Riabilitazione delle persone che, al tempo del nazionalsocialismo, hanno aiutato i profughi.

Rapporto della commissione di riabilitazione sulle sue attività nel periodo 2004­2008 del 2 marzo 2009

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Rapporto 1

Situazione di partenza

Negli ultimi due decenni si sono molto dibattute questioni in relazione con la politica di asilo della Svizzera e il rinvio di profughi alla frontiera durante la Seconda guerra mondiale1. Per questa ragione, il 13 dicembre 1996 l'Assemblea federale ha deciso di istituire una Commissione indipendente di esperti, incaricata di esaminare sotto il profilo storico e giuridico l'estensione e la sorte dei beni investiti in Svizzera prima, durante e dopo la Seconda guerra mondiale2. Il 19 dicembre 1996 la Commissione (detta anche commissione Bergier) è stata incaricata dal Consiglio federale di esaminare più particolarmente l'importanza della politica di asilo sotto il profilo delle relazioni economiche e finanziarie della Svizzera con le potenze dell'Asse e con gli Alleati3.

Dopo la pubblicazione del rapporto intermedio della Commissione Bergier del dicembre 1999, il 14 dicembre 2000 il Consiglio nazionale ha dato seguito all'iniziativa parlamentare Paul Rechsteiner,4 che chiedeva la riabilitazione delle persone che hanno salvato rifugiati o combattuto contro il nazismo e il fascismo5. Il 20 giugno 2003, l'Assemblea federale ha adottato la legge federale sull'annullamento delle sentenze penali pronunciate contro persone che, al tempo del nazionalsocialismo, hanno aiutato i profughi6 (qui appresso: legge sulla riabilitazione), entrata in vigore il 1° gennaio 2004.

Con l'entrata in vigore della legge sulla riabilitazione sono state annullate tutte le sentenze penali pronunciate contro persone che, al tempo del nazionalsocialismo, hanno aiutato a fuggire i profughi perseguitati7. La riabilitazione persegue l'annullamento a titolo di riparazione delle sentenze penali pronunciate contro coloro che hanno aiutato i profughi, poiché dal punto di vista contemporaneo tali condanne sono ritenute una grave offesa al senso di giustizia8.

In virtù della legge sulla riabilitazione, la Commissione delle grazie e dei conflitti di competenza dell'Assemblea federale funge da Commissione di riabilitazione (qui appresso: la Commissione)9, con il compito di accertare, nel singolo caso, se una persona è riabilitata ai sensi della legge e di pubblicare in modo adeguato il disposi1

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Commissione Indipendente d'Esperti Svizzera ­ Seconda Guerra Mondiale: Die Schweiz und die Flüchtlinge zur Zeit des Nationalsozialismus/La Suisse et les réfugiés à l'époque du national-socialisme, Berna 1999, capitolo 1.

Decreto federale del 13 dicembre 1996 concernente le ricerche storiche e giuridiche sulla sorte degli averi giunti in Svizzera in seguito all'avvento del regime nazionalsocialista (RU 1996 3487).

Decreto federale del 19 dicembre 1996 «Ricerche storiche e giuridiche sulla sorte degli averi giunti in Svizzera in seguito all'avvento del regime nazionalsocialista: istituzione della Commissione di esperti indipendenti» (non pubblicato; art. 2.1.2. cpv. 2).

Boll. Uff. 2000 N 1590.

99.464 Iv. Pa Paul Rechsteiner del 22 dicembre 1999. Riabilitazione delle persone che hanno salvato rifugiati o combattuto contro il nazismo o il fascismo. Rapporto della Commissione degli affari giuridici del Consiglio nazionale del 29 ottobre 2002 (FF 2002 6934), Parere del Consiglio federale del 9 dicembre 2002 (FF 2003 425).

RS 371.

Art. 3 legge sulla riabilitazione.

Art. 1 cpv. 2 legge sulla riabilitazione.

Art. 6. cpv. 1 legge sulla riabilitazione; Art. 40 LParl (RS 171.10).

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tivo della decisione10. Il mandato della Commissione termina il 31 dicembre 200811; fino al 31 dicembre 2011, tuttavia, la Commissione può esaminare le domande tardive12.

Con il presente rapporto la Commissione informa l'Assemblea federale e il pubblico, entro il termine di cinque anni impartito dal legislatore, sulle proprie attività e più particolarmente sulle domande esaminate e sui casi scoperti grazie alle ricerche effettuate d'ufficio come pure sulle proprie decisioni.

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Mandato della Commissione

Con l'entrata in vigore della legge sulla riabilitazione, il l° gennaio 2004, sono state annullate tutte le sentenze passate in giudicato della giustizia militare e dei tribunali penali civili federali e cantonali pronunciate contro persone che hanno aiutato i profughi all'epoca del nazionalsocialismo. Tutte le persone interessate sono quindi pienamente riabilitate per legge. Il compito della Commissione è di accertare la riabilitazione, d'ufficio o su richiesta di una persona o di una organizzazione, mediante decisione di accertamento13.

Nel singolo caso concreto, la Commissione aveva mandato di esaminare se, ai sensi della legge sulla riabilitazione, una sentenza penale pronunciata all'epoca del nazionalsocialismo riguardava una persona che aveva aiutato a fuggire profughi perseguitati o li aveva ospitati senza avvertire l'autorità14. In tal caso, la Commissione doveva accertare in ultima istanza, con procedura gratuita, l'annullamento della sentenza penale e pubblicare in modo adeguato il dispositivo della decisione15.

La Commissione ha altresì deciso di non agire soltanto su richiesta ma anche di propria iniziativa. Di conseguenza, una buona parte delle attività della Commissione riguarda l'accertamento d'ufficio della riabilitazione16. Sono stati esaminati gli atti delle autorità dei tribunali militari e tutte le eventuali condanne per aiuto alla fuga nel periodo che va dall'introduzione della fattispecie di aiuto alla fuga mediante il decreto del Consiglio federale del 25 settembre 194217 concernente la modifica del decreto del Consiglio federale del 13 dicembre 1940 relativo alla chiusura parziale delle frontiere (qui appresso DCF del 25 settembre 1942) fino alla fine della Seconda guerra mondiale. Questi accertamenti aumentano le opportunità di scoprire casi sconosciuti agli storici, alle organizzazioni e ai congiunti delle persone che hanno aiutato i fuggitivi.

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Art. 6 cpv. 2 e Art. 11 cpv. 2 legge sulla riabilitazione.

In virtù dell'art. 8 cpv. 1 della legge sulla riabilitazione, le domande devono essere presentate entro cinque anni dall'entrata in vigore della presente legge.

Art. 8 cpv. 2 legge sulla riabilitazione.

Art. 6 cpv. 1 legge sulla riabilitazione.

Art. 6 cpv. 1 legge sulla riabilitazione; Rapporto della Commissione degli affari giuridici del Consiglio nazionale del 29 ottobre 2002, FF 2002 6934.

Art. 11 legge sulla riabilitazione; cfr. n. 5.4.

Art. 6 cpv. 1 legge sulla riabilitazione.

RU 58 [1942] 933.

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3

Le decisioni di riabilitazione in sintesi

I casi trattati dalla Commissione hanno mostrato che sia il profilo delle «persone che hanno aiutato i profughi» e sia la descrizione del loro modus operandi sono molto diversi fra loro. Dall'applicazione della legge sulla riabilitazione è emersa, in effetti, una sorprendente varietà di caratteristiche, atti e motivazioni delle persone interessate. Le loro azioni testimoniano inventiva e capacità di adattamento alle circostanze politiche, poliziesche e militari dei tempi e ai pericoli legati all'evoluzione della situazione all'estero. La descrizione completa di questa moltitudine di situazioni esula dal quadro del presente rapporto: nella sintesi qui appresso si sono quindi citati, a titolo di esempio, solo alcuni elementi principali.

3.1

Origine, nazionalità e motivazioni delle persone che hanno aiutato i profughi

Nel periodo pre-bellico, la crescente repressione subita in Germania segnatamente dai cittadini ebrei ha indotto un incremento del flusso migratorio verso i Paesi in cui il nazionalsocialismo non aveva ancora alcuna influenza o ne aveva poca. Di conseguenza i Paesi confinanti con la Germania hanno limitato l'accesso di queste persone, introducendo, in un primo tempo, l'obbligo di visto. In Svizzera ciò è avvenuto, per esempio, mediante il Decreto del Consiglio federale del 4 ottobre 1938 sul controllo dell'entrata di profughi dalla Germania18 che istituiva l'obbligo di visto per «tedeschi non ariani». La situazione è stata ulteriormente complicata dal Decreto del Consiglio federale del 5 settembre 1939 sull'entrata e la notifica di stranieri19 che imponeva, a tutti gli stranieri, l'obbligo di visto per entrare in Svizzera e transitare attraverso il Paese. Dopo l'inizio della guerra, dato che la parziale chiusura delle frontiere rendeva l'entrata in Svizzera difficile se non impossibile, hanno acquistato importanza le reti ufficiose: relazioni d'affari o di parentela, rapporti di lavoro o di proprietà e l'appartenenza a comunità politiche o religiose offrivano opportunità di contatto con persone disposte ad assistere i profughi. L'esame dei documenti dell'epoca (protocolli di interrogatorio, rapporti di polizia e sentenze) consente un riassunto schematico: ­

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sotto il profilo dell'origine sociale, le persone che hanno aiutato i profughi appartengono a tutti i ceti sociali e a tutte le categorie professionali: disoccupati, giuristi, medici, contadini, pescatori professionisti, funzionari doganali, militari, commercianti e persone che per motivi di lavoro erano in contatto con i profughi o con coloro che li assistevano e che avevano la possibilità di varcare legalmente la frontiera. Perfino funzionari doganali in servizio, il cui compito consisteva nell'impedire il passaggio clandestino della frontiera, hanno lasciato entrare illegalmente profughi in Svizzera, contravvenendo alle istruzioni ufficiali;

Archivio federale, Diplomatische Dokumente der Schweiz/Documents diplomatiques suisses, Vol. 12, Documento numero 416, 4 ottobre 1938, pagg. 944, numero di riferimento 60 005 764.

Non pubblicato; citato in «Die Flüchtlingspolitik der Schweiz seit 1933 bis 1955», «La politique pratiquée par la Suisse à l'égard des réfugiés au cours des années 1933 à 1955», rapporto al Consiglio federale all'attenzione dell'Assemblea federale del prof.

dott. Carl Ludwig, Basilea, 1957.

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sotto il profilo della nazionalità, tra coloro che hanno aiutato i profughi figurano persone delle più diverse origini: stranieri residenti in Svizzera, exprofughi desiderosi di aiutare familiari e conoscenti, cittadini svizzeri, apolidi sospinti in Svizzera dalle autorità dei Paesi vicini, spesso di forza e al di fuori dei valichi di frontiera ufficiali. I 137 casi esaminati dalla Commissione riguardavano persone delle seguenti nazionalità: svizzera (59), francese (34), italiana (24), apolide (6, in precedenza di nazionalità tedesca o austriaca), polacca (3), tedesca (6, fra cui Alsaziani20), ceca (1), ungherese (1) e spagnola (1);

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per quanto riguarda le motivazioni, si constata che numerose persone hanno aiutato i profughi per ragioni umanitarie, alcune anche per patriottismo.

Talune hanno percepito somme di denaro di diversa entità per i loro servizi, sia perché erano i profughi stessi a offrire un compenso, sia perché esercitavano questa attività per interesse economico o spinte dal bisogno. In tempi di disoccupazione dilagante, per costoro il denaro costituiva, in determinate circostanze, un movente importante.21 Alcune persone hanno fornito assistenza nell'organizzare l'entrata clandestina dei profughi, su domanda di parenti o conoscenti già residenti in Svizzera di questi ultimi. Altre persone avevano già aiutato profughi con successo, e perciò erano sollecitate ancora, in maniera mirata. Ci sono poi persone che, sul punto di entrare clandestinamente in Svizzera, si sono dichiarate disposte ad indicare ad altri profughi, incontrati per strada, valichi che consentivano di attraversare illegalmente la frontiera. In altri casi si trattava di contrabbandieri la cui familiarità con i sentieri segreti della cosiddetta «frontiera verde» era risaputa. Infine alcuni agricoltori della Svizzera orientale, sono stati sollecitati perché, possedendo campi sul suolo straniero, avevano la possibilità di passare indisturbati il confine. Tutte queste persone agivano per lo più da sole. C'erano tuttavia anche gruppi che assistevano i profughi in maniera organizzata e quasi professionale22.

3.2

Le innumerevoli forme di aiuto

I casi presentati alla Commissione abbracciano l'intera gamma delle possibili forme di assistenza ai profughi: l'aiuto nel varcare illegalmente la frontiera (semplice accompagnamento fino al confine, attraverso il confine o al di là del confine o entrata in Svizzera per proseguire verso l'estero) la mediazione tra profughi e i «passatori», la fornitura di passaporti o lasciapassare autentici o falsificati e l'ospitalità dei profughi dopo l'entrata. L'aiuto era talvolta fornito del tutto casualmente, allorché qualche contrabbandiere incontrava un fuggiasco lungo sentieri noti a lui solo e lo aiutava ad attraversare il confine. Alcune persone assistevano i rifugiati solo all'interno della Svizzera; in un caso un funzionario doganale, contravvenendo alle istruzioni ufficiali, ha evitato di respingere un profugo alla frontiera.

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Durante la Seconda guerra mondiale l'Alsazia era occupata dai tedeschi.

Cfr. Die Fluchthelfer von Diepoldsau, Hansjürg Zumstein, 1997, nella serie di documentari «Spuren der Zeit», SF DRS (Biblio PD 9.29); cfr. CRia 04-21 Jakob Spirig e 04-26 Hans Weder.

CRia 04-35 Numa Etienne, 04-37 Blanche Girard e 04-38 Marius Girard.

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Tutte le decisioni riguardano, secondo l'epoca dei fatti, sentenze penali di tribunali dei Cantoni di frontiera o di quei tribunali militari nella cui giurisdizione rientravano determinate regioni di frontiera. Fra i profughi che, dopo essere entrati illegalmente in Svizzera, si sono inoltrati all'interno del Paese e le persone che li hanno aiutati nella maggior parte dei casi non sussisteva alcun legame; in genere i rifugiati si creavano rapidamente contatti in seno alla popolazione. Ciò spiega, probabilmente, l'assenza di sentenze penali pronunciate al di fuori dei Cantoni di confine.

3.3

Alcuni esempi

L'entrata clandestina avveniva soltanto attraverso sentieri reconditi, lontani dagli uffici doganali. Le persone che hanno aiutato i profughi hanno dato prova di grande inventiva, pur ricorrendo spesso ai modi e ai mezzi più correnti della loro vita quotidiana: trasporto per vie d'acqua per i pescatori del lago Lemano, sentieri montani per i contrabbandieri delle regioni alpine o del Giura. Altre hanno dovuto improvvisare, sfruttando la familiarità con i luoghi e la conoscenza specifica dell'ambiente circostante o delle debolezze delle guardie di frontiera. La rassegna qui appresso è intesa a fornire un'idea di alcune vicende.

La prima decisione presa dalla Commissione illustra un caso atipico sotto il profilo della legge sulla riabilitazione: tra il 1942 e il 1945 Aimée Stitelmann23, studentessa, ha aiutato i profughi introducendo in Svizzera quindici persone tra bambini e membri della resistenza. La sentenza del tribunale territoriale 1 dell'11 luglio 1945 presentata alla Commissione non menziona tuttavia questi fatti. L'oggetto della sanzione è l'assistenza fornita nel marzo 1945, quando, a più riprese, ha fatto varcare clandestinamente la frontiera con la Francia a persone rifugiatesi in Svizzera per sfuggire al regime nazista.

Arrestata in occasione del suo stesso passaggio illegale verso la Francia, Aimée Stitelmann è stata giudicata colpevole di aiuto alla fuga in senso lato. Assolta penalmente, è stata condannata a una pena disciplinare di arresto.

I gruppi di persone che aiutavano i profughi si formavano talvolta per caso, talaltra intenzionalmente, perché qualcuno possedeva determinate conoscenze o particolari mezzi di fuga. Nel seguente caso, due amici hanno agito di concerto: uno ha voluto far attraversare la frontiera a membri della sua famiglia, l'altro ha fornito il materiale: Max Held24 è stato condannato nell'ottobre 1944 per aver attraversato il Reno presso Schweizerhalle con un'imbarcazione pieghevole del suo amico Hans Althaus25 ­ che lo ha accompagnato fino alla riva del fiume e lo ha aiutato a montare il battello ­ per andare a prendere la sorella e il cognato sulla sponda tedesca e per averli trasportati, a remi e a nuoto, alla sponda svizzera.

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CRia 04-01 Aimée Stitelmann.

CRia 05-32 Max Held.

CRia 05-31 Hans Althaus.

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Gli uffici doganali ufficiali erano generalmente evitati, ma in alcuni casi erano presentati alle autorità di frontiere documenti che non appartenevano ai fuggiaschi oppure l'attenzione dei funzionari doganali era distolta come nel caso di Josef Schupp che, per ben due volte, è riuscito a far entrare clandestinamente dei profughi: Josef Schupp26è stato condannato nel giugno 1945 perché nel 1944, per permettere a suo fratello, cittadino tedesco, di passare il confine a un posto di frontiera ufficiale, ha attaccato discorso con il funzionario doganale tedesco, distraendolo. In seguito, Schupp ha nascosto la cognata in un armadio che ha portato dalla Germania in Svizzera su un carretto a mano, riuscendo a superare la frontiera tedesca.

Raggiunto il lato svizzero, Josef Schupp ha informato i funzionari doganali.

I rischi personali anche gravi dell'aiuto alla fuga sono illustrati da un caso finito tragicamente sulle sponde del Lemano: l'11 settembre 1942, Noël Moille27, pescatore di Thonon-les-Bains, ha trasportato in barca a remi attraverso il lago Lemano quattro profughi ebrei; lo accompagnava il nipote Léon. Raggiunta la sponda Svizzera, il gruppo è stato fermato da una guardia di confine svizzera. Il nipote si è avventato sul funzionario, che lo ha ucciso con un colpo della sua arma.

Nonostante i pericoli in agguato nelle regioni di confine, molte persone si sono adoperate altruisticamente per aiutare i profughi. Lo dimostra il caso di fuggiaschi ritrovati dopo essere stati dispersi dall'intervento di una pattuglia tedesca: il 7 novembre 1943, Edmond Chrzanowski e Stanislaw Opiela28, due cognati polacchi di Aachen, hanno accompagnato una famiglia di ebrei svizzeri e un'ebrea polacca dalla Francia al confine svizzero. Qui si sono imbattuti in una pattuglia tedesca, che ha aperto il fuoco. Edmond Chrzanowski ha trovato rifugio in Svizzera.

Stanislaw Opiela, invece, è ritornato sui suoi passi alla ricerca dei fuggitivi e li ha condotti in Svizzera il mattino successivo.

Oltre ai numerosi casi di aiuto alla fuga fornito da civili, si contano anche esempi di funzionari doganali che hanno assistito i rifugiati, venendo meno al loro compito ufficiale: nell'ottobre 1942 il funzionario doganale Robert Matthey29, in servizio alla dogana di La Louvière, nonostante gli ordini, non ha respinto in Francia
un'ebrea austriaca entrata clandestinamente in Svizzera.

Le fasi degli eventi bellici in Europa si rispecchiavano nelle sentenze dei tribunali.

Nei primi anni di guerra, per esempio, si riscontrano pene più severe. Nel caso del 1942 illustrato sotto (che, in mancanza di sentenza non è stato oggetto di decisione di accertamento) appare chiaramente che il tribunale ha cercato di banalizzare un caso lampante di aiuto alla fuga: i cittadini francesi F. e M. sono stati arrestati nell'autunno 1942 nella regione del Plateau d'Emosson allorché accompagnavano due profughi ebrei provenienti da Marsiglia. Dopo l'arresto i profughi sono stati immediatamente respinti oltre confi26 27 28 29

CRia 05-53 Josef Schupp.

CRia 04-39 Noël Moille.

CRia 06-37 Edmond Chrzanowski, 06-08 Stanislaw Opiela.

CRia 05-45 Robert Matthey.

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ne, in Francia: si erano messi in marcia in compagnia di F e M con il pretesto di fare un'escursione a Vallorcine (F) e hanno palesato la loro intenzione di rifugiarsi in Svizzera solo allorché, per via di una fitta nebbia, si sono trovati per caso sul suolo svizzero. F. ha suggerito di tornare indietro. I profughi hanno promesso a lui e a M. una ricompensa perché li aiutassero a proseguire. L'offerta è stata accettata.

Il tribunale ha ritenuto che, essendosi trovati sul suolo svizzero involontariamente, F. e M. non erano colpevoli. In effetti, al momento in cui si sono accorti del loro errore e hanno deciso di proseguire in direzione di Emosson, la frontiera era già stata attraversata; non potevano quindi essere accusati di entrata illegale in Svizzera. I due sono stati assolti.

4

Legge sulla riabilitazione: la prassi della Commissione

L'articolo 11 capoverso 1 della legge sulla riabilitazione recita: «La Commissione decide secondo il diritto e l'equità e prendendo in considerazione le circostanze particolari del singolo caso». Ciò significa che la Commissione interpreta le nozioni giuridiche non definite dalla legge secondo la volontà del legislatore contemporaneo, pur tenendo conto, nel giudizio sui singoli casi, del significato e dell'uso di tali nozioni nel periodo antebellico e negli anni della guerra. In questo periodo di tempo sono rapidamente mutate sia le basi legali in relazione con l'aiuto alla fuga, sia l'apprezzamento dei fatti da parte dei tribunali. La fattispecie di «aiuto alla fuga» è stata introdotta soltanto con il DCF del 25 settembre 194230; perciò i casi di aiuto alla fuga hanno dovuto essere ricostruiti non solo in base al dispositivo della sentenza ma anche in funzione delle circostanze.

Fin dal primo caso su cui ha dovuto pronunciarsi, alla Commissione si è posto un dilemma: a chi applicare la definizione di «persona che ha aiutato i profughi» e a chi quella di «profugo»? Per i suoi lavori la Commissione ha inoltre dovuto delimitare il periodo di tempo descritto piuttosto vagamente con il termine «nazionalsocialismo» e determinare quali sentenze dovevano essere annullate ai sensi della legge sulla riabilitazione. Ha infine dovuto stabilire i particolari della procedura di accertamento e decidere chi può, in pratica, presentare una domanda di accertamento dell'annullamento di una di sentenza penale.

Queste decisioni sull'interpretazione sono state prese in funzione dei casi, come illustrato, per esempio, dall'elenco di questioni di interpretazione sottoposto alla Commissione in occasione della riunione del 1° febbraio 2006:

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sono profughi ai sensi della legge sulla riabilitazione i militari italiani o tedeschi, i prigionieri di guerra alleati fuggiti dai Lager, nonché le persone che si sono sottratte con la fuga alla chiamata al lavoro in Germania?

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può essere presa in considerazione una domanda di accertamento anche quando l'aiuto alla fuga è provato ma la persona interessata è stata condannata solo per aver varcato illegalmente la frontiera?

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come sono valutati, sotto il profilo della decisione di accertamento, altri reati di cui si è tenuto conto nella comminazione della pena?

RU 58 (1942) 893.

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un ammonimento può essere equiparato a una sentenza e fare oggetto di una decisione di accertamento?

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una dubbia fama o ulteriori condanne della persona interessata sono un motivo per non pubblicarne il nome?

Qui appresso le decisioni sulle questioni di interpretazione sono raggruppate per tema al fine di illustrare la maniera in cui la Commissione ha attuato il suo mandato legale:

4.1

Aiuto alla fuga

La questione dell'aiuto alla fuga è insorta allorché non è più stato consentito ai profughi di attraversare legalmente la frontiera agli uffici doganali. Dalla primavera 1938, in effetti, la Svizzera ha introdotto successivamente diverse restrizioni di entrata e ha imposto l'obbligo di visto a diverse categorie di profughi. La posizione giuridica è rimasta a lungo ambigua: all'epoca, le persone che aiutavano i profughi erano condannate per violazione della legge federale del 26 marzo 193131 concernente la dimora e il domicilio degli stranieri (LDDS).

Fino allo scoppio della guerra il 1° settembre 1939, i processi per aiuto alla fuga ai sensi della LDDS erano di competenza dei Cantoni. Le 29 condanne di quei tempi sottoposte alla Commissione sono state pronunciate dal tribunale penale del Cantone di Basilea Città, dal tribunale distrettuale di Unterrheintal e dal tribunale distrettuale di Zurigo32. In 17 di questi casi sono state condannate persone che hanno fornito ai fuggiaschi passaporti validi oppure lasciapassare autentici o falsificati per permettere loro di varcare indisturbati la frontiera33.

Con l'inizio della guerra ha preso fine la giurisdizione dei tribunali civili. Il decreto del Consiglio federale del 13 dicembre 194034 relativo alla chiusura parziale delle frontiere (qui appresso DCF del 13 dicembre 1940) ha disposto la chiusura parziale delle frontiere e tutti i valichi sono stati vietati, ad eccezione di quelli stradali.

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Abrogata con l'entrata in vigore della legge federale del 16 dicembre 2005 sugli stranieri (RS 142.20) il 1° gennaio 2008 [CS 1 117; RU 1949 221, 1987 1665, 1988 332, 1990 1587 art. 3 cpv. 2, 1991 362 n. II 11 1034 n. III, 1995 146, 1999 1111 2262 Allegato n. 1, 2000 1891 n. IV 2, 2002 685 n. I 1 701 n. I 1 3988 Allegato n. 3, 2003 4557 Allegato n. II 2, 2004 1633 n. I 1 4655 n. I 1, 2005 5675 Allegato n. 2, 2006 979 art. 2 n. 1 1931 art. 18 n. 1 2197 Allegato n. 3 3459 allegato n. 1 4745, 2007 359 Allegato n. 1].

Sentenze (per infrazioni alle disposizioni della LDDS degli anni 1938 e 1939) del tribunale penale del Cantone di Basilea-città: CRia 04-06 Oskar Gablinger, 04-24 Adolf Studer, 04-32 Karl Fröhlich, 04-33 Ernst Müller; 08-01 Martha Bloch; 08-02 Rosa Wüst; 0803 Emil Graf; 08-04 Walter Mollenkopf; 08-05 Amalie Kuttler; 08-06 Hanny Meury; 0807 Maria Rohrer; 08-08 Martha Uehlinger; 08-09 Paul Uehlinger; del tribunale distrettuale di Unterrheintal: CRia 04-09 Hermann Hutmacher, 04-20 Felix Sigismondi, 04-31 Josef Bell, 05-18 Jakob Hutter, 05-20 Emil Broger, 05-21 Eduard Hutter, 05-22 Jakob Spirig, 05-23 Ernst Bolliger, 05-24 Wilhelm Hutter, 05-25 Hermann Stalder, 05-26 Alexander Helg, 05-28 Rubin Markowitz, 05-29 Oskar Meier; del tribunale distrettuale di Zurigo: 07-02 Rosa Wessely, 07-03 Hermann Stern, 07-04 Marie Houdecek.

CRia 04-06 Oskar Gablinger, 04-09 Hermann Hutmacher, 04-24 Adolf Studer, 04-32 Karl Fröhlich, 04-33 Ernst Müller, 07-02 Rosa Wessely, 07-03 Hermann Stern, 07-04 Marie Houdecek; 08-01 Martha Bloch; 08-02 Rosa Wüst; 08-03 Emil Graf; 08-04 Walter Mollenkopf; 08-05 Amalie Kuttler; 08-06 Hanny Meury; 08-07 Maria Rohrer; 08-08 Martha Uehlinger; 08-09 Paul Uehlinger.

RU 56 (1940) 2166.

2815

L'articolo 6 del decreto rinvia, per le sanzioni del caso, agli articoli 107 e 108 del Codice penale militare del 13 giugno 192735 (CPM) (disobbedienza ad ordini generali o speciali). Le persone che aiutavano i profughi erano quindi colpevoli di complicità nell'infrazione al decreto del Consiglio federale. Con la minaccia di sanzioni in virtù del CPM, la competenza penale è stata trasferita alla giustizia militare.

La fattispecie di «aiuto alla fuga» è stata introdotta per la prima volta con il DCF del 25 settembre 194236 che modifica l'articolo 3 del DCF del 13 dicembre 194037 di modo che era ormai punibile chi entrava nel Paese o ne usciva aggirando i controlli di frontiera svizzeri, chi compiva atti preparatori a tal fine o aiutava terze persone all'entrata o all'uscita illegali. Di conseguenza, dopo il 28 settembre 1942, le persone che fino ad allora erano state condannate per tentativo di passare illegalmente la frontiera o per complicità sono state condannate come autori principali di un reato consumato. La sanzione corrispondeva a quelle pronunciate contro le persone che avevano effettivamente attraversato la frontiera in violazione del divieto di legge.

L'articolo 5 della legge sulla riabilitazione prevede che in caso di concorrenza di reati, siano comprese nell'annullamento anche le sentenze concernenti altri reati (finalizzati alla realizzazione dell'aiuto alla fuga o perpetrati in occasione dell'aiuto alla fuga) nella misura in cui, in base a un apprezzamento generale, risultino d'importanza secondaria. Nel caso non pubblicato di un militare svizzero che, per timore delle conseguenze dell'aiuto alla fuga, ha disertato ed è stato condannato, la Commissione ha accertato l'annullamento della sentenza soltanto per l'aiuto alla fuga.

4.2

Le persone che hanno aiutato i profughi

Sono persone che hanno aiutato i profughi ai sensi della legge sulla riabilitazione coloro che sono stati condannati perché, al tempo del nazionalsocialismo, hanno aiutato i perseguitati a fuggire oppure hanno dato ospitalità ai profughi senza comunicarlo alle autorità38. Non sono considerati persone che hanno aiutato i profughi coloro che hanno tratto profitto dalla situazione dei perseguitati in fuga, li hanno abbandonati o successivamente denunciati39.

A proposito dello sfruttamento dei profughi in occasione dell'aiuto alla fuga, il 1° febbraio 2006 la Commissione ha stabilito che il fatto di aver ricevuto denaro non costituisce una circostanza in contraddizione con l'accertamento della riabilitazione.

La questione si poneva in particolare nel caso di alcune persone che hanno aiutato i profughi e che i tribunali dell'epoca hanno accusato di intento di arricchimento perché sono state ricompensate con somme anche ingenti40. La Commissione doveva determinare se l'accettazione di una somma importante non costituisse in sé intento di arricchimento41. La Commissione si è espressa negativamente in materia, argo35 36 37 38 39 40 41

RU 43 (1927) 369.

RU 58 (1942) 893.

RU 56 (1940) 2166.

Art. 2 cpv. 1 legge sulla riabilitazione.

Art. 2 cpv. 2 legge sulla riabilitazion.

CRia 04-36 Charles Favre, 05-43 Ernst Ehrenkranz.

CRia 06-08 Stanislaw Opiela: in questo caso una ricca famiglia di profughi ha pagato alla persona che li ha aiutati a fuggire la somma più elevata di cui la Commissione abbia avuto conoscenza.

2816

mentando nelle sue considerazioni che il passaggio illegale della frontiera era fonte di oneri organizzativi e di pericoli, per cui certe persone volevano essere indennizzate. Dai documenti è altresì emerso che talvolta erano i profughi stessi ad offrire somme considerevoli42. Per alcune persone le considerazioni decisive non erano di ordine morale ma piuttosto finanziario. All'epoca imperversava la disoccupazione e molti cercavano fonti di reddito supplementari. La Commissione ha deciso che non era suo compito propagandare un'immagine falsamente eroica dell'aiuto alla fuga né portare un giudizio morale sulle persone che hanno aiutato i fuggiaschi. Lo scopo della legge sulla riabilitazione è la riparazione a posteriori nell'ottica dei giorni nostri. Il legislatore è partito dal presupposto che l'aiuto alla fuga non era finalizzato esclusivamente a scopi di interesse collettivo43. Con l'articolo 2 capoverso 2 della legge sulla riabilitazione si sono voluti escludere solo i casi di sfruttamento più bieco, allorché si è approfittato della situazione dei perseguitati in fuga per poi abbandonarli o denunciarli. Negli atti processuali, il biasimo di «aver tratto profitto» della situazione dei perseguitati non è sufficiente a escludere la definizione di «persona che ha aiutato i profughi»44.

Secondo la Commissione, per «persone che hanno aiutato i profughi» si intendono:

42

43 44 45

­

persone che hanno aiutato profughi che già si trovavano in Svizzera a varcare illegalmente la frontiera con l'estero (04-01 Aimée Stitelmann, arrestata mentre accompagnava profughi rifugiatisi in Svizzera per sfuggire al regime nazista a passare la frontiera in direzione della Francia45) o che hanno fornito assistenza a tali persone in Svizzera (04-30 Siegbert Daniel; 04-49 Lucien Cachat; 04-52 Pierre Wollmann e un altro caso non pubblicato);

­

persone che partecipavano all'aiuto alla fuga in maniera organizzata, suddividendosi i compiti, per esempio come persona di contatto, accompagnatore durante il passaggio della frontiera o fornendo alloggio dopo l'entrata clandestina (04-35 Numa Etienne; 04-37 Blanche Girard; 04-38 Marius Girard; 05-46 Rose Baumgartner; 08-12 Pierre Amiel; 08-13 Claude Schropff);

­

persone condannate dai tribunali dell'epoca per aver illegalmente attraversato la frontiera in relazione con l'aiuto alla fuga fornito ai profughi: il fatto di aver accompagnato i profughi nel passaggio illegale della frontiera non era considerato punibile anche se la finalità era evidente. Le persone che hanno aiutato i profughi erano quindi sanzionate per aver esse stesse varcato illegalmente la frontiera (06-04 Gilbert Hugel: ha accompagnato oltre frontiera un uomo che portava sua figlia da parenti in Svizzera prima di ritornare in Francia. 05-33 Ercole Stefanetti; 05-34 Andrea Stefanetti; 05-35 Lauretta Dionisi; 05-37 Giovanni Antonioli; 04-56 Mario Piroia; 05-36 Robert-Louis Dellasanta; 05-40 Massimo Schmit; 06-25 Adolphe Krebs); CRia 05-01 Pierre Besomi: il denaro era destinato alla resistenza francese; 05-43 Ernst Ehrenkranz: rifiutò di fornire informazioni sull'utilizzazione del denaro per proteggere coloro a cui era stato consegnato; 05-39 Robert Vincent.

Cfr. Rapporto della Commissione degli affari giuridici del Consiglio nazionale del 29 ottobre 2002, FF 2002 6934 seg.

CRia 05-38 Maurice-Marcel Lienhard.

Decisione del 2 marzo 2004 concernente Aimée Stitelmann, n. 6: «...Dans la mesure où l'arrêté du Conseil fédéral du 25 septembre 1942 a érigé l'assistance à la fuite en délit distinct et que Madame Aimée Stauffer-Stitelmann a aussi été condamnée du chef de ce délit, il convient de constater que le jugement du 11 juillet 1945 a été annulé par la loi.

Peu importe que les faits rapportés dans le jugement ne se réfèrent pas explicitement à l'assistance à la fuite, au sens de la loi, prêtée par Madame Aimée Stauffer-Stitelmann.»

2817

­

persone che, varcando illegalmente la frontiera per motivi privati oppure per sfuggire alle persecuzioni all'estero o alla chiamata a un campo di lavoro, hanno aiutato altre persone a fuggire (04-47 Samuel Dürrenmatt; 05-04 René Moritz);

­

persone che hanno compiuto atti preparatori all'aiuto alla fuga o che ne hanno dato l'incarico anche se in fin dei conti la fuga non ha avuto luogo (04-08 Heinz Hammerschlag; 05-43 Ernst Ehrenkranz);

­

persone che condannate per aiuto alla fuga della cui cattiva reputazione, per esempio per corruzione di testimoni, il tribunale ha tenuto conto nell'inflizione della pena (05-39 Robert Vincent);

­

militari svizzeri di stanza alla frontiera e funzionari doganali in servizio che non sono venuti meno al loro dovere (05-52 François-Abel Roserens; 05-54 Jean Zen-Ruffinen; 05-45 Robert Matthey).

In decisioni di principio del 30 novembre 2005, rispettivamente del 1° febbraio 2006, la Commissione ha stabilito la sua intenzione di attenersi strettamente all'enunciato della legge; in due casi, dopo un colloquio con la richiedente, ha rinunciato a pronunciare una decisione negativa perché non si trattava di persone che hanno aiutato i fuggiaschi, bensì di profughi condannati per passaggio illegale della frontiera.

4.3

I profughi

L'articolo 2 capoverso 1 della legge sulla riabilitazione descrive i profughi come «perseguitati al tempo del nazionalsocialismo». Nella legge la formulazione è intenzionalmente vaga. La Commissione ha dovuto esaminare caso per caso se l'aiuto è stato veramente fornito a persone perseguitate, applicando la nozione di «perseguitato», conformemente alle intenzioni del legislatore, a un gran numero di persone.

Figurano fra queste, secondo l'interpretazione della Commissione: ­

civili ­ singoli e famiglie (anche fittizie, poiché in vista del passaggio della frontiera persone che non si conoscevano tra loro componevano «famiglie») o gruppi di persone di fede ebraica provenienti dalla Germania, dalle regioni sotto occupazione tedesca o dall'Italia (04-28 Ernest Wittwer; 05-49 Luigi Morandi; 06-06 Robert Desroches; 06-07 René Perroton) nonché cittadini dei Paesi occupati, come per esempio membri della resistenza francese (04-12 Albert Mercier). La qualità di «perseguitato» fu inoltre riconosciuta a persone entrate per un breve periodo o che hanno attraversato la Svizzera a causa, tra l'altro, delle precarie condizioni di approvvigionamento in Francia (06-04 Gilbert Hugel; 04-52 Pierre Wollmann; 06-25 Adolphe Krebs);

­

civili che volevano sottrarsi alla chiamata al servizio militare nella Wehrmacht, al servizio nell'Organisation Todt, al servizio nei campi di lavoro o in uno dei servizi complementari tedeschi (04-59 Fernand Ménétré; 05-42 Johann Sutter; 05-04 René Moritz; 05-31 Hans Althaus; 05-32 Max Held);

2818

­

militari tedeschi o italiani arrestati e internati dagli Alleati che sono riusciti a fuggire o che hanno disertato (05-40 Massimo Schmit); militari tedeschi che hanno approfittato di un permesso per disertare (05-53 Josef Schupp) o che volevano sottrarsi a un trasferimento sul fronte orientale (05-42 Johann Sutter);

­

militari alleati (tra cui belgi, olandesi, indiani, polacchi, russi, sudafricani ecc.) fuggiti dal loro Paese o da un campo di internamento in un Paese vicino e che volevano raggiungere le loro truppe attraversando il territorio svizzero (04-51 Antoine Tatu; 05-04 René Moritz) o militari che desideravano essere internati in Svizzera (05-07 Emilio Comina; 05-08 Leonardo Danda; 05-13 Luigi Ghibellini; 05-47 Tullio Berzi; 05-48 Innocente Delorenzi; 06-25 Adolphe Krebs);

­

civili di religione ebrea internati in Svizzera nel gennaio del 1945, mentre la Francia era in gran parte già stata liberata, e la cui uscita dalla Svizzera richiedeva trafile amministrative: il fatto di aver cercato rifugio in Svizzera era direttamente legato alle persecuzioni del regime nazista (08-15 HerzHenri Dratwa; 08-16 Gustave Michon).

4.4

Il periodo del «nazionalsocialismo»

Gli storici designano con il termine di nazionalsocialismo un periodo di tempo variabile a seconda dell'ottica e dell'interpretazione degli eventi. La legge sulla riabilitazione non determina una data di inizio o di fine, ma disciplina l'annullamento delle sentenze pronunciate contro persone che «al tempo del nazionalsocialismo» hanno aiutato i profughi. Tuttavia, già negli anni Venti, si è assistito a casi di persone perseguitate che hanno lasciato la Germania allorché si sono delineate le velleità razziste dell'ancor giovane partito nazionalsocialista. Con l'elezione di Hitler nel 1933 è cominciata l'oppressione sistematica dei cittadini sgraditi al regime. I primi arrivi in Svizzera di cui si ha conoscenza risalgono al 193446. Nel 1938, con l'annessione dell'Austria da parte del Reich (13 marzo ) e con la Notte dei cristalli del 9 e 10 dicembre, si è registrato un afflusso di profughi senza precedenti47.

46 47

Rapporto della Commissione degli affari giuridici del Consiglio nazionale del 29 ottobre 2002 (FF 2002 6934 6937).

Commissione Indipendente d'Esperti Svizzera ­ Seconda Guerra Mondiale: Die Schweiz und die Flüchtlinge zur Zeit des Nationalsozialismus/La Suisse et les réfugiés à l'époque du national-socialisme, Berna 1999, capitolo 1.2 in fine, e: Franco Battel, Wo es hell ist, dort ist die Schweiz. Flüchtlinge und Fluchthilfe an der Schaffhauser Grenze zur Zeit des Nationalsozialismus, edizioni Chronos, Zurigo, 2000.

ISBN 3-905314-05-3, pag. 47 segg.

2819

La Commissione non ha fissato un quadro temporale preciso, ma è partita dall'ipotesi che il periodo indicato dalla legge sia terminato con la capitolazione tedesca nel 1945. Le più vecchie sentenze considerate risalgono al secondo semestre del 193848. Per la maggior parte, tuttavia, i lavori della Commissione riguardano sentenze di tribunali militari del 1943-44, ricercate nell'Archivio federale per incarico della Commissione stessa. La sentenza più recente, relativa a fatti del 1944, è stata pronunciata nel 194649.

4.5

Le sentenze penali

L'annullamento riguarda tutte le sentenze passate in giudicato pronunciate dalla giustizia militare o dai tribunali penali federali o cantonali contro persone che hanno aiutato i profughi.50 Dal punto di vista contemporaneo, la Commissione ha considerato alla stregua di sentenze penali ai sensi della legge sulla riabilitazione anche le sanzioni disciplinari (biasimo, multa disciplinare, arresti) pronunciate dai tribunali dell'epoca (in un caso dal comandante di un distretto territoriale) e ne ha accertato l'annullamento51. In due casi non è stata trovata nessuna sentenza: l'esecuzione delle pene è tuttavia documentata in atti ufficiali che provano in modo sufficiente la pronuncia di una condanna52. In altri due casi è risultato dai documenti rinvenuti che le persone interessate sono state imprigionate senza condanna per oltre due mesi, mentre il giudice istruttore aveva chiesto soltanto dieci giorni d'arresto. L'esame del loro caso era infatti rimasto a lungo in sospeso presso le autorità federali53. La Commissione ha ritenuto che la lunga detenzione subita fosse equiparabile a una condanna e ha pertanto constatato la loro riabilitazione «secondo il diritto e l'equità e prendendo in considerazione le circostanze particolari del singolo caso», conformemente all'articolo 11 della legge.

Nel suo secondo anno di attività la Commissione si è dovuta pronunciare su una domanda della Fondazione Paul Grüninger concernente sette persone contro le quali, nel 1941, è stata avviata un'inchiesta penale per «traffico di emigranti» senza per altro che si pronunciasse una sentenza. La Fondazione ha chiesto l'annullamento dei costi di procedura a carico degli interessati e il loro adeguato rimborso. Si doveva inoltre esaminare se fosse possibile una dichiarazione simbolica in favore di queste persone. Il 30 novembre 2005, la Commissione ha dichiarato probabilmente soddisfatti i requisiti dell'aiuto alla fuga ma ha rifiutato un accertamento formale ai sensi della legge sulla riabilitazione per mancanza di una sentenza penale. Alla richiesta di rimborso dei costi non si è dato seguito perché non ci sono le basi legali.

48 49

50 51 52 53

CRia 04-24 Adolf Studer, 04-20 Felix Sigismondi, 04-31 Josef Bell, 04-06 Oskar Gablinger, 05-18 Jakob Hutter.

La sentenza è datata 25 marzo 1946: è stata pronunciata un anno dopo la capitolazione della Germania nazionalsocialista per un atto commesso nel 1944, conformemente a una disposizione secondo la quale tutte le procedure in sospeso dovevano essere continuate: decreto del Consiglio federale del 3 agosto 1945 concernente l'abrogazione del servizio attivo articolo 17 capoverso 1, RU 61 (1945) 571): CRia 05-02 Friedrich Albert Roth.

Art. 3 legge sulla riabilitazione.

CRia 04-30 Siegbert Daniel, 04-52 Pierre Wollmann, 05-31 Hans Althaus e 05-32 Max Held, entrambi condannati a biasimo, 05-36 Robert-Louis Dellasanta.

CRia 04-31 Josef Bell; 08-11 Victor Rebholz.

CReha 08-12 Pierre Amiel; 08-13 Claude Schropff.

2820

4.6

I richiedenti

In virtù dell'articolo 7 della legge sulla riabilitazione, possono presentare domanda di accertamento dell'annullamento di una data sentenza penale la persona condannata o, dopo la sua morte, un suo congiunto (art. 110. n. 1 del Codice penale54,CP) come pure un'organizzazione con sede in Svizzera, in mano preponderantemente svizzera e dedita alla difesa dei diritti dell'uomo o alla rivisitazione della storia svizzera al tempo del nazionalsocialismo55. Un'organizzazione non può presentare domanda contro la volontà della persona condannata o, dopo la sua morte, contro la volontà di un suo congiunto56. Riconoscendo un'organizzazione quale richiedente a titolo di rappresentante di persone che hanno aiutato i profughi, la Commissione ha potuto presumere l'esistenza del consenso degli interessati o dei loro congiunti alla pubblicazione della decisione57.

La Fondazione Paul Grüninger con sede a San Gallo, dedicata alla memoria del comandante di polizia sangallese Paul Grüninger, che aiutò i profughi, si prefigge di onorare e promuovere persone, organizzazioni e istituzioni che si distinguono per il loro impegno, dimostrando particolari umanità e coraggio civile, e che si adoperano per la riparazione di ingiustizie passate e per impedirne di nuove58. Alla Fondazione è stata riconosciuta la legittimazione ai sensi dell'articolo 7 capoverso 2 della legge sulla riabilitazione.

Il 28 maggio 2004, la Commissione ha invece respinto la domanda di un avvocato di riconoscere come richiedente il Cercle d'études historiques de la société jurassienne d'émulation argomentando che negli statuti dell'associazione non figura alcun articolo di finalità che risponda ai requisiti della legge sulla riabilitazione.

54

55 56 57 58

RS 311.0 secondo l'articolo 37 n. 1 della legge del 18 giugno 2004 sull'unione domestica registrata in vigore dal 1° gennaio 2007 (RS 211.231): per congiunti di una persona s'intendono il coniuge, il partner registrato, i parenti in linea retta, i fratelli e sorelle germani, consanguinei o uterini, i genitori adottivi, i fratelli e sorelle adottivi e i figli adottivi.

Art. 7 cpv. 2 legge sulla riabilitazione.

Art. 7 cpv. 3 legge sulla riabilitazione.

Cfr. n. 5.4.1.

Cantone di San Gallo ­ attestato dell'istituzione della Fondazione Paul Grüninger a San Gallo del 24 novembre 1998.

2821

5

Organizzazione dei lavori della Commissione

5.1

Procedura della Commissione e collaborazione con le autorità

Secondo l'articolo 6 della legge sulla riabilitazione, è competente per l'accertamento della riabilitazione la Commissione delle grazie e dei conflitti di competenza dell'Assemblea federale. La Commissione si compone di dodici membri del Consiglio nazionale e di cinque membri del Consiglio degli Stati59.

La Commissione ha tenuto in tutto 14 sedute. Una era la seduta costitutiva, dieci sono state dedicate alle decisioni, una alla presentazione particolareggiata di casi poco chiari e una alla decisione sulla continuazione delle ricerche d'ufficio60. Una seduta prevista per l'approvazione del presente rapporto è servita inoltre alla Commissione per pronunciarsi su 21 nuovi casi sottopostile nel termine di legge.

In occasione della seduta costitutiva del 18 dicembre 2003, la Commissione ha stabilito con quale procedura e su quali basi pronunciare le decisioni61. Le fattispecie di aiuto alla fuga sono sottoposte all'Ufficio federale di giustizia che, per incarico della Commissione, prepara gli incarti corrispondenti e le decisioni, mette a disposizioni i documenti dell'inchiesta, intraprende eventuali ricerche supplementari e fornisce le traduzioni in francese e in tedesco. L'Ufficio federale di giustizia è rappresentato a tutte le sedute della Commissione e illustra i singoli casi. La Commissione prende visione di tutti i documenti e se necessario può chiedere spiegazioni complementari al richiedente e alle autorità. Esamina e discute i singoli casi che le sono sottoposti e emana la decisione.

Ad eccezione dell'Ufficio federale di giustizia e dell'Archivio federale, nessun altro organo federale ha agito per conto della Commissione. Ci si è rivolti alle autorità cantonali per mettersi in contatto con persone che hanno aiutato i profughi o con i loro congiunti, in quanto, in virtù dell'articolo 13 lettera b dell'ordinanza del 27 ottobre 199962 sugli emolumenti in materia di stato civile, al Controllo degli abitanti e agli uffici dello stato civile è stato chiesto un sostegno gratuito (condono di emolumenti o disborsi allorché la prestazione richiesta risponde a un interesse pubblico).

59

60

61 62

Art. 39 cpv. 4 LParl; nel 47° periodo di legislazione (2003-2007) facevano parte della Commissione: Elmar Bigger, Martine Brunschwig-Graf, André Dague, Brigitta Gadient, Valérie Garbano, Vreni Hubmann, Otto Ineichen, Walter Jermann, Josef Lang, Yvan Perrin, Jürg Stahl, Reto Wehrli (Consiglio nazionale):Françoise Saudan (presidente), Madeleine Amgwerd, Jean Studer, sostituito dal 2006 da Cristiane Brunner, Trix Heberlein, Hans Lauri (Consiglio degli Stati).Durante la sessione invernale 2007 sono stati eletti a far parte della Commissione per il 48° periodo di legislazione (2007-2011): André Daguet (presidente), Luc Barthassat, Esther Egger-Wyss, Edi Engelber, Yvonne Gilli, Hansjörg Hassler, Bea Heim, Hugues Hitpold, Felix Müri, André Reymonf, Jean-Charles Rielle, Jürg Stahl (Consiglio nazionale); Verena Diener (vice presidente), Robert Cramer, Konrad Graber, Hans Hess, Werner Luginbühl (Consiglio degli Stati).

Date delle sedute decisionali: 2 marzo 2004, 28 maggio 2004, 21 settembre 2004, 1° giugno 2005, 21 settembre 2005, 30 novembre 2005, 1° febbraio 2006, 7 giugno 2006, 6 dicembre 2006, 5 marzo 2008, 2 marzo 2009 (rapporto, decisioni). Altre sedute: 18 dicembre 2003 (costituzione ), 11 giugno 2006 (discussione di casi dubbi), 11 giugno 2007 (continuazione o interruzione delle ricerche d'ufficio).

In virtù dell' art. 6 della legge sulla riabilitazione, la Commissione disciplina i particolari della procedura. La procedura è gratuita (art. 12 legge sulla riabilitazione).

RS 172.042.110

2822

Le decisioni di accertamento sono redatte in tedesco e francese e anche in italiano nel caso di sentenze pronunciate nel Cantone Ticino o emanate dal tribunale territoriale 4, all'epoca competente per il Cantone Ticino.

5.2

Ricerche nell'Archivio federale

Su iniziativa della Fondazione Paul Grüninger63 e dopo aver preso conoscenza del rapporto dell'Ufficio federale di giustizia del 13 maggio 2004, il 28 maggio 2004 la Commissione ha deciso di ricercare in maniera puntuale nell'Archivio federale le sentenze per aiuto alla fuga pronunciate da tribunali militari, incrementando così la possibilità di riabilitazione di persone che hanno aiutato i profughi e il cui caso non era noto agli storici né ai discendenti o a qualche organizzazione. Al tempo stesso, la Commissione ha rinunciato a incaricare i Cantoni di ricercare altre sentenze nei loro archivi, poiché la cosa non era di sua competenza.

Per incarico della Commissione, nel 2004 e 2005 il segretariato della Commissione, con il sostegno dell'Ufficio federale di giustizia, ha svolto le ricerche nell'Archivio federale: delle circa 32 000 sentenze penali pronunciate tra il 1942 e il 1945 dai tribunali militari ne sono state esaminate attentamente circa 3'500, che lasciavano presumere la fattispecie di aiuto alla fuga.

I criteri di ricerca utilizzati nella verifica delle schede di riferimento sono:

63 64

65 66 67 68

­

rimandi alla legge federale del 26 marzo 193164 concernente la dimora e il domicilio degli stranieri (LDDS);

­

rimandi al decreto del Consiglio federale del 13 dicembre 194065 relativo alla chiusura parziale delle frontiere e/o riferimenti all'articolo 107 del Codice penale militare del 13 giugno 192766 (CPM);

­

rimandi dal DCF del 25 settembre 194267;

­

le seguenti parole chiave: aiuto alla fuga o all'entrata illegale, chiusura delle frontiere, passaggio illegale della frontiera, infrazione del divieto di passaggio della frontiera, disobbedienza a ordini generali ai sensi dell'articolo 107 CPM68, falsificazione di passaporto, cessione di documenti di identità o di lasciapassare, traffico illecito di persone, abuso di documenti di identità, traffico di migranti, traffico di ebrei.

Scritto della Fondazione Paul Grüninger del 9 gennaio 2004.

Abrogata con l'entrata in vigore della legge federale del 16 dicembre 2005 sugli stranieri (LStr; RS 142.20) il 1° gennaio 2008 [CS 1 117; RU 1949 221, 1987 1665, 1988 332, 1990 1587 Art. 3 cpv. 2, 1991 362 n. II 11 1034 n. III, 1995 146, 1999 1111 2262 Allegato n. 1, 2000 1891 n. IV 2, 2002 685 n. I 1 701 n. I 1 3988 Allegato n. 3, 2003 4557 Allegato n. II 2, 2004 1633 n. I 1 4655 n. I 1, 2005 5675 Allegato n. 2, 2006 979 art. 2 n. 1 1931 art. 18 n. 1 2197 Allegato n. 3 3459 allegato n. 1 4745, 2007 359 Allegato n. 1].

RU 56 (1940) 2001.

RU 43 (1927) 369.

RU 58 (1942) 893.

RS 321.0

2823

5.3

Numero di decisioni

Le ricerche nell'Archivio federale sono state fruttuose. Dei 137 casi di riabilitazione accertati complessivamente dalla Commissione, 68 sono il risultato di queste ricerche. Altre 63 riabilitazioni sono intervenute in seguito a quattro domande della Fondazione Paul Grüninger69; altre tre domande sono state presentate dagli allora condannati o dai loro congiunti o rappresentanti legali (nel primo caso dalla stessa persona interessata70, nel secondo dalla vedova e dal figlio della persona interessata,71 nel terzo dalla vedova72). Infine, tre casi sono stati rintracciati nell'archivio di stato di Zurigo, in seguito a richiesta di chiarimenti da parte del segretariato della Commissione. Una quarta domanda della Fondazione Paul Grüninger, inoltrata poche settimane prima della scadenza del termine di legge, porta su 21 nuovi casi, di cui nove emersi grazie a un lavoro di seminario della Facoltà di storia dell'Università di Basilea. 15 di questi casi hanno dato adito a decisioni di accertamento.

5.4

Informazione

5.4.1

Informazione degli interessati e dei congiunti come pure dell'opinione pubblica

Le persone interessate o i loro congiunti sono stati informati delle decisioni di accertamento prima della pubblicazione. Quattro interessati erano ancora in vita al momento della comunicazione: Aimée Stitelmann,73 Pierre Wollmann74 e due altre persone che hanno espresso il desiderio che la decisione non fosse pubblicata.

Quando le domande di accertamento della riabilitazione sono state depositate da organizzazioni legittimate, non è stata effettuata nessuna ricerca per trovare sopravvissuti o loro discendenti75.

Dopo un comunicato stampa del 6 gennaio 2004 nel quale la Commissione annunciava l'entrata in vigore della legge sulla riabilitazione e l'inizio dei propri lavori, il primo caso trattato dalla Commissione è stato presentato il 3 marzo 2004 nell'ambito di una conferenza stampa. Gli altri casi di riabilitazione sono stati resi noti al pubblico mediante comunicato stampa.

69

70 71 72 73 74 75

Prima domanda della Fondazione Paul Grüninger, San Gallo, del 9 gennaio 2004 (26 casi): CRia 04-02, 04-03, 04-04, 04-05, 04-06, 04-07, 04-08, 04-09, 04-10, 04-11, 0412, 04-13, 04-14, 04-15, 04-16, 04-17, 04-18, 04-19, 04-20, 04-21, 04-22, 04-23, 04-24, 04-25, 04-26, 04-27. Seconda domanda della Fondazione Paul Grüninger del 30 giugno 2004 (12 casi): CRia 04-31, 04-34, 04-35, 04-36, 04-37, 04-38, 04-39, 04-40, 04-41, 04-42, 04-43, 04-44. Terza domanda della Fondazione Paul Grüninger del 16 agosto 2005 (12 casi di cui due ritirati): CRia 05-18, 05-20, 05-21, 05-22, 05-23, 05-24, 05-25, 05-26, 05-28, 05-29. Quarta domanda della Fondazione Paul Grüninger del 29 ottobre 2008 (21 casi, di cui uno trattato in precedenza dalla Commissione): 08-01, 08-02, 08-03, 0804, 08-05, 08-06, 08-07, 08-08, 08-09, 08-10, 08-11, 08-12, 08-13, 08-15, 08-16.

CRia 04-01 Aimée Stitelmann; il caso era già stato reso noto da un film: Aimée S., emprisonnée en 1945, Daniel Künzi, 2000, Société Productions Maison, Ginevra.

CRia 04-28 Ernest Wittwer.

CRia 04-30 Siegbert Daniel.

CRia 04-01 CRia 04-52 Cfr. n. 4.6

2824

La questione della pubblicazione delle decisioni è stata oggetto di una decisione di principio della Commissione allorché, nel corso del 2004, è apparso che la ricerca d'ufficio delle sentenze nell'Archivio federale era promettente. Fino ad allora, conformemente all'articolo 11 della legge sulla riabilitazione, le decisioni pronunciate su richiesta erano divulgate mediante comunicato stampa e sulla pagina Internet dell'Assemblea federale con menzione del nome della persona interessata.

Si poteva quindi presumere l'esistenza del consenso alla pubblicazione degli interessati o dei loro congiunti. Tuttavia, nei casi in cui la Commissione ha agito di propria iniziativa, tale consenso non era assicurato. Il 21 settembre 2004, la Commissione ha deciso di continuare ad attenersi alla prassi osservata perché se la pubblicazione delle decisioni non fosse più stata possibile la sua attività sarebbe stata privata di ogni significato. Tuttavia, in ogni singolo caso si doveva ormai appurare che un qualche interesse non si opponesse alla pubblicazione integrale della decisione. A tal fine era necessario rintracciare gli eventuali superstiti o i loro congiunti. Questa ricerca è stata svolta dal segretariato e tramite domande al Controllo degli abitanti e agli uffici di stato civile delle località citate nelle sentenze. Si è così scoperto che nella maggior parte dei casi i registri delle famiglie di cittadini svizzeri emigrati all'estero non erano più tenuti. La Commissione, in particolare anche in ragione dei numerosi casi di aiuto alla fuga fornito da cittadini stranieri pendenti, ha ritenuto eccessivamente onerosa una ricerca all'estero che si sarebbe potuta effettuare soltanto per il tramite delle ambasciate o delle legazioni svizzere. Per queste considerazioni, il 1° giugno 2005 la Commissione ha quindi deciso di limitare alla sola Svizzera la ricerca degli interessati superstiti o dei loro congiunti ai fini di ottenere il consenso alla pubblicazione.

5.4.2

Informazione delle autorità

In concomitanza con la diffusione del comunicato stampa, anche i governi dei Cantoni di origine e di residenza delle persone di cui è stata accertata la riabilitazione sono stati informati. Alla Commissione non sono pervenute reazioni dirette da parte dei Cantoni con una eccezione: nel caso di Aimée Stitelmann76 pochi mesi dopo la pubblicazione dell'accertamento della riabilitazione si è appreso che alla donna era stata conferita la Médaille de Genève e che dal 2005, un anno dopo il suo decesso, una scuola di Plan-les-Ouates porta il suo nome (Ecole de commerce AiméeStitelmann).

76

CRia 04-01

2825

5.5

Ulteriore procedimento

In occasione della seduta del 1° giugno 2005, la Commissione aveva già stabilito che una rielaborazione storica su basi scientifiche non rientra nei suoi compiti.

Tuttavia, dopo la conclusione dei lavori, gli atti della Commissione saranno depositati nell'Archivio federale e quindi resi accessibili alla ricerca storica.

L'11 giugno 2007 la Commissione ha preso atto della fine delle ricerche sul piano federale. Al tempo stesso ha dovuto determinare se proseguire le ricerche negli archivi cantonali. Agli inizi del 2007 la Commissione ha chiesto per scritto agli archivi di stato dei Cantoni di frontiera77 se potevano fornire un riepilogo circa lo stato delle fonti e la possibile elaborazione delle sentenze penali delle rispettive preture cantonali e distrettuali in relazione con l'aiuto alla fuga nel periodo 19381941. Il periodo è stato così fissato perché nel 1938 sono state introdotte le prime limitazioni di entrata in Svizzera e la competenza delle condanne ai sensi della LDDS era dei tribunali cantonali78.

In alcuni Cantoni lo stato dei documenti è apparso chiaro perché le sentenze sono registrate in volumi annui. Tuttavia, nella maggior parte dei casi, gli atti d'inchiesta corrispondenti non sono più disponibili. In altri archivi di Stato, invece, i documenti non ci sono o sono molto pochi perché sono tuttora conservati presso i tribunali distrettuali o le preture. Per stimare l'onere di lavoro il segretariato ha eseguito prove a caso nei Cantoni di Ginevra e Zurigo e ne ha concluso che occorreva contare con in impiego di tempo lavorativo di almeno quattro giorni per archivio, a condizione che lo stato della documentazione fosse buono.

In base alle risposte dei Cantoni e al rapporto del segretariato, la Commissione ha deciso che il trattamento della documentazione negli archivi di stato cantonali non può rientrare nei suoi compiti. Ha rinunciato quindi a ulteriori ricerche a livello cantonale pur raccomandando ai Cantoni di ricercare nei propri archivi le sentenze relative all'aiuto alla fuga all'epoca del nazionalsocialismo di modo che possano essere esaminate entro il termine straordinario impartito dalla legge sulla riabilitazione79 (31 dicembre 2011).

Nell'ambito di un lavoro di seminario sul tema «Flucht, Fluchthilfe, Wiedergutmachung: Jüdische und schweizerische Fallgeschichten aus
der Zeit vor und nach dem Nationalsozialismus» della facoltà storia dell'Università di Basilea nel semestre d'autunno 2007, nell'archivio di stato del Cantone di Basilea Città si sono intraprese ricerche che hanno permesso di rintracciare nove nuovi casi, presentati nella quarta domanda della Fondazione Paul Grüninger80. La Commissione mantiene la sua raccomandazione ai Cantoni di procedere allo spoglio di atti giudiziari relativi all'aiuto alle vittime di persecuzioni all'epoca del nazismo.

77

78 79 80

Argovia, Basilea-Città, Basilea-Campagna, Berna, Ginevra, Grigioni, Giura, Neuchâtel, Sciaffusa, Ticino, Turgovia, Vaud, Vallese e Zurigo; al Cantone di San Gallo non è stato scritto.

Cfr. n. 4.1 Aiuto alla fuga.

Scritto del 28 giugno 2007 ai governi cantonali; comunicato stampa del 12 giugno 2007.

«Durch derartige Delikte wird der von der Schweiz unter grossen Kosten organisierte verstärkte Grenzschutz illusorisch gemacht...» ­ Fälle von Flucht und Fluchhilfe vor dem Strafgericht Basel in den Jahren 1938/39, Rafael Scherrer et Mario Seger, 20 febbraio 2008.

2826

6

Applicazione della legge sulla riabilitazione

La legge sulla riabilitazione ha introdotto la riabilitazione come processo in due fasi: la prima è di natura generica e astratta (annullamento per legge di tutte le sentenze penali), mentre la seconda consiste nell'accertamento individuale e concreto della riabilitazione. È una maniera relativamente onerosa di eseguire la volontà del legislatore: la via delle decisioni richiede un grande dispendio di lavoro e induce costi elevati. Per la metà delle decisioni pronunciate sono occorse 600 ore di ricerca negli archivi. A ciò vanno aggiunti, per tutti i casi sottoposti alla Commissione, la raccolta della documentazione di lavoro, la preparazione delle decisioni e le traduzioni da parte dell'Ufficio federale di giustizia nonché il lavoro del segretariato della Commissione come pure le sedute della Commissione stessa.

Questa complessa procedura è tuttavia giustificata dallo scopo della legge: rimediare, mediante la riabilitazione, a un'ingiustizia patita. In base alla sola ricerca storica non si è potuto stabilire il numero delle persone condannate. Grazie all'accertamento della riabilitazione caso per caso e alla pubblicazione, si è ravvivata la memoria della problematica dell'aiuto alla fuga ai tempi del nazionalsocialismo e in particolare delle persone che, nell'ombra, hanno agito onorabilmente ai sensi della legge.

7

Conclusioni

Nelle 11 sedute riservate alle decisioni, la Commissione ha complessivamente accertato la riabilitazione di 137 persone che tra il 1938 e il 1945 hanno aiutato i profughi a entrare in Svizzera. I casi le sono stati sottoposti mediante domande individuali o di istituzioni, come pure mediante ricerche d'ufficio negli archivi.

A livello federale, la ricerca ha portato alla luce sentenze emesse da tribunali militari (territoriali e divisionali) principalmente nel periodo che va dalla chiusura delle frontiere nel dicembre 1940 alla fine della Seconda guerra mondiale. La decisione della Commissione di procedere alla ricerca d'ufficio di casi di aiuto alla fuga ha potuto essere realizzata entro il termine utile grazie alla buona condizione degli atti nell'Archivio federale. Qui sono state rinvenute sentenze che sono state materia della metà delle decisioni.

Nella valutazione dei casi sottopostile, la Commissione si è basata su una vasta interpretazione della legge sulla riabilitazione, riuscendo così ad accertare la riabilitazione del più gran numero possibile di persone. Nella maggioranza dei casi, gli interessati ­ i superstiti o i loro congiunti ­ sono stati soddisfatti della rivisitazione del loro passato o del passato dei loro antenati operata dalla Commissione e hanno acconsentito alla pubblicazione. Soltanto tre persone hanno chiesto che la decisione non fosse pubblicata.

I numerosi articoli apparsi nella stampa in seguito ai comunicati della Commissione sono la prova dell'interesse dell'opinione pubblica nei confronti di questa riparazione nonché del riconoscimento tributato all'umanità e al coraggio delle persone che hanno aiutato i profughi, finora rimaste anonime.

La Commissione si compiace nel constatare che il suo lavoro è stato utile. La legge le ha conferito il mandato di accertare e pubblicare i casi delle persone che hanno agito onorevolmente e sono quindi state riabilitate. L'accertamento non è avvenuto 2827

semplicemente in base all'esame dei processi verbali e delle sentenze del periodo della Seconda guerra mondiale, bensì anche in funzione dell'attenta analisi dai valori dell'epoca dalla prospettiva odierna. Il fatto che dopo alcuni decenni di ricerca storica 137 persone che hanno aiutato i profughi siano state riabilitate e che i loro nomi siano stati, per la maggior parte, pubblicati, è di grande importanza per gli interessati e i loro congiunti. Molti dei casi presi in esame negli scorsi cinque anni non erano noti o erano caduti nel dimenticatoio. Grazie all'attività della Commissione si è potuta quindi rivisitare una pagina importante della nostra storia, che non era stata scritta da personalità conosciute.

2 marzo 2009

In nome della Commissione: Il presidente, André Daguet

2828

Allegato Nomi dei condannati e provenienza degli incarti: G = Fondazione Grüninger A = archivi E = domanda propria F = domanda della famiglia

Althaus Hans (A), svizzero Amiel Pierre (G), francese Antonioli Giovanni Antonio (A), italiano Baumgartner Rose (A), svizzera Bell Josef (G, F), svizzero Berzi Tullio (A), italiano Besomi Pierre (A), svizzero Bloch Martha (G), svizzera Bolliger Ernst (G), svizzero Bottinelli Angelo (A), italiano Broger Emil (G), svizzero Cachat Lucien (A), francese Charlet Joseph (G), francese Choirat Roger (G), francese Chrzanowski Edmond (A), polacco Cilveti-Iraizoz Joaquin (A), spagnolo Cini Gioachino (A), italiano Comina Emilio (A), italiano Cretton Bernard (G), francese Crivelli Carlo (G), francese Danda Leonardo (A), italiano Dellasanta Robert-Louis (A), svizzero Delorenzi Innocente (A), italiano

Data della decisione di accertamento

N.

Condanna in base a:

Casi connessi

07.06.2006 05-31 DCF 13.12.40, 05-32 25.09.42 02.03.2009 08-12 Nessuna condanna 08-13 conosciuta 07.06.2006 05-37 DCF 13.12.40, 25.09.42 07.06.2006 05-46 DCF 13.12.40, 05-44 25.09.42, CPM 107 21.09.2004 04-31 LDDS 04-20 07.06.2006 05-47 DCF 13.12.40, 25.09.42, CPM 107 01.06.2005 05-01 DCF 13.12.40, 25.09.42 02.03.2009 08-01 LDDS 08-02 30.11.2005 05-23 LDDS

05-24, 05-25

21.09.2005 05-06 DCF 13.12.40, 25.09.42, CPM 107 30.11.2005 05-20 LDDS 05-21, 05-22 21.09.2005 04-49 DCF 25.09.42, CPM 107 28.05.2004 04-02 DCF 13.12.40, CPM 107 02.03.2009 08-10 DCF 13.12.40

04-03

06.12.2006 06-37 DCF 13.12.40, 06-08 25.09.42, CPM 107 07.06.2006 05-44 DCF 13.12.40, 05-46 25.09.42, CPM 107 21.09.2005 05-14 DCF 13.12.40, 05-09, 05-10, 25.09.42, CPM 107 05-11, 05-12 21.09.2005 05-07 DCF 13.12.40, 05-08 25.09.42, CPM 107 28.05.2004 04-03 DCF 13.12.40, 04-02 CPM 107 28.05.2004 04-04 DCF 25.09.1942 04-16, 04-17, 04-18 21.09.2005 05-08 DCF 13.12.40, 05-07 25.09.42, CPM 107 07.06.2006 05-36 DCF 13.12.40, 25.09.42, CPM 107 07.06.2006 05-48 DCF 13.12.40, 25.09.42, CPM 107

2829

Nomi dei condannati e provenienza degli incarti: G = Fondazione Grüninger A = archivi E = domanda propria F = domanda della famiglia

Data della decisione di accertamento

DeMonti Faustino (A), 21.09.2005 italiano Desroches Robert (A), 06.12.2006 francese Dionisi Lauretta (A), 07.06.2006 italiano Dratwa Herz-Henri (G), 02.03.2009 polacco Dreher Eugen (A), 06.12.2006 francese Dreher Pierre (A), 06.12.2006 francese Dubail Michel (A), 21.09.2005 francese Ducret Léon (G), 21.09.2004 francese Dürrenmatt Samuel Louis 01.06.2005 (A), svizzero 07.06.2006 Ehrenkranz Ernst (A), apolide Emil Graf (G), svizzero 02.03.2009 Etienne Numa (G), 21.09.2004 svizzero Favre Charles (G), 21.09.2004 francese Fert Marcel (G), 28.05.2004 francese Fröhlich Karl (A), 21.09.2004 tedesco Gablinger Oskar (G), 28.05.2004 svizzero Gelpi Domenico (A), 21.09.2005 italiano Gelpi Francesco (A), 21.09.2005 italiano Gelpi Gerolamo (A), 21.09.2005 italiano Gelpi Leopoldo (A), 21.09.2005 italiano Genet Robert-Henri (A), 21.09.2005 francese Ghibellini Luigi (A), 21.09.2005 italiano Girard Blanche (G), 21.09.2004 svizzera Girard Marius (G), 21.09.2004 svizzero

2830

N.

Condanna in base a:

Casi connessi

05-03 DCF 13.12.40, 25.09.42 06-06 DCF 13.12.40, 06-07 25.09.42, CPM 107 05-35 DCF 13.12.40, 25.09.42 08-15 DCF 13.12.40, 08-16 25.09.42, CPM 107 06-15 DCF 13.12.40, 06-16, 06-17 25.09.42 06-16 DCF 13.12.40, 06-15, 06-17 25.09.42 04-60 DCF 13.12.40, 25.09.42 04-34 DCF 13.12.40, 04-36 CPM 107 04-47 DCF 13.12.40, 25.09.42 05-43 DCF 13.12.40, 25.09.42 08-03 LDDS 08-04 04-35 DCF 13.12.40, 04-37, 04-38 CPM 107 04-36 DCF 13.12.40, 04-34 CPM 107 04-05 DCF 13.12.40, CPM 107 04-32 LDDS 04-33 04-06 LDDS 05-09 DCF 13.12.40, 05-10, 05-11, 25.09.42, CPM 107 05-12, 05-14 05-10 DCF 13.12.40, 05-09, 05-11, 25.09.42, CPM 107 05-12, 05-14 05-11 DCF 13.12.40, 05-09, 05-10, 25.09.42, CPM 107 05-12, 05-14 05-12 DCF 13.12.40, 05-09, 05-10, 25.09.42, CPM 107 05-11, 05-14 04-50 DCF 13.12.40, 25.09.42, CPM 107 05-13 DCF 13.12.40, 25.09.42, CPM 107 04-37 DCF 13.12.40, 04-35, 04-38 CPM 107 04-38 DCF 13.12.40, 04-35, 04-37 CPM 107

Nomi dei condannati e provenienza degli incarti: G = Fondazione Grüninger A = archivi E = domanda propria F = domanda della famiglia

Data della decisione di accertamento

N.

Condanna in base a:

Casi connessi

Grand-Jux François (G), 28.05.2004 francese Gustave Michon (G), 02.03.2009 svizzero Haeberli Gaston (A), 01.06.2005 svizzero Hammerschlag Heinz (G), 28.05.2004 apolide Held Max (A), svizzero Helg Alexander (G), svizzero Houdecek Marie (A), probabilmente svizzera Hugel Gilbert (A), francese Hutmacher Hermann (G), svizzero Hutter Eduard (G), svizzero Hutter Jakob (G), svizzero Hutter Wilhelm (Willy) 1 (G), svizzero Hutter Wilhelm (Willy)/ 2 (G), svizzero Jeanneret Fritz-Robert (A), svizzero Krebs Adolphe (A), svizzero Kühnis Hermann (G), svizzero

04-07 DCF 13.12.40, 04-14 CPM 107 08-16 DCF 13.12.40, 08-15 25.09.42, CPM 107 04-45 DCF 13.12.40, 25.09.42, CPM 107 04-08 DCF 13.12.40, 04-10, 04-11, CPM 107 04-21, 04-22, 04-23, 04-26 07.06.2006 05-32 DCF 13.12.40, 05-31 25.09.42 30.11.2005 05-26 LDDS 05-28, 05-29 05.03.2008 07-04 LDDS

07-02, 07-03

06.12.2006 06-04 DCF 13.12.40, 25.09.42 28.05.2004 04-09 LDDS 30.11.2005 05-21 LDDS

05-20, 05-22

30.11.2005 05-18 LDDS 28.05.2004 04-10 DCF 13.12.40, CPM 107 30.11.2005 05-24 LDDS

04-08, 04-11, 04-21, 04-22, 04-23, 04-26 05-23, 05-25

01.06.2005 04-54 DCF 13.12.40, 25.09.42, CPM 107 06.12.2006 06-25 DCF 13.12.40, 25.09.42, CPM 107 28.05.2004 04-11 DCF 13.12.40, 04-08, 04-10, CPM 107 04-21, 04-22, 04-23, 04-26 Küng Paul (A), 01.06.2005 04-48 DCF 13.12.40, svizzero/francese CPM 107 Kuttler Amalie (G), 02.03.2009 08-05 LDDS 08-06, 08-07, tedesca 08-08, 08-09 Lienhard Maurice-Marcel 07.06.2006 05-38 DCF 13.12.40, (A), svizzero 25.09.42, CPM 107 30.11.2005 05-28 LDDS 05-26, 05-29 Markowitz Rubin (G), apolide Marthaler Hans (A), 06.12.2006 06-03 DCF 13.12.40, svizzero 25.09.42, CPM 107 Matthey Robert (A), 07.06.2006 05-45 CPM 72 svizzero

2831

Nomi dei condannati e provenienza degli incarti: G = Fondazione Grüninger A = archivi E = domanda propria F = domanda della famiglia

Meier Oskar (G), svizzero Ménétré Fernand (A), alsaziano Mercier Albert (G), francese Merguin Lucien-Jules (G), svizzero/francese Mermet René (G), francese Meury Hanny (G), svizzera Moille Noël (G), francese Mollenkopf Walter (G), svizzero Morandi Giovanni (A), italiano Morandi Luigi (A), italiano Moret André (G), francese Moritz René (A), francese Müller Ernst (A), svizzero Opiela Stanislaw (A), polacco Parnisari Giovanni (A), italiano Pasteur Roger (G), francese Perroton René (A), francese Pillet Albert (G), francese Pillet André (G), francese Piroia Mario (A), italiano Rebholz Victor (G), tedesco Rohrer Maria (G), svizzera Roseren François-Abel (A), svizzero

2832

Data della decisione di accertamento

N.

Condanna in base a:

30.11.2005 05-29 LDDS

Casi connessi

05-26, 05-28

07.06.2006 04-59 DCF 13.12.40, 25.09.42 28.05.2004 04-12 DCF 13.12.40, 25.09.42 28.05.2004 04-13 DCF 13.12.40, 25.09.42, CPM 107 28.05.2004 04-14 DCF 13.12.40, 04-07 CPM 107 02.03.2009 08-06 LDDS 08-05, 08-07, 08-08, 08-09 21.09.2004 04-39 DCF 13.12.40, CPM 107 02.03.2009 08-04 LDDS 08-03 21.09.2005 05-15 DCF 13.12.40, 05-16, 05-17 25.09.42, CPM 107 07.06.2006 05-49 DCF 13.12.40, 05-50 25.09.42, CPM 107 28.05.2004 04-15 DCF 13.12.40, 04-19, 04-25 25.09.42 21.09.2005 05-04 DCF 13.12.40, 25.09.42, CPM 107 21.09.2004 04-33 LDDS 04-32 06.12.2006 06-08 DCF 13.12.40, 06-37 25.09.42, CPM 107 07.06.2006 05-50 DCF 13.12.40, 05-49 25.09.42, CPM 107 28.05.2004 04-16 DCF 25.09.1942 04-04, 04-17, 04-18 06.12.2006 06-07 DCF 13.12.40, 06-06 25.09.42, CPM 107 28.05.2004 04-17 DCF 25.09.1942 04-04, 04-16, 04-18 28.05.2004 04-18 DCF 25.09.1942 04-04, 04-17, 04-18 07.06.2006 04-56 DCF 13.12.40, 25.09.42, CPM 107 02.03.2009 08-11 ­ 02.03.2009 08-07 LDDS 07.06.2006 05-52 CPM 72

08-05, 08-06, 08-08, 08-09 05-51, 05-54

Nomi dei condannati e provenienza degli incarti: G = Fondazione Grüninger A = archivi E = domanda propria F = domanda della famiglia

Data della decisione di accertamento

Roth Friedrich Albert (A), 01.06.2005 svizzero 21.09.2005 Rouge Charles-Ernest (A), francese Ruffin Urbain (G), 28.05.2004 francese Savoy Henri (G), 21.09.2004 svizzero Schmit Massimo (A), 07.06.2006 italiano Schropff Claude (G), 02.03.2009 francese Schupp Josef Hermann 07.06.2006 Karl (A), svizzero 21.09.2004 Seemann Johann (G), tedesco Servoz Jean-Louis (G), 21.09.2004 francese Servoz Paul (G), 21.09.2004 francese Siegbert Daniel (F), 21.09.2004 apolide, ex tedesco Sigismondi Felix (G), 28.05.2004 italiano Simon Marc (A), 01.06.2005 svizzero Spirig Jakob/1 (G), 28.05.2004 svizzero Spirig Jakob/2 (G), svizzero Spirig Johann (G), svizzero

N.

Condanna in base a:

Casi connessi

05-02 DCF 25.09.42, CPM 107 04-46 DCF 13.12.40, 25.09.42, CPM 107 04-19 DCF 13.12.40, 04-15, 04-25 25.09.42 04-40 DCF 13.12.40, 04-42, 04-43 CPM 107 05-40 DCF 13.12.40, 25.09.42 08-13 Nessuna condanna 08-12 conosciuta 05-53 DCF 25.09.42 04-41 DCF 13.12.40, 04-44 25.09.42, CPM 107 04-42 DCF 13.12.40, 04-40, 04-43 CPM 107 04-43 DCF 13.12.40, 04-40, 04-42 CPM 107 04-30 DCF 13.12.40, 04-52 , 05-05 25.09.42 04-20 LDDS 04-31

04-53 DCF 13.12.40, 25.09.42, CPM 107 04-21 DCF 13.12.40, 04-08, 04-10, CPM 107 04-11, 04-22, 04-23, 04-26 30.11.2005 05-22 LDDS 05-20, 05-21 28.05.2004 04-22 DCF 13.12.40, CPM 107

Spirig Philipp (G), svizzero

28.05.2004 04-23 DCF 13.12.40, CPM 107

Stalder Hermann (G), svizzero Stefanetti Andrea (A), italiano Stefanetti Ercole (A), italiano Stern Hermann (A), svizzero Stitelmann Aimée (E), svizzera/francese

30.11.2005 05-25 LDDS 07.06.2006 05-34 DCF 13.12.40, 25.09.42 07.06.2006 05-33 DCF 13.12.40, 25.09.42 05.03.2008 07-03 LDDS

04-08, 04-10, 04-11, 04-21, 04-23, 04-26 04-08, 04-10, 04-11, 04-21, 04-22, 04-26 05-23, 05-24 05-33 05-34 07-02, 07-04

02.03.2004 04-01 13.12.40, 25.09.42, CPM 107

2833

Nomi dei condannati e provenienza degli incarti: G = Fondazione Grüninger A = archivi E = domanda propria F = domanda della famiglia

Studer Adolf (G), svizzero Sutter Johann (A), alsaziano Tatu Antoine (A), francese Uehlinger Martha (G), svizzera Uehlinger Paul (G), svizzero Vaucher Pierre (G), francese Vincent Robert (A), francese Weder Hans (G), svizzero

Data della decisione di accertamento

N.

Condanna in base a:

Casi connessi

28.05.2004 04-24 LDDS

06.12.2006 05-42 DCF 13.12.40, 25.09.42 21.09.2005 04-51 DCF 13.12.40, 25.09.42, CPM 107 02.03.2009 08-08 LDDS 08-05, 08-06, 08-07, 08-09 02.03.2009 08-09 LDDS 08-05, 08-06, 08-07, 08-08 28.05.2004 04-25 DCF 13.12.40, 04-15, 04-19 25.09.42 07.06.2006 05-39 DCF 13.12.40, 25.09.42, CPM 107 28.05.2004 04-26 DCF 13.12.40, 04-08, 04-10, CPM 107 04-11, 04-21, 04-22, 04-23 Weinberger Edmond (G), 28.05.2004 04-27 DCF 13.12.40, ceco 25.09.42 Wermuth Victor (A), 06.12.2006 06-17 DCF 13.12.40, 06-15, 06-16 francese 25.09.42 Wessely Rosa (A), 05.03.2008 07-02 LDDS 07-03, 07-04 ungherese Wittwer Ernest (F), 28.05.2004 04-28 DCF 13.12.40, svizzero 25.09.42 Wolf Nathan (G), 21.09.2004 04-44 DCF 13.12.40, 04-41 apolide, ex tedesco 25.09.42, CPM 107 Wollmann Pierre (A), 01.06.2005 04-52 DCF 13.12.40, 04-30, 05-05 svizzero 25.09.42, CPM 107 Wüst Rosa (G), 02.03.2009 08-02 LDDS 08-01 svizzera Zanotta Battista (A), 21.09.2005 05-16 DCF 13.12.40, 05-15, 05-17 italiano 25.09.42, CPM 107 Zanotta Francesco (A), 21.09.2005 05-17 DCF 13.12.40, 05-15, 05-16 italiano 25.09.42, CPM 107 Zen-Ruffinen Jean (A), 07.06.2006 05-54 CPM 72 05-51, 05-52 svizzero ZZ.A. (A), svizzero 01.06.2005 05-05 DCF 13.12.40, 04-30, 04-52 25.09.42, CPM 107 ZZ.B. (A), svizzero 07.06.2006 04-57 DCF 13.12.40 04-58 ZZ.C. (A), apolide, 07.06.2006 04-58 DCF 13.12.40 04-57 ex tedesco ZZ.D. (A), svizzero 07.06.2006 05-30 DCF 13.12.40, 25.09.42 07.06.2006 05-51 CPM 72 05-52, 05-54 ZZ.E. (A), svizzero

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