20.080 Rapporto sullo stralcio dal ruolo della mozione 17.3571 Müri «Acquisto dei prodotti di stampa solo in Svizzera» del 28 ottobre 2020

Onorevoli presidenti e consiglieri, con il presente rapporto vi proponiamo di togliere dal ruolo il seguente intervento parlamentare: 2018

M

17.3571

Acquisto dei prodotti di stampa solo in Svizzera (N 6.3.2018, Müri; S 10.12.2018)

Gradite, onorevoli presidenti e consiglieri, l'espressione della nostra alta considerazione.

28 ottobre 2020

In nome del Consiglio federale svizzero: La presidente dalla Confederazione, Simonetta Sommaruga Il Cancelliere della Confederazione, Walter Thurnherr

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Rapporto 1

Situazione iniziale

La mozione 17.3571 Müri «Acquisto dei prodotti di stampa solo in Svizzera», depositata il 16 giugno 2017, incarica il Consiglio federale di «provvedere affinché nell'ambito delle commesse pubbliche aventi per oggetto ordini di stampa aggiudicate dall'Ufficio federale delle costruzioni e della logistica e dalle aziende della Confederazione siano tenute in considerazione solamente le imprese svizzere (creazione di valore aggiunto in Svizzera)».

Il 23 agosto 2017 il Consiglio federale aveva proposto di respingere la mozione argomentando, tra l'altro, che occorre rispettare il principio della parità di trattamento tra gli offerenti svizzeri ed esteri, ancorato negli accordi internazionali in materia di acquisti pubblici e recepito nel diritto svizzero.

Il 6 marzo 2018 il Consiglio nazionale ha accolto la mozione con 96 voti contro 85 e 10 astensioni. La Commissione dell'economia e dei tributi del Consiglio degli Stati (CET-S) ha invece aderito alla posizione del Consiglio federale e il 1° novembre 2018 ha respinto la mozione con 9 voti contro 0 e 4 astensioni, adducendo la seguente motivazione: «Conformemente ai trattati internazionali, agli offerenti nazionali ed esteri dev'essere applicato il principio della parità di trattamento. Poiché, inoltre, l'entità delle aggiudicazioni agli offerenti esteri si mantiene entro certi limiti, la Commissione ritiene che non ci sia alcuna necessità di intervenire». Contrariamente alla proposta della CET-S, incaricata dell'esame preliminare, il 10 dicembre 2018 il Consiglio degli Stati ha accolto la mozione con 23 voti contro 8 e 3 astensioni.

Contestualmente alla trattazione della mozione 17.3571, le due Camere hanno deliberato sulla revisione totale della legge sugli acquisti pubblici (LAPub) e sull'Accordo riveduto dell'OMC sugli appalti pubblici (GPA 2012), su cui si basa la revisione totale della legge. Il 21 giugno 2019 il Consiglio nazionale e il Consiglio degli Stati hanno adottato all'unanimità (con 2 astensioni nel Consiglio nazionale) la LAPub completamente riveduta1. Lo stesso giorno le due Camere hanno approvato all'unanimità (con 1 astensione nel Consiglio nazionale) anche il decreto federale che approva il Protocollo che modifica il GPA 20122.

Successivamente, nella sua seduta del 12 febbraio 2020, il Consiglio federale ha adottato l'ordinanza
dell'11 dicembre 1995 sugli acquisti pubblici (OAPub), adeguata alla legge riveduta e sottoposta anch'essa a una revisione totale. I due atti normativi completamente riveduti (LAPub e OAPub) entreranno in vigore il 1° gennaio 20213.

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Motivazione della proposta di togliere dal ruolo la mozione

Il Consiglio federale propone di togliere dal ruolo la mozione 17.3571 sulla base delle seguenti considerazioni:

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con l'adozione della mozione 17.3571 da parte del Consiglio nazionale e del Consiglio degli Stati, rispettivamente il 6 marzo e il 10 dicembre 2018, e la successiva approvazione della revisione totale della LAPub da parte delle Camere federali il 21 giugno 2019 siamo in presenza di decisioni parlamentari incompatibili. La mozione 17.3571 trasmessa nel 2018 chiede che ­ contrariamente agli impegni internazionali della Svizzera ­ gli ordini di stampa vengano aggiudicati solamente a imprese svizzere. Per contro nel 2019, nel quadro della procedura di appianamento delle divergenze concernente la revisione totale della LAPub, si è espressamente tenuto conto della volontà del Parlamento di rispettare gli impegni internazionali della Svizzera (cfr. art. 29 cpv. 1 LAPub). Contestualmente alla LAPub completamente riveduta, il Parlamento ha inoltre approvato all'unanimità il decreto federale che approva il Protocollo che modifica il GPA 2012. Il GPA 2012 costituisce la base internazionale su cui si fonda il diritto svizzero in materia di acquisti pubblici e mira a garantire un accesso non discriminatorio ai mercati degli Stati membri del GPA. La richiesta della mozione è quindi in contrasto con gli obiettivi della riveduta legge sugli appalti pubblici e del GPA 2012, approvati poco dopo. Il Consiglio federale ritiene che le decisioni più recenti delle Camere federali siano determinanti e parte quindi dal presupposto che con l'adozione degli atti normativi federali riveduti in materia di appalti pubblici la mozione 17.3571 sia diventata priva di oggetto;

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la mozione Müri potrebbe essere attuata sul piano internazionale soltanto se alle altre Parti venisse notificato lo stralcio dei servizi di pubblicazione e di stampa dall'elenco dei servizi applicabile alla Confederazione in virtù del GPA 2012, dell'Accordo tra la Confederazione Svizzera e la Comunità europea su alcuni aspetti relativi agli appalti pubblici4 e degli accordi di libero scambio in vigore. Un simile stralcio limiterebbe il campo d'applicazione degli impegni internazionali della Svizzera. È probabile che i partner interessati contesterebbero tale stralcio, esigendo dalla Svizzera adeguamenti compensativi oppure prendendo in considerazione misure equivalenti nei confronti della Svizzera, in conformità al GPA. Gli impegni internazionali che includono i servizi di stampa si applicano inoltre anche ai Cantoni e ai Comuni. Se la Confederazione procedesse a un simile stralcio, i Cantoni e i Comuni potrebbero avanzare richieste analoghe, il che pregiudicherebbe ulteriormente le relazioni internazionali;

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infine, il Consiglio federale sottolinea che l'influenza esercitata dall'Amministrazione federale sull'industria grafica è minima. In relazione alla cifra d'affari annua di questo settore, gli acquisti della Confederazione rappresentano soltanto poco più dell'1 per cento, e di questo solo una parte relativaRS 0.172.052.68

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mente esigua degli ordini di stampa è aggiudicata a offerenti esteri. Nel 2019, ad esempio, solo il 3 per cento circa del volume totale degli ordini di stampa della Confederazione è stato assegnato a imprese estere.

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Conclusione

Per i motivi menzionati il Consiglio federale propone di togliere dal ruolo la mozione 17.3571 perché il suo scopo non è stato conseguito.

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