revisione riguarderà in particolare il controllo dell'esecuzione delle sentenze della Corte: affinché il sistema di controllo conservi la sua credibilità, è infatti indispensabile che le sentenze della Corte siano eseguite fedelmente ed in modo effettivo dagli Stati membri.

È importante prendere nota della decisione del Comitato direttivo dei diritti dell'uomo di invitare in futuro gli Stati membri a riesaminare regolarmente le proprie riserve alla CEDU. Il numero di tali riserve dovrebbe essere limitato il più possibile affinché la CEDU sia applicata in modo uniforme in tutta Europa. In questo contesto va ricordato che il Consiglio federale ha recentemente chiesto alle Camere federali di autorizzarlo a ritirare le riserve e le dichiarazioni interpretative della Svizzera relative all'articolo 6 CEDU (garanzia di un processo equo), essendo state invalidate dalla Corte europea dei diritti dell'uomo e dal Tribunale federale (riserva al principio secondo cui le udienze e le sentenze debbono essere pubbliche e dichiarazione interpretativa concernente il diritto a un controllo
giudiziario nonché alla garanzia della gratuità dell'assistenza di un avvocato d'ufficio e di un interprete). Al riguardo occorre inoltre aggiungere che il Comitato dei Ministri ha adottato una raccomandazione inerente alle riserve di diritto internazionale considerate irricevibili (99/13).

Il Consiglio d'Europa parteciperà attivamente, in qualità di osservatore, ai lavori relativi all'elaborazione della Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea (UE), decisa dal Consiglio europeo il 4 giugno 1999. In questo contesto sarà necessario adottare misure affinché la giurisdizione europea per i Paesi membri dell'UE non si sposti lentamente da Strasburgo a Lussemburgo, perché, a lungo andare, potrebbe venir rimesso in questione il ruolo della Corte europea dei diritti dell'uomo nell'istituzione di un ordine pubblico europeo.

In occasione del 50° anniversario della CEDU, il 3 e 4 novembre 2000 si terrà a Roma una Conferenza ministeriale europea sui diritti dell'uomo, alla quale la Svizzera intende partecipare. I Paesi membri nonché il Consiglio d'Europa stesso adotteranno svariate iniziative per commemorare questo evento (campagne in seno ai parlamenti nazionali, nei media, tra i giovani, ecc.).

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Il nostro compatriota, il prof. Joseph Voyame, è Primo Vicepresidente della Commissione europea contro il razzismo e l'intolleranza (ECRI). Egli rappresenta parimenti il Consiglio d'Europa in seno all'Ufficio esecutivo dell'Osservatorio europeo dei fenomeni razzisti e xenofobi a Vienna. Nel 1999 l'ECRI ha iniziato la redazione di una seconda serie di rapporti nazionali che si basano ora sulla visita di una delegazione. Una delegazione dell'ECRI ha visitato la Svizzera nel maggio 1999 e ha svolto colloqui con il DFAE, l'Ufficio federale di giustizia, la Commissione federale contro il razzismo nonché con numerose organizzazioni non governative. Il rapporto dell'ECRI sulla Svizzera sarà pubblicato nella primavera del 2000. Una delegazione designata dal DFAE partecipa al comitato tecnico per la Conferenza europea contro il razzismo che avrà luogo nell'ottobre 2000 e che ha lo scopo di preparare il terreno per la Conferenza mondiale delle Nazioni Unite prevista per il luglio 2001. La Svizzera ha potuto confermare un contributo dell'UEFA a un progetto nel campo dello sport in occasione della Conferenza europea contro il razzismo.

2.2

La Svizzera davanti alla Corte europea dei diritti dell'uomo

Nel periodo in rassegna, la Corte europea dei diritti dell'uomo non ha pronunciato alcuna sentenza concernente cause svizzere.

Il 19 febbraio 1999, il Comitato dei Ministri ha adottato una Risoluzione finale in merito a una causa nella quale la Corte aveva ravvisato una violazione dell'articolo 13 CEDU da parte della Svizzera (Camenzind c. Svizzera, sentenza del 16 dicembre 1997; cfr. FF 1999 901). Nella fattispecie, il Comitato dei Ministri ha constatato che la Svizzera ha adempiuto ai propri obblighi conformemente all'articolo 46 CEDU (ex art. 54).

Va infine osservato che la Commissione europea dei diritti dell'uomo ha cessato la propria attività il 31 ottobre 1999, ossia un anno dopo l'entrata in vigore del Protocollo n. 11 alla CEDU, conformemente alle relative disposizioni transitorie.

2.3

Parità donna-uomo

Su proposta del Comitato direttivo per l'uguaglianza donna-uomo (CDEG), è stata organizzata una conferenza internazionale che si è svolta ad Atene dal 16 al 18 settembre. La manifestazione aveva per tema «L'approccio integrato dell'uguaglianza donna-uomo: prospettive per il 21° secolo». Durante l'incontro sono stati presentati concetti e metodologia dell'«approccio integrato dell'uguaglianza». Successivamente sono stati illustrati e discussi in gruppi di lavoro alcuni esempi tratti da esperienze pratiche. La delegazione svizzera, presieduta dalla Direttrice dell'Ufficio federale per l'uguaglianza fra donna e uomo, ha elaborato un rapporto concernente le basi giuridiche e le altre condizioni indispensabili per la realizzazione dell'«approccio integrato dell'uguaglianza» in Svizzera. Il Comitato direttivo ha parimenti proseguito i lavori sui temi concernenti la violenza, la tratta delle donne e la salute sessuale e riproduttiva.

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2.4

Cooperazione giuridica a

La 22 Conferenza dei Ministri europei di giustizia, svoltasi a Chisinau (Moldavia) il 17 e 18 giugno, ha discusso il tema «L'indipendenza e l'imparzialità dei giudici».

I Ministri di giustizia hanno adottato una Risoluzione che invita il Comitato dei Ministri a prestare la necessaria attenzione al problema della garanzia di un ordinato esercizio della giustizia e del rispetto dello Stato di diritto, segnatamente mediante l'adozione di un programma quadro di campagne volte a consolidare il ruolo dei giudici in Europa, mediante l'istituzione di un comitato consultivo composto di giudici incaricati di contribuire all'attuazione di detto programma nonché mediante riunioni multilaterali regolari dei presidenti delle Corti supreme dei 41 Stati membri del Consiglio d'Europa.

Il Comitato europeo per i problemi criminali (CDPC) ha adottato il mandato per il gruppo di lavoro sulla protezione dei bambini contro lo sfruttamento sessuale. Ha inoltre prolungato il mandato di diversi gruppi di lavoro che si occupano delle questioni seguenti: ruolo dell'intervento psicosociale nella prevenzione della criminalità; reati nel ciberspazio; attuazione delle normative europee sulle pene e altre sanzioni applicate nella comunità; partenariato nella prevenzione della criminalità; valutazione delle misure di lotta contro il riciclaggio di denaro. Il CDPC ha altresì approvato un rapporto e una raccomandazione sulla composizione amichevole delle difficoltà nell'applicazione delle convenzioni europee in campo penale (Raccomandazione 99/20). Ha deciso di includere le seguenti nuove attività nel suo futuro programma di lavoro: nuovi modi di trattamento della delinquenza giovanile e ruolo della giustizia penale minorile; trattamento dei detenuti condannati a pene di lunga durata; carcere preventivo e relative conseguenze per la gestione dei penitenziari; trattamento dei criminali sessuali nei penitenziari. I lavori riguardanti il secondo Protocollo addizionale alla Convenzione europea di assistenza giudiziaria in materia penale sono stati proseguiti con la partecipazione della Svizzera.

Il Comitato europeo di cooperazione giuridica (CDCJ) ha adottato un progetto di raccomandazione sulla prevenzione e la riduzione dei casi di apolidia il cui testo è stato elaborato sotto la presidenza della Svizzera. Secondo tale raccomandazione
(99/13), che completa la Convenzione europea del 1997 sulla nazionalità, ogni Stato è tenuto a fare in modo che la propria nazionalità sia conferita per legge ai figli qualora uno dei genitori sia cittadino di questo Stato al momento della nascita, e che non sia possibile rinunciarvi senza il possesso, l'acquisizione effettiva o la garanzia dell'acquisizione di un'altra nazionalità.

Il CDCJ ha inoltre approvato un Rapporto ed elaborato un progetto di raccomandazione sullo statuto dei funzionari pubblici in Europa. Ha altresì adottato un parere all'attenzione del Comitato dei Ministri sulle raccomandazioni dell'Assemblea parlamentare concernenti la discriminazione tra donne e uomini per la scelta del cognome coniugale e la trasmissione del nome dei genitori ai figli. Al riguardo è stato auspicato che gli Stati interessati adottino quanto prima tutte le misure necessarie per evitare una tale discriminazione.

I vari comitati di esperti del CDCJ hanno proseguito i propri lavori. Sono in fase di elaborazione un progetto di raccomandazione sul libero esercizio dell'avvocatura e istruzioni concernenti il miglioramento delle prestazioni dei tribunali per i cittadini grazie alle nuove tecnologie. È inoltre in esame la questione della composizione amichevole delle controversie in materia di diritto amministrativo nonché un pro-

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getto di Convenzione sulla garanzia del diritto dei figli a mantenere un sufficiente contatto con i genitori (diritto di visita).

Nell'ambito della protezione dei dati è stato messo a punto un progetto di raccomandazione sulla protezione dei dati a carattere personale raccolti e trattati a scopi di sicurezza. Sono attualmente in elaborazione disposizioni relative alla protezione dei dati che potrebbero essere incluse nel progetto di Convenzione sulla criminalità nel ciberspazio. Proseguono inoltre i lavori inerenti a un progetto di raccomandazione sulla vigilanza e a un progetto di raccomandazione sull'utilizzo di carte a microcircuito. Il Comitato consultivo della Convenzione per la protezione delle persone nei confronti del trattamento automatizzato dei dati a carattere personale (STE 108) ha adottato un protocollo addizionale alla convenzione che disciplina le autorità di controllo indipendenti per la protezione dei dati e il flusso transfrontaliero dei dati; protocollo successivamente trasmesso all'Assemblea parlamentare.

La Commissione europea per la democrazia attraverso il diritto (Commissione di Venezia) ha riesaminato le misure costituzionali e legislative volte a consolidare la democrazia, in particolare in Albania, Croazia, Moldavia e Bosnia-Erzegovina. In collaborazione con la Commissione di Venezia, il DFAE ha realizzato due progetti in Sudafrica, finanziati mediante il credito per le campagne di promozione della pace, nei quali è stato possibile sfruttare la vasta esperienza della Commissione in materia costituzionale e nell'ambito dello Stato di diritto. Il primo progetto è stato denominato «Democrazia, dal manuale scolastico alla realtà», mentre il secondo riguardava l'istituzione, in due università, di una cattedra sulle relazioni tra i governi regionali sudafricani. La Commissione ha attuato questi progetti in modo competente e con grande impegno, guadagnandosi così un considerevole riconoscimento in Sudafrica.

2.5

Rifugiati

Il Comitato ministeriale ha adottato la Raccomandazione 99/12 concernente il rimpatrio di richiedenti d'asilo respinti. Si rivolge sia ai Paesi di accoglienza sia ai Paesi di origine, ai quali sono state consigliate svariate misure che potrebbero accelerare il rientro spontaneo delle persone respinte. L'anno precedente il Comitato ministeriale aveva già adottato una raccomandazione sul diritto al ricorso effettivo contro decisioni di espulsione dei richiedenti d'asilo nel contesto dell'articolo 3 CEDU (Raccomandazione 98/13).

2.6

Media

Il Comitato ministeriale ha adottato tre raccomandazioni: Raccomandazione (99) 1 «sulle misure volte a promuovere il pluralismo dei media», Raccomandazione (99) 14 «concernente i nuovi servizi nel campo della comunicazione e dell'informazione» e Raccomandazione (99) 15 «sulle misure concernenti il resoconto dei media sulle campagne elettorali». Nel corso della 104a sessione, il Comitato ministeriale ha inoltre adottato una dichiarazione in merito a una «nuova politica europea nell'ambito delle nuove tecnologie dell'informazione».

I lavori di revisione inerenti alla Convenzione europea del Consiglio d'Europa sulla televisione transfrontaliera (STE 171) sono stati conclusi sotto la presidenza della 875

Svizzera alla fine dell'estate 1998. Aperto alla firma il 1° ottobre 1998, il Protocollo è provvisoriamente applicabile in Svizzera dal 14 settembre 1999. Il Parlamento dovrebbe trattare il relativo messaggio nel corso del 2000. La Convenzione riveduta entrerà probabilmente in vigore il 1° ottobre 2000.

La Svizzera è rappresentata in otto gruppi di lavoro. Il Gruppo di specialisti per la protezione degli aventi diritto nel settore dei media ha proseguito, sotto la presidenza della Svizzera, l'esame delle questioni relative ai diritti d'autore, in particolare la protezione degli organismi di radiodiffusione e la lotta contro la pirateria.

2.7

Comuni e regioni, cooperazione transfrontaliera

Dopo la Svizzera e la Germania, fra i nostri vicini anche la Francia ha ratificato il Protocollo addizionale alla Convenzione quadro europea sulla cooperazione transfrontaliera delle collettività o autorità territoriali (Protocollo addizionale alla Convenzione di Madrid, STE 159). È ancora incerta l'adesione di Austria e Italia. Sono stati portati avanti i lavori preliminari in vista dell'adesione della Svizzera al 2° Protocollo addizionale alla Convenzione di Madrid sulla cooperazione transfrontaliera (STE 169).

Prosegue il dialogo con i Cantoni in vista dell'imminente adesione della Svizzera alla Carta europea dell'autonomia locale (STE 122). Nel frattempo, 31 Paesi hanno aderito alla Carta, tra cui tutti i Paesi dell'Europa centrorientale, ad eccezione della Slovacchia e dell'Albania. Oltre alla Svizzera, altri Stati membri di lunga data, come la Francia, il Belgio e l'Irlanda, non vi hanno ancora aderito.

Il Congresso dei poteri locali e regionali dell'Europa (CPLRE) ha organizzato dal 15 al 17 giugno la sua 6a seduta plenaria. I temi principali di queste giornate sono stati la democrazia locale e regionale in differenti Stati membri nonché la situazione in Kosovo. Per quanto riguarda il progetto di una Carta europea dell'autonomia regionale, adottato più di due anni fa dal CPLRE, non è ancora stato possibile eliminare gli ostacoli emersi nel corso della riunione del Comitato ministeriale.

3

Coesione sociale e qualità della vita

3.1

Popolazione

Il Comitato direttivo per le questioni sulle migrazioni (CDMG) ha terminato la redazione di un rapporto sulle relazioni intercomunitarie in Europa che dovrebbe essere pubblicato nel 2000. Ha inoltre deciso di istituire un gruppo di lavoro incaricato della revisione della raccomandazione sulla garanzia della dimora degli immigrati di lunga durata, nel quale la Svizzera sarà rappresentata. Un altro gruppo di lavoro si occuperà del problema del ricongiungimento familiare. Il Comitato europeo per le questioni sulla popolazione (CDPO) prosegue l'analisi della situazione demografica delle minoranze nazionali in Europa.

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3.2

Pianificazione del territorio

Nel quadro dei preparativi della 12a sessione della Conferenza europea dei Ministri responsabili della Pianificazione del Territorio (CEMAT), il Comitato degli Alti Funzionari di questa conferenza ha organizzato un seminario, tenutosi a Palma di Maiorca in maggio, dedicato allo sviluppo sostenibile del turismo. È stata ampiamente riconosciuta la necessità di integrare la promozione del turismo in un progetto globale di sviluppo territoriale dell'Europa.

In novembre, il Comitato degli Alti Funzionari ha partecipato, insieme con l'Assemblea parlamentare e il Congresso dei poteri locali e regionali dell'Europa (CPLRE), a un Forum destinato ad affiancare rappresentanti nazionali, regionali e locali nell'elaborazione delle «Direttive per uno sviluppo territoriale sostenibile sul continente europeo», che dovrebbero essere adottate nel 2000 ad Hannover dai Ministri responsabili della Pianificazione del Territorio in occasione della 12a CEMAT.

Questa manifestazione rientra appieno nella volontà di rafforzare il ruolo delle regioni nell'ambito della pianificazione del territorio, conformemente al principio di sussidiarietà sostenuto dalla Svizzera.

3.3

Affari sociali

Per quanto riguarda i diritti sociali, la Carta sociale europea modificata è entrata in vigore il 1° luglio dopo l'adesione di Svezia, Francia, Italia, Romania e Slovenia.

Essa si prefigge di garantire meglio, a livello internazionale, i diritti economici e sociali fondamentali. Tiene inoltre conto dell'evoluzione della società europea dall'elaborazione della Carta del 1961. La Svizzera non si è finora ancora pronunciata su questo nuovo strumento. Nel 1999 è stata per contro invitata per la prima volta a prendere parte, in qualità di osservatrice, al Comitato governativo della Carta sociale europea, che vigila sui due strumenti. Questo le consentirà di seguire più da vicino gli sviluppi di questi due trattati.

La 26a Conferenza dei Ministri europei incaricati delle questioni familiari, che si è svolta dal 14 al 16 giugno a Stoccolma, è stata dedicata al tema «Verso una società accogliente per i bambini». Svariati partecipanti hanno sollevato la questione della difficile situazione dei bambini in Kosovo. Si sono fra l'altro svolte discussioni in merito alla partecipazione dei bambini alle decisioni che li riguardano, all'importanza dell'insegnamento e della lotta contro la povertà, alla violenza nelle scuole e alle misure di prevenzione della criminalità. I Ministri hanno inoltre affrontato la questione della parità tra padre e madre per quanto concerne i lavori domestici e l'educazione dei figli. Giovani di varie nazionalità hanno potuto prendere la parola per illustrare la loro idea di una società accogliente per i bambini. A capo della delegazione svizzera vi era la consigliera di Stato friburghese Ruth Lüthi.

Il Comitato europeo per la coesione sociale (CDCS) ha istituito i seguenti gruppi di lavoro: miglioramento delle condizioni di vita delle persone anziane dipendenti; promozione dell'accesso all'impiego; accesso alla protezione sociale; accesso all'alloggio.

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3.4

Sanità

Il 22 e 23 aprile si è tenuta ad Atene la 6a Conferenza dei Ministri europei della sanità sul tema «L'invecchiamento nel 21° secolo: necessità di un approccio equilibrato per un invecchiamento in buona salute». Alla fine della conferenza, i Ministri hanno adottato una dichiarazione di politica generale che riassume i punti trattati.

Il Comitato europeo della sanità (CDSP) ha adottato una raccomandazione concernente la gestione delle liste d'attesa e dei periodi di attesa, un rapporto sulla visita medica prima di un'assunzione o nell'ambito delle assicurazioni, la 6a edizione dell'opuscolo sulla preparazione, l'uso e la garanzia della qualità delle componenti del sangue, nonché un documento che rispecchia il consenso europeo sul modo di far fronte alla penuria di organi.

In seno al Comitato di sanità pubblica, la Commissione dei prodotti farmaceutici ha adottato la risoluzione AP (99) 1 relativa alla classificazione dei farmaci la cui somministrazione necessita di una ricetta medica nonché la risoluzione AP (99) 2 relativa ai foglietti illustrativi di alcune categorie di farmaci.

Il 1° gennaio è entrato in vigore in 27 Paesi europei il 2° supplemento alla 3a edizione della Farmacopea europea, come pure la nuova e importante monografia sui prodotti di fermentazione. La mole di lavoro della Commissione europea della farmacopea continua ad aumentare. Quest'ultima si appresta dunque solo ora ad affrontare la revisione del proprio regolamento interno e delle linee direttive.

I Corrispondenti permanenti del Gruppo di cooperazione contro l'abuso e il traffico illecito di stupefacenti (Gruppo Pompidou) hanno adottato il rapporto sulla nuova definizione del ruolo di questo Gruppo, in particolare sulla sua gestione e sul suo funzionamento, e hanno cominciato ad attuare alcune proposte. Si sono inoltre dedicati all'analisi delle nuove tendenze in materia di abuso di stupefacenti e hanno avviato i preparativi per la conferenza ministeriale che avrà luogo l'anno prossimo. Il «Manuale del Gruppo Pompidou sulla prevenzione e sulla riduzione dei rischi in rapporto con l'infezione da HIV tramite iniezioni endovenose» è molto richiesto e sarà presto disponibile non solo in francese e in inglese, ma anche in altre lingue.

3.5

Protezione degli animali

Un gruppo di esperti presieduto dalla Svizzera ha proseguito i lavori di revisione della Convenzione europea sulla protezione degli animali nel trasporto internazionale (STE 65) e l'esame delle raccomandazioni emanate dal Comitato ministeriale.

Lo scorso giugno il Comitato permanente della Convenzione europea per la protezione degli animali negli allevamenti (STE 87) ha adottato raccomandazioni a carattere coercitivo per gli Stati riguardanti gli animali da pelliccia nonché raccomandazioni sull'allevamento delle anatre domestiche, delle anatre di Barbaria e delle oche domestiche. All'atto del voto sulle ultime tre raccomandazioni, la Svizzera si è astenuta e ha giustificato la sua posizione in modo dettagliato, ritenendo che l'ingrasso del pollame sia contrario alla protezione degli animali.

La Svizzera ha ratificato il Protocollo (STE 170) d'emendamento alla Convenzione europea sulla protezione degli animali vertebrati usati a fini sperimentali o ad altri fini scientifici. L'emendamento entrerà in vigore solo quando tutte le Parti contraenti l'avranno approvato.

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I quattro gruppi di esperti istituiti nell'ambito della revisione dell'Allegato A della Convenzione europea sulla protezione degli animali vertebrati usati a fini sperimentali o ad altri fini scientifici (STE 123) hanno presentato i risultati dei loro lavori e hanno compilato la lista dei progetti di ricerca prioritari. Questa revisione dovrebbe parimenti prendere in considerazione altre specie frequentemente usate in esperimenti su animali. Dovrebbe inoltre essere istituito un gruppo di lavoro per gli animali da reddito utilizzati nell'agricoltura.

3.6

Protezione della natura e dell'ambiente

Il Consiglio per la strategia paneuropea sulla biodiversità e paesaggistica (STRACO) si è riunito in aprile al Palazzo delle Nazioni Unite di Ginevra. La priorità d'azione è stata conferita all'integrazione degli obiettivi volti a preservare la biodiversità e paesaggistica nelle politiche economiche settoriali. Un gruppo ad hoc, del quale fanno parte anche esperti svizzeri dell'UFAG e dell'UFAFP, è stato incaricato dei preparativi per una Conferenza ad alto livello sull'agricoltura sostenibile e la multifunzionalità (nel 2001), che potrebbe essere seguita nel 2003 da una Conferenza paneuropea dei Ministri dell'Agricoltura e dell'Ambiente. La Svizzera parteciperà anche all'organizzazione di una riunione paneuropea indetta dal STRA-CO che avrà lo scopo di preparare la quinta Conferenza delle Parti alla Convenzione sulla biodiversità e sviluppare sinergie tra la convenzione e la strategia (Riga, marzo 2000). Inoltre il STRA-CO ha adottato le «Linee guida per la costituzione di una Rete ecologica paneuropea (REP)», principale campo d'azione della Strategia.

Grazie al valido intervento del Consiglio d'Europa, che assolve in collaborazione con il Programma delle Nazioni Unite per l'ambiente (PNUE) i compiti del Segretariato della Strategia paneuropea, è stato possibile compiere considerevoli progressi nell'ambito della realizzazione di strategie nazionali per la biodiversità ­ in particolare nell'Europa centrorientale ­ nonché nella sensibilizzazione delle autorità responsabili e dell'opinione pubblica tramite NATUROPA.

Il Comitato per le attività del Consiglio d'Europa in materia di biodiversità e paesaggistica (CO-DBP), al quale la Svizzera partecipa attivamente, non contribuisce unicamente ai piani d'azione della strategia summenzionata, ma sviluppa altresì attività proprie in relazione con la protezione dell'ambiente e del paesaggio, ad esempio nel settore del turismo o dei trasporti.

Un gruppo di lavoro ad hoc con rappresentanti della Svizzera è stato incaricato della stesura definitiva della Convenzione europea sul paesaggio. Questa convenzione, scaturita dal Congresso dei poteri locali e regionali (CPLRE), si prefigge di proteggere e preservare i paesaggi nelle diverse culture europee nonché di consolidare l'identità culturale degli europei.

Il Comitato Permanente della Convenzione di Berna
relativa alla conservazione della vita selvatica e dei suoi biotopi in Europa ha deciso di allestire una rete europea di «zone d'interesse speciale per la conservazione» (Rete SMERALDO) basata su un sistema analogo alla Rete NATURA 2000 dell'Unione europea. La prossima riunione del Gruppo d'esperti «Animali invertebrati» avrà luogo nel maggio 2000 a Neuchâtel, in occasione di un Seminario internazionale sul tema «I corridoi ecologici e gli invertebrati: strategie di dispersione e di ricolonizzazione nel paesaggio agroforestale moderno» («Les corridors écologiques et les invertébrés: stratégies de dispersion et de colonisation dans le paysage agro-sylvicole moderne»).

879

Su proposta della Svizzera, il Comitato Permanente ha chiesto al Segretariato di preparare un Memorandum d'intesa concernente la collaborazione tra il Consiglio d'Europa e la Convenzione sulla biodiversità (PNUE), che sarà trasmesso al Comitato ministeriale per approvazione.

3.7

Banca di Sviluppo del Consiglio d'Europa (Fondo di sviluppo sociale)

In seguito all'adesione di Albania, Slovacchia e Repubblica Ceca, il Fondo di sviluppo sociale consta ora di 35 membri. Anche quest'anno, il Fondo è stato in larga misura impegnato sul fronte dei Balcani, accordando in particolare aiuti umanitari all'Albania e alla Macedonia. Dato che il postulato del Vertice di Strasburgo aveva auspicato una maggiore partecipazione del Fondo ai lavori del Consiglio d'Europa in favore della coesione sociale, il Governatore ha pubblicato il suo primo rapporto sulla questione, il cui tenore è naturalmente limitato. Il Fondo di sviluppo sociale ha cambiato la propria denominazione e si chiama ora «Banca di Sviluppo del Consiglio d'Europa». Obiettivi e compiti rimangono invariati; sono state invece modificate le condizioni di ammissione per i nuovi membri. I candidati dell'Europa centrorientale beneficeranno in futuro di condizioni preferenziali. Per contro, la questione dell'aumento del capitale non è ancora stata risolta. Infine, sia il Consiglio di direzione sia il Consiglio di amministrazione hanno ciascuno un nuovo presidente: il finlandese Kari Nars per il primo e il tedesco Heinrich Harries per il secondo. La firma di un «memorandum of understanding» con la Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo (BERD) dovrebbe incrementare efficienza ed efficacia dei progetti attuati.

3.8

Dialogo Nord-Sud

La Svizzera si è impegnata nei comitati del Centro europeo per l'interdipendenza e la solidarietà mondiale (CEISM). Nell'intento di potenziare l'efficienza di questo Centro, ha preso l'iniziativa, forte del sostegno di alcuni Stati membri, di farne analizzare l'organizzazione e lo sviluppo. Il rapporto di valutazione è stato nel frattempo presentato, ottenendo un'accoglienza favorevole. Le questioni fondamentali evidenziate dal rapporto, nonché le discussioni che ne sono derivate, si ripercuoteranno sicuramente in modo positivo sullo sviluppo dell'organizzazione negli anni a venire.

La Confederazione ha inoltre appoggiato, per il tramite della DSC, la «Settimana Scolastica Europea», organizzata dal CEISM nel quadro della campagna del Consiglio d'Europa sul tema «Globalizzazione senza povertà».

4

Coesione culturale e pluralismo delle culture

4.1

Cultura e patrimonio culturale

Il 1999 è stato principalmente caratterizzato da tre eventi. Il primo riguarda l'attuazione del programma MOSAIC, il cui obiettivo è valutare e riformare le politiche culturali dei Paesi balcanici (Croazia, Albania, Romania, Bulgaria, Macedonia, Bosnia-Erzegovina). Tale programma, in gran parte finanziato mediante contributi volontari, fornisce a questi Paesi assistenza tecnica nell'organizzazione di dibattiti

880

sulla politica culturale nazionale, di corsi di formazione per quadri e responsabili culturali a livello nazionale, regionale e locale, e di seminari giuridici nei rispettivi ambiti culturali. I Paesi della regione hanno espresso grande soddisfazione in merito a questo programma che dovrebbe proseguire fino al 2001. È attualmente in esame un progetto analogo per i Paesi caucasici.

Il secondo evento concerne i lavori avviati in vista di collaborare in modo concreto e a stretto contatto con la Banca mondiale. Quest'ultima intende infatti integrare la cultura nei suoi progetti di finanziamento in Europa centrorientale. Le valutazioni delle politiche culturali effettuate dal Comitato, sempre sotto presidenza svizzera, offrono un valido punto di partenza per detti finanziamenti poiché forniscono un quadro completo della situazione culturale dei Paesi in questione, evidenziandone punti deboli e lacune. Ed è proprio a tal fine che il Comitato era stato invitato a presentare il proprio lavoro alla conferenza della Banca mondiale tenutasi a Firenze nell'ottobre del 1998. Da allora le due istituzioni sono rimaste in contatto allo scopo di instaurare una collaborazione tra la Banca mondiale e il Consiglio d'Europa nell'ambito culturale.

Infine, il terzo evento è il lancio, all'inizio del mese di settembre a Sibiu (Hermannstadt) in Romania, della grande campagna «L'Europa: un patrimonio comune».

La Svizzera vi partecipa attivamente, concentrandosi principalmente sulla questione dei paesaggi culturali, ossia territori urbani o rurali marcati dalla presenza di collettività umane (villaggi, città, pascoli).

Nel periodo in rassegna, il Comitato direttivo d'Eurimages si è riunito sei volte. Il rapporto finale del gruppo di lavoro «Riforma d'Eurimages» è stato adottato nel corso della seduta del mese di giugno. La misura più importante introdotta da questa riforma è la creazione di due sistemi di aiuto alla coproduzione, uno destinato ai film con un forte potenziale di distribuzione e di successo commerciale, l'altro ai film che riflettono la diversità culturale del cinema europeo. Il nuovo presidente di Eurimages è Gianni Massaro (Italia), che succede al suo compatriota Gaetano Adinolfi.

4.2

Educazione e insegnamento superiore

Data la nostra situazione nei confronti dell'UE, le attività svolte a Strasburgo sotto la responsabilità del Comitato per l'educazione e del Consiglio per la Cooperazione Culturale continuano a rivestire un'importanza capitale per la Svizzera, che può così far parte a tutti gli effetti dello Spazio educativo europeo.

Ad eccezione del riorientamento dei programmi in favore dei Paesi dell'Europa sudorientale, l'anno in rassegna è stato soprattutto caratterizzato dalla continuità di grandi progetti. La Svizzera si è impegnata in particolare nell'elaborazione della raccomandazione (99/2) sull'insegnamento secondario e la sua dimensione europea, adottata dal Comitato dei Ministri in gennaio, nonché nei progetti seguenti: insegnamento della storia (organizzazione di un seminario europeo a Neuchâtel), le lingue vive (preparazione dell'Anno europeo delle lingue 2001 e contributo alle attività del Centro europeo per le lingue vive di Graz), cittadinanza democratica (collaborazione in seno al Comitato), associazioni scolastiche e scambi di studenti (organizzazione di un seminario europeo sui «Diritti del fanciullo ­ Diritti degli insegnanti»). I preparativi per la 20a sessione della Conferenza permanente dei Ministri europei dell'educazione sono a buon punto. Avrà luogo a Cracovia nell'ottobre 881

2000 e sarà dedicata al tema «Politiche educative per la coesione sociale e la cittadinanza democratica; sfide e strategie per l'Europa».

La Convenzione sul riconoscimento delle qualificazioni nell'insegnamento superiore nella regione europea (Convenzione di Lisbona, STE 165), alla quale la Svizzera ha aderito il 24 marzo 1998, è entrata in vigore il 1° febbraio 1999. Consta attualmente di 11 Paesi membri.

La Svizzera è stata nuovamente rappresentata nel Comitato per l'insegnamento superiore e la ricerca (CC-HER/CISR). Nonostante il clima di viva concorrenza, il capo della delegazione svizzera, il professor Luc Weber, è stato nominato all'Ufficio del CISR per il periodo 1999-2000. La Svizzera ha partecipato a tutti i programmi.

Il progetto «Social sciences and the challenge of transition», diretto dal capo della delegazione svizzera, procede come previsto; il rapporto finale sarà presentato, con le raccomandazioni, alla prossima conferenza annuale del CISR, nel marzo 2000.

L'azione «Lifelong learning for equity and social cohesion», alla quale partecipa anche un esperto svizzero, avanza secondo i termini.

La Svizzera ha continuato a sostenere il Programma di riforma della legislazione sull'insegnamento universitario (LRP) mediante contributi finanziari e la partecipazione di esperti svizzeri. Il programma si concluderà nella sua forma attuale nel dicembre 2000.

4.3

Giovani

Per quanto riguarda il settore giovani del Consiglio d'Europa, il 1999 è stato caratterizzato in particolare dal consolidamento delle attività e dei progetti avviati in seguito alla 5a Conferenza di Bucarest (aprile 1998) dei Ministri europei responsabili della gioventù, nonché dall'istituzione di nuovi organi statutari, segnatamente il Consiglio misto per la gioventù e il Comitato di programmazione.

Il Comitato direttivo della gioventù (CDG) ha concentrato i suoi lavori principalmente sui settori della partecipazione dei giovani e dell'educazione informale. In questo contesto, è considerata prioritaria l'organizzazione di una tavola rotonda sulla partecipazione dei giovani. Questa tavola rotonda potrebbe svolgersi in Svizzera nel mese di maggio 2000, in concomitanza con il Seminario organizzato sullo stesso tema dalla Commissione federale per la gioventù. La valutazione delle politiche nazionali dei giovani è proseguita con la presentazione degli studi dedicati alla Spagna e alla Svezia.

Le nuove strutture scaturite dalla ristrutturazione del settore gioventù sono ben lungi dal soddisfare gli obiettivi di semplicità, trasparenza ed efficienza cui mirava il Comitato dei Ministri all'inizio dell'operazione. In particolare, il CDG si sta trasformando in un semplice «organo di registrazione» delle attività proposte dai gruppi di lavoro e decise in seno al Consiglio misto. Data la sua composizione e le sue dimensioni, quest'ultimo tende peraltro a limitare lo spazio di manovra della cooperazione internazionale.

882

4.4

Sport

Il rapporto finale relativo allo studio di valutazione della Carta europea dello sport realizzato dalla Svizzera e le conclusioni del gruppo di esperti del Comitato per lo sviluppo dello sport (CDDS) hanno mostrato chiaramente che il nostro Paese deve focalizzare l'attenzione su tre punti in particolare: innanzitutto la lotta contro il doping deve essere appoggiata dal governo; in secondo luogo l'educazione fisica a scuola necessita di nuovi impulsi; infine, i poteri pubblici devono continuare a sostenere lo sport in modo considerevole. In tutti e tre gli ambiti sono stati compiuti passi in avanti. Approvando la nuova legge sugli agenti terapeutici (LATer), il Consiglio federale ha posto le basi per la lotta contro il doping; la valutazione della procedura di consultazione relativa alla modifica dell'ordinanza sul promovimento della ginnastica e dello sport si è conclusa in novembre ed è attualmente sottoposta alla consultazione degli uffici; i lavori preliminari volti a elaborare un nuovo programma di politica dello sport, che sostituirà il «Concetto dello sport svizzero», sono terminati.

5

Attività di sviluppo e consolidamento della stabilità democratica

I programmi di aiuto e di cooperazione hanno lo scopo di consolidare il processo di riforma democratica nelle nuove democrazie d'Europa e di agevolare la loro integrazione nelle strutture della cooperazione europea, segnatamente nel Consiglio d'Europa. I principali beneficiari sono stati ancora una volta i Paesi dell'Europa dell'Est, in particolare l'Albania, la Russia, l'Ucraina, i Paesi baltici nonché altri Stati dell'ex Unione sovietica e dell'ex Iugoslavia. I candidati all'adesione ne hanno nuovamente beneficiato in ampia misura. I programmi ­ alcuni dei quali realizzati in collaborazione con l'UE ­ hanno riguardato ambiti come i diritti dell'uomo, la giustizia, la cooperazione giuridica e transfrontaliera nonché, in maniera crescente, la sanità, la politica sociale e i giovani. La Svizzera ha continuato a partecipare al finanziamento di tali programmi mediante il proprio contributo al bilancio ordinario del Consiglio d'Europa.

Su iniziativa del consigliere nazionale Ruffy, la «Fondazione svizzera per i buoni uffici» ha organizzato a Tirana, dal 12 al 14 febbraio, una seconda tavola rotonda volta a consolidare il dialogo democratico in Albania e alla quale il Consiglio d'Europa ha partecipato attivamente. È previsto che il Consiglio d'Europa mantenga questa piattaforma di discussione sotto la propria responsabilità, ma con il sostegno della Svizzera.

1917

883

Elenco delle Raccomandazioni adottate dal Comitato dei Ministri del Consiglio d'Europa ­

Raccomandazione sulle misure volte a promuovere il pluralismo dei media R (99) 1

­

Raccomandazione relativa all'insegnamento secondario R (99) 2

­

Raccomandazione relativa all'armonizzazione delle regole in materia di autopsia medico-legale R (99) 3

­

Raccomandazione sui principi concernenti la protezione giuridica dei maggiorenni incapaci R (99) 4

­

Raccomandazione sulla protezione della vita privata su Internet R (99) 5

­

Raccomandazione sul miglioramento dell'applicazione pratica dell'Accordo europeo sulla trasmissione di richieste di assistenza giudiziaria R (99) 6

­

Raccomandazione sull'applicazione della Convenzione europea sul riconoscimento e l'esecuzione delle decisioni concernenti l'affidamento di minori e il ristabilimento dell'affidamento R (99) 7

­

Raccomandazione sulla responsabilità pecuniaria dei rappresentanti locali per gli atti o omissioni nell'esercizio delle loro funzioni R (99) 8

­

Raccomandazione sul ruolo dello sport nel promuovere la coesione sociale R (99) 9

­

Raccomandazione sul rilascio di visti agli sportivi R (99) 10

­

Raccomandazione sul divieto di combattimenti liberi, come la lotta in gabbia R (99) 11

­

Raccomandazione sul rimpatrio di richiedenti d'asilo respinti R (99) 12

­

Raccomandazione sulle reazioni nei riguardi delle riserve ai trattati internazionali considerate irricevibili R (99) 13

­

Raccomandazione relativa ai nuovi servizi di comunicazione e d'informazione R (99) 14

­

Raccomandazione sulle misure concernenti il resoconto dei media sulle campagne elettorali R (99) 15

­

Raccomandazione relativa allo sviluppo della formazione in gestione dell'ambiente degli agenti e dei futuri professionisti del turismo R (99) 16

­

Raccomandazione relativa al miglioramento della cooperazione tra Stati membri in materia di sicurezza sociale R (99) 17

­

Raccomandazione sulla prevenzione e la riduzione dei casi di apolidia R (99) 18

­

Raccomandazione sulla mediazione in campo penale R (99) 19

­

Raccomandazione concernente la composizione amichevole di difficoltà sorte nell'applicazione delle convenzioni del Consiglio d'Europa in campo penale R (99) 20

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­

Raccomandazione del Comitato dei Ministri agli Stati membri sui criteri di gestione delle liste d'attesa e dei periodi di attesa delle cure sanitarie R (99) 21

­

Raccomandazione concernente il sovraffollamento delle prigioni e l'inflazione carceraria R (99) 22

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Servizi di informazione dei settori di attività specifici Sviluppi principali, attività di sviluppo e consolidamento della stabilità democratica

DFAE, Divisione politica I, Sezione del Consiglio d'Europa

Diritti dell'uomo, Convenzione europea dei diritti dell'uomo

DFGP, Ufficio federale di giustizia, Sezione diritti dell'uomo e Consiglio d'Europa; DFAE, Direzione del diritto internazionale pubblico, Divisione del diritto internazionale pubbl ico, dei diritti dell'uomo e del diritto umanitario

Lotta contro il razzismo

DFI, Segreteria generale, Commissione federale contro il razzismo; DFAE, Divisione politica I, Sezione Consiglio d'Europa; DFAE, Divisione politica IV, Sezione della politica dei diritti dell'uomo

Cooperazione giuridica

DFGP, Ufficio federale di giustizia, Sezione diritti dell'uomo e Consiglio d'Europa; Ufficio federale di giustizia, Divisione degli affari internazionali; DFAE, Divisione politica III, Sezione Politica di pace; CaF, Incaricato federale della protezione dei dati

Parità donna-uomo

DFI, Ufficio federale per l'uguaglianza fra donna e uomo

Rifugiati

DFAE, Divisione politica IV, Sezione della politica umanitaria e della politica internazionale dei rifugiati; DFGP, Ufficio federale dei rifugiati, Divisione Affari giuridici e internazionali

Media

DFAE, Divisione politica V, Servizio internazionale dei massmedia; DFGP, Istituto federale della proprietà intellettuale, diritto d'autore; DATEC, Ufficio federale della comunicazione, Servizio diritto e affari internazionali

Comuni e Regioni

DFAE, Divisione politica I, Sezione del Consiglio d'Europa e Direzione del diritto internazionale pubblico, Sezione Frontiere e diritto di vicinato; DFE, Commissione della concorrenza

Popolazione

DFI, Ufficio federale di statistica, Divisione della popolazione e dell'impiego; DFGP, Ufficio federale degli stranieri, Sezione affari internazionali e analisi DFGP, Ufficio federale della pianificazione del

Pianificazione del territorio

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territorio, Divisione diritto e servizi Affari sociali

DFI, Ufficio federale delle assicurazioni sociali, Divisione affari internazionali e Centrale per le questioni familiari; DFE, seco, Servizio degli affari internazionali

Sanità pubblica

DFI, Ufficio federale della sanità pubblica, Affari internazionali

Protezione degli animali

DFE, Ufficio veterinario federale, Servizio protezione degli animali/Questioni generali

Protezione dell'ambiente e della natura

DATEC, Ufficio federale dell'ambiente, delle foreste e del paesaggio

Banca di Sviluppo del Consiglio DFAE, Divisione politica I, Sezione del Consid'Europa (Fondo di Sviluppo s o- glio d'Europa; ciale) DFF, Amministrazione federale delle finanze, Sezione politica delle spese Dialogo Nord-Sud

DFAE, Direzione dello sviluppo e della cooperazione, Divisione politica, pianificazione e cooperazione multilaterale

Cultura

DFAE, Divisione politica V, Sezione cultura e UNESCO; DFI, Ufficio federale della cultura, Stato maggiore di direzione

Protezione del patrimonio culturale

DFI, Ufficio federale della cultura, Sezione Patrimonio culturale e monumenti storici

Educazione e affari universitari

DFI, Ufficio federale dell'educazione e della scienza, Servizi centrali; Conferenza svizzera dei Direttori cantonali dell'istruzione pubblica (CDIP)

Gioventù

DFI, Ufficio federale della cultura, Promozione della cultura

Sport

DDPS, Ufficio federale dello sport

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