03.041 Messaggio sul finanziamento delle attività della Fondazione Pro Helvetia negli anni 2004­2007 del 28 maggio 2003

Onorevoli presidenti e consiglieri, Con il presente messaggio vi sottoponiamo, per approvazione, un disegno di decreto federale sul finanziamento delle attività della Fondazione Pro Helvetia negli anni 2004­2007.

Gradite, onorevoli presidenti e consiglieri, l'espressione della nostra alta considerazione.

28 maggio 2003

In nome del Consiglio federale svizzero: Il presidente della Confederazione, Pascal Couchepin La cancelliera della Confederazione, Annemarie Huber-Hotz

2002-2565

4223

Compendio Ai sensi dell'articolo 3 capoverso 1 della legge federale del 17 dicembre 1965 concernente la Fondazione Pro Helvetia1, la Confederazione stabilisce generalmente ogni quadriennio, mediante decreto federale semplice, i mezzi finanziari che permettono alla Fondazione di adempiere le sue attività in base al mandato legale.

L'attuale periodo di finanziamento scade il 31 dicembre 2003. Il Consiglio federale vi sottopone pertanto con questo messaggio il disegno di decreto federale sul finanziamento della Fondazione per gli anni 2004­2007.

Le osservazioni e proposte si fondano sulle richieste della Fondazione, che indicano e illustrano il fabbisogno finanziario di Pro Helvetia per il prossimo quadriennio e sono parte integrante del presente messaggio. Considerato che gli adeguamenti del mansionario, delle risorse e delle prestazioni della Fondazione negli ultimi 30 anni sono già stati descritti esaurientemente nei messaggi sul finanziamento del 1980 e 19992, in questa sede sono riportate solo alcune osservazioni sulla situazione sociale e politico-culturale odierna, sulla valutazione di Pro Helvetia in merito e sulle conclusioni che ne trae per i suoi programmi e il suo fabbisogno finanziario.

Inoltre sono riprese le richieste e aspettative tematizzate nei confronti della Fondazione nel messaggio del 1999, nei dibattiti parlamentari e attraverso interventi parlamentari. Esse riguardano essenzialmente la riorganizzazione della Fondazione, la ripartizione dei compiti tra le istituzioni che operano nell'ambito della promozione culturale a livello nazionale nonché la questione delle sedi esterne («antenne» culturali negli Stati di Visegrad (Repubblica Ceca, Slovacchia, Polonia, Ungheria) e la loro ulteriore gestione da parte di Pro Helvetia negli anni 2004­ 2007. A tale proposito si può constatare che la Fondazione ha compiuto con successo la riorganizzazione interna e che per la gestione delle sedi esterne negli Stati di Visegrad ha trovato delle soluzioni soddisfacenti grazie all'importo di 2 milioni di franchi espressamente stanziati allo scopo. Nel periodo di finanziamento 2004­2007 dovranno essere ulteriormente verificati i criteri e i meccanismi di promozione. Il compito di scorporare per quanto possibile i compiti, verrà adempiuto nel quadro dei lavori legislativi scaturiti dall'articolo
costituzionale 69 capoverso 2 e della revisione della legge federale concernente la Fondazione Pro Helvetia, che verrà attuata parallelamente.

Il messaggio tiene conto infine del bilancio dettagliato della Fondazione nel suo rapporto di attività degli anni 2000 e 2001 e, visto che riguardano la stessa materia, considera poi anche i lavori preliminari in vista della legge sulla promozione culturale, che concretizza l'articolo 69 capoverso 2 della Costituzione federale3.

Il Consiglio federale appoggia la richiesta di Pro Helvetia documentata da riflessioni avvedute, precisazioni e conclusioni plausibili e si dichiara d'accordo con i suoi contenuti fondamentali. Tuttavia ritiene necessario un adeguamento alle 1 2 3

RS 447.1 FF 1980 II 109, 1999 VII 6709 RS 101

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attuali condizioni quadro politico-finanziarie e vi chiede pertanto di concedere a Pro Helvetia l'importo complessivo di 137 milioni di franchi per il prossimo quadriennio. Si tratta di un aumento di 7 milioni di franchi o di circa il 5,5 per cento in più rispetto agli 2000­2003, ma di 42,5 milioni di franchi o del 23,5 per cento in meno rispetto a quanto richiesto da Pro Helvetia. La dotazione finanziaria richiesta è concertata con le misure del programma di alleggerimento 2003.

Per adempiere il mandato legale minimo nel periodo di finanziamento che sta per concludersi Pro Helvetia ha ottenuto 120 milioni di franchi. Negli anni 2004­2007 dovrebbe esserle concesso allo scopo un importo di pari entità (121 milioni di franchi), tuttavia senza la compensazione completa del rincaro maturato negli anni 2000­2003. Nel farlo il Consiglio federale parte dal presupposto che la Fondazione riuscirà a compensare questo taglio nominale grazie alla riorganizzazione e alla riduzione delle spese amministrative risultanti dallo snellimento delle procedure.

Non è da escludere tuttavia che Pro Helvetia debba prendere anche misure radicali, tra cui la riduzione dell'organico o la chiusura di singole sedi esterne.

Negli anni 2000­2003 Pro Helvetia ha ottenuto un importo supplementare di 8 milioni di franchi per la promozione accentuata di settori particolarmente importanti. Nella sua richiesta, la Fondazione ha nuovamente definito dei settori che intende incentivare in modo particolarmente consistente e duraturo. Si tratta dello sviluppo dei settori selezionati, dell'esigenza di nuove forme d'impostazione e della necessità di consolidare ulteriormente e di ampliare la coesione all'interno del Paese e i contatti con il mondo. Il Consiglio federale ritiene opportuno sostenere efficacemente la Fondazione in questi sforzi che completano intenti analoghi a livello federale. Considerata la situazione delle finanze federali è tuttavia necessario apportare dei tagli anche in questo caso e pertanto rinunciare segnatamente al sostegno di due priorità: il cinema e le nuove tecnologie dell'informazione e della comunicazione. Il Consiglio federale vi chiede di finanziare la realizzazione delle altre priorità con un importo globale di 16 milioni di franchi così ripartiti: Danza: 3,5 milioni di franchi Mutua comprensione in Svizzera:
4,5 milioni di franchi Dialogo interculturale: 8 milioni di franchi Come il presente messaggio mette in risalto a più riprese, occorre formulare una riserva fondamentale per quanto concerne l'utilizzazione degli importi approvati dal Parlamento: se la legge sulla promozione culturale, elaborata sulla base dell'articolo 69 capoverso 2 della Costituzione federale, e i decreti che ne dipendono a livello federale daranno luogo a un rimaneggiamento di compiti e di competenze con ripercussioni decisive per l'attività di Pro Helvetia e il suo finanziamento già nel periodo 2004­2007, il Consiglio federale tornerà a discutere degli importi assegnati e proporrà una diversa ripartizione dei fondi.

4225

Messaggio 1

Parte generale

1.1

Situazione iniziale

L'attività della Fondazione Pro Helvetia è finanziata dalla Confederazione fin dalla sua istituzione. Il Consiglio federale sottopone in merito un messaggio al Parlamento ogni quattro anni.

Il prossimo periodo di finanziamento inizia nel 2004. Abitualmente la Fondazione illustra i suoi obiettivi e le sue esigenze finanziarie in una richiesta all'attenzione del Dipartimento federale dell'interno (DFI). Essa è parte integrante del presente messaggio, che la mette in risalto in considerazione del contesto sociale e politicoculturale e delle sue ripercussioni sull'attività che la Fondazione svolge per legge.

A tale scopo si rimanda anche al messaggio del 12 maggio 1999 sul finanziamento delle attività della Fondazione Pro Helvetia negli anni 2000­20034, sia per rilevare cambiamenti avvenuti nel frattempo, sia per verificare la realizzazione delle condizioni e raccomandazioni formulate nel messaggio e nei dibattiti parlamentari. Essi riguardavano la cooperazione tra Pro Helvetia, l'Ufficio federale della cultura (UFC) e il Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE), lo sviluppo strutturale e lo snellimento delle procedure di Pro Helvetia e dell'UFC nonché le priorità definite da Pro Helvetia per gli anni 2000­2003.5 Rispetto al 1999 la situazione odierna è cambiata a conseguenza dell'entrata in vigore dell'articolo 69 Cost. all'inizio dell'anno 2000. Entro breve, il Consiglio federale sottoporrà in merito al Parlamento una legge sulla promozione culturale (LPC). Il gruppo di manovra 69 Cost., che sta mettendo a punto le basi6 indica in quali settori occorre chiarire o rivedere la collaborazione dei servizi federali, della Fondazione, dei Cantoni e dei promotori privati.7 Sono poi da attendersi ripercussioni della LPC rispettivamente della sua concretizzazione sulle modalità dell'attività della Fondazione. Le seguenti riflessioni e i seguenti commenti partono esplicitamente dalla situazione attuale. Qualora si rivelasse necessario o indispensabile, a tempo debito, ossia quando la legge sarà stata messa a punto, torneremo su determinate dichiarazioni e ipotesi contenute nel presente messaggio e chiederemo una modifica della dotazione finanziaria concessa a Pro Helvetia per gli anni 2004­2007.

4 5 6 7

FF 1999 VII 6709 Cfr. n. 135, 136 e 144 del messaggio 1999 nonché il n. 3 del presente messaggio.

Cfr. il documento di base del gruppo del 30 agosto 2002; v. al sito Internet dell'UFC www.kultur-schweiz.admin.ch/pm/2002/23-09-02.htm.

Cfr. n. 1 2 1.

4226

1.1.1

Contesto sociale, economico e culturale8

La richiesta di Pro Helvetia traccia un'immagine realistica e completa del contesto sociale odierno, caratterizzato da problemi economici ed ecologici, da incertezze esistenziali, che hanno la loro origine non soltanto nella situazione attuale, ma si riferiscono anche a un passato, che, almeno all'occhio critico, si è rivelato meno solido di quanto ritenuto per molto tempo.

La Svizzera è tuttora un Paese aperto con principi umanitari. E tuttavia non è sempre facile padroneggiare le ripercussioni delle migrazioni volontarie e forzate, giustificarle e trarne la conclusione che la Svizzera è diventata un Paese multietnico. Un quinto della popolazione residente non ha la nazionalità svizzera, quasi il 10 per cento non usa come lingua principale una delle quattro lingue nazionali. Una migliore integrazione della popolazione straniera può contribuire a rinnovare il concetto di una Svizzera multietnica, la cosiddetta Sesta Svizzera diventare un elemento per giungere a una nuova consapevolezza nazionale. Si tratta di un importante aspetto in una fase in cui il coinvolgimento economico e politico in organismi internazionali, che implica anche la solidarietà internazionale del nostro Paese e dei suoi abitanti, ci mette sempre più in difficoltà.

La resistenza alle crisi, l'elevato livello di reddito medio e una generale liberalizzazione hanno fatto nascere ed evolvere in Svizzera una vera e propria società del tempo libero, le cui esigenze sono corrisposte da un'ampia offerta con svariate possibilità di attività culturali o artistiche proprie.

La cultura9 è comunque anche una delle forze che, grazie alla sua pluralità, ubiquità e mediabilità, ma anche attraverso la sua comunicabilità immediata soprattutto nell'arte, ci aiutano ad affrontare le sfide dell'ambiente in senso più o meno stretto, le perplessità e l'assenza di parole di fronte a sintomi di crisi dilaganti, che interessano molti settori della vita pubblica e privata. Essa assume un ruolo fondamentale quale medium per affrontare i cambiamenti socioculturali e per trovare una propria identità, stimola la disponibilità al dialogo, crea prospettive che vanno oltre il quotidiano, è in grado di dare un senso all'esistenza umana, basato su valori più affidabili di quelli materiali.

A dire il vero è una strana contraddizione, il fatto che le oscillazioni
e i ribaltamenti, soprattutto nel settore economico e quindi in parte anche nel settore della sicurezza sociale, comportino conseguenze che potrebbero indebolire la cultura. Il settore privato in particolare non promuove più così generosamente la vita culturale come solo alcuni anni fa10, anche se esistono tuttora esempi significativi, prevalentemente limitati alle arti figurative e agli edifici rappresentativi, di iniziative private. Tra gli esempi più recenti si annoverano la Fondazione per il Centro Paul Klee a Berna (2000), la Fondazione Espace Jean Tinguely ­ Niki de Saint Phalle a Friburgo (1998), la Fondazione Marianne Werefkin ad Ascona (2001), mentre la Fondazione Kunsthalle e Museo d'arte contemporanea prevede la creazione di un Museo d'arte contemporanea a Berna. Nel settembre 2001 è stata istituita la Fondazione Willy 8 9

10

Cfr. la richiesta ai n. 1.1 e 1.2.

Per la definizione del concetto di cultura si rimanda al modello a tre livelli (o piuttosto a tre sfere): «civilizzazione», «cultura in senso lato» e «cultura in senso stretto», che il gruppo di manovra 69 Cost. descrive nel suo documento. Cfr. quanto specificato in merito all'art. 69 Cost. al n. 1 2 1.

Stando a stime nel 2003 il calo dovrebbe ammontare a 75 milioni di franchi.

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Michel, che, con finalità di pubblico interesse, si prefigge di conservare e fare conoscere al pubblico l'opera di Franz Gertsch e di altri artisti e che ha aperto allo scopo un museo. Tuttavia progetti del genere di per sé encomiabili ottengono finanziamenti privati che potrebbero altrimenti andare a favore delle istituzioni pubbliche.

Da queste prestazioni private scaturisce quindi una perdita di solidarietà tra le parti partecipanti alla vita culturale, una solidarietà, su cui proprio oggi dovrebbero potere contare in modo particolare.

1.1.2

Promozione culturale: il modello svizzero11

L'affermazione è corrente: la peculiarità della politica culturale svizzera consiste nell'assenza della stessa. Aderisce forse meglio alla realtà la constatazione che la politica culturale svizzera, di fronte all'impressionante quantità e varietà di istituzioni e iniziative partecipanti, assomiglia piuttosto a un catalogo di singoli fogli che a un sistema chiuso in se stesso, piuttosto a una carta meteorologica, che registra variazioni e previsioni giuste o sbagliate piuttosto che, ad esempio, a un'immagine aerea, che riproduce un Paesaggio dai contorni nitidi.

In effetti non è possibile rispondere definitivamente e genericamente alla domanda sulla politica o filosofia nazionale della promozione culturale. Si è concordato tuttavia di riconoscere come base affidabile il principio della doppia sussidiarietà: la promozione avviene, se il livello direttamente inferiore è eccessivamente sollecitato; poteri pubblici e privati devono agire di pari passo.

Appare sensato che la responsabilità politico-culturale venga affidata prioritariamente ai servizi che conoscono meglio di tutti le condizioni locali o regionali e che sono in grado di soppesare direttamente il fabbisogno e l'utilità dell'incentivazione.

La prospettiva impostata alla prossimità non è forse la premessa ideale per elaborare una strategia globale nazionale e induce a sottrarsi alla responsabilità chiamando in causa l'impegno di altri settori. Tuttavia nel nostro Paese il sistema è indubbiamente utile a una politica culturale adeguata, fondata sulla cooperazione, in quanto contribuisce a una promozione pluralistica e non centralistica e rispecchia in questo modo la condizione fondamentale della cultura in Svizzera.

Come funziona il principio nella pratica? Consideriamo dapprima i poteri pubblici.

Stando alle rilevazioni dell'Ufficio federale di statistica sulla spesa pubblica per la cultura tra il 1990 e il 199612 l'onere maggiore è sopportato dai Comuni, seguiti dai 11

12

Cfr. in merito la richiesta, n. 1.3 e 1.6, ma anche Christoph Weckerle e Karin Weick: Switzerland. In: Council of Europe/ERICarts: Cultural policies in Europe: a compendium of basic facts and trends. 2001 (www.culturalpolicies.net) e la dissertazione ben strutturata e di ampio respiro di Andrew Holland: Bundesstaatliche Kunstförderung in der Schweiz. Anregungen aus einem Rechtsvergleich mit den USA. Zurigo, Basilea e Ginvevra 2002 (St. Galler Schriften zur Rechtswissenschaft, volume 3), ricca di fonti giuridiche e note blibliografiche.

Jean-Christophe Bourquin: Indikatoren der öffentlichen Kulturausgaben. Standardisierte Kennziffern 1990­1996. Neuchâtel, Ufficio federale di statistica, 1999. La ricerca si fonda sui conteggi dei Comuni, dei Cantoni e della Confederazione per gli anni dal 1990 al 1996. Gli indicatori descrivono solo aspetti finanziari e pubblici selezionati della realtà culturale svizzera. In collaborazione con l'UFC l'Ufficio ha tuttavia iniziato a realizzare un coerente sistema statistico di informazione culturale quale base di riferimento per decisioni e misure di politica culturale. Esso coinvolge anche i servizi addetti alla cultura di Cantoni, Comuni e Città nonché gruppi d'interesse privati.

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Cantoni e dalla Confederazione. Espresso in cifre e in proporzioni significa che quasi la metà della spesa pubblica per la cultura in quel periodo è andata a carico dei Comuni, il 39 per cento dei Cantoni e il 13 per cento della Confederazione.

L'immagine è identica per quanto riguarda la quota della spesa pubblica per la cultura in proporzione alle spese complessive: nello stesso periodo essa oscilla tra il 3,3 e il 2,4 per cento per i Comuni (di cui tre quarti a carico dei centri urbani), tra il 2 e l'1,5 per cento per i Cantoni e tra lo 0,5 e lo 0,7 per cento per la Confederazione.

In altri termini, se si considerano le spese complessive per l'anno 1990 come base con un indice uguale a 100, per il 1996 si ottiene un indice di 133 punti. Nel settore culturale le spese di tutti i poteri pubblici sono passate da 100 a 113 punti nell'arco dei sette anni rilevati, mentre sono scese a 93 punti nei Comuni, interessati da una politica del risparmio più rigorosa.

Le misure di promozione di Confederazione, Cantoni e Comuni hanno finalità differenti. Tra il 1990 e il 1996 la Confederazione ha considerato in prevalenza i mass media, mentre i Cantoni hanno privilegiato soprattutto i monumenti storici e il patrimonio culturale e i Comuni il teatro e i concerti, le biblioteche nonché varie altre attività culturali al di fuori delle categorie indicate.

L'impegno privato nell'ambito della promozione culturale è quantificabile nel seguente modo: in Svizzera si spendono per la cultura complessivamente 2400 milioni di franchi, di cui 1854 milioni da parte dei poteri pubblici e 420 milioni da finanziatori privati (imprese 320, fondazioni 100 mio di fr.)13. La proporzione tra risorse pubbliche e private è di circa tre a uno.

La promozione culturale privata è attuata da singole persone, aziende e fondazioni.

Quasi tutte le medie e grandi imprese sostengono la produzione culturale locale e regionale per tradizione. Attualmente sono registrate circa 1200 fondazioni di utilità pubblica operanti a livello nazionale e internazionale nonché numerose a livello cantonale o comunale, che sottostanno alla vigilanza della Confederazione. Nel 1978 è stata istituita l'Unione svizzera delle fondazioni culturali (USFC) volta allo scambio di informazioni e di esperienze nonché alla verifica comune della sostenibilità di progetti,
che nel 1988, 1993 e 1997 ha pubblicato insieme all'UFC il Manuale della promozione culturale pubblica e privata in Svizzera. L'organizzazione scaturita dall'USFC nel 2001 con obiettivi affini è la Swiss Foundations, associazione delle fondazioni con sede a Berna, il cui scopo consiste nella promozione di nuove fondazioni, nello sviluppo di condizioni quadro liberali nell'ambito delle fondazioni e nello scambio di know how nel settore gestionale.

Le crisi finanziarie degli ultimi anni hanno fatto regredire la promozione culturale privata. Anche la consapevolezza del promotore individuale è cambiata. Il mecenate di un tempo è stato sostituito dallo sponsor, che sostiene un progetto in base al principio «affare contro affare» e che si orienta in definitiva all'efficacia in termini di pubblico. Queste circostanze ostacolano la continuità, ossia la garanzia di spese d'esercizio fisse, la promozione delle nuove leve e la promozione capillare, mentre

13

Questi dati provengono tra l'altro da una ricerca svolta dalla Hochschule für Gestaltung und Kunst di Zurigo. Per i valori relativi al 1992 si rimanda a: Öffentliche und private Kulturförderung. Kulturförderungs-Ausgaben der öffentlichen Hand, von Unternehmen und Stiftungen, edito dall'Ufficio federale di statistica e dall'Ufficio federale della cultura. Berna 1992. Qui figurano anche i dati proporzionali 1992 relativi alle spese per la cultura ai vari livelli dello Stato: Comuni 802, Cantoni 574, Confederazione 143 milioni di franchi.

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le forme artistiche sperimentali e ancora inconsuete risultano penalizzate di fronte ai valori sicuri.

La corsa all'ottenimento di fondi privati è diventata più dura. L'esito dipende ormai sempre più dalla professionalità nel presentare un progetto e si riduce a una questione di management più che di qualità.

1.1.3

Cultura, economia, management

Una vecchia contraddizione, regolarmente messa in risalto e talvolta sopravvalutata, tra denaro e spirito, tra arte e commercio, tra cultura ed economia è diventata obsoleta, se mai fosse esistita in questa fattispecie radicale, per non parlare poi della contraddizione evidentemente inconciliabile tra arte e politica. Comuni e Cantoni hanno riconosciuto che una vita culturale regionale e locale attiva può significare un evidente vantaggio economico ed hanno istituito dei servizi appositi allo scopo. Le ricerche sul settore culturale hanno appurato effetti concreti della cultura quale fattore economico e calcolato che almeno un terzo di ogni franco speso dai poteri pubblici a favore della cultura vi ritorna e che ogni franco investito in istituzioni culturali genera un cifra d'affari nell'economia privata da due a tre volte maggiore.

(redditività indiretta in senso lato).14 Mentre fondazioni e mecenati sono da sempre accettati senza difficoltà dalla cultura in veste di cofinanziatori, tra la cultura e l'economia vi sono state per molto tempo esitazioni reciproche, atteggiamenti di rifiuto, oggi pressoché scomparsi. Oggi gli artisti animano laboratori interni proposti ai quadri delle aziende familiarizzandoli con mentalità insolite ma pur sempre applicabili. Oggi l'economia non potrebbe più fare a meno della creatività, della pubblicità, del design, ecc. Viceversa, cultura e arte hanno imparato dall'economia. L'artista o la musicista ne sa sempre di più su come vendere l'arte, investire, ottenere utili. L'arte ha un proprio mercato. Gli istituti culturali come musei e teatri, che impiegano fondi statali e privati di notevole entità, si rendono conto, ora che i sussidi si fanno più rari, che s'impone un atteggiamento parsimonioso basato su principi imprenditoriali.

Complessivamente, nella cultura è in atto una professionalizzazione. L'arte e il management che consente anche una promozione delle vendite e una produzione efficace non si escludono più a vicenda. In questo caso management implica una pianificazione adeguata, organizzazione, gestione e valutazione di tutti i provvedimenti che rendono possibile la produzione, la mediazione e la ricezione. Nel frattempo la Svizzera dispone di un'offerta considerevole di specializzazioni nell'ambito del management culturale.15 Di fronte alla riduzione dei
fondi, che suscita accese discussioni nei luoghi deputati della promozione culturale, ma anche dove dovrebbe essere promossa secondo le aspettative degli artisti e del loro pubblico, s'impongono nuovi approcci e modelli di collaborazione che influenzano sempre più anche la politica e la pratica della promozione culturale della Confederazione. Un primo passo in questa direzione è avvenuto nel 2001, anno in cui sotto l'egida dell'UFC e di Pro Helvetia è stato 14 15

Cfr. messaggio 1999, pag. 10.

Gli specialisti e le imprese attivi in questo settore sono riuniti nell'Associazione professionale svizzera dei manager culturali e nel Forum del management culturale.

4230

istituito il Forum cultura ed economia, che riunisce rappresentanti della promozione artistica pubblica, fondazioni private e aziende. Questo organismo si prefigge di creare presupposti migliori per il finanziamento di progetti artistici attraverso lo scambio di know how e di informazioni e grazie a una ripartizione dei compiti più efficace.

Un'ulteriore possibilità di consolidare la cooperazione soprattutto nell'ambito degli investimenti è fornita dalle public-private-partnerships. I finanziatori privati alimentano un fondo finanziario per i grandi progetti culturali e ottengono, invece di una contropartita concreta come nello sponsoring in senso «classico», un aumento di prestigio grazie alla loro disponibilità ad assumersi una parte della responsabilità per esigenze pubbliche. Un esempio è costituito dal Centro culturale e congressuale di Lucerna (KKL Luzern), costruito su progetto dell'architetto francese Jean Nouvel dal 1995 al 2000 e finanziato da una private-public-partnership.16 Unico punto dolente: in Svizzera manca (per ora) nei confronti della promozione culturale una responsabilità consapevole congiunta dello Stato e dell'economia, fondata sulla tradizione e supportata da condizioni quadro vantaggiose. Ciò dipende probabilmente anche dal fatto che la promozione culturale privata può contare su una certa visibilità, mentre i poteri pubblici operano in modo meno spettacolare garantendo tuttavia la continuità.

1.1.4

Risultato: partnership e trasparenza

Nella promozione culturale si delineano tendenze che portano a nuove costellazioni e configurazioni, a nuove forme di collaborazione a tutti i livelli. Anzitutto, ed è quanto hanno evidenziato le riflessioni in vista di una LPC, devono aumentare gli incentivi per l'impegno dei partner privati mediante misure adeguate. Occorre poi ridefinire e coordinare la cooperazione con i Cantoni e i Comuni, con le istituzioni e associazioni culturali, tenendo conto anche che queste corporazioni devono essere coinvolte nell'impostazione della politica e delle misure di promozione culturale della Confederazione. In questo modo si ricollega ai meccanismi normativi che agiscono in ambito culturale la rivendicazione di maggiore trasparenza delle modalità di sostegno e di promozione.

Un politica culturale svizzera che poggia su questa definizione comporterà un nuovo posizionamento di tutte le parti interessate.17 Modifiche concrete nella promozione culturale della Confederazione, che dovrebbero riguardare Pro Helvetia, risulteranno dalla concretizzazione dell'articolo costituzionale 69 e dai decreti che faranno seguito. Per tracciare almeno le tendenze di sviluppo decisive anche per la Fonda16

17

Cfr. Lisa Fuchs, Sonja Hägeli, Rosmarie Richner: Public Private Partnership.

Ein Zukunftsmodell für die Kulturfinanzierung in der Schweiz. Lavoro di diploma all'Università di Basilea nell'ambito del programma di master in management culturale 2000­2002 in: Nationale und internationale Kulturpolitik, Kulturförderung. Zug 2002.

Cfr. in merito il parere della presidente federale Dreifuss al Consiglio degli Stati, 29 settembre 1999: la riorganizzazione di Pro Helvetia «ira de pair avec ce dialogue critique sur les domaines d'activité de Pro Helvetia, de l'OFC, du DAE, le tout en collaboration avec les autres grands agents de soutien de la culture dans ce pays, les agents privés. Je pense en particulier à la Migros, qui reste un des bailleur de fonds principaux dans le secteur privé; je pense également aux nombreuses et généreuses fondations.» (Boll. uff. 1999 S 856).

4231

zione, il numero seguente riporta alcuni punti fondamentali delle future basi costituzionali della promozione culturale della Confederazione.

1.2

Promozione culturale della Confederazione

1.2.1

Le nuove basi costituzionali: concretizzazione dell'articolo sulla cultura 69 Cost.

Stando alla pratica corrente del Consiglio federale e del Parlamento, la promozione culturale è compito della Confederazione. Essa comprende la salvaguardia del patrimonio culturale, la produzione artistica contemporanea e la promozione della cultura. Le attività culturali, e più precisamente le attività in grado di promuovere l'espressione artistica, sono nate da esigenze di vario genere e le basi su cui poggiano le competenze sono state (se lo sono state) in genere stabilite successivamente.

Ne è scaturita una normativa poco sistematica, composta di disposizioni specifiche cui corrisponde una selva più o meno coerente di leggi e ulteriori decreti.

Dal 1° gennaio 2000 l'articolo 69 Cost. recita quanto segue: Art. 69 1

Cultura

Il settore culturale compete ai Cantoni.

2

La Confederazione può sostenere attività culturali d'interesse nazionale e promuovere l'espressione artistica e musicale, in particolare tramite la formazione.

3 Nell'adempimento dei suoi compiti, tiene conto della pluralità culturale e linguistica del Paese.

Il Consiglio federale si appresta a concretizzare l'articolo costituzionale 69 in una legge federale sulla promozione culturale e mediante la revisione totale della legge concernente la Fondazione Pro Helvetia. Entrambe verranno preparate insieme ai Cantoni, ai Comuni e alle organizzazioni culturali. Il capo del DFI e il presidente della Conferenza svizzera dei direttori cantonali della pubblica educazione (CDPE) hanno incaricato allo scopo una gestione di progetto guidata dall'UFC. Nel gruppo di manovra, il cui lavoro dovrebbe concludersi nel giugno del 2003, sono rappresentati i Cantoni, le Città, la Fondazione Pro Helvetia, le organizzazioni e le istituzioni culturali. Di conseguenza la procedura di consultazione dovrebbe svolgersi entro il gennaio 2004, mentre l'approvazione del disegno di legge da parte del Consiglio federale e la trasmissione al Parlamento sono previste per la fine dello stesso anno. La legge dovrebbe entrare in vigore non prima del 1° gennaio 2006.

La LPC si fissa obiettivi ambiziosi: «contiene» e dirige l'intero sistema della promozione culturale federale. Inoltre disciplina direttamente quei settori e quelle forme della promozione culturale, che sono sprovvisti di decreti speciali o in cui non sono in preparazione. Deve essere compatibile con i decreti speciali per gli altri settori della promozione culturale. Stando alla legge la Confederazione agisce basandosi sulla partnership, soprattutto in relazione ai Cantoni e ai Comuni, e di conseguenza collega la promozione culturale della Confederazione a quella dei Cantoni e dei Comuni. Possibilmente definisce le intersezioni con il finanziamento privato della

4232

cultura e infine fissa le regole per l'ulteriore sviluppo della promozione culturale della Confederazione e stabilisce quali forze sociali devono intervenire.

Parallelamente alla LPC viene totalmente revisionata la legge concernente la Fondazione Pro Helvetia. Contenuti centrali del nuovo decreto saranno i compiti della Fondazione, cui verrà concesso un grado possibilmente elevato di autonomia organizzativa. Pur creando condizioni chiaramente riconoscibili dall'esterno per quanto riguarda l'assegnazione dei compiti federali a Pro Helvetia, all'UFC e ai vari servizi del DFAE (Sezione Cultura e UNESCO, PRS, DSC), la priorità sarà data a una ripartizione chiara e percepibile dall'esterno, in particolare tra l'UFC e Pro Helvetia.

La politica culturale estera e l'elaborazione di una strategia integrabile con coerenza nella politica estera della Svizzera nel quadro di commissioni e organizzazioni interne ed esterne saranno oggetto di un'attenzione particolare.

1.2.2

Promozione culturale a livello federale oggi: i protagonisti

1.2.2.1

Pro Helvetia18

L'attività di Pro Helvetia si fonda sulla legge concernente la Fondazione Pro Helvetia risalente all'anno 1965.19 La Fondazione è una delle principali fautrici della promozione culturale della Confederazione e, quale istituzione di diritto pubblico, sottostà alla sorveglianza del DFI e all'alta vigilanza del Consiglio federale, che ha delegato questi compiti all'UFC. Il DFI prende atto del programma annuale, del preventivo, del rapporto di attività e del bilancio ed è pertanto informato sull'operato e sulle attività previste.

Ridotto a una semplice formula, il compito di Pro Helvetia consiste nel promuovere la produzione e la mediazione culturali in Svizzera, lo scambio di valori culturali tra le regioni linguistiche e gli ambienti culturali e i contatti culturali con l'estero nel quadro di progetti culturali.

Pro Helvetia sostiene mostre d'arte e di libri, proiezioni di film, tournée di orchestre, gruppi musicali, compagnie teatrali e di danza in Svizzera e all'estero, promuove la produzione artistica, letteraria e musicale e la cultura popolare, sostiene la formazione degli adulti e l'animazione socioculturale. Affida la realizzazione di opere musicali e letterarie. Eroga contributi per soggiorni di studio in atelier all'estero, partecipa finanziariamente a viaggi di studio e d'informazione e rende possibile la partecipazione a manifestazioni scientifiche, convegni, simposi e laboratori. Il suo personale svolge attività di consulenza a favore di fondazioni, giurie e altri organismi. In questo modo la Fondazione è centro d'informazione, di documentazione e di competenze per la produzione artistica svizzera.

Pro Helvetia è prevalentemente attiva a titolo sussidiario: di solito non attribuisce sussidi, se lo fanno altri servizi della Confederazione. La Fondazione prende l'iniziativa soprattutto nei casi in cui mancano attività di privati.

18

19

Sull'attività di Pro Helvetia e dell'UFC si veda anche: Anna Schindler e Christoph Reichenau (a cura di): Zahlen, bitte! Kulturbericht 1999: Reden wir über eine schweizerische Kulturpolitik. Berna 1999, pagg. 28­32, 339­374.

RS 447.1

4233

Organo supremo di Pro Helvetia è il consiglio di fondazione. I suoi membri sono eletti dal Consiglio federale, che rispetta la pluralità in fatto di comunità linguistiche e culturali e della competenza culturale e specialistica. Il consiglio di fondazione stabilisce i programmi e mette a punto il piano finanziario. Altri organi sono il comitato direttivo, i gruppi di lavoro e le segreterie. Le segreterie, il segretariato di Zurigo e la filiale di Ginevra sbrigano il lavoro operativo. Nel corso dell'attuale periodo di finanziamento, Pro Helvetia ha sottoposto le proprie strutture a una radicale riorganizzazione (v. n. 1.3.3).

Il trattamento delle domande e lo sviluppo di progetti propri sono affidati oggi a sei gruppi di lavoro cui competono i seguenti settori: Arti visive e Cinema, Musica, Letteratura e scienze umane, Teatro e Danza, Cultura e società. A questi va aggiunto il Servizio internazionale, che riunisce i servizi operanti all'estero, più precisamente il Centre culturel suisse a Parigi, il Centro Culturale Svizzero a Milano, le antenne o sedi esterne20 nella Repubblica Ceca e Slovacchia, in Polonia e Ungheria nonché al Cairo e a Città del Capo. Fino all'anno 2000, le succursali estere sono state gestite su mandato della DSC del DFAE e finanziate dal credito per i Paesi dell'Est, successivamente dal credito ordinario di Pro Helvetia.

Entro i limiti dettati dalla legge e dal budget, Pro Helvetia agisce liberamente rispettando il principio sperimentato e riconosciuto dell'autonomia delle fondazioni.

1.2.2.2

Ufficio federale della cultura

L'Ufficio federale della cultura fu istituito nel 1979, pur non essendo stato richiesto esplicitamente, a conseguenza del rapporto Elementi per una politica culturale in Svizzera pubblicato nel 1975. L'organizzazione attuale l'ottenne nel 1989, dopo la fusione con la Biblioteca nazionale svizzera (BN) e il Museo nazionale svizzero (MNS).

L'UFC è l'autorità della Confederazione competente per le questioni fondamentali di politica culturale, di promovimento della cultura e della conservazione e mediazione dei valori culturali.21 Accanto a questi compiti, svolge prioritariamente anche le seguenti mansioni: crea e consolida le condizioni quadro volte a una produzione culturale autonoma e a un'offerta culturale variata; si preoccupa della conservazione e della salvaguardia del patrimonio culturale; sostiene gli scambi culturali tra la Svizzera e l'estero e promuove la comprensione tra le comunità linguistiche e culturali del nostro Paese. L'UFC configura e applica misure di promozione insieme ad altri servizi della Confederazione e a terzi in tutti i settori della vita culturale. Esso gestisce e promuove istituzioni, che servono alla collezione, alla conservazione e alla valorizzazione di beni culturali.

L'UFC adempie il suo mandato attraverso la Sezione cultura e società con i servizi Comunità linguistiche e culturali, Gioventù, Promozione della lettura e della lette20

21

Dal 2000, Pro Helvetia invece di «antenne» usa l'espressione «sedi esterne», «succursali» o «uffici» per designare tutte le strutture da lei gestite all'estero. Nei casi del Cairo e di Città del Capo fa ricorso a «uffici di collegamento regionali» (cfr. richiesta, glossario, alle voci «uffici esterni», «mandati di prestazioni», «Paesi di Visegrad»). Il presente messaggio si attiene pertanto a queste definizioni.

Cfr. l'ordinanza sull'organizzazione del Dipartimento federale dell'interno (RS 172.212.1) e il sito Internet dell'UFC www.kultur-schweiz.admin.ch.

4234

ratura, Formazione degli adulti, Formazione di giovani svizzeri all'estero e Minoranza culturale jenisch.

La Sezione cinema promuove la cultura cinematografica, direttamente e indirettamente, sostenendo la distribuzione e la commercializzazione, i festival cinematografici, le riviste di cinema, la Cineteca svizzera e gli accordi di coproduzione. I film svizzeri e le coproduzioni ufficiali vengono incentivati grazie alla promozione selettiva con premi di qualità e di studio, con importi bonificati e il Premio svizzero del cinema.

La Sezione arte e design è addetta alla promozione delle arti visive contemporanee e del design in Svizzera, gestisce la Collezione d'arte della Confederazione, la Fondazione Gottfried Keller, la Collezione Oskar Reinhart di Winterthur, il Museo Vela di Ligornetto, il Museo St. Georgen di Stein am Rhein, l'Istituto Svizzero di Roma.

La Sezione organizza concorsi, attribuisce contributi di lavoro, sovvenzioni annue, mette a disposizione atelier a Berlino, New York, Londra e Roma. Organizza poi i contributi ufficiali svizzeri nel quadro delle biennali internazionali e propone mostre nell'ambito del design.

La Sezione patrimonio culturale e monumenti storici si occupa della conservazione di monumenti architettonici appartenenti al nostro patrimonio culturale. Essa tutela gli interessi degli insediamenti e si occupa dell'inventariazione e archiviazione di oggetti meritevoli di protezione quale base dell'attività di salvaguardia dei monumenti storici e urbanistica. Le è affidato anche l'Archivio federale dei monumenti storici. Concede aiuti finanziari volti alla conservazione, all'acquisto, alla salvaguardia, alla valorizzazione e alla documentazione di oggetti meritevoli, sostiene organizzazioni private attive a livello nazionale nell'ambito della salvaguardia dei beni culturali. Su incarico dell'UFC viene compilato tra l'altro l'Inventario degli insediamenti svizzeri da proteggere ISOS. L'UFC partecipa infine alla fondazione che cogestisce il Centro di esperti per i monumenti storici con laboratori a Zurigo e Losanna.

Il Servizio trasferimento internazionale di beni culturali si occupa di questioni legate alla Convenzione UNESCO 1970 e alla Convenzione Unidroit 1995; dal 1999 ne fa parte anche l'Ente opere d'arte frutto di spoliazioni. Il disegno di legge sul trasferimento
dei beni culturali, necessario alla concretizzazione della convenzione, è attualmente ai dibattiti parlamentari.

L'UFC sostiene federazioni e associazioni mantello nazionali operanti nei seguenti settori: musica, danza, teatro, letteratura, cinema e arti visive. Gestisce segreterie di fondazioni culturali e commissioni peritali federali.

Con l'utile di coniatura (ricavo netto dalla vendita di monete commemorative emesse da swissmint), l'UFC dispone di fondi riservati al sostegno di progetti culturali di interesse nazionale. Tuttavia il ricavo è nettamente in calo e di conseguenza lo sono anche i fondi impiegati a scopi culturali.22 Nelll'UFC sono incorporati, in termini amministrativi e budgetari, anche la Biblioteca nazionale svizzera con l'Archivio svizzero di letteratura e il Centro Dürrenmatt di Neuchâtel nonché il Gruppo Musée Suisse (Museo nazionale svizzero con sede 22

Ordinanza del 16 marzo 2001 sull'impiego dell'utile di vendita di prodotti numismatici di «swissmint» (ordinanza sull'utile di coniatura) (RS 941.102). Utile nel 1997 7,0, nel 2001 4,75 e nel 2003 2,8 milioni di franchi.

4235

principale a Zurigo e sede romanda nel Castello di Prangins, Museo degli automi musicali di Seewen, Forum della storia svizzera di Svitto, Castello di Wildegg, Museo svizzero delle dogane di Gandria, Casa delle corporazioni zur Meisen e Museo Bärengasse di Zurigo).

1.2.2.3

Dipartimento federale degli affari esteri

Stando all'ordinanza del 29 marzo 2000 sull'organizzazione del Dipartimento federale degli affari esteri23, il DFAE è addetto, in collaborazione con l'UFC e Pro Helvetia, alla coordinazione internazionale della politica culturale svizzera all'estero e punta alla dovuta coerenza nella politica estera della Svizzera in stretta collaborazione con i due partner. Nell'attuazione si fonda in particolare sulle osservazioni riportate al numero 3.2.1.2 sull'apertura al dialogo e sul riguardo per la pluralità culturale nel Rapporto di politica estera 2000.

A concretizzazione degli obiettivi di politica culturale nazionale ed estera della Svizzera sia a livello bilaterale che multilaterale e a garanzia della presenza della vita culturale svizzera all'estero, il DFAE s'impegna a favore degli operatori culturali svizzeri attraverso la sua rete di rappresentanze diplomatiche e consolari e del personale addetto agli affari culturali.24 Nell'ambito della rappresentanza e del sostegno di obiettivi di politica culturale in seno a organismi internazionali considera prioritaria la collaborazione con l'UFC in istituzioni e organizzazioni come l'UNESCO, il Consiglio d'Europa e la CSCE. La collaborazione con Pro Helvetia, prevalentemente orientata ai progetti, mira alla garanzia della presenza culturale della Svizzera all'estero e alla promozione della comprensione interculturale.

Nell'attività culturale transfrontaliera quotidiana si crea tra i vari fautori culturali svizzeri ­ pubblici e privati ­ e i relativi partner all'estero una rete capillare di relazioni costantemente in evoluzione. Al DFAE, la Sezione Cultura e UNESCO funge da piattaforma per il coordinamento tra i singoli protagonisti della cultura in Svizzera e all'estero. Con il credito che le è affidato per le attività culturali particolari del DFAE, la Sezione sostiene una serie di progetti esteri, che costituiscono un plusvalore particolare in termini di politica culturale estera per le rappresentanze diplomatiche interessate del DFAE e che non concorrenziano né cofinanziano in alcun modo le attività estere orientate ai progetti degli altri fautori culturali sul piano federale.

Al DFAE è affiliata quale unità amministrativa decentrata Presenza Svizzera (PRS)25, che si propone di promuovere la visibilità della Svizzera all'estero, di aumentare le simpatie
per la Svizzera all'estero e di rappresentare la varietà e l'attrattiva della Confederazione Elvetica all'estero attraverso la diffusione di informazioni generali sulla Svizzera. La sua attività è assistita da una commissione, in cui sono rappresentati la politica estera, inclusa la politica degli Svizzeri all'estero, l'economia, le banche e la promozione all'esportazione, il turismo, gli ambienti scientifici e culturali e quindi anche l'UFC e Pro Helvetia, i media e l'informazione,

23 24 25

RS 172.211.1 In 15 sedi esterne il DFAE dispone di 29 collaboratrici e collaboratori di vari livelli operanti esclusivamente nell'ambito della cultura.

RS 194.1

4236

lo sport e i giovani. PRS sostiene i progetti culturali soltanto se fanno parte di un intero pacchetto volto a curare l'immagine della Svizzera in una determinata regione. Nel 2002 PRS disponeva di un budget di 12,5 milioni di franchi. Le sue attività si concentrano attualmente su Germania, Austria, Italia, Spagna, Francia, Gran Bretagna, Stati Uniti, Giappone, Cina e India.

1.2.3

Promozione culturale a livello federale oggi: cooperazione

La promozione culturale della Confederazione a livello nazionale si fonda principalmente sulla concertazione tra l'UFC e Pro Helvetia. Quest'ultima ha essenzialmente il mandato di promuovere la cultura in senso lato, singoli progetti nonché artiste e artisti. L'UFC, da parte sua, è addetto alla promozione artistica istituzionale, a questioni fondamentali di politica culturale e alla preparazione delle dovute decisioni del Consiglio federale e del Parlamento. Inoltre gli sono affidati compiti esecutivi fondati su leggi o decreti federali e compiti a carattere duraturo nonché settori in cui sostiene singoli progetti in virtù di competenze esplicite.

Gli scambi culturali con l'estero sono ripartiti tra Pro Helvetia, l'UFC e il DFAE, che garantisce la coerenza politica nell'ambito degli scambi culturali transfrontalieri con l'estero applicando la trasparenza che una tale partnership esige. Per quanto concerne le rappresentanze della Svizzera in seno alle organizzazioni internazionali (UNESCO, Consiglio d'Europa ed altre), servono a preparare le sessioni incontri di lavoro regolari, che consentono anche di concertare le posizioni dei singoli partner.

Quale servizio del DFAE responsabile della collaborazione e dello sviluppo, la DSC vede la politica culturale come parte della strategia di sviluppo volta alla partecipazione alla vita culturale, alla promozione della pluralità culturale e alla salvaguardia del patrimonio culturale.

Nella pratica della presenza culturale della Svizzera all'estero orientata a singoli progetti, Pro Helvetia, UFC e DFAE valutano, sostengono e seguono i rispettivi progetti esteri applicando criteri specifici individuali. Sempre più si punta tuttavia alla cooperazione trasparente. A livello istituzionale, è operativo il pentapartito, che riunisce quattro volte all'anno, sotto l'egida del capo della Divisione politica III, la DSC, PRS, l'UFC e Pro Helvetia nonché la Sezione Cultura e UNESCO in colloqui informali. Inoltre le singole istituzioni si concedono a vicenda il diritto di partecipare a determinate riunioni. Già nel 1992, Pro Helvetia e il DFAE hanno concluso un accordo quadro volto ad approfondire la collaborazione reciproca, mentre tra Pro Helvetia e PRS esiste un accordo, che dovrebbe consentire di sfruttare le sinergie esistenti. È promettente poi l'istituzione di
un'agenzia interna di Pro Helvetia. Si tratta di un centro di servizi nell'ambito della produzione, che realizza progetti a favore di terzi.26 In una prima fase i potenziali clienti potrebbero essere anzitutto i fautori culturali tradizionali della Confederazione, come l'UFC, la DSC, PRS, la Sezione Cultura e UNESCO e le rappresentanze diplomatiche del DFAE.

Complessivamente, non si può parlare di una vera e propria strategia federale strutturata e concertata tra i vari fautori federali della politica culturale nazionale ed estera, nonostante gli sforzi di coordinamento compiuti finora, gli accordi stipulati e 26

Richiesta, n. 4.1.2.

4237

tutta una serie di iniziative comuni con cui si è riusciti a creare sinergie utili.27 Nell'ottica di una ripartizione/riunione dei compiti sistematica, coerente e trasparente occorre migliorare la promozione culturale della Confederazione. L'elaborazione di una LPC è l'occasione opportuna per verificare e rimaneggiare la ripartizione dei compiti ampliata e per impostarla in modo aderente alle altre politiche.

Come già menzionato, i lavori preliminari sono stati avviati e anche i fautori culturali federali hanno già provveduto a ottimizzare, almeno in parte, il proprio operato.

1.3

Sguardo retrospettivo al periodo di finanziamento 2000­2003

1.3.1

Situazione

Per gli anni 2000­2003, il Parlamento ha concesso alla Fondazione Pro Helvetia fondi per un ammontare di 130 milioni di franchi con cui adempiere in questo periodo il suo mandato minimo sancito dalla legge, promuovere la comprensione in Svizzera e gli scambi con l'estero ponendo degli accenti e nel continuare a gestire i programmi negli Stati di Visegrad.

Concedendo questi fondi sono state collegate due rivendicazioni di natura strutturale e organizzativa: come già quattro anni prima era stata posta in discussione una più chiara ripartizione dei compiti tra i servizi federali impegnati nella promozione culturale. Il messaggio 1999, le commissioni consultive dei Consigli e le Camere federali hanno dato l'esplicito incarico di verificare e ottimizzare l'attività. Sia nel messaggio che nelle commissioni parlamentari è stata garantita l'auspicata chiarezza.

Sia nel messaggio28 che ai dibattiti parlamentari29 e nei successivi interventi parlamentari30 sono poi state formulate critiche relative alla struttura organizzativa della Fondazione e all'ammontare delle spese amministrative. Le autorità e la Fondazione stessa hanno successivamente prospettato di predisporre le misure opportune.

Qui di seguito esprimiamo un apprezzamento del programma operativo di Pro Helvetia e dei risultati conseguiti nel periodo in questione tenendo conto della riforma organizzativa della Fondazione e della districazione delle competenze sul piano federale.

27

28 29 30

Un esempio del modo di procedere concertato, che si è imposto, è la presenza svizzera nel quadro della fiera internazionale d'arte ARCO 2003 a Madrid (v. richiesta, n. 3.2), realizzata da due fautori della promozione culturale. Il modello a tre sfere applicato allo scopo (presenza di gallerie svizzere, programma collaterale di Pro Helvetia, attività nell'ambito del programma di PRS «MiraSuiza») ha carattere pilota e applica con coerenza l'accordo di cooperazione stipulato tra PRS e Pro Helvetia (v. n. 1 2 3), delimitando chiaramente le competenze, creando sinergie ed evitando parallelismi e concorrenze sgradite.

Messaggio 1999, pag. 19.

Cfr. Boll. uff. 1999 S 856.

Interrogazione ordinaria Stump del 22 giugno 2000; mozione Zbinden del 22 giugno 2000; interpellanza Seiler del 23 marzo 2001.

4238

1.3.2

Attività di Pro Helvetia 2000­2003: risorse e concretizzazione

1.3.2.1

Fondi federali assegnati

Per adempiere il mandato legale minimo ­ promuovere prioritariamente la comprensione in Svizzera, gli scambi con l'estero e mantenere operative le sedi esterne nei Paesi dell'Europa centrorientale e sudorientale ­ per gli anni 2000­2003 la Fondazione ha ottenuto complessivamente 130 milioni di franchi pari a 15,5 milioni di franchi in più rispetto al periodo precedente.

La tabella riportata qui di seguito illustra gli sviluppi della dotazione finanziaria e le proporzioni tra i fondi approvati dalle Camere federali e i fondi effettivamente erogati o da erogare in seguito a tagli di budget e/o blocchi creditizi rispettivamente negli anni 1996­1999 e 2000­2003.

Fondi concessi dal Parlamento (in mio di fr.)

1996­1999 1996 1997 1998 1999 Totale 1996­1999 2000­2003* 2000 2001 2002 2003** Total 2000­2003 * **

Fondi erogati a Pro Helvetia (in mio di fr.)

28 29 30 31

28 27,93 29,25 29,318

118

113,958

30,50 30,50 33,50 35,50 130,00

30,57 30,57 33,50 35,00** 129,64

I fondi supplementari concessi dal Parlamento, pari a 2 milioni di franchi (innalzamento della dotazione finanziaria a 130 mio di fr.), sono stati ripartiti sui quattro anni contributivi con importi di 0,5 milioni di franchi.

Senza il trasferimento dei fondi per le spese postali (305 000 fr.) iscritti al DFF fino al 2002, ma considerato il taglio creditizio 2003 (1 %).

Stando alla tabella, la Fondazione dispone di contributi notevolmente maggiori rispetto al periodo di finanziamento precedente solo nel 2002 e 2003 in seguito allo scaglionamento31 dovuto agli obiettivi di bilancio fissati a suo tempo. Non essendo ancora concluso l'attuale periodo di finanziamento, è possibile valutare per il momento solo gli anni di attività 2000 e 2001 in base a dati concreti, mentre per il 2002 e il 2003 ci si deve limitare a delle stime in base ai programmi e alle uscite effettivi.

31

Messaggio 1999, n. 146.26.

4239

1.3.2.2

Concretizzazione da parte di Pro Helvetia

Considerando i quattro aspetti determinanti per la concessione dei crediti 2000­ 2003, l'attività di Pro Helvetia può essere valutata positivamente nell'insieme32, in quanto il mandato legale è stato adempiuto e le priorità fissate nel 1999 risultano ampiamente realizzate: gli scambi in Svizzera attraverso un più massiccio supporto all'offerta culturale e alle forme di collaborazione in vari settori (nella danza e nel teatro attraverso tournée, nella musica attraverso una più frequente collaborazione con compositori e orchestre di varie regioni, nella letteratura attraverso le traduzioni), gli scambi culturali con l'estero attraverso la presa in gestione, la continuazione e l'ampliamento delle succursali nei Paesi dell'Europa mediorientale e sudorientale, il finanziamento di tournée o la realizzazione di produzioni culturali e lo scambio, tra l'altro, di artisti.

Un'osservazione critica al periodo di finanziamento attuale è doverosa nell'ambito della concretizzazione della comprensione fra le regioni linguistiche svizzere. Sotto questa insegna Pro Helvetia ha sostenuto finora essenzialmente gli scambi di artisti, cofinanziando tra l'altro le tournée di gruppi musicali svizzero-tedeschi in Svizzera romanda. Da un'ottica odierna, questo concetto di comprensione risulta troppo limitato. Nel quadro dei preparativi in favore di una legge sulle lingue, ma anche in relazione all'interpellanza del consigliere agli Stati Stadler, alla risposta del Consiglio federale e del dibattito al Consiglio degli Stati33 è emerso che la comprensione quale parte di una politica culturale nazionale rappresenta un campo troppo vasto. In effetti diventa un tema fondamentale non solo nella discussione sulla politica linguistica o sulla distinzione tra centri urbani e regioni periferiche, ma anche in tutti gli ambiti della vita, in quanto è un compito trasversale: «La convivenza in questo Paese richiede in particolare il rispetto per la diversità e la volontà di accettare gli altri come partner a tutti gli effetti. Le differenze sono da intendere come arricchimento e non come contrasti.» A questo obiettivo deve puntare la politica della comprensione.

In questo senso solo la divisione Cultura e società di Pro Helvetia ha finora sostenuto o promosso delle «autentiche» misure di comprensione (tra cui il progetto Gallerie
57/34.6 km). Va menzionato tuttavia, e valutato positivamente, il fatto che la Fondazione ha reagito rapidamente alle critiche mosse apportando già nel programma 2003, ma in particolare nel programma di priorità 2004­2007, le dovute correzioni.34 Nel 2000 gli organi della Fondazione hanno evaso 4024 richieste (1999: 3676), nel 2001 4247, 2005 delle quali sono state soddisfatte interamente e 1942 parzialmente.

Il 42 per cento dei sussidi e crediti è stato erogato in Svizzera, il 58 per cento all'estero. Le spese dirette dei progetti (sussidi, crediti, garanzie di deficit) sono ammontate negli anni 2000 e 2001 a 23,75 rispettivamente 17,56 milioni di franchi, le spese di produzione a 6,68 rispettivamente 9,35 milioni di franchi, mentre le spese

32 33 34

Programmi e budget della Fondazione per gli anni 2000-2003 sono stati approvati dal DFI.

Interpellanza 02.3244 dell'11 giugno 2002; risposta del Consiglio federale del 4 settembre 2002; dibattito: Boll. uff. 2002 S 657.

Cfr. richiesta: Management Summary e n. 3.1, 4.3.3, 5.7.

4240

amministrative in senso stretto hanno raggiunto 1,78 rispettivamente 2,75 milioni di franchi.35 L'attività della Fondazione è valutabile dettagliatamente scorrendo i progetti sostenuti e indicati al numero 3 della richiesta.36 Interessante da notare la ripartizione in grandi e piccoli progetti. Nel 2001 Pro Helvetia ha concesso 39 sussidi (contributi di stampa, contributi di sostegno, garanzie di deficit) di almeno 50 000 franchi e 1181 sussidi inferiori a 5000 franchi. A titolo complementare, Pro Helvetia ci tiene a constatare che il contributo medio concesso a un progetto continua a calare. In questa tendenza essa avverte «il pericolo di un insufficiente finanziamento cronico in cambio di una qualità mediocre».

1.3.3

Riforma organizzativa di Pro Helvetia37

Ancor prima dei dibattiti parlamentari, più precisamente nel messaggio 1999, fu raccomandato alla Fondazione di ottimizzare gli iter decisionali lenti e complessi, causati anche dal numero crescente di richieste e da documentazioni allegate sempre più voluminose. Un'altra critica riguardava il disbrigo di compiti spesso operativi piuttosto che politico-culturali e strategici da parte del consiglio di fondazione.

L'allora presidente della Confederazione Dreifuss aveva dichiarato in merito il 29 settembre 1999: «(...) nous entendons des voix critiques qui dénoncent la lenteur et la compléxité des procédures décisionnelles de Pro Helvetia. (...) En particulier, les domaines suivants vont être examinés: la taille et la mission du Conseil de fondation, les compétences du Comité directeur des groupes de travail du Conseil de fondation, de la direction et des divisions du secrétariat, l'organisation sur le plan opérationnel, les questions de surveillance, de controlling et de gestion de la qualité.»38 Nel 2000 Pro Helvetia ha avviato tempestivamente la riforma sotto l'egida dell'allora neoeletta presidente della Fondazione, anche se l'iniziativa fu ben presto ostacolata da vari fattori interni ed esterni. Vi furono spiacevoli liti, che in parte divennero di dominio pubblico. Di fronte a queste difficoltà, vari interventi parlamentari chiesero un nuovo orientamento fondamentale della Fondazione e una vera e propria rielaborazione della legge federale che la riguarda, per consentire alla Fondazione di adempiere meglio il mandato: con competenza, efficacia e trasparenza quanto a preferenze e priorità.39

35

36 37 38 39

La Fondazione scrive in merito nel suo rapporto di attività 2001: «Rispetto all'anno 2000, la concomitanza fra aumento delle spese di produzione (circa 2,7 mio di fr. in più) e calo dei costi diretti di progetto (circa 4,2 mio di fr. in meno) si spiega con una novità di natura contabile: nel 2001 le uscite concernenti varie iniziative in proprio della Fondazione, così come tutte le spese per il personale e per la produzione sostenute dai suoi uffici all'estero e dal Culturamobile, non sono più state classificate fra i costi diretti di progetto bensì conteggiate, in misura decisiva, come spese di produzione e spese amministrative in senso stretto.» Singole indicazioni possono essere scaricate dal sito Internet della Fondazione www.prohelvetia.ch/tb/de/tb00 bzw. www.pro-helvetia.ch/report01.

Cfr. richiesta, n. 2.

Boll. uff. 1999 S 856 Cfr. la mozione Zbinden del 22 giugno 2000 e l'interpellanza Seiler del 23 marzo 2001.

4241

In una valutazione complessiva della situazione il DFI e il Consiglio federale giunsero tuttavia alla conclusione che una tale riorganizzazione radicale avrebbe richiesto troppo tempo e che piuttosto si doveva aspirare a ottenere miglioramenti in tempi brevi. Pertanto la Fondazione fu incaricata di concretizzare, in un primo passo, una soluzione entro i limiti sanciti dalla legge esistente.40 Come scadenza venne fissato il 1° gennaio 2002. Questa decisione era legata anche alla constatazione che una verifica fondamentale dei compiti di Pro Helvetia ­ che ovviamente sarebbe coincisa con una nuova versione della legge ­ non avrebbe potuto avvenire senza il coinvolgimento degli altri fautori della cultura a livello federale e tantomeno senza i Cantoni e i Comuni. Dato che questo nuovo disciplinamento dei compiti delle differenti istituzioni statali di promozione culturale dovrebbe avvenire con la concretizzazione dell'articolo costituzionale 69, una soluzione affrettata solo per Pro Helvetia non sarebbe stata ragionevole.

Al secondo tentativo la Fondazione ha realizzato la riforma in tempi utili. Il DFI ha approvato un nuovo regolamento interno, il Consiglio federale una nuova ordinanza dei sussidi.41 Il consiglio di fondazione è stato snellito da 35 a 25 membri, 10 dei quali hanno assunto la nuova carica per il 1° gennaio 2002. Il comitato direttivo è passato da 9 a 7 membri, che si occupano non solo delle richieste presentate, ma svolgono un ruolo gestionale nei confronti della segreteria. Ne fanno parte quattro rappresentanti degli ambienti politici, economici e giuridici.

Le 7 divisioni esistenti sono state ridotte a 5: Arti visive e Cinema, Musica, Letteratura e scienze umane, Teatro e Danza, Cultura e società. A queste si aggiungono il Servizio internazionale e il Servizio comunicazione. Inoltre è stato istituito il Servizio valutazione.42 Nel corso del 2002 è stato nominato un nuovo direttore.

In futuro, l'80 per cento delle richieste verrà sbrigato dalla segreteria. Le domande d'importanza strategica per ragioni finanziarie o programmatiche sono affidate ai gruppi di lavoro del consiglio di fondazione. I progetti interdisciplinari sono trattati da gruppi di coordinamento composti di rappresentanti dei gruppi di lavoro. Il consiglio di fondazione si occupa più assiduamente di questioni concettuali e strategiche.

40 41

42

Cfr. il parere del Consiglio federale in merito alla mozione Zbinden.

Il nuovo regolamento di Pro Helvetia (regolamento in vigore finora: RS 447.12) è entrato in vigore il 14 marzo 2002 e approvato nella stessa data dalla consigliera federale Dreifuss. Si tratta di un'ordinanza dipartimentale pubblicata nella RU del 1° gennaio 2003.

L'ordinanza sui sussidi di Pro Helvetia è stata approvata il 29 novembre 2002 dal Consiglio federale ed entra in vigore il 1° gennaio 2003. Testi in vigore finora: RS 447.12; pubblicazione nella RU del 1° gennaio 2003.

Cfr. richiesta, n. 4.1.4 e 6.2.

4242

Grazie alla riforma e ai conseguenti snellimenti dell'amministrazione, la Fondazione conta di risparmiare, come si può desumere dalla richiesta (n. 6), soprattutto nell'ambito delle spese d'esercizio e d'amministrazione.43 I responsabili della Fondazione intendono poi attribuire maggiore valenza, competenza e risorse al Servizio valutazione. Un controlling di questo genere darà maggiore efficacia alla riforma.

Il Consiglio federale valuta complessivamente positiva la riforma, soprattutto il chiarito rapporto tra consiglio di fondazione ­ comitato direttivo ­ segreteria dovuto al nuovo regolamento interno e all'ordinanza dei sussidi. Numerose rivendicazioni giustificate, espresse anche in Parlamento, sono state soddisfatte. Il clima all'interno della Fondazione è migliorato notevolmente. Il fondamento per fare funzionare bene ed efficacemente l'esercizio, ma anche per affrontare le sfide future, è pertanto posto.

Dalla concretizzazione delle decisioni di riforma il Consiglio federale si attende un'ottimizzazione delle strutture e procedure nonché, in particolare, una riduzione delle spese amministrative, aspettative che combaciano con quelle della Fondazione.

Esso rinuncia pertanto a concedere alla Fondazione la compensazione completa del rincaro per le sue prestazioni di base.44

1.3.4

Ripartizione dei compiti tra Pro Helvetia e l'Ufficio federale della cultura

Il mandato affidato implicitamente nel dibattito parlamentare del 1999, consistente in una chiara ripartizione dei compiti tra l'UFC e Pro Helvetia, è stato soddisfatto completamente in alcuni settori, anche per quanto riguarda il programma 2004­2007 e il suo finanziamento, in altri solo parzialmente. Complessivamente è passato in secondo piano rispetto all'impellente necessità di riforma della Fondazione. È emerso poi che la ripartizione fondamentale dei compiti deve avvenire nel quadro dei lavori di concretizzazione dell'articolo costituzionale 69, perché solo a quel punto dovranno essere fissati i compiti federali in concertazione con i Cantoni e i Comuni.

Accanto a queste riflessioni, i fautori culturali federali hanno chiarito e tratto anche conseguenze pratiche nei settori in cui il messaggio 1999 aveva ritenuto necessario verificare competenze, iter e modalità di finanziamento.45 La richiesta della Fonda-

43

44 45

L'ammontare delle cosiddette «spese generali» (indennità e spese del consiglio di fondazione, spese di personale, spese amministrative) è criticato anche dall'interpellanza Seiler del 23 marzo 2001, che lo considera sproporzionato rispetto al budget, assorbendo quasi un terzo delle spese complessive. In merito alle spese amministrative, cfr. la risposta del Consiglio federale: «(...) Una parte consistente di spese generali è provocata dalla perizia e dal monitoraggio di progetti (spese generali di produzione) e va pertanto indirettamente a favore di attività culturali. La parte delle spese amministrative vere e proprie ammonta invece al 5 per cento circa delle uscite complessive. Pertanto i costi amministrativi effettivi si situano decisamente al di sotto dei valori paragonabili degli istituti culturali stranieri (Institut Français, Goethe Institut), come specificato nel messaggio sul finanziamento oppure, se si pensa ai costi del consiglio di fondazione, al di sotto delle tariffe della Confederazione per esperte e esperti esterni.» Cfr. n. 2 3 4.

Cfr. n. 2.3.1 Messaggio 1999, n. 135; le misure erano parzialmente già in atto allora.

4243

zione per il periodo di finanziamento 2004­2007 costituisce un rendiconto dei risultati dall'ottica di Pro Helvetia.46 Anche se i risultati definitivi ottenuti non sono positivi ovunque, stando al Consiglio federale è possibile constatare tuttavia che è stata messa a punto serie di soluzioni concrete e promettenti o perlomeno degli approcci in questo senso, che dovranno proseguire tra l'altro in relazione alle priorità della Fondazione per il periodo 2004­ 2007.

Segnatamente, si tratta dei seguenti settori: Promozione letteraria ed editoriale La Sezione cultura e società dell'UFC e l'omonima divisione di Pro Helvetia hanno riattivato la Communauté du livre suisse soppressa nel 1997. Vi sono rappresentati il Segretariato di Stato all'economia Seco (aiuti all'esportazione), PRS e le tre associazioni degli editori. Questa partnership permette di sfruttare sinergie per l'organizzazione di e la partecipazione a mostre librarie all'estero. Pro Helvetia cura la partecipazione alle fiere di libri in vario modo, eroga finanziamenti supplementari per programmi collaterali, partecipa agli stand comuni. Occorre poi considerare anche l'attività di promozione della traduzione portata avanti dalla Fondazione.

Arte e design La ripartizione dei compiti in questo settore è stata discussa e corretta soprattutto nell'ottica della comprensibilità e dell'utilità possibilmente immediate per gli artisti.

Restano di competenza dell'UFC la formazione e la specializzazione nonché l'attribuzione di premi. Gli sono affidate poi le partecipazioni ufficiali alle mostre internazionali (biennali, quadriennali, ecc.).

Da parte sua Pro Helvetia si occupa dell'intermediazione di artisti tra le regioni della Svizzera e tra la Svizzera e l'estero. Allo scopo impiega strumenti, tra cui la collana di pubblicazioni Cahiers d'artistes o mostre itineranti, pur aspirando anche a una più stretta collaborazione con i musei della Svizzera.

Comprensione tra le regioni culturali e linguistiche Essenzialmente l'UFC sostiene organizzazioni, Pro Helvetia singoli progetti utili alla comprensione. Per rendere meglio evidente questa ripartizione di compiti, anche in vista del programma della Fondazione per gli anni 2004­2007, sono doverose alcune precisazioni.

Il mandato dell'UFC nell'ambito della politica linguistica e della comprensione scaturisce
dall'articolo 70 capoverso 3 Cost. Sono poi determinanti gli interventi parlamentari e le rispettive risposte del Consiglio federale, tra cui quella all'interpellanza Stadler dell'11 giugno 2002, che si esprime anche circa la concretizzazione delle mozioni Comprensione linguistica e regionale in Svizzera del Consiglio nazionale e degli Stati e sulle raccomandazioni delle commissioni della comprensione delle Camere federali del 1993.47 Segnatamente la politica linguistica 46 47

Richiesta, n. 3.

Interpellanza Stadler 02.3244; mozioni sulla comprensione delle Camere federali 93.3526 e 93.3527; risposta del Consiglio federale 02.3244 (11.6.2002); rapporto delle commissioni della comprensione: «... preoccuparci delle nostre incomprensioni»: FF 1994 18.

4244

e della comprensione sono oggetto della futura legge sulle lingue (LLing), che sarà incentrata su misure strettamente legate alla politica linguistica.48 Inoltre è previsto di disciplinare nella Lling l'aiuto federale alle organizzazioni operanti nell'ambito della politica della comprensione. Le organizzazioni civiche49 vengono ultimamente sostenute dalla Confederazione a condizione che siano in grado di presentare e realizzare un programma in questo contesto.

Pro Helvetia ha invece un compito di più ampio respiro, come denotano le richieste approvate, i progetti promossi dalla Fondazione50 e il suo programma di attività 2004­2007.51 Nei settori Arti visive, Musica, Danza e teatro sostiene esclusivamente progetti che puntano alla cooperazione tra le regioni linguistiche o alla mediazione di prodotti artistici nelle altre regioni. Nell'ambito della Letteratura la sua attività promozionale riguarda in prevalenza le traduzioni, mentre nel settore Cultura e società realizza vari grossi progetti dedicati alla comprensione, sia tra le regioni linguistiche che tra la Svizzera urbana e rurale.

Rafforzamento dei rapporti culturali con l'estero Stando alla pratica corrente e premessa la coerenza in politica estera di cui il DFAE risponde nell'ambito della trasparenza caratterizzante la partnership, all'UFC restano affidati i mandati politici nell'ambito delle questioni culturali bilaterali e multilaterali, della rappresentanza al Consiglio d'Europa, degli incontri dei ministri della cultura dell'UNESCO, della Rete internazionale delle politiche culturali, degli accordi bilaterali legati alla LTBC, ecc. Inoltre, l'UFC rappresenta gli aspetti di politica culturale nei confronti del SECO (WTO) e dell'Ufficio federale delle comunicazioni (UFCOM) (mass media, nuove tecnologie dell'informazione e della comunicazione NTIC) e in relazione all'UE (mass media).

Pro Helvetia resta addetta agli scambi di artisti e di programmi culturali oltre i confini nazionali. Nel contesto internazionale informa sulla cultura svizzera e collabora direttamente con le ambasciate in Svizzera e le rappresentanze svizzere 48

49

50

51

Il commento al disegno della Lling cita ai paragrafi 3-5 una serie di settori in cui la Confederazione e segnatamente l'UFC promuovono o possono promuovere la comprensione e gli scambi tra le lingue: scambi di allievi e insegnanti, sostegno ad agenzie di stampa di importanza nazionale, che riportano notizie sulle quattro regioni linguistiche del Paese, organizzazioni e istituzioni di pubblica utilità di importanza nazionale, che grazie alla loro attività in almeno una regione linguistica promuovono la comprensione o svolgono lavoro di base volto alla promozione del plurilinguismo individuale e ne divulgano i risultati. Tra questi si annovera anche il progetto di un'istituzione di promozione del plurilinguismo gestita dalla Confederazione e dai Cantoni. V. anche il contributo sulla politica linguistica al sito Internet dell'UFC www.bak.admin.ch.

Tra cui Schweizerischer Feuilletondienst, Forum du bilinguisme/für die Zweisprachigkeit, Rencontres Suisses/Treffpunkt Schweiz, Fondazione Lingue e Culture, Service de Presse Suisse, Schweizerische Arbeitsgemeinschaft für Demokratie, Forum Helveticum, Coscienza Svizzera.

Cfr. i rapporti di attività pubblicati su Internet (v. nota 35), dove figurano tutte le richieste approvate e tutti i progetti promossi. Tra questi: Fabula - ein Stück erzählte Schweiz in fünf Landessprachen elaborato in Svizzera insieme a sei centri culturali regionali oppure Gallerie 57/34.6 km, al cui centro si collocano le due gallerie di base attraverso le Alpi, tematizza le interferenze prodotte dalle numerose culture di appartenenza dei minatori e l'atteggiamento della popolazione locale nei confronti di tali influssi. Cfr. i rapporti di attività pubblicati al sito Internet della Fondazione www.pro-helvetia.ch/tb/de/tb00 e www.pro-helvetia.ch/report01.

Cfr. la richiesta, in particolare i n. 3.1 e 4.3.3 e più avanti 2 2 3 2.

4245

all'estero. Uno strumento efficace per adempiere questo mandato è rappresentato dai centri culturali e dalle sedi esterne.

Il DFAE mette a disposizione dei due partner la sua rete di rappresentanze estere e, sotto la direzione del capo di missione in questione, il rispettivo personale. In vista di un'impostazione efficace della cooperazione necessaria allo scopo, nel 2000 il DFAE ha pubblicato un manuale di «diplomazia culturale» rivolto a tutte le parti interessate. Da parte sua nel 2002 PRS ha stipulato un accordo sulla ripartizione dei compiti e sulla collaborazione con Pro Helvetia.

Per la presa in consegna e la continuazione delle strutture e dei programmi avviati dal DFAE e dalla DCS con fondi provenienti dal credito per i Paesi dell'est negli Stati di Visegrad Polonia, Ungheria, Repubblica Ceca e Slovacchia52, Pro Helvetia ha ottenuto un contributo supplementare di 2 milioni di franchi per il periodo di finanziamento 2000­2003. Il finanziamento di queste sedi esterne è stato criticato nei dibattiti parlamentari. Le Camere federali hanno obiettato di essere state poste di fronte a un fatto compiuto, che non deve ripetersi.53 Stando al Consiglio federale, nel frattempo la questione delle responsabilità in questo settore è stata esaurientemente chiarita. Le sedi esterne aperte nel quadro del mandato di prestazioni della DCS nei Paesi dell'Europa sudorientale sono diventate parte integrante della struttura della DCS e, pur essendo gestite da Pro Helvetia in termini di programmi e personale, al termine del mandato torneranno di competenza della DCS. Le modalità della cooperazione con la DCS sono esaurientemente commentate nella richiesta di Pro Helvetia e completate da osservazioni retrospettive e prospettive.54 Società dell'informazione in Svizzera Sotto l'egida dell'UFC e in stretta collaborazione con Pro Helvetia sono state elaborate delle basi volte a promuovere la produzione artistica con le nuove tecnologie e progetti socioculturali intesi a contrastare l'emarginazione digitale. Queste basi sono ormai pronte per essere concretizzate.

Promozione culturale indiretta L'UFC ha promosso numerosi lavori preliminari nell'ambito del diritto d'autore, del diritto fiscale, della garanzia statale per mostre, della sicurezza sociale per artiste e artisti e dei premi di riconoscimento volti a migliorare
le condizioni quadro della produzione culturale in genere e degli operatori culturali in particolare. L'UFC ha intrapreso questi lavori ­ in parte appena avviati, in parte già in corso ­ insieme ad altri servizi dell'Amministrazione federale (Ufficio federale di giustizia, Amministrazione federale delle imposte, Ufficio federale delle assicurazioni sociali), ai Cantoni e alle associazioni culturali. Un fabbisogno di cooperazione con Pro Helvetia sussiste a livello consultivo e informativo. Qualora progetti del genere fossero

52

53 54

Stati di Visegrad: raggruppamento di Paesi deciso nel 1991 nella città ungherese di Visegrad (a 30 km a Nord di Budapest). Il 21 dicembre 1992 ne è scaturita la Central European Free Trade Area CEFTA, cui partecipano anche Bulgaria, Slovenia e Romania.

Riattivata nell 1999, anche come piattaforma di lancio per l'integrazione di questi Stati nell'UE.

Cfr. in merito a queste sedi esterne i pareri espressi nei dibattiti parlamentari sul messaggio 1999: Boll. uff. 1999 S 852 segg.; Boll. uff. 1999 N 2377 segg.

Cfr. richiesta, n. 3.2, 3.41 e 5.9.5 nonché n. 2 3 2: Priorità dialogo interculturale.

4246

tematizzati nella concretizzazione dell'articolo 69 Cost., la Fondazione verrebbe coinvolta ex officio.

1.3.5

Conclusioni e ulteriore procedimento

Constatiamo che Pro Helvetia nel periodo contributivo in corso ha impiegato i suoi fondi in modo funzionale e in rispetto delle condizioni quadro legali e che continuerà a farlo. La questione delle «antenne» nei Paesi dell'Europa centrorientale e sudorientale come anche le modalità di una continuazione dei programmi sono state ampiamente chiarite da Pro Helvetia. Quanto figura al numero 5.9.5 della richiesta ­ «Sfere d'intervento degli uffici esterni» ­ convince per il procedimento pragmatico e finanziariamente adeguato.

Il Consiglio federale e il Parlamento sono riusciti ampiamente ad adempiere il mandato di semplificazione delle strutture della Fondazione, mentre sono riusciti solo in parte a soddisfare il mandato di una migliore delimitazione dei campi di attività dei fautori culturali federali. Le ragioni per spiegarlo esaurientemente sono intellegibili. Tuttavia il Consiglio federale ritiene che una chiarifica della ripartizione dei compiti stia avvenendo nel quadro della concretizzazione dell'articolo 69 Cost. I primi passi necessari sono stati compiuti.

2

La richiesta di Pro Helvetia per il periodo di finanziamento 2004­2007

2.1

Realizzazione e contenuto

La richiesta è articolata in sei parti.

Nella prima parte Pro Helvetia si esprime sul contesto politico-culturale e analizza la valenza delle misure promozionali in ambito culturale.

La seconda parte tematizza tra l'altro gli effetti della riforma interna sul posizionamento della Fondazione.

Nella terza parte sono commentate la concretizzazione delle priorità contenute nel messaggio 1999 e le modifiche apportate in collaborazione con altre istituzioni: mutua comprensione in Svizzera, rapporti culturali con l'estero, spese sostenute per queste ed altre attività che ne derivano, collaborazione con altri servizi della Confederazione operanti nel settore culturale.

La quarta parte descrive gli obiettivi strategici e di posizionamento oltre alle priorità 2004­2007: danza, cinema, comprensione in Svizzera, dialogo interculturale, NTIC.

La quinta parte illustra il programma e il fabbisogno finanziario nei vari settori partendo da tendenze e problemi e dalle conclusioni che se ne traggono per l'attività di Pro Helvetia.55

55

Sono comprovati: a) il fabbisogno di base ossia le spese per il «programma corrente 2004-2007» e il proseguimento del programma esistente nel 2003, b) gli «aumenti», c) le spese per le attività prioritarie danza, cinema, mutua comprensione in Svizzera, dialogo interculturale, NTIC (per singolo settore).

4247

Nella sesta parte la Fondazione si esprime sulle spese di personale e d'esercizio e sul Servizio valutazione.

Nella sua richiesta Pro Helvetia fa valere un fabbisogno finanziario di 179,5 milioni di franchi per le divisioni e le spese correnti (personale, costi fissi, investimenti) dell'intero periodo di finanziamento ripartiti nel seguente modo: 148,8 milioni di franchi per adempiere il mandato legale minimo, 28,7 milioni di franchi per le nuove priorità danza, cinema, comprensione in Svizzera, dialogo interculturale e NTIC e 2 milioni di franchi per la «valorizzazione» dell'Istituto Svizzero di Roma.

2.2

Valutazione della richiesta e ruolo politico-culturale di Pro Helvetia

La richiesta colpisce per la ricchezza e l'esaustività delle informazioni, per il coinvolgimento nella materia e per la dinamica con cui sono descritti i compiti svolti, in corso e soprattutto futuri. Talvolta emerge una certa contrapposizione tra la volontà di plasmare il Paesaggio culturale elvetico e il dovere di rispondere alle numerose domande delle singole persone.

La richiesta contiene tutti i dati necessari a una valutazione politico-finanziaria e a una decisione. L'argomentazione e le conclusioni nell'ottica della Fondazione sono chiare e ripercorribili. Siamo d'accordo con gli obiettivi strategici e di posizionamento della Fondazione, le misure strutturali e le osservazioni sul Servizio valutazione.56 Il programma convince ampiamente quanto a contenuti. Convince poi anche il ragionamento sulla promozione esplicita e persistente di settori selezionati: sviluppi attuali e futuri in determinate discipline artistiche, necessità di coesione all'interno del Paese, consolidamento e ampliamento dei contatti con il mondo.

Nonostante le premesse non siano attualmente ottimali, rispetto ad altri Paesi la Svizzera dispone di un notevole potenziale, in termini sia quantitativi sia qualitativi, di artisti promettenti, riconosciuti anche all'estero57, che danno impulsi importanti alla società odierna e ai singoli individui. Per sfruttare meglio e rendere meglio visibile questo potenziale, in futuro occorre non solo una migliore collaborazione, ma anche un finanziamento mirato da parte dei poteri pubblici. Un pur modesto aumento di fondi per Pro Helvetia, come lo chiede il Consiglio federale, darebbe il dovuto segnale politico in termini sia culturali che sociali. Alimentando opportunamente, entro i limiti delle sue possibilità, la sua fondazione culturale, la Confederazione sottolinea la valenza che attribuisce alla cultura.

L'esperienza e le conoscenze consentono alla Fondazione di fornire un contributo importante alla cultura svizzera nell'ambito delle sue competenze fondamentali. Per gli operatori culturali il sostegno di Pro Helvetia in Svizzera e all'estero corrisponde a una distinzione, una referenza. A ragione la Fondazione ritiene di essere, oltre all'«istituzione di trattamento delle richieste» anche un'istituzione che promuove iniziative in proprio: attraverso incarichi diretti, il lavoro
d'informazione settoriale e interdisciplinare, progetti propri, servizi e animazione (Culturamobile, centri e succursali all'estero), Pro Helvetia riesce a configurare la promozione culturale 56 57

Cfr. richiesta, n. 4.1.4 e 6.2.

Recentemente Pro Helvetia è stata citata come esempio e modello al momento dell'istituzione della fondazione culturale della Repubblica federale tedesca.

4248

elvetica nel nostro Paese e per il nostro Paese. Questa constatazione giustifica l'approvazione della sua richiesta entro i limiti del possibile. In effetti la richiesta deve essere proporzionata alla situazione finanziaria della Confederazione, ma anche alle spese complessive per la cultura, sia attuali che pronosticabili.

Nella sua richiesta Pro Helvetia mette in risalto la componente o dimensione dell'impegno, in termini di politica culturale, che caratterizza la sua attività.58 Approviamo questo atteggiamento coerente e lo reputiamo un segnale positivo per la concretizzazione dell'articolo costituzionale 69, ma anche per l'ulteriore correzione delle mansioni assegnate ­ ora e in futuro ­ alle varie istituzioni operanti nell'ambito della promozione culturale. Partiamo dal presupposto che la Fondazione porterà avanti il suo impegno politico-culturale in stretta collaborazione con l'UFC.

2.3

Proposte del Consiglio federale

Come già nel messaggio 1999 per semplificare la presentazione contenuta nella richiesta di Pro Helvetia abbiamo operato una distinzione tra prestazioni corrispondenti al mandato legale minimo della Fondazione, finanziamento delle priorità e casi speciali.

2.3.1

Mandato minimo in base alla legge

Per il quadriennio 2004­2007 vi chiediamo di mettere a disposizione di Pro Helvetia per l'adempimento del suo mandato minimo o di base l'importo di 121 milioni di franchi, ossia 1 milione di franchi in più rispetto agli anni 2000­2003. Considerata la compensazione del rincaro del 3,4 per cento negli anni 2000­200259 questo risarcimento delle prestazioni di base dettato dalla situazione finanziaria della Confederazione per l'intero periodo, pari a 30,25 milioni di franchi all'anno, può apparire modesto. Il Consiglio federale è tuttavia convinto che il mancato rimborso del rincaro dell'ammontare di circa 3 milioni di franchi potrà e dovrà essere compensato con la riduzione delle spese amministrative in seguito alla riforma (v. sopra n. 1.3.3); stando alla Fondazione nella peggiore delle ipotesi non potranno essere escluse a priori nemmeno misure radicali, tra cui la riduzione dell'organico o la chiusura di singole sedi esterne. Tali passi sono a discrezione della direzione della Fondazione.

58 59

Cfr. richiesta, n. 2.2, 4, 5.4.2.

Il rincaro è calcolato nel seguente modo: indice 1998 (media annua) 98,0 punti sulla base maggio 2000 = 100. Indice 2001: 101,3 punti = rincaro del 3,4 %. Non essendo ancora noto l'indice definitivo del 2002, la cifra potrebbe subire variazioni (Fonte: UST).

4249

2.3.2

Priorità60

Per il prossimo quadriennio vi chiediamo di mettere a disposizione di Pro Helvetia a favore delle priorità indicate un importo globale supplementare di 16 milioni di franchi.

Riteniamo fondamentalmente corretto sostenere la Fondazione nei suoi sforzi volti a compensare ritardi nella promozione di determinate discipline artistiche, finanziare nuove forme di creatività, rinsaldare la coesione all'interno del Paese, consolidare i contatti con il mondo e completare quindi progetti analoghi a livello federale. Pur approvando le priorità in termini di contenuti, la situazione finanziaria della Confederazione esige dei ritocchi per quanto riguarda il finanziamento; la richiesta della Fondazione quantificata complessivamente con 28 milioni di franchi non può essere soddisfatta. Segnatamente: Danza61 Dalla metà degli anni Ottanta, la scena svizzera dei professionisti della danza ha ottenuto uno slancio significativo. Numerose compagnie sono state fondate e il loro successo in Svizzera e all'estero è notevole. La promozione non è andata di pari passo con questa evoluzione. Attualmente la danza in Svizzera viene promossa insufficientemente, in termini sia strutturali che finanziari. La professione non è riconosciuta e tantomeno esistono possibilità di seguire una formazione professionale. Rispetto ad altri campi, le spese di produzione sono relativamente elevate, i redditi e la protezione assicurativa relativamente modesti.

Insieme all'UFC e in collaborazione con i Cantoni e rappresentanti della danza, Pro Helvetia ha avviato un articolato progetto pilota volto alla promozione integrale della danza, che prevede tra l'altro la definizione di gruppi di priorità e di centri di competenze, workshops e residenze. Dall'applicazione di una tale strategia di promozione scaturiscono aiuti pratici, ma eventualmente anche conclusioni per la messa a punto di un modello che dovrebbe facilitare tra l'altro la concretizzazione dell'articolo costituzionale 69 in altri campi e chiarire i compiti a livello federale e la loro ripartizione tra Confederazione, Cantoni e Città.

Il Consiglio federale giudica positivamente questa priorità e la rispettiva motivazione, come scaturisce anche dalla concretizzazione dell'articolo costituzionale 69. Il suo finanziamento con 3,5 milioni di franchi è ritenuto adeguato, mentre le aspettative della Fondazione di una promozione più consistente (5,7 mio di fr.) non possono essere soddisfatte.

60

61

Dato che la richiesta è strutturata alla stregua di una matrice, ossia ripartendo le priorità da finanziare, per quanto sensato e possibile, su vari campi (n. 5), per ottenere una visione d'insieme occorre consultare singole rubriche e raggruppamenti alla voce «fabbisogno finanziario».

Richiesta, n. 4.3.1 e 5.6. Cfr. in merito alla danza in Svizzera e alle aspettative nei confronti della promozione Anna Schindler e Christoph Reichenau (a cura di): Zahlen, bitte! Kulturbericht 1999: Reden wir über eine schweizerische Kulturpolitik.

Berna 1999, pagg. 133­167.

4250

Cinema62 Pro Helvetia vorrebbe realizzare la priorità del cinema in due direzioni: in Svizzera aspirerebbe a un network programmatico e amministrativo delle sale per promuovere una più massiccia presenza del cinema svizzero contemporaneo e storico, in particolare nell'ambito dei grandi festival; all'estero punterebbe a coinvolgere un più grande pubblico in Paesi chiave come la Francia, la Germania, l'Italia, la Gran Bretagna e gli Stati Uniti. Occorrerebbe poi incentivare il dialogo Sud-Nord tra cineasti. Nel complesso Pro Helvetia vorrebbe promuovere l'efficacia culturale della nuova legge del 14 dicembre 2001 sulla produzione e la cultura cinematografiche63.

Il Consiglio federale prende atto positivamente di questi sforzi e dell'accordo di cooperazione (joint venture) tra Pro Helvetia, la Cineteca svizzera e l'Agenzia dei cortometraggi ai sensi di un «congiungimento di sforzi».

L'importo necessario verrà fornito entro i limiti del possibile tramite il credito cinematografico dell'UFC. Pro Helvetia rinuncerà pertanto a finanziare ulteriormente la priorità «Cinema».

Mutua comprensione in Svizzera64 Già nel periodo di finanziamento 2000­2003 Pro Helvetia aveva ottenuto fondi supplementari a favore di una promozione accentuata di misure di comprensione specifiche volte a rafforzare l'identità nazionale e la coesione interna. La Fondazione non ha adempiuto il suo mandato in modo ottimale; occorrono ulteriori sforzi costanti, tanto più che la Svizzera è diventata un Paese multietnico. Una rafforzata integrazione della cosiddetta Sesta Svizzera può costituire un elemento sul cammino verso una nuova identità svizzera.

L'identità nazionale, ma anche l'integrazione delle culture rappresentate in Svizzera, sono migliorabili attraverso progetti culturali. Questi sono adatti a stimolare il dialogo sia tra le singole comunità linguistiche e culturali svizzere sia tra queste e le comunità alloglotte presenti nel nostro Paese. Qui occorre affrontare compiti importanti. A ragione la richiesta nell'ambito della formazione culturale degli adulti e dell'animazione socioculturale prende spunto da un concetto ampliato di cultura e tematizza, a complemento della produzione artistica, le condizioni di vita quotidiana, le possibilità espressive e le forme di dialogo della popolazione in senso lato.

Così facendo Pro
Helvetia si riallaccia alla critica mossa nei confronti del suo concetto di comprensione e conferma di voler fornire un contributo importante alla coesione nazionale grazie a misure efficaci.

Il Consiglio federale è pertanto disposto a concedere alla Fondazione ­ che chiede 7,65 milioni di franchi per il suo programma di comprensione ­ fondi pari a 4,5 milioni di franchi in più.

62

63 64

Richiesta, n. 4.3.2 e 5.2. Cfr. in merito la presidente della Confederazione Dreifuss al Consiglio degli Stati, 29 settembre 1999: «En ce qui concerne la question du cinéma, je dirai que les tâches particulières de Pro Helvetia doivent se limiter, dans ce domaine uniquement, à faire connaître des films suisses à l'étranger, à les intégrer dans des programmes de présence culturelle suisse à l'étranger, et non pas à soutenir directement la production de films. Cela doit rester du domaine de l'OFC et de SRG SSR idée suisse.» (Boll. uff. 1999 S 855).

RS 443.1 Cfr. sopra n. 2 1 3; richiesta, tra l'altro n. 3.1., 4.1.1., 4.4.3 e 5.7.3.

4251

Dialogo interculturale (estero ­ Svizzera)65 Per il periodo 2000­2003 sono stati concessi alla Fondazione 5,5 milioni di franchi per incrementare il finanziamento degli scambi con l'estero. La continuazione del programma Dialogo interculturale è convincente in molte sue parti. L'apertura ai Paesi asiatici e il rafforzamento degli scambi tra Nord e Sud sono necessari. La competenza nel lavoro culturale con l'estero, affidata alle sedi esterne, dovrebbe essere sfruttata. Esse dovrebbero avere la possibilità di crescere e di diventare delle vere e proprie piattaforme culturali, punti d'accesso a network nazionali, allo scopo di sostituire le iniziative sporadiche degli operatori culturali svizzeri con operazioni su più larga scala. Anche in questo caso concordiamo con Pro Helvetia.

La Fondazione prevede di mantenere operative le sue sedi esterne negli Stati di Visegrad anche dopo il 2003. Nel frattempo la sua cooperazione con la DSC, la Sezione Cultura e UNESCO del DFAE e PRS risulta disciplinata da una serie di accordi e mandati. Il neoistituito Servizio internazionale e il rispettivo comitato del consiglio di fondazione coordinano il lavoro estero di Pro Helvetia e fissano le dovute strategie.

Nell'interesse di una realizzazione il più possibile coerente e capillare del programma estero, al quale Pro Helvetia vorrebbe destinare 11,25 milioni di franchi, siamo disposti a finanziare la priorità Dialogo interculturale con 8 milioni di franchi.

Nuove tecnologie dell'informazione e della comunicazione (NTIC)66 Nel 1998 il Consiglio federale ha approvato la Strategia per una società dell'informazione in Svizzera, che definisce i principi di promozione della società dell'informazione e ripartisce tematicamente i compiti della Confederazione. I dipartimenti competenti sono stati incaricati di elaborare dei piani d'intervento.67 L'UFC ha assunto l'egida per il settore culturale e ha stabilito in collaborazione con Pro Helvetia e altri servizi federali due campi di attività: promozione della produzione artistica con le nuove tecnologie e sostegno di progetti socioculturali in grado di contrastare il «fossato digitale». Nel suo programma di priorità 2004­2007 Pro Helvetia ha inserito delle misure che puntano nella stessa direzione.

In ambito artistico, l'UFC ha elaborato in collaborazione con Pro Helvetia
e gli ambienti interessati dei nuovi modelli di promozione per la produzione, la valorizzazione e la conservazione di opere d'arte. Ai sensi di una chiara ripartizione dei compiti l'UFC promuoverà la videoarte e la net art, mentre Pro Helvetia sosterrà i progetti che la promuovono (piattaforme su Internet e iniziative analoghe).

Il Consiglio federale appoggia queste intenzioni che tengono conto della sua strategia.68 Ritiene tuttavia giusto concentrare i fondi sul modello di sostegno dell'UFC a 65 66 67

68

Richiesta, soprattutto i n. 4.1.2, 4.3.4, 5.6.2, 5.7.3, 5.9: Servizio internazionale.

Cfr. richiesta, n. 4.3.5.

Cfr. in merito www. isps.ch nonché le analisi del Centre for Science and Technology Studies/Zentrum für Wissenschafts- und Technologiestudien CEST: Bundesaktivitäten für die Informationsgesellschaft. Evaluation der Strategie und der Umsetzungen.

Expertenberichte; Bericht zuhanden des Ausschusses der Koordinationsgruppe Informationsgesellschaft und der Arbeitsgruppe Wissenschaftliche Begleitung; Auf dem Weg in die Informationsgesellschaft. Die Aktivitäten es Bundes kritisch durchleuchtet (marzo 2002).

Cfr. il 4° rapporto del gruppo di coordinamento Società dell'informazione (www.isps.ch), di cui il Consiglio federale ha preso atto il 26 giugno 2002, in particolare i n. 3.2 e 3.4.1.

4252

favore dell'arte multimediale digitale e rinuncia pertanto a promuovere la priorità NTIC di Pro Helvetia con ulteriori fondi.

2.3.3

Aspetti speciali

Comunicazione69 Nella richiesta della Fondazione la comunicazione non figura come vera e propria priorità, pur essendo messa in risalto alle rubriche «comunicazione» e «informazione» con 6,35 milioni di franchi.

Pro Helvetia informa a vari livelli: si presenta, illustra il suo mandato quale intermediatrice della cultura svizzera in Svizzera e all'estero, le sue proposte, le dimensioni e la disponibilità delle sue competenze, le conoscenze e le disponibilità del suo organico. Questo messaggio esige un'immagine convincente e d'impatto sia nella presentazione su Internet sia attraverso altri canali. Inoltre Pro Helvetia fornisce informazioni su temi culturali, scientifici e politici e per farlo si serve di pubblicazioni come Passagen o i Cahiers d'artistes.

Riteniamo che i prodotti impiegati da Pro Helvetia, tra cui la collana pubblicata in varie lingue Informazioni sulla cultura svizzera o il suo versatile sito Web, siano alquanto adatti a soddisfare il doppio mandato informativo. Condividiamo l'opinione che è giustificato intraprendere sforzi maggiori in questo campo e tuttavia siamo convinti che deve essere possibile coprirli grazie all'importo di base di 121 milioni di franchi. Le delimitazioni dal e le sinergie con il mandato informativo nell'ambito della politica culturale, che l'UFC e il DFAE sono tenuti ad adempiere, dovranno essere riconosciute e ottimizzate dai responsabili di queste istituzioni nel periodo 2004­2007.

Istituto Svizzero di Roma70 Dal 1949 Villa Maraini è sede dell'Istituto Svizzero di Roma (ISR), dove soggiornano e lavorano temporaneamente artiste e artisti, ricercatrici e ricercatori svizzeri e dove possono familiarizzarsi con la cultura italiana odierna e l'antichità romana e, viceversa, diffondere in Italia la varietà culturale e la creatività artistica e scientifica svizzere. Attualmente è oggetto di lavori di ristrutturazione, che consentiranno di sfruttare in modo ottimale il suo imponente potenziale architettonico. Dal gennaio 2002 l'Istituto dispone di una seconda sede nei locali dell'ex Consolato svizzero di Venezia.

Attualmente l'ISR è essenzialmente una «residenza» senza un chiaro profilo che potrebbe distinguerlo dai numerosi istituti culturali esistenti a Roma. L'UFC, Pro Helvetia e l'Aggruppamento per la scienza e la ricerca del DFI propongono pertanto di
«rivalutare» e di consolidare finanziariamente l'ISR, dato che l'usufrutto dal capitale della fondazione e i contributi degli ambienti economici sono in costante calo. Il consiglio di fondazione dell'ISR ha insediato due gruppi di lavoro che hanno il compito di sviluppare le basi per un programma scientifico e culturale dell'ISR. Il finanziamento sarà disciplinato di conseguenza. Oltre ai fondi stanziati dall'Ufficio

69 70

Cfr. richiesta, n. 4.1.3 e 5.10.1.

Cfr. richiesta, n. 4.3.4 e 5.9.2.

4253

federale delle costruzioni e della logistica (UFCL) e dall'UFC (2003: rispettivamente 0,42 e 0,25 mio di fr.), il messaggio sul promovimento della formazione, della ricerca e della tecnologia negli anni 2004­2007 prevede alla rubrica Institutes for Advanced Studies un contributo annuo di 0,45 milioni di franchi; parallelamente Pro Helvetia intende destinare all'ISR un importo annuo di 0,5 milioni di franchi.

Prime proposte per la concretizzazione di questo doppio mandato, che combacia con l'originaria destinazione dell'ISR, saranno a disposizione del consiglio di fondazione entro metà 2003. La strategia definitiva verrà decisa alla fine dello stesso anno.

Il Consiglio federale approva l'intenzione di trasformare l'ISR in un centro produttivo e dinamico per la scienza e la cultura. Sarà importante consentire anche in futuro a entrambi i settori dell'ISR di irradiare nella stessa misura. Gli incrementi nei due settori sono interdipendenti in questo senso. Partiamo dal presupposto che i fondi previsti da Pro Helvetia per la parte culturale potranno essere finanziati in base alla dotazione finanziaria proposta, che ammonta complessivamente a 137 milioni di franchi, e mediante il sostegno supplementare destinato al «dialogo interculturale».

Cultura popolare Durante i dibattiti parlamentari sul messaggio 1999 fu auspicato ripetutamente un intervento più mirato di Pro Helvetia a favore della cultura popolare. La presidente della Confederazione Dreifuss obiettò in quell'occasione di fronte al Consiglio nazionale: «Ce n'est pas la fonction de Pro Helvetia que de soutenir, par exemple, les différents choeurs traditionnels, les différentes organisations de costumes folkloriques etc. Mais lorsque ces groupes se réunissent pour des activités créatives ou pour se rencontrer par-dessus les frontiètes linguistiques ou par-dessus les frontières du pays, il est clair que c'est là que Pro Helvetia intervient et qu'elle respecte ainsi pleinement sa mission de soutenir la culture populaire. La culture populaire est d'ailleurs à comprendre dans un sens très large, tant elle est ce qui émane et exprime ce que le peuple développe en permanence comme expression artistique.»71 L'argomento fu ripreso nel 2001 in seguito all'interpellanza Seiler72 e trattato dal Consiglio federale con un certo distacco.

Pur non essendo
una priorità nella richiesta di Pro Helvetia per il periodo di finanziamento 2004­2007, la promozione della cultura popolare è comunque citata a più riprese.73 In merito la Fondazione si esprime chiaramente sul tipo di cultura popolare che intende promuovere in futuro. L'accento è posto sul lavoro delle artiste e degli artisti professionisti, mentre il sostegno alla produzione artistica degli autodidatti è visto piuttosto come compito dei Comuni.

71 72

73

Boll. uff. 1999 N 2382 segg.

Interpellanza Seiler del 23 marzo 2001: stando alla legge federale, Pro Helvetia avrebbe il compito di preservare la specificità culturale del Paese in particolare considerazione della cultura popolare, compito che non avrebbe svolto o che avrebbe svolto solo in minima misura, stando alle visite alle «filiali» estere della Fondazione e alla fatto che la cultura popolare tradizionale non è rappresentata nel consiglio di fondazione, nonostante i ben 350 000 membri attivi delle organizzazioni specifiche. Dalla risposta del Consiglio federale all'interpellanza Seiler: «Impiegando solo risorse limitate (2000 e 2001: 212 000 fr. ciascuno) a favore della promozione della cultura e delle tradizioni popolari nonché dell'uso dei dialetti, la Fondazione non fa che applicare le dicisioni del Parlamento in merito ai principi e ai tagli.» Cfr. inoltre l'interpellanza Galli del 21 giugno 2001 Contributi federali alle associazioni degli artisti decurtati retroattivamente senza motivo e senza preavviso.

Management Summary, pag. 3; n. 1.5, 3.3, 4.3.3, 5.1.3, 5.3.3., 5.3.4, 5.7.3, 5.8, 5.10.4.

4254

La valenza della cultura popolare tradizionale come tale è incontestata. Ne è conferma il grande numero di gruppi, associazioni e organizzazioni, che si dedicano in vario modo a queste forme di espressione culturale e artistica. La cultura popolare è stata ed è oggetto di studi scientifici; si pensi tra l'altro a lavori fondamentali come Volkskunde der Schweiz di Richard Weiss, al Handbuch der schweizerischen Volkskunde, all'Atlas der schweizerischen Volkskunde o all'opera di Nicolas Bouvier L'arte popolare, ma anche alle pubblicazioni sul teatro popolare, che non rispecchiano per niente un concetto elitario di cultura.

D'altra parte si può constatare come questa cultura popolare sia in grado di mobilitare forze sufficienti per finanziarsi e alimentarsi, al contrario delle arti che dipendono dal supporto dello Stato, in quanto non possono contare sul grande pubblico. Di fronte alla generale scarsità di mezzi, riteniamo ammissibile che Pro Helvetia si concentri sulla promozione della cultura popolare in base al concetto che ne ha. A questo proposito è disposta, come si può rilevare dalla richiesta, a impiegare mezzi adeguati alle sue possibilità. È pertanto un pregiudizio ingiustificato sostenere che Pro Helvetia non s'impegni a favore della cultura popolare.

Prendiamo atto e approviamo che la Fondazione sostenga la cultura popolare in conformità alla definizione fornita. Allo scopo utilizzerà in minima parte fondi provenienti dall'importo di base di 121 milioni di franchi e in parte più consistente dalla priorità «comprensione».

2.3.4

Spese d'esercizio74

L'ammontare delle spese d'esercizio e d'amministrazione di Pro Helvetia è stato ripetutamente oggetto di discussioni ed ha occupato il Consiglio federale anche nel periodo di finanziamento in corso.75 La Fondazione ha sostenuto sforzi considerevoli negli ultimi anni per migliorare la sua organizzazione, districare i compiti e semplificare le procedure. Alla stregua di Pro Helvetia ne rileviamo l'auspicio di un modo di lavorare complessivamente più efficace e ci attendiamo pertanto effetti positivi anche sulle sue spese d'esercizio (v.

sopra n. 2.3.1).

Per il quadriennio 2004­2007 Pro Helvetia ha preventivato le spese d'esercizio nel seguente modo: 2004­2007

Spese di personale 46,41 milioni di franchi Altre spese d'esercizio* 16,60 milioni di franchi Totale *

74 75

63,01 milioni di franchi = 35 % delle uscite complessive

incl. investimenti di 2,4 milioni di franchi

Cfr. richiesta, n. 6; v. anche le note 34 e 42.

Interpellanza Seiler del 23 marzo 2001, cfr. n. 1.3.3.

4255

Nel periodo contributivo in corso la Fondazione ha introdotto un'innovazione contabile: dal 2001 i costi di varie attività proprie e tutte le spese di personale e di produzione delle sedi esterne nonché della Culturamobile non figurano più alla voce di bilancio «spese di progetto», ma alla voce spese di produzione e di amministrazione in senso stretto. Anche il nuovo preventivo si fonda su questa novità. Di conseguenza se da un lato le spese di personale e d'esercizio sono ora meglio individuabili, dall'altro le spese d'esercizio dichiarate dalla Fondazione sono complessivamente aumentate e non consentono più di confrontare direttamente i due periodi contributivi.

Stando al preventivo è presumibile, anche senza un raffronto diretto, che nonostante gli sforzi riformatori non è riconoscibile un cambiamento di tendenza per quanto riguarda lo sviluppo delle spese d'esercizio di Pro Helvetia. Anche la Fondazione ne è consapevole.

Quest'immagine piuttosto critica va comunque relativizzata sotto vari aspetti: Nella sua richiesta Pro Helvetia illustra (n. 6) a quali scopi è destinata la parte principale delle spese d'esercizio e di personale. L'ipotesi presentata dovrebbe essere valida, in linea di massima, per tutte le spese d'esercizio: Trattamento delle domande Direzione, amministrazione, servizi centrali

21 % 20 %

Totale intermedio 1

41 %

Informazione, politica culturale, partecipazione a commissioni Consulenze a operatori culturali, ambasciate, istituzioni Progetti propri e cooperazioni

23 % 16 % 20 %

Totale intermedio 2

59 %

La maggior parte di queste spese (59 %) va quindi ad alimentare direttamente il plusvalore culturale e non può essere considerato pertanto un vero e proprio costo amministrativo. Quest'ultimo ammonta ammonta in effetti al 41 per cento delle spese d'esercizio ossia al 14 per cento circa delle spese complessive. Circa la metà di queste sono sostenute per il trattamento opportuno delle richieste che, pur non costituendo un plusvalore culturale diretto, consentono a Pro Helvetia di adempiere il suo compito fondamentale in modo accurato e adeguato.

Stando alla nostra richiesta, nel prossimo periodo di finanziamento Pro Helvetia disporrà di risorse maggiori. Ciò comporterà anche un maggiore onere, considerato che la crescente tendenza di richieste inoltrate dovrebbe persistere. Ad eccezione di un aumento relativamente modesto a favore della concretizzazione delle priorità (2,6 mio di fr. o 0,65 mio di fr. all'anno), la Fondazione intende adempiere i suoi compiti senza aumentare l'organico (stato 2003). Le spese d'esercizio tendono pertanto a diminuire in termini relativi. In questo contesto occorre considerare che Pro Helvetia è già riuscita a ridurre le spese di personale in proporzione alle spese complessive per l'anno 2003 in seguito alle riforme (dal 30,3 % per il 2002 al 28 %) e intende ridurle ulteriormente.

L'immagine risulta per certi versi falsata dal fatto che a partire dal 2003 Pro Helvetia sarà tenuta a sopportare le spese postali (circa 0,3 mio di fr. all'anno). Fino ad

4256

ora queste erano a carico dei fondi iscritti al Dipartimento federale delle finanze e non della Fondazione.

Occorre poi considerare che, anche in assenza di variazioni dell'organico e solo attraverso la compensazione del rincaro e gli aumenti dovuti alle promozioni e ai salari, si ottengono valori complessivamente più elevati. Nella sua richiesta Pro Helvetia prevede allo scopo un importo complessivo di circa 3 milioni di franchi per i prossimi quattro anni.

La Fondazione prevede ulteriori misure volte a incrementare l'efficienza: miglioramento dell'infrastruttura e dell'informatica, definizione di modelli di gestione al passo con i tempi, introduzione della gestione di progetti. Un'accurata verifica e valutazione dell'attività della Fondazione da parte del Servizio valutazione consentirà di mantenere o migliorare la qualità di progetti e il trattamento delle richieste in base ad obiettivi e criteri precisi, di constatare in che misura sono stati raggiunti, di analizzare gli scostamenti, di sostenere decisioni prese in merito alla continuazione, alla cessione o al riposizionamento di un progetto o di un settore, di sviluppare strumenti per la pianificazione a medio e lungo termine e di risponderne nei confronti delle autorità politiche e del pubblico. Queste misure comporteranno in una prima fase spese maggiori. Tuttavia dovrebbero portare a un output complessivamente più consistente della Fondazione e di conseguenza a un migliore rapporto tra spese amministrative e promozione culturale effettiva.

In una valutazione conclusiva constatiamo che Pro Helvetia ha preso e prenderà i provvedimenti opportuni per arginare le sue spese d'esercizio. Anche in futuro occorrerà tenere conto del valore di riferimento previsto da Pro Helvetia, consistente nel ridurre le spese di personale al 27,5 per cento e le ulteriori spese d'esercizio al 9 per cento dei costi complessivi. In questo senso dovrebbe esserle possibile compensare il taglio nominale alle prestazioni di base (rincaro non compensato interamente) attraverso una riduzione delle spese d'esercizio (v. sopra n. 2.3.1).

3

Ripercussioni

3.1

Ripercussioni finanziarie

3.1.1

Per la Confederazione

Stando alla nostra richiesta, per il periodo di finanziamento 2004­2007 Pro Helvetia otterrà una dotazione finanziaria di 137 milioni di franchi. Si tratta di 10 milioni di franchi in più (pari al 5,5 %) rispetto a quanto le è stato concesso nel periodo precedente. Lo scaglionamento degli importi dovrebbe avvenire nel seguente modo: Richiesta Consiglio federale

2004 2005 2006 2007 Totale

35,0 milioni 34,0 milioni 34,0 milioni 34,0 milioni 137,0 milioni

4257

La situazione delle finanze federali non consente di soddisfare le richieste decisamente maggiori dichiarate dalla Fondazione. Complessivamente Pro Helvetia ha chiesto 179,5 milioni di franchi, ma dovrà accontentarsi di fondi notevolmente minori (42,5 milioni di fr. o circa il 23,5 % in meno) di quelli preventivati.

I fondi necessari verranno iscritti nel piano finanziario ed erogati a scadenze annuali nel quadro del preventivo ordinario. In virtù dell'articolo 32 della legge federale del 6 ottobre 1989 sulle finanze della Confederazione76, i limiti di spesa costituiscono importi massimi entro cui il Parlamento è disposto a concedere fondi per determinati compiti. Questi crediti sono bloccati e il Consiglio federale li sbloccherà soltanto se le condizioni delle finanze federali lo permetteranno e a condizione che il conseguimento degli obiettivi di bilancio fissati dalla Costituzione non ne saranno compromessi. La dotazione finanziaria richiesta è concertata con le misure del programma di alleggerimento 2003.

3.1.2

Per i Cantoni e i Comuni

Il progetto non ha ripercussioni dirette sui Cantoni né sulle Città o i Comuni. Anche se la Fondazione cerca di concedere sussidi complementari a quelli accordati da altri finanziatori, ciò non comporta vincoli per i servizi di promozione culturale ad altri livelli dello Stato.

3.2

Ripercussioni dal profilo del personale

A questo proposito ci permettiamo di rimandare alle nostre considerazioni formulate al numero 2.2.3.4.

3.3

Ripercussioni economiche

Un effetto economico positivo è attendibile in relazione alla redditività indiretta della promozione culturale (cfr. i dettagli riportati al n. 1.1.3).

3.4

Altre ripercussioni

La richiesta non ha altre ripercussioni dirette sui rimanenti servizi federali che si occupano di questioni culturali. Nell'ambito dei preparativi al progetto vi sono state comunque delle verifiche per quanto riguarda la ripartizione dei compiti tra i fautori della cultura a livello federale e altre sono imminenti (cfr. n. 1.2.1).

76

RS 611.0

4258

4

Programma di legislatura

Il presente progetto è annunciato nel rapporto sul programma di legislatura 1999­2003.77

5

Relazioni con il diritto internazionale

Il messaggio non ha alcuna ripercussione sulle relazioni con il diritto internazionale.

6

Fondamenti giuridici

Il finanziamento delle attività di Pro Helvetia si fonda sull'articolo 69 capoverso 2 Cost. La competenza dell'Assemblea federale scaturisce dall'articolo 167 della Costituzione federale (competenza di budget). La base giuridica per l'utilizzazione del credito è costituita dall'articolo 3 della legge federale concernente la Fondazione Pro Helvetia. In conformità all'articolo 4 capoverso 2 della legge sui rapporti fra i Consigli78, il decreto sul credito è emanato in forma di decreto federale semplice, in quanto non è un atto legislativo. Come tale non sottostà a referendum.

7

Freno alle spese

La dotazione finanziaria richiesta sottostà al freno alle spese.

77 78

FF 2000 III 2037, n. 33 all'appendice 2.

RS 171.11

4259

Allegato

Richiesta alle Camere federali per il periodo di finanziamento 2004­2007

Fondazione svizzera per la cultura Pro Helvetia Hirschengraben 22 ­ 8024 Zurigo Telefono 01 267 71 71 ­ Fax 01 267 71 06 Mail phmail@pro-helvetia.ch ­ Internet www.pro-helvetia.ch 4260

Rapporto di gestione Introduzione Il sostegno pubblico alla cultura deve affrontare grandi sfide. Dalla caduta della cortina di ferro le condizioni-quadro sociali ed economiche per l'attività culturale sono molto mutate. Su un piano molto generale, si osserva una «economicizzazione» della cultura: quest'ultima è un ramo economico in crescita; il lavoro delle istituzioni culturali è determinato in misura crescente da un'ottica economica e dal knowhow manageriale; sempre più spesso la cultura è utilizzata per altri scopi; ampie sfere vitali si vanno estetizzando e artificializzando (life-style), con conseguente enorme slancio per le professioni creative; da slogan che era, la multiculturalità si è trasformata nella vasta realtà della molteplicità culturale; in seguito al ristagno della congiuntura, la promozione culturale privata ha raggiunto i suoi limiti. In parallelo, sempre più cantoni e comuni hanno elaborato proprie direttive culturali, mentre competenze suppletive in materia di cultura sono attribuite alla Confederazione dalla nuova Costituzione federale.

Priorità In tale contesto Pro Helvetia si dedica ai compiti di base stabiliti dalla legge: scambi culturali in Svizzera, scambi culturali con l'estero, sostegno alla creazione. Essa fissa, inoltre, alcuni punti prioritari per poter reagire alle nuove sfide in maniera adeguata.

1. A livello strategico ­

Propria connotazione più spiccata come centro di competenza culturale (mediante coproduzioni, maggiore attività informativa e trasmissione di know-how, anche grazie alla rete degli uffici all'estero).

­

Migliore ripartizione del lavoro e dei compiti con l'Ufficio federale della cultura (UFC).

­

Perfezionamento dei modelli di collaborazione col Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE) per progetti congiunti con Presenza Svizzera (PRS), con le ambasciate e con la Direzione dello sviluppo e della cooperazione (DSC).

2. A livello di contenuti ­

Danza Fra tutte le discipline artistiche, nel prossimo periodo di finanziamento Pro Helvetia farà passare in primo piano la danza. Negli ultimi anni il settore coreutico ha fatto registrare, in Svizzera come su scala mondiale, uno sviluppo enorme a cui le strutture promozionali non si sono potute adeguare.

Dal 2004 la Fondazione creerà, in collaborazione con l'UFC, una piattaforma svizzera del ramo.

­

Cinema Una rete di collegamenti fra sale di proiezione nel Paese assicurerà una presenza più energica al cinema svizzero e alla sua storia, preferibilmente nelle regioni linguistiche estranee alle singole opere. Gli sforzi di promozione

4261

all'estero, ottimizzati da una cooperazione col Centro svizzero del cinema e con la Kurzfilmagentur Schweiz, si orienteranno all'attualità e alla domanda.

­

Mutua comprensione in Svizzera Ci sono molte «Svizzere»: le quattro delle nostre culture linguistiche, quella dei nostri emigrati e la «Sesta Svizzera» degli immigrati, suddivisa in una miriade di culture. Pro Helvetia dà un'importanza particolare al lavoro culturale e artistico che stimoli e porti avanti il dialogo, sia fra i gruppi linguistici nazionali sia fra culture autoctone ed estranee. La «mutua comprensione in Svizzera» comprende anche il sostegno alla cultura popolare laddove quest'ultima, mostrandosi aperta, ricerchi e formuli peculiarità svizzere confrontandosi con le forme del presente.

­

Dialogo interculturale Nel lavoro con l'estero Pro Helvetia definisce prioritario il dialogo fra le culture, per trasmettere conoscenze sociali, culturali e artistiche in due direzioni (nel singolo Paese ospite e in Svizzera). Un rango speciale in questo settore prioritario spetta all'asse Sud-Nord; tutte le divisioni di Pro Helvetia sostengono artisti e progetti provenienti dai Paesi dell'emisfero meridionale o in dialogo intenso con essi.

­

NTIC Nel quadro di sitemapping.ch, programma federale per promuovere le NTIC (nuove tecnologie dell'informazione e della comunicazione), Pro Helvetia sosterrà artisti e gruppi che si avvalgano di tecnologie digitali e studino i rapporti tra forme espressive e tecnica digitale. Obiettivo a lungo termine è creare un «centro di competenza NTIC e arte», che possa avviare ulteriori progetti e affrontare le questioni della digitalizzazione e della nuova interdisciplinarità. La Fondazione appoggerà, inoltre, iniziative che rafforzino la competenza individuale nell'approccio alla tecnica digitale con risvolti culturali.

Uffici all'estero Per rispondere alle richieste espresse dagli artisti, utilizzando con maggiore efficacia le risorse e realizzando in modo proficuo coproduzioni con il DFAE e con PRS, Pro Helvetia rafforzerà la propria presenza in Europa, negli Stati Uniti e nell'area asiatica; non sono previsti centri culturali ma solo agenzie che fungano da piattaforme per il dialogo interculturale.

Spese di esercizio A livello aziendale Pro Helvetia prevede una riduzione delle spese per il personale e di esercizio, grazie ad aumenti di efficienza legati soprattutto all'attuazione di misure della sua riforma interna.

Fabbisogno finanziario 179 500 000 franchi svizzeri per gli anni 2004­2007, di cui 148 800 000 per l'adempimento del mandato legale minimo e 30 700 000 per i punti prioritari.

4262

Introduzione La presente richiesta espone il fabbisogno finanziario di Pro Helvetia per gli anni 2004­2007, da un lato in base ai programmi in corso della Fondazione, dall'altro lato in base agli obiettivi strategici e ai compiti che essa intende raggiungere o affrontare nel prossimo periodo di finanziamento. Il testo si fonda sulle basi legali e sulle ripartizioni dei compiti attualmente in vigore a livello federale. Nel quadro dei lavori correnti di attuazione dell'articolo 69 della Costituzione federale (CF), i compiti della Confederazione e la loro ripartizione fra i vari organi federali attivi nel settore culturale sono oggetto di un ampio esame, al quale partecipano anche i cantoni e i comuni; ne potrebbe derivare una nuova formulazione dei compiti spettanti alla Fondazione svizzera per la cultura Pro Helvetia, cui corrisponderebbe una revisione della relativa legge. Poiché però Pro Helvetia non può e non vuole attendere in tutti i campi il completamento della legge sulla cultura, in singoli campi il presente documento espone obiettivi in forma anticipata, basandosi sullo stato delle conoscenze al settembre 2002. Dato che ai lavori concernenti l'attuazione dell'articolo 69 partecipa anche la Fondazione, il coordinamento è considerato garantito.

1 1.1

Contesto Evoluzione sociale

Gli anni Ottanta hanno ancorato con forza il concetto di arte all'asse intercorrente fra establishment e cerchie alternative, fra istituzioni e autonomia, fra presenza e assenza di sovvenzioni; l'arte è quindi stata oggetto di una lotta politica prolungata, sfociata nella creazione e nel finanziamento statale di molti centri culturali alternativi. Se allora il concetto di arte aveva valenze politiche, rappresentava sempre anche un concetto specifico di cultura e un modello di società, gli anni Novanta hanno portato un cambiamento di paradigmi. Il confronto politico sul sostegno alla cultura «giusta» si è dileguato, ma in compenso la cultura ­ non solo come arte ma come tessuto identitario e comunitario ­ è divenuta un termine corrente. Comuni e cantoni hanno riconosciuto come fattore territoriale favorevole una vita culturale attiva su scala regionale e locale, la Confederazione ha inserito il sostegno alla cultura nella propria carta costituzionale e ha scoperto l'arte come veicolo della politica estera. In Europa, rispetto al 1980, il solo numero dei festival musicali si è decuplicato, raggiungendo i 20 000 all'anno. Arte e cultura si sono evolute ad autentico ramo economico, con cifre d'affari in aumento e un numero crescente di offerte d'impiego: un ramo in cui agli operatori culturali si affianca una serie di altri attori e di altri interessi.

Le attività connesse con arte e cultura hanno assunto un posto importante nella società: non esistono quasi più comuni di una certa dimensione ­ per non parlare dei cantoni ­ in cui non vi sia un ufficio apposito preposto alla cultura, in cui manchino le relative voci di bilancio e non si coltivi un «profilo culturale».

Questo rigoglio evidente della cultura è dovuto a diversi motivi.

­

L'evoluzione da una società industriale a una società dell'informazione e del sapere, in atto negli Stati occidentali, porta a una differenziazione sociale

4263

nuova, che fa passare in primo piano questioni estetiche e scelte di vita con connessa produzione culturale (in quanto creatrice di diversità).

­

La solidità della Svizzera in tempi di crisi, i suoi redditi elevati (su scala mondiale) e varie misure di liberalizzazione hanno portato a un'enorme crescita del settore ricreativo, che a sua volta esercita un effetto stimolante sulla produzione culturale.

­

La maggiore importanza della veste formale creativa nell'economia ­ proprio nel settore dei servizi ­ ha innescato uno sviluppo massiccio della formazione nelle professioni artistiche o legate al design. Nella società dei servizi, la smaterializzazione crescente dei prodotti rende attenti in misura maggiore alla loro forma artificiale: un campo di studio ancora giovane ma promettente è il design di servizi.

­

Il cresciuto fabbisogno di proposte formali creative nell'economia ha gettato ponti fra quest'ultima e l'arte. Istituzioni culturali sfruttano in misura crescente il know-how manageriale; il management culturale si è affermato come nuova disciplina a livello universitario.

­

Sull'onda dello scambio globale accelerato di informazioni, del commercio mondiale in crescita e di movimenti migratori aumentati su scala planetaria, artisti e beni culturali circolano più in fretta e più spesso. Le sovrapposizioni culturali sono divenute ovvie. Cultura e arte, ora più importanti per l'economia, servono da veicolo per messaggi commerciali e politici, nel campo economico come in quello della politica estera.

­

La digitalizzazione (come fenomeno tecnologico) ha portato cambiamenti drammatici non solo nella produzione industriale ma anche in quella artistica. Sono nate forme nuovissime di espressione artistica; certi profili professionali sono spariti e ne sono comparsi di nuovi; specialmente nella musica, nel cinema e nella fotografia, i cicli produttivi si sono raccorciati, in particolare nella musica, il cinema e la fotografia.

Uno sguardo alla realtà sociale della Svizzera, tuttavia, mostra anche che: ­

il Paese è divenuto multiculturale nel vero senso del termine: un quinto della popolazione residente attuale non possiede il passaporto elvetico, e dal 1990 la quota proveniente dai Paesi non confinanti è molto aumentata;

­

sull'onda dei movimenti migratori, la mappa linguistica del Paese è cambiata. Solo lo 0,5 per cento scarso della popolazione dichiara ancora come propria lingua principale il romancio; quasi il 10 per cento, viceversa, afferma di non utilizzare come lingua principale nessuna delle quattro lingue nazionali svizzere. Un buon 3 per cento delle popolazione residente svizzera cita come lingua principale il serbo, il croato o l'albanese.

­

Quest'evoluzione, in atto dagli anni Cinquanta, solleva quesiti politici e sociali ma anche culturali. La cultura del Paese diventa più ricca e il pubblico più variegato, qualità e valori nuovi si affermano sulle tradizioni. Il confronto con altre culture nel proprio Paese diventa una necessità, dando anche l'opportunità di cogliere come processo gli umori individuali e collettivi.

4264

1.2

Evoluzione culturale

In un'ottica culturale, alla migrazione dei popoli corrisponde la mobilità degli artisti: oggi questi ultimi superano con grande naturalezza i confini degli Stati nazionali, senza soffrire della «ristrettezza» evocata a suo tempo da Paul Nizon. Lavorare una parte dell'anno a Genova o ad Amburgo e per il resto vivere a Beinwil o a Le Locle, o viceversa, oggi è divenuto normale. La domanda «Che cosa si intende per ?» richiede una risposta adatta ai giorni nostri, che può soltanto essere questa: va inteso come svizzero, nell'arte e nella cultura, ciò che serve a orientarci nella realtà elvetica.

Anche per quanto concerne le ripartizioni classiche dei ruoli nelle attività artistiche e culturali, da alcuni anni si osservano sviluppi che ­ almeno nella loro frequenza di comparsa ­ sono nuovi. Mentre ancora poco tempo fa era comune una certa suddivisione del lavoro, oggi non è affatto insolito per un artista operare come curatore di mostre o organizzatore di festival, per un'attrice come regista cinematografica, per uno storico d'arte come artista concettuale. Oggi certe distinzioni, ritenute fisse ancora qualche anno addietro, vengono superate agevolmente; oltre a schiudere nuovi orizzonti artistici, questo fatto presuppone una forte dose di flessibilità nelle istituzioni del sostegno alla cultura.

A livello delle manifestazioni e della mediazione, è prassi corrente cancellare confini un tempo chiari fra l'«evento» con risvolti commerciali e la manifestazione a orientamento artistico. Campi definiti «arte applicata», dei quali in Svizzera la promozione culturale tradizionale si occupava solo in misura molto ridotta (moda, architettura, grafica, design, fumetti, musica di club ecc.), si sono trasformati in forme d'espressione artistica apprezzate; che tali campi vengano declassati come «artigianato artistico» e trascurati dal sostegno alla cultura non è più accettabile.

Spesso si situano proprio lì i prodotti e le prestazioni responsabili dei grandi successi all'estero; tali successi si ripercuotono sui filoni artistici tradizionali, che si avvalgono in misura crescente di meccanismi commerciali (e devono farlo, per creare l'attenzione necessaria). Le frontiere spesso evocate fra arte e mercato diventano più permeabili: sempre più netta si delinea un'ampia alleanza mirata di forze
commerciali e artistiche, la creatività diventa sempre più una risorsa a impiego polivalente.

Questa dissoluzione di confini si riflette anche nel sociale: le classificazioni di gruppi sociali e campi culturali si sono fatte più variegate e più contraddittorie.

Un'ulteriore tendenza nelle odierne attività culturali, che ha effetti diretti sul sostegno alla cultura, è la professionalizzazione degli enti operanti nel ramo. Alla fine della scorsa decade hanno visto la luce in Svizzera ­ nei Paesi vicini già dagli anni Ottanta ­ molte offerte di perfezionamento nel campo del management culturale.

Due le conseguenze: i nuovi manager del settore si creano il proprio mercato incrementando ulteriormente la produzione culturale, e nel contempo sale nettamente il livello sia dei programmi sia dell'organizzazione.

L'altra faccia della professionalizzazione è il calo percentuale del lavoro gratuito nel settore culturale: vari collaboratori del ramo, che solo qualche anno fa consideravano tale lavoro come onorifico, nel frattempo si sono perfezionati e hanno trasformato in professione quella che un tempo era un'occupazione accessoria. Poiché il regresso del volontariato grava sensibilmente sui bilanci di molti progetti e istituzioni culturali, l'espandersi della produzione culturale incontra certi limiti.

4265

L'esigenza di maggior professionalità ha raggiunto anche chi sostiene la cultura, a tutti i livelli. La promozione culturale non può, se vuole essere efficace, restare semplicemente passiva: deve assumersi responsabilità, garantire selezione razionale, qualità e riflessione critica. In progetti d'importanza nazionale, cofinanziati da più organi pubblici o privati, per garantire la qualità dei contenuti occorre una partecipazione diretta. Spesso una tale partecipazione viene anche ricercata; sovente proprio un ente come la Fondazione svizzera per la cultura Pro Helvetia può, grazie alla sua ottica nazionale, fornire contributi di rilievo. Il sostegno alla cultura funziona sempre meno secondo lo schema lineare «domanda di sussidio ­ concessione ­ versamento del sussidio»: ai fini di un impiego efficace dei mezzi pubblici, esso richiede vaste azioni di partenariato. Il maggiore dispendio di energie porta rapidamente gli enti finanziatori ai limiti delle loro capacità operative.

Così come le leggi dell'economia oggi si affermano di più nel lavoro culturale, a sua volta la cultura ha acquisito in misura crescente lo status di una categoria economica. Con una cifra d'affari di circa 8 miliardi di franchi annui, in Svizzera il ramo culturale è fra i settori economici in crescita. Non è ancora quantificabile la capacità innovativa di cui dispone una cultura contemporanea vitale. Sperimentando forme nuove di creazione, di espressione e di pensiero, l'arte è una scuola anche dell'innovazione economica. Una cultura vitale, inoltre, è considerata un fattore importante nel giudizio sulle qualità di un'entità territoriale, serve a connettere forze di punta e, non da ultimo, è un vantaggio essenziale nella lotta per richiamare l'attenzione. Per ogni franco speso a favore della cultura, il consumatore ne spende altri quattro per attività collaterali; in tal modo chi sa attirare un pubblico di un ampio bacino geografico consolida l'economia. Ciò vale non soltanto per città e regioni ma anche e in ugual misura per interi Stati.

1.3

Il sostegno privato alla cultura in Svizzera

Nel dibattito di politica culturale degli anni Novanta ha guadagnato terreno l'opinione secondo cui la promozione culturale privata, o perfino lo sponsoring, potrebbe sostituire almeno in parte una mano pubblica troppo sollecitata sul piano finanziario. Alcuni ambienti continuano a evocare il ritiro della mano pubblica dal sostegno alla cultura; questo punto di vista misconosce il fatto che la promozione culturale privata assume ­ non molto nel caso delle fondazioni, ma moltissimo in quello dello sponsoring ­ un atteggiamento diverso da quello pubblico nei confronti dell'arte e delle attività culturali. Mentre per il sostegno pubblico sono prioritarie la qualità artistica, la varietà e l'innovazione, quello privato dipende fortemente dalle preferenze di singole persone; nel caso dello sponsoring, poi, si limita alle istituzioni di maggiore successo o più prestigiose, oppure a impegni circoscritti nel campo degli «eventi». Molto di rado esso sviluppa e segue iniziative nuove o coltiva la molteplicità; spesso il finanziamento privato comincia solo laddove lo Stato abbia già posto fondamenta sufficienti. Attualmente i privati coprono il fabbisogno finanziario netto della realtà culturale svizzera nella misura del 6 per cento circa, e ciò quasi esclusivamente nel settore della cultura di punta o delle manifestazioni di grande effetto; il fatto che la percentuale resti bassa è conseguenza anche di una legislazione sfavorevole allo sponsoring, in cui chi dona è più punito che premiato.

Un ulteriore punto debole dello sponsoring sta nel suo dipendere dalla congiuntura:

4266

dalla speranza diffusa di una crescita dei contributi si è passati, fin dal ribasso borsistico del 2002, alla costatazione di un regresso.

Gli sponsor, per quanto graditi, sono altrettanto imprevedibili ove si tratti di dare sicurezza sul lungo periodo a istituzioni culturali: proprio in tempi di crisi l'economia ha più peso, la buona volontà diminuisce, gli sponsor neoarrivati si orientano esclusivamente ai vantaggi ricavabili dalla cultura in termini pubblicitari.

Garantire la sopravvivenza delle istituzioni culturali sta alla mano pubblica.

1.4

Lo scambio culturale internazionale: il ruolo della Svizzera

L'arte elvetica trae la sua ricchezza dalla varietà della Svizzera, e anche dai collegamenti internazionali e dallo scambio con le culture e le realtà di altri Paesi; da tempo essa si è sbarazzata dei vincoli nazionali, globalizzandosi sull'onda dei movimenti economici. L'opera d'arte risponde non tanto a interessi nazionali quanto a quesiti fondamentali dell'esistenza umana. Si è affermata la consapevolezza d'essere una componente della comunità mondiale anche sul piano politico e culturale. Con l'adesione alle Nazioni Unite, il ruolo della Svizzera nel campo internazionale si è modificato. Se finora il Paese si presentava come caso speciale e raramente come partner con pari diritti, adesso la situazione può cambiare: la Svizzera deve ­ anche nel settore della cultura ­ presentarsi con maggiore consapevolezza ed estendere la propria rete già esistente di contatti internazionali. Gli artisti sono ambasciatori visti volentieri, realizzano ciò che la pubblicità e i politici non possono fare: il dialogo con altre culture. Nella misura in cui la Svizzera si autoconsidera un modello classico di Paese multiculturale dal potenziale enorme e con una democrazia funzionante, essa ha qualcosa da dire, e gli artisti sono latori graditi di simili messaggi.

1.5

Regionalizzazione quale compensazione, tradizione e innovazione

A complemento dell'incessante internazionalizzazione, da alcuni anni si osserva una rinascita della cultura popolare. Questo fenomeno delle iniziative regionali, del cerziorarsi della propria cultura in un ambito geografico ridotto, coinvolge molti Paesi e fra essi la Svizzera; quanto più globali sono i compiti e gli influssi, tanto maggiore è l'interesse per valori, tradizioni e radici locali.

Di questi sviluppi, il cui culmine non è ancora prevedibile, il sostegno alla cultura deve tenere conto esigendo la consueta qualità. Esigere qualità significa che compito della promozione culturale non può essere il mantenimento di valori tramandati ­ cui dovrebbero provvedere, eventualmente, gli organi preposti alla conservazione del patrimonio immateriale ­ bensì la mediazione fra passato e futuro, fra tradizione e innovazione. Un simile atteggiamento privilegia iniziative che intendano la cultura popolare non come allontanamento, ma come avvicinamento al presente, guardando al retaggio culturale con gli occhi di oggi e alla luce delle possibilità creative attuali: solo rinnovando costantemente il relativo approccio si può conservare tale retaggio per il futuro.

4267

Che l'innovazione crei spesso difficoltà di comprensione, che la promozione culturale acquisti fama di essere elitaria, è un fatto non voluto ma inevitabile. Il confronto attivo con l'avvenire è una necessità di politica statale, e in questo confronto rientra l'indagine sul potenziale futuro del passato anche nel campo artistico. Piuttosto sovente tale indagine, col suo carattere di ricerca, può apparire incomprensibile o superflua. Ma proprio in questa sfida alla nostra comprensione e alla nostra apertura sta il vero valore dell'arte e della cultura, e non nella distrazione; per distrarci esistono alternative a sufficienza, solo la cultura non ha surrogati. Promuovere la molteplicità culturale del Paese e sviscerarne le peculiarità, come richiesto dalla legge a Pro Helvetia, non significa altro che rinnovare di continuo, alla luce dei rivolgimenti globali, il modo di vedere tali peculiarità.

1.6

Compiti per l'ente pubblico

Promuovere la cultura è compito irrinunciabile dello Stato. L'importanza delle arti come «laboratorio di ricerca» sociale, ideale e creativo, come workshop dell'innovazione e come mezzo della mutua comprensione internazionale rende necessario, per il moderno Stato di diritto, promuovere le arti e il confronto con fenomeni culturali nonché migliorare costantemente le condizioni-quadro per la loro realizzazione, proprio come avviene per la scienza e la formazione. Come nel campo formativo, spetta alla mano pubblica assicurare un «approvvigionamento di base» nel campo culturale: il che significa da un lato assicurare la varietà nella produzione e negli scambi, dall'altro garantire a tutti gli abitanti l'accesso alle opere d'arte attuali e a quelle espresse dal Paese nel passato.

Per adempiere un simile compito occorre una cooperazione efficace di tutte le forze coinvolte: dei cantoni, che sono sovrani nel Paese in materia di cultura; delle città e dei comuni, che rispondono localmente della creazione culturale; della Confederazione, che si assume compiti complementari; e dei privati, che apportano tocchi specifici variabili. Proprio gli sviluppi sul piano federale chiariscono il peso crescente della cultura e del lavoro di mediazione culturale per la Svizzera. L'Ufficio federale della cultura (UFC) e Pro Helvetia promuovono la cultura; la Sezione Cultura e UNESCO, le ambasciate, la Direzione dello sviluppo e della cooperazione (DSC) e di nuovo Pro Helvetia fanno opera di mediazione culturale; Presenza Svizzera (PRS) utilizza la cultura come veicolo pubblicitario. I vari enti hanno compiti diversi ma ricorrono a mezzi analoghi; è indispensabile sintonizzare le attività al fine di ottimizzare l'impiego dei mezzi e la loro efficacia.

Il presente documento sottolinea in vari punti questa necessità e tenta di portare chiarimenti circoscritti. Sul piano della politica interna ed estera i compiti verranno infine fissati per iscritto nella legge di attuazione dell'articolo 69 della CF, alla cui stesura Pro Helvetia sta dando un contributo determinante.

4268

2 2.1

Pro Helvetia 2002: la riforma Esigenze nuove, strutture nuove

I profondi cambiamenti cui è stata esposta la scena culturale hanno lasciato tracce anche in Pro Helvetia. Benché il suo mandato (adeguato l'ultima volta con la legge del 1965) non abbia perso nulla in termini di attualità, la Fondazione deve confrontarsi con esigenze accresciute in materia di efficienza e di efficacia. La molteplicità degli operatori coinvolti, la concorrenza crescente e l'accelerazione dei ritmi produttivi esigono anche dalle istituzioni addette alla promozione e al finanziamento della cultura una professionalità non limitata alle sole conoscenze specialistiche in campo artistico e culturale. Con la sua riforma interna Pro Helvetia ha risposto alle richieste attuali della pubblica amministrazione.

Lo spunto è venuto da Berna, ma in una prima fase il mandato del Dipartimento federale dell'interno (DFI) non definiva un quadro preciso per la riforma: la possibilità di una modifica legislativa, per esempio, non era né esclusa né inclusa. Le aspettative concernevano espressamente la riduzione delle spese di esercizio, il controllo delle spese per il personale, certi miglioramenti nel disbrigo delle richieste di sostegno e il miglioramento generale della gestione aziendale; si trattava, inoltre, di ridurre l'organico del Consiglio di fondazione e di integrarlo con esperti del ramo aziendale (diritto, economia, management).

La riforma, entrata infine in vigore col 1° gennaio 2002, rispetta la legge attuale, che prescrive scopi e organizzazione di Pro Helvetia; ha reso però necessaria, a sua volta, la completa rielaborazione dei due regolamenti che stabiliscono le competenze dei vari organi e la struttura gerarchica (regolamento interno della Fondazione Pro Helvetia, ordinanza concernente i sussidi).

Queste le principali innovazioni: ­

È stata definita in termini più chiari la ripartizione delle competenze al livello del Consiglio di fondazione; quest'ultimo nel suo insieme conserva sì i compiti precedenti di un simile organo (approvazione del bilancio preventivo e del conto annuale, approvazione delle grandi linee strategiche), ma le competenze sono state suddivise ex novo fra comitato direttore e gruppi di lavoro. Approfittando del margine di manovra legislativo, inoltre, si è proceduto a ridurre i membri del Consiglio di fondazione da 35 a 25.

­

Il comitato direttore, che ora possiede il know-how di economia aziendale oggi necessario per gestire un'organizzazione moderna, è il primo organo di controllo per i compiti sbrigati dal segretariato; decide sul bilancio preventivo e sulla politica del personale; è responsabile della strategia comunicativa di Pro Helvetia e della valutazione a posteriori per le attività svolte. Anche la sua composizione è cambiata: se prima della riforma entravano automaticamente nel comitato i presidenti dei gruppi di lavoro, oggi solo tre membri vi rappresentano tali gruppi, mentre altri tre hanno solide nozioni di economia aziendale (gestione, diritto, economia). A dirigere il comitato provvede chi presiede anche il Consiglio di fondazione.

­

I gruppi di lavoro del Consiglio di fondazione garantiscono il know-how specialistico di Pro Helvetia in campo artistico e culturale. I loro membri sono esponenti riconosciuti del loro settore specifico e rappresentano le diverse culture della Svizzera; il loro numero rispecchia le discipline artisti4269

che e i filoni culturali sostenuti da Pro Helvetia. Sono stati costituiti sette gruppi di lavoro con competenze decisionali sui finanziamenti: Arti visive & cinema, Musica, Letteratura & scienze umane, Teatro & danza, Cultura & società, Servizio internazionale, Progetti inter/pluridisciplinari.

­

Il segretariato è stato riorganizzato con gli stessi criteri adottati per il Consiglio di fondazione: concentrazione delle competenze specialistiche, semplificazione dei processi, nuova ripartizione delle competenze decisionali.

La direzione ha visto rafforzare e ampliare le proprie competenze: responsabile ultima della comunicazione, della valutazione a posteriori e dei progetti inter/pluridisciplinari avviati da Pro Helvetia, ha anche la responsabilità di formulare, con l'aiuto dei quadri, gli obiettivi strategici. Così equipaggiata, essa può da un lato rafforzare l'identità della Fondazione nei confronti del pubblico, dall'altro garantire la coerenza della politica culturale di Pro Helvetia.

­

Dispongono di competenze nuove anche i responsabili di divisioni o servizi.

Il Consiglio di fondazione ha espresso il desiderio che in futuro l'80 per cento delle richieste sia gestito in via definitiva dal segretariato; il restante 20 per cento passerà al gruppo di lavoro competente, o perché l'importo richiesto supera le competenze finanziarie della divisione o del servizio o perché la domanda in questione esula dalla prassi consueta. Questa nuova ripartizione dei compiti fra segretariato e Consiglio di fondazione consente un iter delle richieste più rapido e riduce i costi amministrativi senza diminuire la qualità del lavoro; nel Consiglio di fondazione, in tal modo, i gruppi di lavoro possono concentrarsi meglio sui loro compiti strategici.

­

La struttura del segretariato (organigramma: allegato) è stata semplificata.

Tutti i processi sono integrati nelle cinque divisioni tematiche, che quindi sono responsabili sia dell'iter delle richieste sia delle iniziative interne.

Gruppi di coordinamento intersettoriali permettono di affrontare i progetti inter/pluridisciplinari. Il Servizio comunicazione, sottoposto direttamente alla direzione, serve l'intera Fondazione e informa sulle sue attività e sui progetti importanti. In tal modo si tiene conto anche del know-how presente nel personale, emergono i punti in comune fra i progetti ed è più facile realizzare sinergie fra progetti interni e richieste di terzi.

­

Per quanto concerne l'economicità, la riforma permette a Pro Helvetia di far fronte al continuo aumento di richieste e di progetti con un effettivo stabile di dipendenti e in tempi più ridotti. L'aumento dei costi fissi risulta frenato, il rapporto tra i mezzi spesi per progetti e le spese di esercizio si sposta a favore dei primi (vedi anche il n. 6.3). A titolo semplicemente indicativo, segnaliamo che nell'arco temporale 1999­2001 le richieste sbrigate sono aumentate del 15 per cento; grazie alla riforma, l'incremento è stato smaltito senza posti di lavoro suppletivi.

4270

2.2

Influsso della riforma sul profilo di Pro Helvetia

La riforma ha creato i presupposti per un chiaro profilo di Pro Helvetia come centro di competenza nazionale in materia di promozione culturale, che alle conoscenze specialistiche approfondite nell'intero settore e ai contatti diretti con operatori e mediatori culturali svizzeri o stranieri, affianca criteri di giudizio nazionali.

La nuova forma organizzativa tiene conto di queste vaste conoscenze specialistiche e della vicinanza alla scena artistica e culturale. Pro Helvetia può svolgere i compiti fondamentali di politica culturale che le sono assegnati: sostegno diretto alla creazione artistica e opera di mediazione a favore della produzione artistica e culturale in Svizzera e all'estero.

In vista della legge sulla cultura, che dovrà attuare l'articolo 69 della CF, l'Ufficio federale della cultura e Pro Helvetia si stanno preparando a rendere sistematica la ripartizione dei compiti. Sgombra da casualità storiche, tale legge assegnerà ruoli adeguati ai due pilastri principali di una politica federale della cultura. Si sta pensando di focalizzare l'intervento dell'UFC sulla formazione, sulla creazione di strutture, sulla conservazione dei beni culturali e sulle regolamentazioni legali, quello di Pro Helvetia sul sostegno alla creazione e alla diffusione.

Quanto più importante diviene la cultura come componente della politica estera, tanto più varia diventa la collaborazione fra i diversi organi statali. Il Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE) partecipa a manifestazioni che non hanno come obiettivo principale il sostegno alla cultura. La sua Sezione Cultura e UNESCO tratta questioni multilaterali che hanno rapporti con la cultura; si occupa, inoltre, di singole richieste di ambasciate per cui Pro Helvetia non è competente. Presenza Svizzera (PRS) concede il suo sostegno a progetti culturali nella misura in cui rientrino nei suoi obiettivi superiori (presentazione della Svizzera, «programmi nei Paesi»).

La Direzione dello sviluppo e della cooperazione (DSC) opera in campo culturale su due fronti: da un lato nei «Paesi prioritari», ove la vita culturale deve contribuire a consolidare una forma di vita civile e democratica, e dall'altro in Svizzera, ove la presentazione di cultura dei Paesi prioritari deve avviare un dialogo interculturale che a sua volta favorisca i propositi della
politica dello sviluppo. Una collaborazione con Pro Helvetia è avvenuta su entrambi i versanti. Nell'ambito di un mandato di prestazioni la Fondazione attua nei Balcani e nell'Europa sudorientale un programma di sviluppo culturale, di cui fruiscono gli artisti e i mediatori culturali dei Paesi interessati. Quanto alla presentazione di produzioni artistiche dei Paesi prioritari, Pro Helvetia sostiene progetti singoli di caso in caso. Su entrambi i fronti, però, la sua collaborazione con la DSC ha un significato di complementarità: è indispensabile poter ricorrere a un know-how specifico affinché il lavoro culturale possa, così come auspicato, aprire dimensioni nuove nella cooperazione e nello sviluppo. Le due istituzioni collaborano appunto sulla base di questo concetto.

Un punto forte di Pro Helvetia è che essa giudica i progetti anzitutto in base a criteri artistici e culturali, non alla loro utilizzabilità. Questa indipendenza rispetto ad altri scopi garantisce la sua credibilità, nei confronti sia degli artisti sia delle istituzioni che sono sue partner all'estero.

Quanto alla cooperazione con città, cantoni e istituzioni culturali, la riforma consente a Pro Helvetia di reagire più rapidamente a richieste di consigli in materia di 4271

tournées, programmazioni e contatti con l'estero. Le modalità della collaborazione sono in via di definizione; molto dipenderà, anche qui, dalla futura legge sulla cultura.

3

Priorità e partenariati nel periodo di finanziamento 2000­2003

Due priorità caratterizzano il lavoro della Fondazione nel periodo di finanziamento in corso: ­

sostegno e sviluppo di progetti che contribuiscano a migliorare la mutua comprensione fra le diverse regioni svizzere;

­

ampliamento, approfondimento e sviluppo dello scambio culturale internazionale, con particolare riguardo per progetti che consentano un dialogo interculturale duraturo.

Tenendo conto di queste due priorità, sono stati definiti altri obiettivi: sostegno all'innovazione artistica; sostegno a progetti che permettano a un vasto pubblico di accedere alla cultura; rafforzamento degli scambi culturali fra regioni svizzere urbane e rurali; sostegno a forme d'espressione artistiche che si avvalgano dei nuovi media. I progetti finanziati da Pro Helvetia, così come quelli lanciati in proprio dalla Fondazione, hanno consentito di raggiungere tali obiettivi.

Nel periodo di finanziamento 2000­2003 sono stati varati questi importi (in mio di fr.): 120,0 2,5 5,5 2,0

3.1

per raggiungere gli obiettivi minimi prescritti dalla legge; per rafforzare le attività nel campo «mutua comprensione e scambi in Svizzera o con la Svizzera» (nelle quattro regioni linguistiche); per rafforzare le attività nel campo «cura dei rapporti culturali con l'estero»; per assumere il finanziamento delle «antenne» nei cosiddetti Paesi di Visegrad (Polonia, Ungheria, Repubblica ceca, Slovacchia).

Progetti per la mutua comprensione fra le regioni linguistiche svizzere

In questa sede non daremo una retrospettiva completa dei progetti finanziati o sostenuti da Pro Helvetia: l'intera gamma dei sussidi concessi e dei progetti lanciati in proprio dalla Fondazione è elencata ogni anno nel «Rapporto d'attività».

Ogni intervento rispetta gli scopi di Pro Helvetia. Nelle arti visive vengono sostenute solo le mostre itineranti o iniziative analoghe, che comportino una cooperazione fra le regioni linguistiche. Lo stesso principio segue la politica di sostegno nel settore del teatro e della danza: la scelta delle località per le singole rappresentazioni deve puntare a scambi fra regioni diverse, pur non superando necessariamente i confini linguistici. Anche in campo musicale si dà la priorità agli scambi nel Paese, per esempio promovendo la collaborazione fra compositori e orchestre di regioni distinte. Nella letteratura le traduzioni sono ovviamente lo strumento più utile agli scambi fra le varie regioni, quindi al relativo sostegno vengono assegnati più mezzi.

4272

Nel filone degli scambi internazionali si bada che gli artisti stranieri invitati in Svizzera possano presentare le loro opere in località diverse. In materia di mediazione culturale si stanno realizzando alcuni grandi progetti concepiti specificamente per la mutua comprensione fra le culture del Paese.

Negli anni 2000, 2001 e 2002 i mezzi concessi in più alla Fondazione sono stati impiegati principalmente per ampliare le attività. In questo triennio un totale di circa 2,9 milioni di franchi è stato speso per progetti speciali nel campo della mutua comprensione. Il 2003 è già all'insegna delle priorità in programma nel periodo 2004­2007; un ulteriore milione di franchi viene investito da Pro Helvetia nel campo ora citato e nella preparazione di progetti prioritari per gli anni successivi.

Alcuni esempi ­

La mostra su Jawlensky in Svizzera dal 1914 al 1921 è stata esposta prima a Zurigo (Kunsthaus) e poi a Losanna (Fondation de l'Hermitage).

­

OneNightStand, progetto in chiave multidisciplinare (dal video alla performance all'installazione spaziale), ha toccato 18 alberghi nell'intera Svizzera.

Il dialogo fra artisti e il plurilinguismo delle manifestazioni sono temi espliciti in simili progetti.

­

Il progetto Fabula ­ un pezzo di Svizzera raccontata in cinque lingue nazionali è stato sviluppato in collaborazione con sei centri culturali regionali della Svizzera (a Dorénaz, Lenzburg, Wila, Lavin, Rodi-Fiesso e Berna) e presentato per un anno nelle località più disparate del Paese.

­

L'aiuto di Pro Helvetia ha permesso di creare e potenziare due reti in campo musicale, utili allo scambio culturale fra le varie regioni linguistiche (Swiss Chamber Concerts e Swiss Jazz Diagonal); la Fondazione, inoltre, ha procurato altri mezzi finanziari e consigliato gli organizzatori in materia di programmi, piani generali e infrastrutture.

­

Nel 2003 il progetto sulla cultura e sul transito Gallerie (cfr. il n. 5.7.3) realizzerà un grande programma cinematografico itinerante in tutte le regioni, soprattutto nelle aree rurali, e lancerà altre iniziative di mutua comprensione nelle zone coinvolte dai lavori per i trafori ferroviari.

3.2

Rapporti culturali con l'estero

Sostenere e promuovere i rapporti culturali con l'estero è fra i compiti principali di Pro Helvetia, che per realizzarli dispone di vari strumenti: ­

cofinanziamento per tournées (in base a richieste) o diffusione di produzioni culturali;

­

scambi di persone (artisti, esperti di scienze umane);

­

iniziative in proprio della Fondazione; centri culturali e uffici di collegamento all'estero.

Gli aumenti concessi durante il periodo attuale di finanziamento hanno consentito di potenziare tali centri e uffici di collegamento. In Italia e in Francia è stata rafforzata la circolazione di produzioni svizzere, soprattutto al livello delle regioni. Anche gli uffici di collegamento in Sudafrica e in Egitto (a Città del Capo e al Cairo) hanno 4273

esteso il loro raggio d'azione oltre le due metropoli, talvolta superando perfino le rispettive frontiere nazionali. Il bilancio globale dei centri, delle «antenne» e degli uffici di collegamento nel periodo in esame assomma a 15 922 000 franchi (comprese le spese d'esercizio e per il personale).

Il parlamento ha concesso 2 milioni di franchi per finanziare le «antenne di Visegrad» nei Paesi mitteleuropei; la somma è stata interamente ripartita fra le quattro sedi, che hanno rafforzato la cooperazione reciproca (p. es. coordinando i rispettivi programmi).

Il totale dei progetti sussidiati all'estero ammonta a 40 636 000 franchi.

Esempi ­

ARCO 2003: nel febbraio 2003 la più importante fiera d'arte del mondo ispanofono avrà la Svizzera come ospite d'onore. Alla manifestazione Pro Helvetia affiancherà un programma-quadro culturale: varie mostre con artisti svizzeri contemporanei verranno presentate in diverse istituzioni e sedi espositive di Madrid.

­

Importante per la politica culturale a livello internazionale è il progetto di scambio elvetico-bosniaco Sonemus, iniziato dal flautista svizzero-croato (residente in Svizzera) Boris Previsic. In tale ambito ha avuto luogo anche la prima esecuzione dell'Histoire du soldat a Sarajevo, seguita da altre in Croazia, Slovenia, Serbia e Montenegro.

­

Il «lavoro con l'estero» può anche consistere nel favorire incontri fra organizzatori stranieri e operatori culturali svizzeri: l'esempio migliore sono le Rencontres Théâtrales, a cui vengono invitati organizzatori di tutto il mondo per conoscere produzioni teatrali e operatori romandi del ramo. Le Journées de danse contemporaine, tenute a Losanna nel gennaio 2002, hanno seguito lo stesso concetto: gruppi di danza attivi nella Svizzera tedesca e in Romandia sono stati presentati a un pubblico internazionale specializzato, con l'esito gradito di numerosi inviti all'estero.

­

Il programma di traduzioni per testi letterari africani, asiatici e latinoamericani è un progetto congiunto tedesco-austriaco-elvetico, teso a rafforzare il flusso di letteratura dal Sud al Nord e a consentire la pubblicazione di opere importanti di scrittori del terzo mondo.

3.3

Cultura popolare

Nel numero 1.5 si è fatto cenno a come Pro Helvetia considera il proprio rapporto con la cultura popolare. Nei suoi concetti di sostegno non rientrano né un'ottica che trasfiguri le nostre radici culturali né un approccio museale; solo il confronto con la tradizione alla luce d'ulteriore un'evoluzione può interessare la Fondazione nell'ambito del sostegno alla cultura. Un simile atteggiamento, come si è già detto, «privilegia iniziative che intendano la cultura popolare non come allontanamento ma come avvicinamento al presente, guardando al retaggio culturale con gli occhi di oggi e alla luce delle possibilità creative attuali».

Un Paese come la Svizzera ha la fortuna che i suoi operatori culturali si dedicano su vasta scala al retaggio del passato e gli conferiscono forme vitali nuove. Sia nel 4274

contesto di Expo.02 sia nella Festa delle arti sia durante i festival periodici di Altdorf (Alpentöne), Pro Helvetia ha sussidiato progetti di spettacoli che interpretavano in nuova forma la musica popolare dell'Appenzello, dei Grigioni o di altre zone svizzere. La Fondazione commissiona regolarmente nuovi pezzi a compositori al confine fra musica popolare e musica classica o jazz e sostiene i relativi progetti di tournées; nel 2001, inoltre, per la prima volta le commesse sono state estese ad ensembles di soli musicisti popolari.

Il confronto con le radici culturali non si limita alla musica. Nel campo della cultura quotidiana, per esempio, Pro Helvetia ha partecipato alla grande mostra di Harare e Bulawayo «European and African Masks», che contrapponeva alle maschere di carnevale svizzere quelle di medici stregoni africani. In campo letterario sono molte le pubblicazioni sussidiate sui dialetti, sul patois e sui vari filoni delle usanze popolari o dell'artigianato. Da non dimenticare il sostegno a musei locali e regionali che si dedicano a una mediazione in materia di cultura quotidiana (storica). In ambito teatrale si registrano vari allestimenti di lavori svizzeri che coinvolgendo dilettanti assumono un carattere di cultura popolare, fra cui lo spettacolo all'aperto «Frühlings Erwachen» al castello di Lenzburg. In totale dal 2000 al 2002 i progetti relativi alla cultura popolare hanno assorbito 1,5 milioni di franchi; la spesa prevista per il 2003 ammonta a un ulteriore mezzo milione di franchi.

Il sostegno concesso da Pro Helvetia è interamente all'insegna del lavoro culturale professionale, che non si può svolgere senza una base finanziaria e che in primo luogo crea valori artistici nuovi. Ciò esclude dalla rosa dei beneficiari sia i progetti puramente dilettantistici sia quelli aventi un carattere di attività collettiva di svago o associativa, per i quali sono chiaramente competenti i comuni. Un sostegno coerente alle attività culturali di dilettanti richiederebbe un mandato più ampio, strumenti nuovi e mezzi molto superiori a quelli disponibili; sono invece benvenuti ­ nell'ambito degli scopi perseguiti da Pro Helvetia ­ tutti i progetti teatrali, musicali e interdisciplinari in cui dilettanti collaborino con professionisti.

Possono contare invece sui consigli specializzati della Fondazione
e sulla sua competenza in fatto di project management le iniziative culturali di dilettanti in regioni rurali: compito di Culturamobile di Pro Helvetia, un'équipe di consulenti presente nelle tre regioni linguistiche, è contribuire al successo di progetti culturali utili alla formazione d'identità, al transfer di conoscenze e alla nascita di dimensioni comunitarie in ambito locale e regionale.

3.4

Collaborazione con altri organi federali

Nel complesso la collaborazione coi vari dipartimenti e uffici federali è stata buona.

La ripartizione dei compiti fra Pro Helvetia, UFC e altre parti in causa, invece, non è stata chiarita nella misura auspicata, soprattutto per quanto concerne i settori del cinema e delle arti visive. Questi ritardi sono in parte da attribuire alla Fondazione: negli anni 1999 e 2000 i suoi lavori di riforma sono proceduti a rilento, impedendo la piena disponibilità di Pro Helvetia all'elaborazione di nuove strategie comuni.

4275

3.4.1

DFAE

L'intensa attività della Fondazione all'estero comporta naturalmente una stretta cooperazione con il DFAE, che vi partecipa con diversi dei suoi organi.

La Sezione Cultura e UNESCO è la prima interlocutrice di Pro Helvetia nelle questioni di coordinamento generale con il DFAE. In tale funzione i suoi esponenti prendono parte come ospiti, fra l'altro, a sedute di gruppi di lavoro del Consiglio di fondazione. Nel quadro di questa stretta collaborazione, a sua volta, la Fondazione partecipa ai seminari culturali di perfezionamento organizzati a Berna e nelle rappresentanze diplomatiche per il personale del DFAE.

Anche la DSC opera da tempo in campo culturale. Con tale organo sono stati realizzati vari progetti di collaborazione, talvolta anche circoscritti: per esempio il finanziamento di progetti comuni, utili a far conoscere e diffondere in Svizzera la cultura dei Paesi meridionali. Equivale a una cooperazione a più lungo termine il mandato di prestazioni che la Fondazione ha concordato con la DSC affinché l'ufficio di collegamento a Città del Capo affianchi alle attività di Pro Helvetia anche progetti di cooperazione e sviluppo. Un altro mandato di prestazioni della DSC, esteso a vari anni e a vari Paesi, ha permesso di creare segretariati in sette Paesi dei Balcani e dell'Europa sudorientale; tale incarico però, essendo interamente finanziato dalla DSC, non rientra nel presente documento di richiesta.

Presenza Svizzera: organo federale di recente fondazione, PRS ha sviluppato i suoi progetti rispettando un piano generale di priorità e tenendo conto di Paesi prioritari.

Per tale organo la cultura è un campo d'attività importante («Gli operatori culturali sono i migliori ambasciatori», Johannes Matyassy): gli artisti contribuiscono a creare un'immagine positiva della Svizzera. Allo scopo di distinguere le reciproche competenze ed evitare doppioni inutili o fenomeni di concorrenza indesiderata, PRS e Pro Helvetia hanno stipulato un accordo che regola le modalità della collaborazione.

3.4.2

UFC

Per Pro Helvetia l'UFC è l'autorità di sorveglianza ma anche un partner importante; la collaborazione a diversi livelli è prioritaria. Scambi d'informazioni a parte, nel periodo di finanziamento in corso sono stati elaborati in comune i seguenti dossiers.

­

Cinema: conformemente ai desideri dell'UFC, la Fondazione ha cominciato a coordinare con le altre organizzazioni le proprie attività volte a presentare il cinema svizzero all'estero. Ora il Centro svizzero del cinema, la Kurzfilmagentur Schweiz e Pro Helvetia cooperano strettamente per integrare il proprio lavoro connesso con l'estero.

­

Pro Helvetia ha partecipato alla pianificazione generale di un programma (sitemapping.ch) per promuovere le arti e la cultura mediante le nuove tecnologie dell'informazione e della comunicazione (NTIC).

­

Nel settore della danza sono state chiarite le competenze delle due istituzioni. Stando al modello, che si applica anche ad altre sfere d'attività, l'UFC si concentra sulla tematica della formazione, del riconoscimento professionale, della riqualificazione e delle assicurazioni sociali, mentre Pro Helvetia concede aiuti diretti a compagnie di danza svizzere.

4276

­

Stesura della legge di attuazione dell'articolo 69 della nuova Costituzione federale: Pro Helvetia è rappresentata nel relativo groupe de pilotage.

­

Riforma interna: in sede di revisione dei due regolamenti (regolamento interno della Fondazione Pro Helvetia, ordinanza concernente i sussidi), la Fondazione ha potuto contare sull'appoggio fattivo dell'UFC.

4

Obiettivi e priorità dal 2004 al 2007

Dalle condizioni-quadro mutate (n. 1), dalla riforma interna (n. 2) e dai programmi in corso (n. 3) Pro Helvetia deduce una serie di obiettivi e campi prioritari a cui sarà improntata la sua attività nel periodo di finanziamento 2004­2007. In chiave strategica sono centrali un profilo più chiaro della Fondazione, una cooperazione più intensa con altri organi statali (specialmente con l'Ufficio federale della cultura) e nuove forme di collaborazione nelle fasce d'incrocio fra la promozione culturale non commerciale e quella commerciale, in vista di una maggiore efficacia soprattutto all'estero. Sul piano dei contenuti la Fondazione considera prioritari questi filoni: danza, cinema, NTIC, mutua comprensione in Svizzera, dialogo interculturale.

Da non dimenticare è che un'istituzione come Pro Helvetia opera in un campo di tensione esplosivo fra il «reagire» e il «guidare»: da un lato deve occuparsi di un numero crescente di richieste, dall'altro vuole fissare priorità rilevanti in termini sociali e politici nonché intervenire sulla realtà culturale. Il che spesso corrisponde alla quadratura del cerchio e va tenuto presente quando si valuta il lavoro della Fondazione.

4.1

Obiettivi strategici

A livello di politica culturale la Fondazione si trova ad affrontare grandi sfide con implicazioni di vasta portata, tutte all'insegna del coordinamento e della cooperazione con organi che sostengono la cultura, la diffondono o si pongono al servizio dei suoi scopi. Se tali organi sono enti privati o istituzioni partner straniere, Pro Helvetia si basa sul volontariato e sulla constatazione che molti compiti si possono sbrigare più facilmente e con efficacia maggiore se svolti in comune. Ove invece si tratti di organizzazioni statali a livello federale e cantonale, al più tardi entro il 2006 la legge attuativa dell'articolo 69 della CF porterà una regolamentazione vincolante; partecipare al relativo groupe de pilotage rappresenta quindi per la Fondazione il nucleo essenziale del lavoro orientato al futuro.

A fini di riequilibrio e di efficienza, nulla deve però impedire a Pro Helvetia di progettare o perfezionare già fin d'ora nuovi modelli di collaborazione. Suo scopo dichiarato è: potenziare la propria competenza culturale, e profilarsi ­ in Svizzera e all'estero ­ come primo punto di riferimento su questioni di promozione e mediazione culturale nonché come partner affidabile per organi federali o cantonali, reti di altri Stati e promotori privati.

4277

4.1.1

Lavoro in Svizzera

Il numero crescente delle richieste e dei compiti di sostegno, unito alla differenziazione delle misure promozionali in campo culturale, pone la necessità di una distinzione chiara fra i cantoni, l'UFC e la Fondazione. Questa distinzione, che può fondarsi su settori o su compiti specifici, deve impedire doppioni e assegnare agli operatori culturali interlocutori ben precisi. Sul piano federale ciò concerne soprattutto il cinema, le arti visive e la letteratura; sul piano dei rapporti coi cantoni il problema concerne la complementarità fra il sostegno vincolato al contesto locale e quello avulso da esso.

Importante, anche se non praticabile sistematicamente dato il gran numero dei possibili partner, è la rete di collegamenti con finanziatori privati della cultura. Pro Helvetia pensa soprattutto alle grandi fondazioni che mostrano volontà di cooperare alla realizzazione di progetti importanti, ma pensa anche alle imprese economiche che, pur rifiutando di farsi inserire in concezioni-quadro culturali, a livello di complementarità si lasciano assegnare un ruolo da cui derivano altri sgravi per la Fondazione; qui una parte di rilievo spetta al Forum Cultura ed Economia, fondato nel 2000 con la partecipazione di Pro Helvetia, dell'UFC, dei cantoni, delle città, di fondazioni e di imprese private.

4.1.2

Lavoro all'estero

Al primo posto per la Fondazione è coordinare le attività all'estero con quelle degli altri operatori statali operanti oltre confine. Pro Helvetia dispone già di un'intesa a carattere pilota sulla collaborazione con Presenza Svizzera, nella cui commissione inoltre è già rappresentata. Per la DSC la Fondazione esegue mandati di prestazioni, per le ambasciate o per la Sezione Cultura e UNESCO del DFAE svolge compiti di consulenza e mediazione. Importante è un accordo sui rispettivi propositi pratici e sull'intreccio strategico e operativo delle varie istituzioni. Per i campi «lavoro culturale orientato allo sviluppo» (DSC), «rappresentazione e collegamenti» (PRS) e «promozione e scambio culturale» (Pro Helvetia) vanno sviluppati piani generali adatti, che ponderino adeguatamente contenuti, forme, qualità ed effetto auspicato ma rechino un'impronta comune e producano coerenza.

In vista di una collaborazione più intensa, la Fondazione sta creando un'agenzia interna che assicuri una cooperazione rapida e snella coi tre partner. A tale agenzia, concepita come autentico centro produttivo che realizzi progetti per i partner sulla base di offerte e di incarichi concreti, spetta anche seguire i progetti multidisciplinari svolti congiuntamente da più partner e garantirne la qualità. I compiti di questo ufficio specializzato comprendono altresì il disbrigo delle richieste di ambasciate e il supporto all'attuazione dei progetti di scambio fra Svizzera e altri Paesi. Pro Helvetia pone il proprio capitale ­ conoscenze, esperienze all'estero, vasti contatti e la fiducia degli operatori culturali svizzeri ­ al servizio di una politica dell'autorappresentazione e dell'autoriflessione del nostro Paese che sia moderna e intesa in senso lato. I «clienti» della Fondazione, a loro volta, possono essere anche offerenti laddove si tratti di infrastrutture, logistica e comunicazione.

4278

Il lavoro all'estero si fonderà in misura maggiore su cooperazioni con le istituzioni culturali dei Paesi vicini: in particolare con la giovane Bundeskulturstiftung tedesca, che si ispira fortemente al modello di Pro Helvetia e si dichiara interessata a una collaborazione.

4.1.3

Comunicazione

Un fattore di successo particolarmente importante è il modo in cui la Fondazione viene percepita dall'opinione pubblica. Per potere sfruttare efficacemente le competenze di Pro Helvetia, per presentare la sua attività come vantaggiosa e per far controllare spesso dalla collettività gli assiomi del lavoro culturale, è indispensabile informare. Oggi più che mai la Fondazione vuole presentarsi come centro di competenza culturale e, d'intesa con l'Ufficio federale della cultura, affrontare questioni di politica culturale. Particolarmente importante sembra a Pro Helvetia, nel lavoro in Svizzera, il confronto su una politica culturale futura, sui modelli e sugli scopi della promozione; un simile confronto non solo riflette l'importanza accresciuta della cultura ma è anche indispensabile per l'immagine che Pro Helvetia ha di sé stessa e per un esame critico del suo operato.

Alle informazioni sulle attività della Fondazione e alle sue varie pubblicazioni, che accompagnano in chiave comunicativa i filoni prioritari, si unisce una comunicazione affidabile sui progetti finanziati.

Il terzo asse del lavoro comunicativo consiste nell'informare sulla realtà culturale nella stessa Svizzera. Oltre a una rielaborazione dei mezzi comunicativi esistenti (come la rivista culturale Passagen/Passages e la serie di pubblicazioni tematiche Cultura Informazione), sono in programma partecipazioni a piattaforme informative importanti: per cultura.ch, di cui è responsabile l'UFC, Pro Helvetia fornirà contributi di rilievo sulla politica culturale e sulla promozione culturale svizzera, elaborando anche punti focali tematici, e nell'ambito del progetto pilota sulla danza (cfr.

n. 4.3.1) contribuirà a creare un polo informativo sul settore coreutico svizzero.

Altre piattaforme analoghe, di grande importanza soprattutto per l'estero, sono previste in altri campi.

4.1.4

Valutazione

Ciò che a lungo è sembrato un lusso, in vista di compiti complessi, oggi è una necessità urgente: una costante valutazione a posteriori delle attività e dei progetti principali. Più che mai la Fondazione deve sapere se i progetti che ha sostenuto raggiungano l'effetto perseguito, dove esistano sinergie potenziali e dove siano possibili miglioramenti organizzativi; all'insegna di un aumento dell'efficienza, essa deve soprattutto sottoporre a una costante valutazione critica le proprie sequenze operative. Un simile esame deve sfociare in un lavoro di sviluppo, che dia a Pro Helvetia gli strumenti per affrontare i compiti futuri e i continui cambiamenti. Questa necessità ha spinto la Fondazione a creare un apposito Servizio valutazione.

4279

4.2

Obiettivi di profilo

Sul piano operativo, alla Fondazione preme in primo luogo sfruttare la dinamica impostata nella riforma e profilarsi come vettore di know-how, fornitore di servizi e partner fidata: ­

vagliando le richieste in modo rapido e professionale;

­

lanciando iniziative interne efficaci;

­

migliorando l'attività di consulenza a favore di operatori culturali e partner nazionali o internazionali;

­

realizzando un attivo servizio informazioni, in Svizzera e all'estero, per cerchie interessate alla produzione culturale del Paese (ambasciate, organi ufficiali, agenzie, organizzatori, associazioni di artisti);

­

coltivando reti e partenariati fecondi;

­

attuando una comunicazione trasparente sulle proprie attività.

4.3

Priorità

Pro Helvetia, che nei cinque campi sottostanti vede, per gli anni 2004­2007, un bisogno maggiore di agire, presenta elenchi di misure ­ in parte specifiche per singoli settori, in parte intersettoriali ­ con cui intende raggiungere obiettivi particolari. Le priorità, che risultano dagli sviluppi esposti nel numero 1, spesso corrispondono a programmi a livello superiore sul piano federale, quindi si possono considerare esempi di una politica culturale coerente. Nel numero 5 tali priorità risultano integrate nei programmi delle singole divisioni, in sede di preventivo compaiono però in forma separata.

4.3.1

Danza

Fra tutti i settori artistici, nel prossimo periodo Pro Helvetia intende porre in primo piano quello della danza. Oggi esso registra uno sviluppo rapidissimo, e non soltanto in Svizzera: si può dire che l'arte del movimento, non orientata al linguaggio, stia compiendo un autentico volo d'alta quota. Il Paese ha visto nascere molte nuove compagnie. Mentre il successo è notevole sia all'interno sia all'estero, viceversa il sostegno non ha tenuto il passo con l'evoluzione in atto. I successi degli ultimi anni, che hanno contribuito a fare apprezzare la Svizzera su scala internazionale, rischiano di sgonfiarsi per mancanza di strutture e di misure di sostegno a lungo termine. Il settore coreutico, pertanto, sarà considerato prioritario nell'attività della Fondazione.

Insieme all'UFC Pro Helvetia lancerà un progetto pilota di promozione integrale della danza svizzera. Sostenendo a lungo termine gruppi prioritari, allestendo centri di competenza («case della danza»), assegnando commesse a coreografi, riconoscendo i profili professionali, realizzando reti e svolgendo un ampio lavoro informativo, i due partner creeranno condizioni-quadro finanziarie e strutturali per consentire produzioni di livello artistico molto elevato e raggiungere il pubblico nelle

4280

varie regioni linguistiche e all'estero. Utili al transfer di conoscenze saranno workshops e residencies di approfondimento; l'accesso alle informazioni d'importanza tramite pubblicazione o per Internet.

Filone prioritario Danza Danza

Musica

Sostegno pluriennale alle troupes migliori/prioritarie Commesse a coreografi, promozione giovanile Progetti tematici, lavoro informativo Partecipazione al progetto pilota sulla danza Mandati di prestazioni («case della danza») Creazione di reti Partecipazione a festival stranieri Creazione di strutture promozionali e distributive, Swiss Dance Export Teatrodanza musicale sperimentale, progetti pilota

900 800 200 3500

Totale fabbisogno filone prioritario Danza

5700

300

Nota: i dati contenuti in tutte le tabelle sono espressi in migliaia di franchi svizzeri.

4.3.2

Cinema

Il cinema, mezzo comunicativo leader nel XX secolo, anche nel XXI avrà un ruolo determinante per la cultura. Anche nella Svizzera del prossimo decennio l'industria cinematografica e audiovisiva resterà un settore in crescita; presupposti importanti in tal senso sono stati creati, nell'ultima decade, con l'apertura di scuole del ramo e con una diffusa professionalizzazione.

Per il cinema come filone prioritario vale un duplice approccio di sviluppo.

All'interno del Paese si tratta preferibilmente di collegare sul piano dei programmi e dell'amministrazione le sale di proiezione, per procurare al cinema svizzero ­ di oggi e di ieri ­ una presenza permanente, specie nel quadro dei grandi festival.

Più importante è la collaborazione con il Centro svizzero del cinema (CSC) e con la Kurzfilmagentur Schweiz (KFA). Le trattative, a suo tempo avviate sotto il nome di «New Deal» e interrotte alla fine del 2001, sono state riprese da entrambe le parti.

Una fase di prova pluriennale, parallela al periodo di finanziamento, dimostrerà quanto sia vantaggioso riunire le attività per la promozione del cinema svizzero all'estero. L'unione delle risorse e delle reti promette, in ogni caso, un peso maggiore e una presenza rafforzata nei Paesi-chiave; attualità e tradizione dovrebbero fare il paio e completarsi. Pro Helvetia, CSC e KFA assumeranno, se riunite, dimensioni sufficienti perché il mercato cinematografico internazionale possa percepirle come partner rilevanti, e ciò contribuirà a far sì che la legge sul cinema raggiunga il suo effetto culturale. La fase sperimentale creerà i presupposti per chiarire pragmaticamente i quesiti legati al coinvolgimento politico, finanziario e strutturale di una nuova agenzia di promozione. Pensata come modello, l'unione tra forze commerciali e culturali dovrebbe sfociare in esiti soddisfacenti per tutte le parti: una promozione più energica del cinema svizzero in un'ottica commerciale ma anche una presenza più ampia della produzione cinematografica nazionale in contesti artistici. In questa sede entrano in considerazione Paesi-chiave come Francia, Germania, Italia, Inghilterra e Stati Uniti nonché festival di spicco in tutto il mondo.

4281

Filone prioritario Cinema Cinema

4.3.3

Presenza rafforzata del cinema svizzero grazie all'accorpamento delle attività con CSC e KFA nonché alla collaborazione con festival importanti all'estero, università e organizzazioni distributrici Rassegne d'attualità, programmi speciali sulla storia del cinema Incremento del fondo copie per utilizzi in sede di festival Pubbliche relazioni rafforzate, nuovi strumenti

1100

Totale fabbisogno filone prioritario Cinema

1100

Mutua comprensione in Svizzera

Ci sono molte Svizzere: le quattro delle nostre culture linguistiche, quella degli svizzeri all'estero e quella degli immigrati, suddivisa in una miriade di culture. Pro Helvetia dedica speciale attenzione al lavoro culturale e artistico che stimoli e faccia progredire sia il dialogo fra i gruppi linguistici nazionali, sia quello fra culture autoctone e di provenienza esterna. Ciò non perché si proponga un'integrazione come assimilazione, ma perché si rispetti la diversità e perché si sa che le altre culture allargano l'immagine che abbiamo di noi stessi e del mondo. Come esempio va citato il progetto Gallerie 57/34.6 km, imperniato sui due trafori ferroviari di base, che considera come temi le interferenze innescate dalle molte culture dei minatori e il rapporto della popolazione indigena con simili influssi.

Più in profondità nella stessa problematica si addentra il progetto prioritario Sesta Svizzera, che intende rendere visibile e accessibile il potenziale culturale delle grandi comunità di immigrati. Lo completano programmi di traduzione nel campo della letteratura e dei testi divulgativi, affinché tesori in lingue straniere risultino facilmente accessibili ai lettori in Romandia, nella Svizzera tedesca e nel Ticino. Ne possono derivare programmi speciali, ad esempio per le Giornate letterarie di Soletta, che rendano comprensibili le differenze di mentalità e invitino al dialogo. Anche al livello degli scambi culturali, la priorità data alla mutua comprensione non punta soltanto a comparse pubbliche di artisti nelle altre regioni linguistiche: si tratta espressamente di favorire confronti approfonditi, incontri e scoperte nonché di influire in modo attivo sul comportamento del pubblico. Misure in questo campo sono: ­

coproduzioni di vari musei per mostre su tematiche nazionali;

­

commesse tematiche ad autori e troupes teatrali in materia di interculturalità e di mutua comprensione, incarichi a teatri perché producano pièces rappresentabili in più lingue;

­

creazione di reti nazionali di organizzatori, in vista del transfer di conoscenze e di standard qualitativi;

­

commesse musicali comprendenti anche l'interpretazione con ensembles di una regione diversa;

­

soggiorni prolungati di lavoro per artisti in altre regioni linguistiche (in vista di un progetto).

In tale contesto rientra anche l'approccio alla cultura popolare (propria ed estranea), ritenuta baluardo dell'identità e messa fortemente in forse dai cambiamenti fulminei 4282

degli ultimi decenni. Nel suo lavoro la Fondazione non cerca la dimensione museale della cultura popolare ma il suo rinnovamento vitale, quindi si concentra su forme che uniscano in modo eloquente il passato al futuro. Di qui anche la riflessione sul fenomeno della regionalizzazione nella vita culturale e il confronto approfondito coi vari aspetti della cultura alpina, come nei progetti previsti dal Servizio comunicazione.

Misure corrispondenti: ­

commesse nel campo della musica popolare svizzera;

­

«Mondo delle musiche popolari»: promozione della musica popolare in collaborazione con i festival di Altdorf e Stans;

­

cooperazione con musei regionali e popolari per un'elaborazione moderna della cultura quotidiana;

­

pubblicazioni in materia di cultura popolare (o relativo sostegno);

­

lancio di progetti teatrali su temi etnografici.

Filone prioritario Mutua comprensione in Svizzera Arti visive Cinema Musica Letteratura

Danza Teatro Cultura & società Comunicazione

Coproduzioni su temi nazionali, commesse video/fotografiche su temi specifici Programmi speciali su Svizzera e plurilinguismo, cultura cinematografica degli immigrati Potenziamento di reti nazionali di organizzatori, commesse legate a singoli temi Programmi di traduzione sulla «Sesta Svizzera» (opere letterarie e divulgative), supporto alla promozione, manifestazioni collaterali nel campo della letteratura e delle scienze umane, fumetti plurilingui, Servizio libri interno Residencies/soggiorni di lavoro per danzatori e coreografi nelle altre regioni linguistiche, progetti in coproduzione Commesse tematiche concernenti la mutua comprensione; teatro bilingue (progetti pilota); programmi di scambio in Svizzera Progetto Gallerie; Progetto Sesta Svizzera; Forum Agorà, commesse per progetti pilota sulla mutua comprensione Dibattito culturale, manifestazioni, pubblicazioni Totale parziale progetti sulla mutua comprensione

600 600 350 1100

200 950 1600 400 5800

Cultura popolare Musica Cultura & società Letteratura Teatro Comunicazione Tutti

Commesse musicali, sostegno alla musica popolare Progetti di musei regionali sulla cultura popolare e quotidiana; elaborazione della storia; transfer di conoscenze Pubblicazioni su temi di cultura popolare Progetti teatrali su temi etnografici Informazione di base sulle culture popolari svizzere Progetti multisciplinari nel campo della musica popolare

200 400 300 250 100 600

Totale fabbisogno cultura popolare

1850

Totale filone prioritario Mutua comprensione in Svizzera

7650

4283

4.3.4

Dialogo interculturale

Nel lavoro all'estero Pro Helvetia considera prioritario il dialogo fra culture. «Dialogare» significa lanciare e sostenere, in regioni scelte, progetti comprendenti lo scambio e il confronto e che trasmettano conoscenze sociali, culturali e artistiche su entrambi i fronti (nel Paese ospite e in Svizzera): in tal modo la cultura contribuisce a rendere comprensibili processi globali e ad acuire nel Paese la capacità di percepire sviluppi futuri. Il dialogo interculturale, qui utilizzato principalmente nell'ottica del lavoro all'estero, è il complemento indispensabile alla mutua comprensione in Svizzera, che tematizza anch'essa i confini fra culture. Poli dell'attenzione diventano così regioni del mondo che si possono ritenere epicentri di grandi mutamenti culturali.

­

Il confronto con la cultura mediterranea orientale è già cominciato nel 1999 con il progetto L'autre Méditerranée, avviato dalla Fondazione: un'iniziativa che, nella realtà mutata della politica mondiale, merita di venire proseguita. Rientrano nelle priorità assolute programmi simili soprattutto per le aree culturali asiatiche in rapida crescita, che influenzano sempre più la nostra vita quotidiana sia a livello filosofico sia sul piano dei prodotti d'uso comune, degli svaghi, della culinaria, del design e dell'arte.

­

Un ruolo speciale spetta, sotto la voce dialogo interculturale, agli scambi fra Sud e Nord. Distinguendosi dalla DSC, che sostiene in misura crescente esibizioni svizzere di artisti meridionali, Pro Helvetia coltiva il confronto pratico fra gli operatori culturali svizzeri e quelli del Sud che si avvalgano di forme e contenuti moderni. Punti centrali in tale sede sono i progetti comuni e condizioni di lavoro che lascino a entrambe le parti esperienze e impressioni durature; ciò vale per la musica, il teatro, la danza, la letteratura e le arti visive.

Nel lavoro culturale concernente altri Paesi, fra gli strumenti operativi principali la Fondazione ha i propri uffici all'estero; qui essa ha sviluppato una competenza senza pari, apprezzata dai partner svizzeri e stranieri. Gli uffici all'estero sono in crescita e si vanno trasformando in piattaforme culturali che, consentendo l'accesso in Svizzera agli artisti dei Paesi ospiti e aiutando quelli svizzeri a incontrare la cultura locale, svolgono incarichi speciali, variabili a seconda del Paese e della situazione.

A Parigi e a Milano, ove è presente con veri e propri centri culturali, Pro Helvetia si prefigge di rendere tali centri punti d'accesso a reti estese su scala nazionale, per sostituire con interventi più ampi le azioni circoscritte di operatori culturali svizzeri.

In Italia, nel quadro della chiarificazione delle competenze, la Fondazione sta vagliando se assumere la direzione culturale dell'Istituto Svizzero di Roma (ISR) e potenziarla; ciò d'intesa sia con l'UFC sia con il Gruppo della scienza e della ricerca, al quale spetta finanziare la parte scientifica dell'ISR.

Anche in futuro gran parte dei mezzi di Pro Helvetia fluirà, in base alle richieste effettive, verso i Paesi occidentali. È evidente l'opportunità di coordinare meglio tali flussi e di moltiplicarne l'efficacia con una presenza mediatrice in loco; per gli operatori culturali svizzeri rimanere nei centri culturali significa una sfida particolare, cui la Fondazione può dare un contributo sostanziale. Quale completamento del lavoro all'estero serve creare sedi con infrastruttura minima, tipo uffici di collega4284

mento, in altre aree che stanno sviluppando un forte dinamismo culturale: per esempio in Germania, negli Stati Uniti, in Paesi latinoamericani e asiatici.

Rientrano in questo capitolo anche le partecipazioni svizzere ­ importanti per tutte le regioni linguistiche ­ a fiere internazionali del libro. L'UFC e Pro Helvetia si sforzano congiuntamente di ridefinire questo strumento di sostegno al settore librario, non nel senso di un aiuto strutturale ma come piattaforma promozionale, preziosa e ricca di contenuti, per le case editrici e la letteratura elvetiche. Per ora la disponibilità dei fondi in bilancio resta a Berna, mentre la Fondazione si incarica, insieme agli esponenti del commercio librario, di strutturare i contenuti; sarà la legge sulla cultura ad assegnare definitivamente lo strumento del sostegno promozionale legato alla presenza in fiere del libro.

In senso culturale ogni ambasciata, ogni consolato svizzero funge da ufficio della Fondazione all'estero. La realtà mostra, tuttavia, che la vita culturale nazionale e internazionale è molto mutata e che è necessario ottimizzare quanto concerne la collaborazione fra Pro Helvetia e le nostre rappresentanze diplomatiche. In questo senso la Fondazione, insieme al DFAE, si sforzerà di stilare una «carta dello scambio culturale», orientata alla pratica, e darà il proprio contributo al perfezionamento dei dipendenti del DFAE addetti a questioni culturali; nel lavoro all'estero, inversamente, è sua intenzione fare appello in misura maggiore alle conoscenze locali delle rappresentanze svizzere.

Filone prioritario Dialogo interculturale Arti visive Musica Letteratura Teatro Danza Cultura & società

Servizio internazionale

Comunicazione Tutti

Programmi speciali per l'America Latina Scambi musicali con Paesi prioritari; partecipazione a L'autre Méditerranée (Oriente-Occidente, vari interventi), commesse, lavoro artistico di ricerca Sostegno alla traduzione nei due sensi, scambi di persone, commesse tematiche, sostegno a testi divulgativi su temi dell'interculturalità Vetrina nazionale interattiva verso l'Europa centrale Tournées all'estero, inviti a grandi compagnie, partecipazione a festival Prosecuzione di L'autre Méditerranée, nuove iniziative prioritarie in due regioni dell'Asia, dell'Africa o dell'America Latina, progetti e manifestazioni su immagini collettive relative alla Svizzera e agli stranieri Agenzie per il lavoro di mediazione in Europa occidentale, Asia e mondo ispanofono, con relativi programmi di dialogo e scambio Programmi culturali per l'Istituto Svizzero di Roma e l'ex consolato di Venezia; «Iniziative Italia» (cfr. CCSM) (con riserva di concessione del credito equivalente per la parte scientifica dell'ISR da parte del Gruppo della scienza e della ricerca) Pubblicazioni su temi specifici, traduzioni in spagnolo e in lingue slave; coinvolgimento di autori stranieri; potenziamento dei canali promozionali Sud-Nord: programmi di scambio, programmi Artists/Curatorsin-Residence, artisti del Sud in musei svizzeri, trasmissione di conoscenze, studio della cultura quotidiana Totale fabbisogno filone prioritario Dialogo interculturale

300 650 750 500 550 1 600

4 100 2 000

500 1 400

12 350

4285

4.3.5

Nuove tecnologie dell'informazione e della comunicazione (NTIC)

In Svizzera due nuclei familiari su tre hanno un computer, l'informatica ha conquistato la quotidianità; i media digitali influiscono in modo evidente sulla vita culturale e generano forme nuove di opere e di interazione artistica. Nel 1998 il Consiglio federale ha licenziato la Strategia per una società dell'informazione Svizzera; in campo culturale si tratta di elaborare misure per la promozione della creazione artistica con le nuove tecnologie dell'informazione e della comunicazione (NTIC) e di lanciare progetti pilota. Sotto la guida dell'UFC e in stretta collaborazione con Pro Helvetia, con le due Basilee, col Museum für Kommunikation bernese e col Centre pour l'image contemporaine ginevrino, nel progetto sitemapping.ch sono stati sviluppati modelli di sostegno in vari campi (produzione, collegamenti/mediazione, conservazione), riuniti nel piano generale di un Centre virtuel. La loro attuazione avrà luogo nel quadro della ripartizione anticipata dei compiti fra UFC e Pro Helvetia: il primo si occuperà del lavoro strutturale di base fino ai nuclei iniziali di futuri progetti, la seconda sosterrà la creazione, la mediazione e lo scambio.

Il confronto con le NTIC si estende anche al campo socioculturale. Alla creazione artistica, infatti, si contrappone la prassi quotidiana del rapporto coi mezzi di comunicazione digitali, il cui utilizzo resta molto dipendente dall'età, dal sesso e dal grado d'istruzione: persone anziane, poco istruite e immigrate restano spesso escluse dalle nuove tecniche culturali. Comincia qui l'attività promozionale della divisione Cultura & società, che serve a superare il gap digitale esistente in Svizzera ed è affiancata da attività comunicative adatte (cfr. il n. 5.7.3).

Filone prioritario NTIC Arti visive

Musica

Cultura & società Comunicazione

Creazione Centre virtuel, progetti pilota interregionali Commesse in ambito NTIC, fondo forme ibride Collaborazione con musei di videoarte stranieri, programmi di scambio Club transmédial, piattaforma sperimentale per forme nuove di musica elettronica e videoarte Laboratorio interattività/interdisciplinarità musica-teatrodanza-video, con Elektronik-Studio (Basilea), CRM (Roma) e IRCAM (Parigi) Programmi socioculturali NTIC, riflessione Pubblicazione sulla produzione artistica con NTIC in Svizzera Totale fabbisogno filone prioritario NTIC

4286

500 600 600 300 300 600 100 3000

5 5.1 5.1.1

Programma e fabbisogno finanziario nei vari campi Arti visive Tendenze e problemi

Gli anni Ottanta e Novanta hanno portato uno slancio inatteso delle attività artistiche, dei musei e del mercato d'arte. Questa tendenza prosegue: l'ambiente internazionale del ramo resta molto interessato all'arte svizzera, sia recentissima sia più datata («Swiss Wonder»). Negli ultimi anni l'interesse internazionale si è esteso alle arti applicate: fotografia (Der geduldige Planet), design (Ceramics from Switzerland, Giappone) e architettura (Matière d'art, Francia e Gran Bretagna, 2001/02) suscitano attenzione su scala mondiale. Poiché la domanda di arte svizzera cresce non soltanto all'estero ma anche nel Paese, oggi gli artisti della nuova generazione non ritengono più imperativo andarsene per portare avanti la carriera nelle grandi metropoli artistiche europee. All'insegna di una fusione fra centro e periferia, oggi molti artisti vivono in Svizzera, in città di discrete dimensioni o in regioni discoste, creandosi solo più tardi un secondo domicilio all'estero.

Indubbiamente un progetto pilota lanciato in questa forma nel 1997 e proseguito dal 2000 al 2003, la Collection Cahiers d'artistes (arti visive, danza/teatro, comunicazione), ha contribuito a destare o rafforzare l'interesse per l'arte elvetica contemporanea, sia in Svizzera sia all'estero. Ciò vale anche per le mostre itineranti: progetti come Der Grund zum Druck. Druckgraphisches Schaffen in der Schweiz seit 1960 e mostre su CD-ROM come Swiss, Made o Architetti ticinesi sono concepite in modo da poter venire utilizzate più volte e su scala mondiale, con poca spesa e con grande efficacia.

Il programma-quadro progettato dalla Fondazione per la fiera d'arte ARCO 2003 a Madrid mostra in modo esemplare gli intrecci operativi utilizzati da Pro Helvetia non solo su suolo elvetico ma anche all'estero. Dai contatti procurati a curatori spagnoli in Svizzera e ai loro colleghi svizzeri in Spagna nascono relazioni e numerosi progetti di mostre d'arte svizzera in terra spagnola, che avranno effetti ben oltre il 2003. Ne potranno approfittare organizzazioni che, come Presenza Svizzera, per i prossimi anni hanno scelto la Spagna come Paese prioritario.

Gli organi di Pro Helvetia preposti alle arti visive e al cinema collaborano strettamente su progetti tematici (p. es. con un programma di film su architetti svizzeri nell'ambito di una mostra
sull'architettura). Poiché i punti di contatto fra cinema, video e nuove tecnologie dell'informazione e della comunicazione (NTIC) aumentano di continuo, sarà necessario che la Fondazione stia più vicina a queste tendenze e adatti i propri criteri di sostegno. Benché per l'arte online la fase pionieristica sia già finita, i nuovi media costituiscono un punto prioritario per gli anni a venire (cfr. il n.

5.1.3): essi continuano a rappresentare, in effetti, una grande sfida per le istituzioni culturali «tradizionali». Gli «artigiani della rete», quando per giustificati motivi vedono nel world wide web l'unico luogo razionale per la loro attività creativa, in generale sono poco interessati a realizzare lavori «presentabili» in musei e in altre sedi espositive. I maggiori musei svizzeri, ancora aggrappati a una «base fisica» dell'arte, trascurano a torto lo sviluppo rapidissimo registrato da queste nuove forme artistiche; tale fatto è ancor più sorprendente perché negli ultimi anni la Svizzera ha visto nascere, con i due forum basilesi per i nuovi media ­ [plug-in] (www.youplugin.org) e Xcult (www.xcult.org) ­ nonché col ginevrino Centre pour l'image contemporaine (www.centreimage.ch), alcuni punti importanti d'incontro 4287

con l'arte online. L'importanza del filone è dimostrata dal fatto che nell'ambito del progetto sitemapping.ch, l'Ufficio federale della cultura intende, in veste di responsabile e in collaborazione sia con Pro Helvetia sia con altre istituzioni, definire modelli praticabili di promozione per le nuove tecnologie dell'informazione.

5.1.2

Conclusioni per Pro Helvetia

Per poter fungere ancor meglio da intermediaria sia fra le regioni linguistiche svizzere sia fra la Svizzera e l'estero, Pro Helvetia dovrà collaborare in modo più stretto e più intenso con altre istituzioni (musei, piattaforme Internet ecc.).

Progetti come i Cahiers d'artistes, le mostre itineranti e le mostre su CD-ROM si sono rivelati strumenti razionali per promuovere e diffondere l'arte di provenienza svizzera.

I Cahiers d'artistes verranno proseguiti ed estesi a discipline affini; affinché all'uscita dei rispettivi Cahiers gli artisti siano presenti con le proprie opere, la Fondazione organizzerà mostre in collaborazione con un museo svizzero.

Mostre su CD-ROM: nei prossimi anni la divisione si concentrerà maggiormente su temi rientranti nell'arte figurativa e applicata nonché nell'architettura. Sono previste mostre supportate da CD-ROM sulla realtà attuale del fumetto in Svizzera, sul Ballenberg e sul soffitto medievale dipinto della chiesa di Zillis.

Per promuovere lo scambio culturale fra le singole regioni linguistiche, la divisione progetta un seguito per la mostra su Simbolismo e Liberty nella pittura svizzera (in collaborazione con musei di tutte le aree linguistiche, con catalogo trilingue). Sono in discussione tre progetti interessanti sul piano nazionale: Gruppi e colonie di artisti svizzeri nei secoli XIX e XX, Posizioni svizzere attuali sulla pittura e una mostra fotografica in collaborazione con Winterthur, Losanna, Berna e Lugano.

Sotto forma di un pool di mostre, la rete presente nel Paese e all'estero dovrebbe essere resa disponibile ai musei svizzeri, affinché esposizioni elvetiche esistenti possano venire trasmesse a partner stranieri.

5.1.3

Priorità

Mutua comprensione in Svizzera Per continuare ad assicurare il dialogo culturale fra le regioni linguistiche del Paese, Pro Helvetia lancerà una mostra con gli artisti presentati nei Cahiers d'artistes; porrà in primo piano, inoltre, le cooperazioni fra musei di tutte le aree linguistiche su temi d'importanza nazionale (anche e senz'altro nella sfera sociale). La Fondazione intende assegnare contributi di traduzione più cospicui, infine, a cataloghi di mostre aventi interesse nazionale.

Dialogo interculturale Massima priorità è assegnata alla valorizzazione ­ in Spagna e nell'America Latina ­ delle mostre svizzere presentate nell'ambito di ARCO 2003; alcune costituiscono una base ideale per progetti di scambio a lungo termine, cui si potrebbero unire anche mandati di aggiornamento.

4288

Sull'asse fra i due emisferi è centrale la promozione di mostre tematiche o collettive che integrino artisti legati al Sud del mondo, come la mostra fotografica Frontiere a confronto (2001/03); in questa sede l'importante non è la provenienza degli artisti, ma il loro lavoro. Pro Helvetia si prodigherà perché le opere di artisti meridionali siano esposte più spesso in musei d'arte invece che in musei etnografici; a tal fine sarà indispensabile ricercare la collaborazione di esperti che si occupino in modo professionale di arte attuale dei Paesi meridionali (cfr. le Biennali di Venezia e di Lione), per creare fra l'altro una piattaforma pubblica di dibattito.

NTIC Per il filone prioritario NTIC si delineano questi assi principali di sostegno: ­

creazione di un Centre virtuel collegante strutture e iniziative esistenti; lancio di progetti pilota su base cooperativa;

­

commesse nel campo dei nuovi media; stesura di standard qualitativi e interattivi e di piani generali di presentazione;

­

bandi di partecipazione nel campo delle forme ibride (NTIC e altre discipline);

­

progetti informativi sulle NTIC basati su Internet; cooperazioni con musei internazionali di videoarte, progetti espositivi, scambi di artisti, residencies (p. es. Ars Electronica Linz, ZKM Karlsruhe);

­

pubblicazione di documentazione concernente artisti, supportata da DVD o da CD-ROM.

5.1.4 Area d'intervento

Fabbisogno finanziario Arti visive (incl. fotografia, video e performance)

Intervento

Mostre all'estero

Mostre in Svizzera

2000­2003 Aumento

Fabbisogno di base Budget 2000­2003 e incremento 2004­2007: ­ sussidi a mostre di arte svizzera all'estero ­ realizzazione e diffusione di mostre itineranti o su CD­ROM Budget 2000­2003 e incremento 2004­2007: ­ pool mostre ­ inoltro di mostre svizzere esistenti a partner stranieri Budget 2000­2003: ­ sussidi a mostre d'importanza nazionale e con partecipazione di almeno due regioni linguistiche Incremento 2004­2007: ­ mostra in Svizzera con artisti della Collection Cahiers d'artistes

6 140

170

400

160

2004­2007

800

100

4289

Area d'intervento

Arti visive (incl. fotografia, video e performance)

Intervento

Pubblicazioni

Scambi di persone

Totale

Mutua comprensione in Svizzera

Dialogo interculturale Sud-Nord

2000­2003 Aumento

Budget 2000­2003: ­ sussidi di stampa e di traduzione Budget 2000­2003 ­ Cahiers d'artistes, arti figurative, danza ­ estensione all'arte applicata e all'architettura Budget 2000­2003: ­ conferenze e letture pubbliche di artisti svizzeri (all'estero) e stranieri (in Svizzera) Budget 2000­2003: ­ attività Sud-Nord, mostre di provenienza meridionale, soggiorni di artisti del Sud in ateliers svizzeri ­ soggiorni in ateliers, ricerche ­ Curators-in-Residence Fabbisogno di base Arti visive

2004­2007

1 440 800

200

480 304

100

10 364

730

Attività prioritarie Attività prioritaria 2004­2007: ­ promozione di mostre tematiche, in collaborazione con musei di tutte le regioni linguistiche ­ sussidi di traduzione per cataloghi ­ sostegno a lavori fotografici tematici, fotodocumentari, commesse in campo video Attività prioritaria 2004­2007: ­ programmi speciali nei Paesi latinoamericani dopo ARCO 2003 di Madrid Attività prioritaria 2004­2007: ­ progetti in collaborazione con Paesi europei per mostre tematiche (immagini collettive del proprio Paese e degli altri, interculturalità)

600

300 400

Totale

Dialogo interculturale

NTIC

Attività prioritaria 2004­2007: ­ creazione del Centre virtuel, progetti pilota ­ commesse in ambito NTIC, cataloghi online ­ collaborazione con musei di videoarte stranieri, progetti espositivi, opere su commissione, attività informativa

500

­ fondo per forme ibride NTIC e altre discipline

230

Totale

NTIC

Totale

Area d'intervento Arti visive

4290

1 300

370 600

1 700 10 364

730

3 000

5.2 5.2.1

Cinema Tendenze e problemi

La Svizzera dispone sia di una creazione cinematografica vitale e variegata sia di un ricco retaggio audiovisivo. Il Servizio cinema di Pro Helvetia promuove la visibilità dei film svizzeri in regioni urbane e periferiche, svizzere o straniere. L'attività della Fondazione assume crescente importanza perché per le opere svizzere, in un Paesaggio cinematografico determinato in primo luogo dalle forze del mercato, diventa sensibilmente più difficile richiamare un'attenzione conforme al loro rango; in questo campo, e segnatamente all'interno del Paese, si tratta di recuperare terreno.

Nel lavoro all'estero Pro Helvetia affronta una sfida: il calo dell'interesse per le cinematografie nazionali. Alle serie di film imperniate sugli autori subentrano più spesso programmi tematici; poiché per sopravvivere in un ambiente dominato dall'industria cinematografica e dai media è vitale un lavoro di promozione professionale, diventa rapidamente più importante riunire le forze con altre istituzioni nazionali (Centro svizzero del cinema, Kurzfilmagentur Schweiz) e collaborare con il Goethe-Institut, l'Institut Français o il British Council.

Nel filone Sud-Nord la Fondazione pone l'accento sul dialogo e sugli scambi fra registi. Salgono in primo piano workshops e programmi Artists-in-Residence, se possibile integrati anche nell'attività generale del Servizio cinema.

Ulteriori tendenze ­

I partner di manifestazioni sono interessati in numero crescente a programmi con film recenti e popolari. Diventa più difficile far proiettare documentari, prodotto-simbolo del cinema svizzero, e lo si può fare solo vincolandoli ad altre pellicole.

­

Attualità e velocità sono fattori decisivi per affermare la propria presenza; qui occorrono margini di manovra per chi si occupa di sostegno e promozione.

­

I confini tra arte figurativa e cinema diventano fluidi. Ai punti d'incrocio fra cinema, video e nuovi media nascono opere nuove, attribuibili sia al cinema sia all'arte figurativa.

­

Sempre più film vengono prodotti in formati video; molte sale non possiedono più l'infrastruttura necessaria per le pellicole da 16 mm, il che rende difficile la diffusione di lavori storici e documentari.

5.2.2

Obiettivi

La Fondazione svizzera per la cultura Pro Helvetia si prefigge di promuovere, sia nel Paese sia all'estero, la visibilità del nostro cinema attuale e del nostro patrimonio audiovisivo; e in questo campo non è sola.

­

Massimo obiettivo del suo Servizio cinema è giungere a un'unione delle attività di tutti i mediatori rilevanti del settore. Dal gennaio 2002 sono in atto colloqui al riguardo con varie organizzazioni (Centro svizzero del cinema, Kurzfilmagentur Schweiz, Memoriav, Giornate cinematografiche di Soletta, Visions du réel Nyon, Festival internazionale del film Locarno): solo congiuntamente questi partner possono fare qualcosa per il cinema elvetico.

4291

­

Il Servizio cinema di Pro Helvetia, ora modificato, realizza in misura maggiore progetti congiunti con istituzioni culturali straniere. All'interno della Fondazione si sfrutta la possibilità di cooperazioni intersettoriali per progetti pluridisciplinari: Servizio cinema e divisione Cultura & società, per esempio, nell'ambito del progetto Gallerie 57/34.6 km stanno realizzando insieme un programma cinematografico che verrà presentato, in collaborazione con circoli e associazioni locali, nelle regioni coinvolte dai trafori della Nuova Trasversale Ferroviaria Alpina (NEAT).

­

Il Servizio cinema promuove la diffusione di film svizzeri con misure suppletive: pubblica collane di documentazione sul cinema svizzero, in collaborazione col Servizio comunicazione; sussidia pubblicazioni di grande spessore; stampa opuscoli sui propri programmi; gestisce un sito web con informazioni legate a singoli progetti; invita moltiplicatori a dibattiti e tavole rotonde.

5.2.3

Priorità

Attività prioritarie specificamente cinematografiche ­

La priorità più importante consiste nel riorganizzare il lavoro dello stesso Servizio cinema. Un nuovo «Centro cinema» con le forze congiunte di Pro Helvetia, del CSC e della KFA lancerà nuove iniziative all'estero; occorrono nuovi strumenti promozionali e canali distributivi, fra cui anche manifestazioni collaterali e pubbliche relazioni sistematiche.

­

In Svizzera si tratta di potenziare la presenza del cinema elvetico in tutte le regioni, collaborando con le sale specializzate in film d'essai e con Cinélibre. Già dal 1999 Pro Helvetia compie passi in questa direzione sostenendo la Selezione delle Giornate cinematografiche di Soletta; rientrano nel mandato programmi tematici di film nel contesto di varie priorità (Sesta Svizzera, immagini collettive del Paese e degli altri, cultura popolare).

­

La Fondazione sussidierà sia attività nell'ambito di festival cinematografici svizzeri (retrospettive, cicli, tavole rotonde) sia l'invito di moltiplicatori (giornalisti stranieri di testate importanti) a diversi festival svizzeri.

­

Rafforzando il suo lavoro editoriale, la Fondazione tornerà a impegnarsi maggiormente nelle sue pubblicazioni (dossiers) sul cinema svizzero (documentari svizzeri, oral history del cinema svizzero ecc.).

NTIC ­

Il Servizio cinema svilupperà, in collaborazione col resto della divisione, progetti e programmi nelle fasce di sovrapposizione fra cinema, video e nuovi media. Nel 2004 è prevista a Nyon, in collaborazione con Visions du réel, una mostra imperniata sui rapporti fra arti visive e cinema. Esiste da decenni un dialogo intenso e mutevole, in termini di forme e di contenuti, che finora non è mai stato oggetto di una presentazione davvero scientifica.

Dialogo interculturale ­

4292

Pro Helvetia sussidierà le spese di viaggio per registi e specialisti svizzeri, invitati a dibattiti per presentare il loro film o il loro tema; sussidierà, inol-

tre, studiosi di cinema stranieri che si dedichino a un campo specifico della cultura cinematografica svizzera.

­

Sull'asse Sud-Nord la Fondazione, d'intesa con la DSC, contribuirà a programmi che comprendano film del Sud circolanti in Svizzera, oppure a festival che presentino film di Paesi meridionali; sosterrà, inoltre, registi del Sud con programmi «Artists-in-Residence».

5.2.4 Area d'intervento

Fabbisogno finanziario Cinema

Intervento

Cinema all'estero Sud-Nord Cinema in Svizzera Scambi di persone Totale

2000­2003 Aumento

Fabbisogno di base Budget 2000­2003: ­ manifestazioni/progetti ­ prestito di copie e trasporti a festival tematici Budget 2000­2003: ­ circolazione film del Sud, festival con film del Sud Budget 2000­2003: ­ manifestazioni/progetti Budget 2000­2003: ­ sussidi per spese di viaggio ­ conferenze e dibattiti Fabbisogno di base Cinema

3290

110

160 300

100

240

3990

210

Attività prioritarie Filone priorita- Attività prioritaria 2004­2007: rio cinema ­ presenza congiunta grazie a fusione delle attività con CSC e KFA, collaborazioni con festival stranieri importanti, università e organizzazioni distributrici ­ rassegne d'attualità ­ incremento del fondo copie per utilizzi più precoci ­ pubbliche relazioni rafforzate Mutua comAttività prioritaria 2004­2007: prensione in ­ programmi speciali di film svizzeri per una Svizzera rete di sale potenziata (storia del cinema in Svizzera, film plurilingui, film di immigrati) ­ cooperazione con festival cinematografici svizzeri ­ invito di moltiplicatori a festival cinematografici svizzeri ­ pubblicazioni sul cinema svizzero (cartacee, su CD-ROM, su DVD) Totale

Area d'intervento Cinema

2004­2007

1100

600

3990

210

1700

4293

5.3 5.3.1

Musica Tendenze e problemi

Nonostante i crolli economici, la vita musicale svizzera è prospera, presenta un'ampia varietà e ha una notevole capacità innovativa. Comuni e cantoni assicurano l'offerta di base; in via integrativa Pro Helvetia, unica istituzione nazionale, sostiene la creazione musicale, gli scambi e la mediazione fra le diverse regioni linguistiche del Paese, aiutando inoltre le diverse produzioni di spicco a compiere il balzo verso la scena internazionale.

Dopo una fase di ristagno, varie orchestre da camera sono di nuovo richieste oltre confine; anche la «punta» rappresentata dalle orchestre sinfoniche si è ampliata.

Nell'orbita dell'opera lirica è nata tutta una serie di compagnie indipendenti che arricchiscono il teatro musicale di aspetti più sperimentali. Grandi avvenimenti sostenuti in misura determinante da Pro Helvetia in termini di contenuti e sul piano finanziario, come la Festa delle arti (St. Moritz, 2000) o il Mese europeo della musica (Basilea, 2001), così come le recentissime edizioni del festival ginevrino Archipel ma anche le nuove serie di concerti dell'orchestra sinfonica lucernese, hanno mostrato quanto possa essere forte l'interesse per la musica contemporanea e quanto la Svizzera abbia da offrire in questo campo. Anche qui, peraltro, c'è un chiaro trend a favore di manifestazioni più grandi o perfino di «marchi».

Con la conversione dei conservatori in scuole universitarie professionali di musica e l'annessione delle scuole di jazz, il livello della formazione professionale musicale è salito in misura cospicua. Si forma sempre più spesso, inoltre, la figura tipica del musicista versatile. Ensembles e insegnanti di musica classica o contemporanea sono molto qualificati e ricevono inviti internazionali. Anche nel campo del jazz e dell'improvvisazione si sentono stimoli nuovi; un miglioramento particolarmente vistoso nei jazzisti riguarda anche la loro visione di sé e la loro fiducia di potersi affermare in ambito europeo.

Nell'ampia gamma del pop vanno individuate tre diverse tendenze. Salvo per il rock losannese e ginevrino, si vanno diffondendo la regionalizzazione e anche il ristagno.

Il filone HipHop si è conquistato definitivamente un suo spazio, ma a causa del fattore linguistico raggiunge solo mercati limitati; ai primi posti internazionali sono però le realtà floride della
musica elettronica.

Soprattutto festival di zone periferiche ­ Altdorf, Stans ­ danno impulsi nuovi alla musica popolare. La musica dell'emisfero meridionale è poco presente in Svizzera nelle sue forme attuali; molti organizzatori specializzati puntano prevalentemente sulla musica d'arte e popolare. Il confronto con la musica degli immigrati nel Paese è ancora quasi inesistente.

Le informazioni sulle realtà musicali della Svizzera restano frammentate. Creare un centro informazioni sulla musica e collegare le diverse banche dati in un'unica rete informativa sul settore è il presupposto per una diffusione efficiente della musica svizzera all'estero e per una collaborazione economica all'interno del Paese; in questo ambito la Fondazione ha compiuto un lavoro preliminare importante.

4294

5.3.2

Conclusioni per Pro Helvetia

La musica è un mezzo addirittura universale di scambio culturale; quando però nel mercato globale della cultura sopravvive il «mainstream», l'innovazione ha un bisogno costante di una promozione culturale attenta. La musica creativa viene promossa con commesse di nuove opere e con sussidi a progetti o a esecuzioni in tutti i filoni stilistici, abbinati a un intenso lavoro di assistenza, consulenza e mediazione, distribuzione anche sulla scena internazionale e scambio culturale all'interno del Paese. In base a una ripartizione dei compiti con città e cantoni, Pro Helvetia sostiene ancora solo le prime esecuzioni assolute d'importanza sovrarregionale.

Lo scambio fra le regioni linguistiche svizzere è particolarmente importante perché lì si parlano anche linguaggi musicali diversi, che in forte misura si possono fecondare a vicenda; la mutua comprensione non risulta un fatto ovvio neppure a livello musicale. Con l'aiuto della Fondazione è stato possibile, per la musica da camera e il jazz, creare reti di organizzatori.

Data la frammentazione del mercato dei CD, solo pochissime case elvetiche sono riuscite a sopravvivere. Per poter presentare compositori e interpreti svizzeri sul piano internazionale, Pro Helvetia produce insieme a SUISA, Fondazione SUISA, Associazione svizzera dei musicisti, Società svizzera degli artisti interpreti, SSR e Percento culturale Migros la collana pluripremiata Grammont-Portraits. In campo jazzistico la Fondazione vuole aiutare case discografiche scelte ad affermarsi internazionalmente, anche e soprattutto con una collaborazione adeguata, mentre si ritira dal sostegno alla produzione di CD; l'approccio più promettente sembra un aiuto strutturale alle case importanti, nell'interesse di una distribuzione più cospicua.

Con l'ulteriore apertura culturale, soprattutto nell'Europa orientale e in Cina, sono fioccati molti nuovi inviti ad artisti svizzeri. Particolarmente richiesta è anche la capacità didattica dei maggiori compositori e degli esperti di musica classica o contemporanea, che spesso ricevono anche cattedre importanti all'estero; grazie a Pro Helvetia essi possono venire invitati per concerti e master anche in Paesi poveri di divise, in grado di assumersi soltanto le spese locali. Un dialogo che superi le frontiere culturali diventa una necessità, e in questo senso la musica, mezzo di espressione universale, s'impone letteralmente.

5.3.3

Priorità

La divisione Musica partecipa a molte delle priorità generali per il periodo di finanziamento 2004­2007.

Dialogo interculturale ­

Partecipazione ai progetti di dialogo prioritari di Pro Helvetia (fra cui L'autre Méditerranée), creazione di assi di scambio stabili con Paesi importanti (specialmente asiatici) la cui cultura musicale è sconosciuta, commesse musicali in un'ottica innovativa; coproduzioni e lavoro musicale di ricerca; programmi Artists-in-Residence, agenzia visite per organizzatori e giornalisti stranieri.

­

Riorientamento nel campo Sud-Nord (in stretta collaborazione con la divisione Cultura & società): passerà in primo piano una migliore integrazione 4295

dei musicisti provenienti dal Sud nella vita culturale del Paese, purché coltivino forme espressive attuali non commerciali.

Mutua comprensione in Svizzera ­

Collaborazione regolare dei maggiori ensembles di musica contemporanea (con concerti in diverse regioni linguistiche).

­

Coordinamento di organizzatori svizzeri (ogni anno, fra l'altro, avrà luogo un festival modulare di musica improvvisata, simultaneamente nell'intera Svizzera); in collaborazione con le stazioni radio e i club di jazz, commesse musicali su temi specifici.

­

Sostegno alla nuova musica popolare, commesse e pubblicazioni musicali.

NTIC ­

Creazione del Club transmédial, piattaforma sperimentale di collegamento fra musica elettronica e videoarte.

­

Coordinamento dell'informazione musicale svizzera, creazione di un centro informativo virtuale nel settore (in collaborazione con la Fonoteca nazionale svizzera).

Danza ­

Il laboratorio «Nuove forme di teatrodanza musicale» cercherà progetti pilota dedicati ai collegamenti fra musica e danza (in collaborazione con la divisione Teatro & danza).

Non comprese nelle priorità, ma non meno importanti, sono altre misure concernenti il sostegno alla creazione e la mediazione.

­

Ateliers di compositori: stretta collaborazione fra giovani compositori e ensembles affermati di musica contemporanea (in collegamento con la Fondazione SUISA).

­

Promozione di case discografiche: sostegno a sforzi congiunti di promozione delle case svizzere indipendenti, creazione di strutture distributive migliorate specialmente all'estero (modello simile alla promozione editoriale in campo letterario). Anche qui: rafforzamento dei canali per portare al pubblico le opere attuali.

­

Rafforzamento della posizione raggiunta sulla scena internazionale della florida musica elettronica svizzera.

­

Il successo commerciale della musica pop svizzera consiglia di creare vetrine elvetiche nelle grandi fiere europee del settore (Popkomm Köln, Printemps de Bourges, Sonar Barcelona, Amsterdam A2A, Transmusicales de Rennes), e ciò in collaborazione con la Fondazione cma, il Percento culturale Migros e la SUISA (sotto l'unico tetto di Swiss Music Export). Si tratta di un modello di cooperazione che in futuro Pro Helvetia adotterà più spesso: l'unione di interessi artistici e commerciali in vista di uno scopo comune.

4296

5.3.4 Area d'intervento

Fabbisogno finanziario Musica

Intervento

2000­2003 Aumento

Fabbisogno di base Promozione Budget 2000­2003: della creati­ promozione della musica creatività in Svizzera va/commesse musicali in tutti i generi e i settori ­ prime esecuzioni assolute di composizioni svizzere; Festa mondiale della musica 2004 Riduzione di bilancio 2004­2007 (attività soppresse) Incremento 2004­2007: ­ ateliers di composizione e programma «Artists/Composers-in-Residence» Progetti di Budget 2000­2003: scambio in ­ jazz: promozione delle piattaforme princiSvizzera pali ­ sostegno a club con scambi continuativi ­ classica: Swiss Chamber Concerts: collegamento di più organizzatori grazie a programmi d'alto livello con pezzi classici e contemporanei ­ collaborazione di diversi ensembles Informazione Incremento 2004­2007: ­ creazione di una rete svizzera d'informazione musicale Scambi di Budget 2000­2003: persone ­ viaggi per conferenze; master all'estero; partecipazioni a congressi/simposi/festival; soggiorni di ricerca in Svizzera Supporti Budget 2000­2003: sonori ­ coproduzione dei Grammont-Portraits ­ promozione di musica svizzera mediante un servizio distribuzione CD e partiture Incremento 2004­2007: ­ sostegno a case discografiche Progetti Budget 2000­2003: all'estero ­ promozione di musica svizzera all'estero ­ tournées di concerti, partecipazioni a festival, spettacoli di teatro musicale ­ showcases per musica elettronica ­ potenziamento Swiss Music Export Sud-Nord Budget 2000­2003: ­ serie di concerti Riduzioni di bilancio 2000­2003 (attività soppresse) Totale

Fabbisogno di base Musica

2004­2007

2 800

­260 160 800

150

200 302

100

780

300 5 580

200

460 ­200 10 722

650

4297

Area d'intervento

Musica

Intervento

Danza

Mutua comprensione in Svizzera

2000­2003 Aumento

Attività prioritarie Attività prioritaria 2004­2007: ­ laboratorio «Nuove forme di collegamento fra musica e danza» Attività prioritaria 2004­2007: ­ potenziamento delle reti di organizzatori, transfer di conoscenze, mandati di prestazioni ­ commesse musicali tematiche, progetti interregionali di collaborazione Attività prioritaria 2004­2007: ­ promozione di nuova musica popolare in occasione di festival ­ commesse musica popolare/crossover

2004­2007

300

350

200

Totale

Mutua comprensione in Svizzera

550

Dialogo interculturale

Attività prioritaria 2004­2007: ­ opere su commissione per ensembles stranieri, soggiorni di lavoro per compositori e interpreti dei Paesi prioritari Attività prioritaria 2004­2007 nel quadro di L'autre Méditerranée: ­ festival di musica araba in Svizzera ­ commesse e joint projects per artisti dell'Oriente e della Svizzera, manifestazioni collaterali ­ soggiorni di studio per artisti svizzeri in Oriente, ricerche, composizioni, esecuzioni ­ agenzia visite

300

350

Totale

Dialogo interculturale

650

NTIC

Attività prioritaria 2004­2007: ­ laboratorio interattività/interdisciplinarità musica-danza-teatro-video-rete, con Elektronisches Musikstudio (Basilea), IRCAM (Parigi) e IRC (Roma) Attività prioritaria 2004­2007: ­ Club transmédial, piattaforma sperimentale per la musica elettronica e la videoarte

300

Totale

NTIC

600

Totale

Area d'intervento Musica

4298

300

10 722

650

2 100

5.4 5.4.1

Letteratura e scienze umane Tendenze e problemi

Il libro, in quanto veicolo di conoscenze formative e culturali, sta registrando uno spostamento drammatico del proprio ruolo: la produzione sale sì continuamente, ma la massima parte dei titoli si situa nell'area delle guide con consigli o nozioni di tipo tecnico. Il libro condivide da tempo con cinema e musica la sua funzione importante di ponte fra culture. In tal modo stanno cambiando i comportamenti in materia di lettura e apprendimento, come attestato nello studio PISA (2002): analfabetismo e illetteratismo sono divenuti problemi gravi in Svizzera come altrove. L'apprendimento ha luogo sempre più al livello dei simboli, le tecniche interattive basate sul computer stanno scalzando la lettura.

Anche le condizioni-quadro del settore librario stanno subendo un cambiamento rapido e radicale, che porta a problemi continui: punti-chiave caratteristici della situazione sono le concentrazioni editoriali in colossi mediatici, la concorrenza al libro da parte di nuovi media, il rischio che vengano aboliti i prezzi fissi dei libri e, non da ultimo, la citata modifica del comportamento di lettura. Il numero degli editori indipendenti sta diminuendo, specialmente nella Svizzera tedesca, e ciò si ripercuote in una riduzione dell'impegno a favore della letteratura svizzera. Questi sviluppi mettono in pericolo anche il commercio librario, che in Svizzera presenta ancora una fitta rete di punti-vendita in grado di raggiungere i lettori anche in zone remote.

Nella primavera del 2002, in un convegno sul tema «Dove va la letteratura?» questa problematica è stata discussa da esponenti allarmati del campo letterario, del commercio, della scienza e della politica, con conseguente fondazione della Comunità d'interessi libro e letteratura: l'obiettivo è migliorare le condizioni-quadro per la letteratura riunendo le forze di tutti i partner, dei promotori e dei beneficiari di sussidi. Le sfere d'intervento comprendono i prezzi fissi dei libri e la promozione della lettura, il sostegno agli autori e alle case editrici, il rafforzamento delle attività in materia di diffusione e di sussidi a traduzioni, la buona visibilità della letteratura e dell'editoria svizzere in occasione di grandi fiere librarie.

5.4.2

Conclusioni per Pro Helvetia

In Svizzera (come nella maggior parte dei Paesi, anche se i presupposti sono più favorevoli) l'attività letteraria deve dipendere da sovvenzioni; gran parte del sostegno in ambito letterario è coperta dalla mano pubblica. Il campo non spettacolare dei libri e degli scrittori, poco efficienti e per lo più poco adatti come vettori di messaggi pubblicitari diretti, attira i mezzi di sponsor e fondazioni private in misura più scarsa di quanto non facciano grandi concerti o grandi mostre.

L'onere principale del sostegno pubblico grava su comuni e cantoni, la cui attività nel settore, peraltro, è definita soprattutto in chiave regionale. Alla Confederazione e in particolare a Pro Helvetia spetta il compito di perseguire una politica superiore, che risponda ai bisogni sul piano svizzero e tenga conto dell'evoluzione letteraria attuale.

Ciò vale per il sostegno alle traduzioni, di cui la Fondazione è responsabile sia in Svizzera sia all'estero, come pure per il lavoro di mediazione: letture pubbliche di 4299

autori nelle varie regioni linguistiche e in altri Paesi, distribuzione di libri e mostre proprie di libri all'estero. Nel campo del sostegno agli autori, in cui alcuni cantoni non intervengono affatto e altri lo fanno solo per promuovere le nuove leve, Pro Helvetia svolge un ruolo complementare e perequativo. Un progetto pilota in collaborazione con la divisione Teatro & danza, inoltre, sostiene autori teatrali in tutta la Svizzera.

Promuovere la letteratura significa creare e migliorare condizioni di sopravvivenza adatte per una vita letteraria; il valore culturale e sociale della letteratura non consiste soltanto nel potenziale commerciale delle singole opere. Compito di Pro Helvetia è soddisfare questa esigenza con misure di sostegno adatte. Quale paragone: l'Olanda dedica alla sola promozione letteraria 22 milioni di franchi annualmente.

5.4.3

Priorità

Mutua comprensione in Svizzera / dialogo interculturale ­

Nell'era della globalizzazione e della società multiculturale, sussidiare le traduzioni diventa più importante; spesso gli aiuti alle traduzioni rendono più facile, per la casa editrice, decidere se inserire davvero nel programma un certo titolo. Pro Helvetia, unica istituzione in grado di coprire tale campo in modo sistematico e professionale sia nel Paese sia all'estero, deve estendere tale attività a tutte le opere importanti della cultura elvetica legate alle lingue, affinché le creazioni intellettuali svizzere vengano recepite in misura maggiore oltre i confini linguistici e in altre cerchie culturali. Sussidiare le traduzioni serve, nel contempo, al confronto con la molteplicità culturale che incontriamo di continuo nella nostra realtà quotidiana.

­

Le risorse messe a disposizione nel periodo di finanziamento in corso non bastano neppure per il modesto campo d'intervento attuale (letteratura svizzera, testi di scienze umane su temi svizzeri). Con un importo suppletivo la Fondazione sarebbe in grado di svolgere in modo adeguato questo compito importante di politica culturale; e ciò anche in vista delle «chiazze bianche» riscontrabili nella mappa letteraria elvetica (la letteratura degli immigrati).

Creare mutua comprensione con l'ausilio della letteratura significa, però, anche rendere accessibili alle comunità di altre culture le opere importanti della letteratura svizzera.

­

Le fiere del libro, anche se di carattere commerciale, grazie al loro pubblico aperto sul piano culturale e politico-sociale sono un contenitore ideale per gli scambi fra culture, anche in Paesi politicamente problematici; esse consentono di svolgere contemporaneamente compiti sia culturali sia commerciali. Nell'ottica di una regolazione delle sue competenze e di quelle dell'UFC, la Fondazione è pronta ad assumersi per intero il mandato di curare la partecipazione elvetica a fiere del libro internazionali. Insieme al settore del commercio librario, Pro Helvetia sta sviluppando un nuovo strumento di sostegno che assicuri una partecipazione efficace della Svizzera alle principali fiere internazionali: efficace non solo come manifestazione promozionale ma anche come piattaforma per lo scambio di contenuti.

4300

Non specificamente prioritari, i premi alle case editrici sono risultati importanti come misura per conservare una realtà letteraria vitale. Poiché il piccolo mercato svizzero è insufficiente per pubblicare libri con una tiratura redditizia, agli editori non resta che procurarsi canali distributivi nei Paesi vicini. I premi consentono loro di investire maggiormente nella mediazione (distribuzione e pubblicità) dei libri pubblicati, portando quindi la letteratura ai lettori.

5.4.4 Area d'intervento

Fabbisogno finanziario Letteratura

Intervento

Sostegno agli autori Sussidi di pubblicazione

Svizzera

Estero

Totale

2000­2003 Aumento

Fabbisogno di base Budget 2000­2003: ­ sussidi d'incoraggiamento e commesse letterarie ­ borse per traduttori Budget 2000­2003: ­ sussidi di stampa a case editrici per opere su temi culturali svizzeri ­ belle lettere in romancio, italiano e francese Riduzione di bilancio 2004­2007 (per priorità cambiate) Incremento 2004­2007: ­ premi a case editrici Budget 2000­2003: ­ pubblicazioni legate al filone della cultura popolare Budget 2000­2003: ­ sussidi di traduzione ­ sussidi a manifestazioni con partecipanti di varie cerchie culturali Budget 2000­2003: ­ distribuzione di libri all'estero (università, istituzioni) ­ scambi di persone ­ sostegno a manifestazioni all'estero Budget 2000­2003: ­ sostegno a traduzioni di opere letterarie asiatiche, africane e latinoamericane Fabbisogno di base Letteratura e scienze umane

2004­2007

3 584

2 544

­800 1 130 285 2 803

4 112

496

13 824

330

4301

Area d'intervento

Letteratura

Intervento

Mutua comprensione in Svizzera

2000­2003 Aumento

Attività prioritarie Attività prioritaria 2004­2007: ­ potenziamento del sostegno alle traduzioni nell'ottica della Sesta Svizzera ­ fumetti plurilingui ­ commesse tematiche ­ sostegno alla promozione ­ collaborazione con biblioteche, Servizio libri interno Attività prioritaria 2004­2007: ­ sostegno rafforzato a pubblicazioni sulla cultura popolare

Totale

Mutua comprensione in Svizzera

Dialogo interculturale

Attività prioritaria 2004­2007: ­ potenziamento della distribuzione di libri, scambi di persone con l'estero nel settore Letteratura e scienze umane ­ sostegno a traduzioni di autori svizzeri e stranieri, in collaborazione con partner stranieri ­ manifestazioni letterarie interculturali ­ sostegno a pubblicazioni sulla multiculturalità (testi divulgativi) Attività prioritaria 2004­2007: ­ potenziamento Sud-Nord (manifestazioni, forniture a biblioteche)

Totale

Dialogo interculturale

Totale

Area d'intervento Letteratura e scienze umane

5.5 5.5.1

2004­2007

1 100

300

1 400 750

250

1 000 13 824

330

2 400

Teatro Tendenze e problemi

Le produzioni teatrali svizzere sono divenute un export culturale importante; questo successo si basa su un livello artistico elevato. Per motivi linguistici, le recite all'estero hanno luogo soprattutto nelle aree di lingua tedesca, francese e italiana.

Attori, registi e teatri hanno collegamenti oltre i confini. Le coproduzioni in Svizzera e con l'estero sono in aumento. Questi contatti fra ensembles indipendenti e coi teatri stabili portano a scambi intensi e a una sfida nella realizzazione artistica.

Cresce la concorrenza fra gli operatori del ramo, rendendo il teatro più attraente per il pubblico; la forte eco mediatica rientra in questa evoluzione. In generale si nota un aumento generale delle richieste di sussidi.

Resta costantemente importante il sostegno agli autori teatrali. Col relativo modello del Dramenprozessor la Fondazione è riuscita, nel periodo di finanziamento in

4302

corso, a mettere in piedi uno scambio con risvolti pratici fra teatri e autori; anche nel prossimo periodo sostenere gli autori teatrali sarà un punto prioritario dell'attività, proprio nell'ottica del progetto di Pro Helvetia sulla Sesta Svizzera.

Un'esigenza importante restano gli scambi fra le quattro regioni linguistiche svizzere. Poiché il teatro opera prevalentemente nella lingua regionale, spesso lo scambio risulta frustrato dalle barriere linguistiche; in questo campo sono richiesti strumenti nuovi per rendere possibile la mutua comprensione.

5.5.2

Conclusioni per Pro Helvetia

Sia negli scambi sia a livello creativo, i canoni supremi sono l'alta qualità artistica delle produzioni e la professionalità degli organizzatori. La qualità spesso richiede più mezzi; per garantirli è indispensabile un'attività di sostegno sussidiaria, che in campo teatrale funziona molto bene fra città, cantoni e Pro Helvetia.

Per un effetto a lungo termine occorrono priorità chiare: sostegno agli autori teatrali (in comune con la divisione Letteratura), teatro musicale (progetti congiunti con la divisione Musica), coproduzioni fra le regioni linguistiche e promozione giovanile in stretto accordo con organizzatori selezionati, incarichi e lavori di ricerca su temi specifici. Ciò richiede un'opera intensa di assistenza ai richiedenti e una verifica costante della realtà teatrale in tutte le regioni del Paese.

Come mezzi contro le barriere linguistiche si impongono, nel lavoro in Svizzera, i sottotitoli proiettati in diretta durante recite teatrali. La divisione Teatro & danza intende, nel caso delle recite esterne sussidiate, stimolare e promuovere in via sperimentale traduzioni adatte al palcoscenico.

Le Rencontres Théâtrales Personnalisées (RTP), finora tenute soltanto nella Svizzera francese, supereranno i confini linguistici per espandersi a festival sul piano svizzero. Le RTP rendono possibili inviti individuali a organizzatori svizzeri e stranieri; Pro Helvetia, a sua volta, deve poter assicurare gli inviti che esse procurano a gruppi teatrali svizzeri.

Il crescente numero di inviti dall'estero per produzioni di compagnie svizzere, sia indipendenti sia di teatri municipali, costringe a fissare priorità. Decisivi per la concessione di sussidi sono il rango di un festival o di un'istituzione e il numero di rappresentazioni; altrettanto importante è la scelta di Paesi prioritari per gli scambi di produzioni teatrali. Pro Helvetia desidera collaborare di più con i teatri e gli organizzatori dell'Europa orientale; ciò all'insegna del dialogo interculturale e del ricorso agli uffici all'estero della Fondazione nei Paesi di Visegrad. Pro Helvetia deve, inoltre, aumentare nettamente e dichiarare a parte, nel bilancio, il sostegno per recite straordinarie all'estero dei teatri stabili.

4303

5.5.3

Priorità

La divisione Teatro & danza preferisce considerare prioritari il campo del dialogo interculturale e, per casi scelti, quello della mutua comprensione in Svizzera.

Dialogo interculturale ­

All'insegna dell'integrazione crescente fra Est e Ovest europei, vanno intensificati gli scambi degli operatori teatrali orientali (fra di loro e con ensembles svizzeri) e stimolate le coproduzioni. L'obiettivo è una «vetrina» che, alternandosi di anno in anno (p. es. Svizzera/Polonia o Svizzera/Ungheria), crei apertura e visibilità per questa collaborazione.

­

Nel filone Sud-Nord va intensificato il dialogo anzitutto con i Paesi che accolgono uffici all'estero e con le regioni francofone; in futuro, peraltro, le scelte non avverranno più secondo criteri di aiuto allo sviluppo bensì secondo canoni artistici. La rosa degli strumenti comprende coproduzioni, workshops e residencies.

Mutua comprensione ­

Il lavoro in Svizzera sarà rivolto alle traduzioni di lavori drammatici nelle altre lingue nazionali, che si sforzerà inoltre di portare sulla scena.

­

Nel quadro del sostegno agli autori teatrali Pro Helvetia assegnerà commesse speciali, sussidierà il teatro plurilingue (a più canali) e avvierà collaborazioni, esulanti dai confini fra culture, fra le prime quattro Svizzere e la sesta.

­

Indispensabile sarà prestare attenzione a una produzione teatrale che affronti professionalmente il retaggio della cultura popolare.

5.5.4 Area d'intervento

Fabbisogno finanziario Teatro

Intervento

Sostegno alla creazione in Svizzera Svizzera

Estero

4304

2000­2003 Aumento

Fabbisogno di base Budget 2000­2003: ­ sostegno a creazioni teatrali e a progetti di teatro musicale Budget 2000­2003: ­ scambi di recite esterne fra le regioni linguistiche svizzere ­ associazione atp Budget 2000­2003: ­ recite su invito all'estero Incremento 2004­2007: ­ sostegno a teatri municipali per prime assolute svizzere e rappresentazioni su invito all'estero

4 400

300

1 897

3 672 350

2004­2007

Area d'intervento

Teatro

Intervento

Iniziative

Totale

Mutua comprensione in Svizzera

2000­2003 Aumento

Budget 2000­2003: ­ scambio di conoscenze specialistiche nazionali e internazionali Budget 2000­2003: ­ promozione del dialogo Sud-Nord Budget 2000­2003: ­ Rencontres Théâtrales Personnalisées Riduzione di bilancio per spostamento di priorità Fabbisogno di base Teatro

2004­2007

70 164 142 ­200 10 345

450

Attività prioritarie Attività prioritaria 2004­2007: ­ coproduzioni fra le regioni linguistiche Attività prioritaria 2004­2007: ­ commesse tematiche ad autori teatrali ­ progetti pilota di teatro bilingue ­ maggiore presenza percentuale di troupes svizzere a festival teatrali elvetici Attività prioritaria 2004­2007: ­ progetti teatrali su temi etnografici

250 700

250

Totale

Mutua comprensione

Dialogo interculturale

Attività prioritaria 2004­2007: ­ scambio rafforzato e coproduzioni con l'Est europeo, vetrina nazionale interattiva Attività prioritaria 2004­2007: ­ Artists-in-Residence ­ workshops ­ coproduzioni col Sud del mondo

500

Totale

Dialogo interculturale

800

Totale

Area d'intervento Teatro

5.6 5.6.1

1 200

300

10 345

450

2 000

Danza Tendenze e problemi

Negli ultimi due decenni la danza ha vissuto, sia in Europa sia in Svizzera, uno sviluppo incomparabile; conseguenza logica del fenomeno è che i bisogni degli artisti si profilano più nettamente, soprattutto in tema di formazione e di riconoscimento ufficiale come categoria professionale.

Dato tale sviluppo, e in vista della legge attuativa dell'articolo 69 della CF (legge sulla cultura), l'UFC ha scelto la danza per un progetto pilota in cui affrontare su vasta scala le questioni connesse con formazione, strutture promozionali, accerta-

4305

mento della qualità, mediazione e riconoscimento. In questa logica Pro Helvetia ha deciso di trattare il sostegno alla danza, fin dal 2003, come un punto prioritario.

Insieme all'UFC, la Fondazione intende affrontare i problemi seguenti.

1. Professionalizzazione e mancanza di mezzi adeguati La politica culturale non ha tenuto il passo dell'evoluzione più recente; i sussidi sono in genere troppo modesti per rispondere ai nuovi bisogni. Ne consegue che in Svizzera è difficile esercitare l'attività di danzatore-coreografo: manca un riconoscimento professionale, manca una formazione riconosciuta ufficialmente, mancano infrastrutture. C'è il rischio che lo sviluppo della coreografia professionale si arresti e che i talenti migliori emigrino all'estero, dove spesso incontrano condizioni migliori.

La danza costa. L'elaborazione di un pezzo nuovo può durare mesi e necessita di ballerini professionisti, di infrastrutture adatte (locali e tecnica), di strutture amministrative adeguate. Il sostegno dato da cantoni e comuni presenta forti differenze; l'emigrazione delle troupes nelle grandi città non agevola il compito di procurare a questa disciplina artistica le risorse necessarie. La danza ha bisogno di riconoscimento.

2. Squilibrio geografico In Romandia la danza ha vissuto il suo massimo boom, in parallelo a quanto avveniva in Europa. Il sostegno deciso di alcuni cantoni e comuni ha posto le basi per una qualità artistica elevata.

La Svizzera tedesca ospita i grandi balletti ma in materia di danza contemporanea arranca in ritardo, perché non vi sono i presupposti di una sopravvivenza sicura per le compagnie; quanto al Ticino, in fatto di danza risulta in disparte. Invece di livellare queste disparità, il sostegno futuro al ramo intende tenere conto delle differenze regionali e nel contempo attenersi all'ideale della qualità artistica elevata. Grazie a una strategia di decentramento e di sensibilizzazione, fra poco la danza potrebbe svolgere un ruolo importante laddove sia in gioco la diversità regionale e culturale.

3. Danza svizzera competitiva nell'arena internazionale L'arte è un articolo d'esportazione ideale; di qui le inevitabili richieste di coproduzioni ­ per esempio col Théâtre de la Ville parigino, coi Berliner Festspiele o con la Biennale di Venezia ­ o di tournées nei cinque continenti. I
media si interessano vivamente alla danza contemporanea, il cui rapido sviluppo, la cui capacità innovativa e il cui lato sperimentale costituiscono temi mediatici graditi; il linguaggio del corpo non conosce frontiere linguistiche. È importante sfruttare questo potenziale in forma coerente e duratura.

4306

5.6.2

Interventi nel settore

Al centro di ogni intervento c'è l'impegno convinto a favore di una professionalizzazione della creazione coreutica.

La cornice Pro Helvetia si unirà all'UFC per avviare l'attuazione del progetto pilota sulla danza a partire dalla futura legge sulla cultura, che intende coprire a vasto raggio i bisogni del settore; la Fondazione sta già partecipando al lavoro di preparazione teorica, pur volendo limitare i propri impegni finanziari ai propri campi specifici. In armonia con la ripartizione corrente dei compiti, l'UFC si assumerà la responsabilità delle condizioni-quadro (tutela della denominazione professionale «danzatore-coreografo», formazione di base e continua, sensibilizzazione del pubblico, creazione e congiungimento delle infrastrutture nonché sussidi alla loro gestione), mentre Pro Helvetia appronterà strumenti di sostegno per troupes o coreografi e compirà un ampio lavoro informativo di base.

La fase transitoria prevede, fino alla piena implementazione del progetto pilota, quanto segue.

­

Trasformazione delle sedi di spettacoli in centri di produzione della danza: Pro Helvetia elaborerà gli accordi intercantonali per tutti i partner e parteciperà al finanziamento della produzione perseguita. Lo scopo è promuovere la ricerca coreografica e innalzare il livello qualitativo delle produzioni.

­

Aumento dei sussidi di progetto e sostegno straordinario all'attività di promozione, sia in Svizzera sia all'estero.

I mezzi Per garantire la creazione di opere altamente professionali, la Fondazione deve conoscere i bisogni comprovati delle compagnie. Priorità assoluta ha l'aumento dei sussidi ai coreografi, per assicurare che quelli di maggiore talento possano lavorare in via continuativa. Singoli artisti, perciò, godranno di un contratto su base fiduciaria, senza così violare il principio del sostegno legato ai progetti. In pratica ciò significa concedere appoggi finanziari per una durata di due-tre anni (prassi simile a quella seguita da diverse città e cantoni per garantire stabilità a troupes indipendenti). Pro Helvetia fungerà da partner e seguirà da vicino i beneficiari dei sussidi, riservandosi il diritto di rescindere il «contratto» se gli esiti auspicati si faranno attendere.

Promuovere la danza creando strutture solide e sostenendo a lungo termine danzatori e coreografi importanti, rafforzare la presenza degli artisti svizzeri nel contesto internazionale: questo il nocciolo della priorità assegnata al settore in esame. La danza contribuisce, peraltro, anche ai due obiettivi superiori della mutua comprensione e del dialogo interculturale.

Mutua comprensione in Svizzera I talenti e il potenziale artistico ci sono, mancano soltanto i mezzi per renderli visibili. Pro Helvetia concentrerà il suo intervento sul sostegno rafforzato alle sedi che si dedicano a sviluppare la danza e ad avviare un dialogo durevole col pubblico; ciò

4307

presuppone un lavoro intenso di collegamento fra istanze sostenitrici, organizzatori e artisti, lungo gli assi seguenti.

­

Decentramento: sostegno a piattaforme e manifestazioni di danza locali, vicine al pubblico.

­

Consolidamento di piattaforme sovrarregionali che definiscono gli standard qualitativi (Festival de la Bâtie, Berner Tanztage, Zürcher Theater Spektakel ecc.): aumento costante della presenza percentuale di troupes svizzere, promozione giovanile.

­

Residencies e coproduzioni: pianificazione di soggiorni prolungati, finalizzati a progetti, per coreografi e danzatori nelle altre aree linguistiche; ciò anche nell'ottica di favorire una buona accoglienza da parte del pubblico.

Dialogo interculturale Negli scambi internazionali la danza è ai primissimi posti, quindi va promossa nel dialogo interculturale in misura conforme al suo sviluppo artistico e alla sua capacità integrativa. Creando una rete solida con organizzatori stranieri, Pro Helvetia rafforzerà la presenza della danza svizzera all'estero e i rapporti decisivi fra artisti e mediatori; rientrano in questa categoria le reti europee del settore, gli organizzatori extraeuropei e ovviamente anche gli uffici esterni della Fondazione in quanto mediatori irrinunciabili fra culture.

­

Sull'asse Sud-Nord va detto che la danza, come cultura espressiva visiva, si presta egregiamente allo scambio e al dialogo. I progetti sono concepiti da artisti che hanno fatto esperienze d'incontro con altre culture; programmati sul lungo periodo, sono impostati in vista di un effetto duraturo e del transfer di conoscenze teoriche e pratiche.

­

Nel campo «Echanges» i workshops servono da opportunità approfondita di scambio con l'estero. Essi puntano al confronto estetico, alla trasmissione di nozioni metodologiche e di esperienze coreutiche di base; ciò presuppone una selezione di forze professionali, obiettivi ben delineati e una certa duraata.

­

Una novità è il programma Artists-in-Residence. Ogni volta verrà concesso a due danzatori svizzeri un soggiorno di due mesi all'estero, mentre due loro colleghi stranieri saranno invitati in Svizzera; gli inviti, vincolati alla collaborazione con un'istituzione o un ensemble del settore, mirano a far sì che gli organizzatori si sensibilizzino ad altre culture.

­

Pro Helvetia ha bisogno, fra l'altro, dei mezzi per poter rispondere alle richieste delle troupes istituzionali (Ballet Béjart, Spoerli Ballett, Ballet de Genève), invitate a esibirsi con possibile prevedibile successo all'estero; tali esibizioni sono indispensabili per agganciare la danza svizzera all'ambiente internazionale e al pubblico internazionale del settore.

4308

5.6.3 Area d'intervento

Fabbisogno finanziario Danza

Intervento

Sostegno alla creazione in Svizzera Scambi in Svizzera Estero

Totale

Dialogo interculturale

2000­2003 Aumento

Fabbisogno di base Budget 2000­2003: ­ sostegno a nuove coreografie di professionisti indipendenti ­ progetti interdisciplinari Budget 2000­2003: ­ scambi di spettacoli in Svizzera ­ promozione della danza, piattaforma festival Budget 2000­2003: ­ rappresentazioni su invito Budget 2000­2003: ­ Journées de danse contemporaine Incremento 2004­2007: ­ Journées de danse contemporaine ­ promozione con supporti adatti (Internet, Opuscoli ecc.) in Svizzera e all'estero Budget 2000­2003: ­ Ensembles di danza del Sud Fabbisogno di base Danza Attività prioritarie Attività prioritaria 2004­2007, Sud-Nord: ­ promozione del trasferimento di know-how a livello internazionale ­ scambi di persone: Artists-in-Residence Attività prioritaria 2004­2007: ­ tournées di gruppi prioritari all'estero ­ tournées di grandi compagnie all'estero

2118

150

1125

100

2004­2007

2760 144 200

156 6303

450

250

550

Totale

Dialogo interculturale

800

Mutua comprensione

Attività prioritaria 2004­2007: ­ residencies / soggiorni di lavoro per danzatori e coreografi nelle altre regioni linguistiche (compreso il sostegno ai progetti risultanti) Attività prioritaria 2004­2007: ­ gruppi prioritari ­ promozione dei giovani di talento ­ sostegno alle «punte» con pretese internazionali Attività prioritaria 2004­2007: ­ commesse coreografiche, promozione giovanile, progetti interdisciplinari Attività prioritaria 2004­2007: ­ manifestazioni tematiche, lavoro informativo

200

Priorità danza

900

800 200

4309

Area d'intervento

Danza

Intervento

2000­2003 Aumento

Attività prioritaria 2004­2007: ­ lancio del progetto pilota sulla danza in collaborazione con l'UFC: mandati a «case della danza», reti, presenza all'estero, cooperazioni in Svizzera Totale

Priorità Danza

Totale

Area d'intervento Danza

5.7

2004­2007

3500

5400 6303

500

6400

Cultura & società

La nuova divisione Cultura & società, creata nel quadro della riforma di Pro Helvetia e attiva dal 1° gennaio 2002, ha lo scopo di affrontare temi culturali e sociali attuali, sia in Svizzera sia all'estero. Suoi punti d'interesse particolare sono la mutua comprensione nel Paese, il dialogo interculturale, i rapporti Sud-Nord e l'importanza della cultura e dell'arte nella società.

Per adempiere i suoi compiti, la divisione si articola nei quattro settori: ­

mediazione culturale/cultura quotidiana e popolare / mutua comprensione,

­

dialogo interculturale,

­

Culturamobile,

­

cultura nel discorso;

e prevede tre tipi principali di sostegno: ­

finanziamento di progetti culturali su richiesta,

­

ideazione e realizzazione di iniziative,

­

assistenza e consulenza in loco per attività culturali.

In un'ottica di complementarità rispetto alle divisioni specializzate, Cultura & società promuove progetti culturali a partire da punti focali d'interesse collettivo, concentrandosi sul ruolo dell'arte e dei fattori culturali nei processi sociali; il suo lavoro risulta, perciò, prevalentemente multidisciplinare.

5.7.1

Tendenze e problemi

A causa dei cambiamenti sociali accelerati e della conseguente sfida all'apprendimento permanente, oggi diventano sempre più importanti i progetti e le manifestazioni culturali che consentano un confronto aperto con campi di tensione attuali e collettivi. I temi affrontati dai progetti, inoltre, si sono moltiplicati. Certi movimenti sociali, con le loro strutture e forme organizzative tradizionali, gradualmente scompaiono e vengono sostituiti da reti informali che, non orientate al lungo periodo, sia negli scopi sia nell'organizzazione e nel modo di operare sono spontanei, flessibili e a breve termine; il confronto e l'espressione culturale presentano quindi un ampio ventaglio di istanze, canali e forme differenti. Una novità consiste nell'incrociare 4310

tranquillamente fra loro temi, idee, materiale esistente, approcci teorici e forme espressive, senza cristallizzazioni su criteri formali oppure estetici.

Dalla crescente diversità culturale e dal cambiamento della società derivano sia opportunità sia conflitti. Mentre nella Svizzera degli ultimi decenni il dibattito gravitava sulla frattura fra le regioni germanofone e quelle francofone, attualmente si manifestano nei modi più disparati le differenze tra fasce periferiche e centri: per esempio fra la Svizzera rurale e quella urbana, fra gli «autoctoni» e i «nuovi arrivati». L'immagine collettiva di noi stessi si scontra in misura maggiore con l'immagine del forestiero, lo sguardo su ciò che è nostro si fa più preciso.

Le dimensioni raggiunte da collegamenti e comunicazioni su scala mondiale creano un campo di tensione rilevante sul piano della promozione. Le molte occasioni d'incontro e di scambio con aspetti estranei, ignoti e inconsueti, da un lato modificano strutture comunicative e rapporti di vicinato aprendo ottiche nuove, rendendo visibile e sperimentabile dappertutto la molteplicità culturale, ma dall'altro portano anche a nuove esclusioni. In un mondo che tiene aperti tanti canali di mobilità sia reale sia virtuale, cresce anche il bisogno di familiarità, di significato, di valori e di prospettive affidabili, cresce il peso delle identità culturali e della terra d'origine. Gli scambi culturali su scala mondiale non restano ininfluenti sulla cosiddetta cultura popolare. Le transizioni verso la cultura quotidiana diventano fluide; a seconda del contesto il tradizionale e il visionario, ciò che conserva e ciò che innova cominciano a congiungersi.

5.7.2

Conclusioni per Pro Helvetia

Nell'attività di sostegno la Fondazione definisce filoni prioritari le forme più svariate del confronto con il cambiamento sociale e con la diversità culturale. Pro Helvetia considera suoi filoni d'azione principali sia promuovere la comprensione e la solidarietà in Svizzera ­ fra le quattro regioni linguistiche ma anche fra i vari gruppi di popolazione, diversissimi per appartenenza regionale, linguistica, etnica ecc. ­ sia rafforzare il dialogo interculturale nel Paese e con l'estero. Attiva nelle diverse regioni, la divisione Cultura & società può localizzare sismograficamente tendenze attuali e aprire nuovi campi di attività culturali; stabilendo priorità e lanciando iniziative proprie (d'intesa con organizzazioni partner svizzere e straniere), essa punta a inserirsi con decisione nel discorso sociale e culturale.

Una sua prima priorità d'intervento consiste in grandi progetti interdisciplinari che contribuiscano a promuovere la mutua comprensione e ad ampliare lo scambio culturale, con contenuti gravitanti soprattutto su un tema legato a un contesto regionale. Questi progetti ­ per esempio L'autre Méditerranée e Gallerie 57/34,6 km ­ sono accomunati dal fatto che servono al dialogo interculturale fra le diverse comunità in Svizzera e all'estero. Creando un collegamento fra processi circoscritti e processi globali, essi consentono un passaggio alla dimensione locale e rendono comprensibili relazioni su scala mondiale.

Un secondo filone prioritario a lungo termine si situa nel campo delle NTIC (nuove tecnologie dell'informazione e della comunicazione). Conformemente al mandato federale sulla società dell'informazione, la divisione Cultura & società è responsabile del sottoprogetto «Progetti socioculturali» e collabora strettamente con l'Ufficio federale della cultura. Essa promuove progetti pilota di mediazione culturale che si 4311

avvalgano delle NTIC, in quanto strumenti delle forme più diverse di espressione culturale, e che consentano ai gruppi più disparati di avvicinarsi a questi nuovi mezzi di comunicazione: sostegno complementare, questo, all'aiuto che alla creazione artistica con le NTIC concede anche la divisione Arti visive & cinema.

Un ulteriore, specifico filone prioritario consiste nella cultura popolare e quotidiana.

Pro Helvetia sostiene il confronto con aspetti della vita di tutti i ceti sociali del passato e del presente, con nuove forme espressive e con nuovi processi di simbolizzazione, col significato di fenomeni specifici della cultura popolare e quotidiana.

Questi approcci servono da un lato alla comprensione reciproca e alla mediazione fra posizioni sociali, dall'altro a far riflettere su varie immagini della Svizzera e su stereotipi culturali dell'alterità e dell'estraneità, cosa molto importante anche e proprio in considerazione dello scambio culturale Sud-Nord.

Un'attenzione particolare va al sostegno di progetti e gruppi nelle regioni con infrastruttura culturale limitata e con accesso più difficoltoso alle risorse della vita culturale. A complemento delle attività di promozione cantonali e comunali, vanno aiutati progetti che abbiano importanza nazionale nonostante ­ o proprio per ­ il loro contesto locale. In gran parte a tale sostegno provvede il Culturamobile, fornendo assistenza professionale nella concezione, organizzazione e attuazione di progetti nonché mettendo a disposizione infrastrutture. L'integrazione del Culturamobile nella divisione Cultura & società ne rafforza l'attività di consulenza.

5.7.3

Attività prioritarie

Mutua comprensione in Svizzera ­

Gallerie 57/34,6 km: Frutigen (BE), Mitholz (BE), Ferden (VS), Steg (VS), Raron (VS), Bodio/Pollegio (TI), Faido (TI), Sedrun (GR), Amsteg (UR) ed Erstfeld (UR). Tema di questo grande progetto, esteso sull'arco di cinque anni, è il potenziale culturale dei cantieri della NEAT sul San Gottardo e sul Lötschberg, l'incontro fra culture indigene e immigrate in un'area di transito; palcoscenico di approccio a queste «opere del secolo», mostrando la ricca creazione artistica e la molteplicità culturale della Svizzera l'iniziativa intende gettare un ponte, consentire il confronto su identità culturali, sulla convivenza fra persone di origini diverse e sul dialogo fra le regioni linguistiche.

­

Mentre Gallerie è ancora in corso, Pro Helvetia sta già compiendo ricerche per il prossimo grande filone prioritario su scala elvetica, relativo alla Sesta Svizzera e imperniato sulle differenze interne in campo culturale: sulla diversità, sull'accessibilità e sulla comprensibilità di altre culture che trovano posto in mezzo a noi.

­

Con Agorà la divisione creerà un contenitore nuovo e flessibile per affrontare a breve termine e in forma decentrata temi e movimenti attuali, rilevanti ai fini culturali. Al rafforzamento di reti esistenti si affiancheranno la creazione di piattaforme di scambio/ricerca (manifestazioni di concetto, simposi) e la promozione di contatti fra operatori culturali, artisti, studiosi e altre persone svizzere o straniere interessate alla cultura, il tutto tenendo presenti i temi «caldi».

4312

­

Rientrano nel campo della mutua comprensione anche le attività che si confrontino con le identità culturali e la cultura popolare. I musei regionali e locali sono luoghi in cui si affrontano e si elaborano questioni relative all'identità e alla terra d'origine. A complemento dei sussidi dati finora per fondarli e potenziarli, Pro Helvetia sostiene cooperazioni e progetti di collegamento fra vari musei regionali nonché approcci volti a perfezionare i criteri di collezione.

­

Anche in questo campo la Fondazione assegna contributi a progetti pilota promettenti, che affrontino in maniera innovativa fenomeni socioculturali.

Dialogo interculturale ­

Nel prossimo periodo di finanziamento proseguirà il progetto L'autre Méditerranée, che intende sensibilizzare il pubblico sia alle forme artistiche attuali dei Paesi mediterranei ­ dal Marocco alla Turchia ­ sia alle affinità e differenze culturali.

­

L'iniziativa svolta in Bolivia, considerata Paese prioritario, si esaurirà e verrà sostituita da un nuovo progetto più duraturo di scambio culturale in un'altra regione prioritaria. Sulla base della rete creata in Bolivia, singoli progetti successivi vanno seguiti e sostenuti in forma circoscritta.

­

A complemento di questi due filoni, che promuovono lo scambio culturale con regioni scelte all'estero, il filone Sesta Svizzera volgerà lo sguardo alla creazione artistica degli stranieri immigrati.

­

Le iniziative in materia di dialogo interculturale si focalizzeranno sulle creazioni culturali del Sud nella loro molteplicità e contraddittorietà, confrontandosi con ottiche diverse; in questo senso vanno sostenute forme intersettoriali di collaborazione e reti come Artists-in-Residence.

NTIC ­

Nel campo delle NTIC occorrono stimoli suppletivi per elaborare progetti socioculturali che contrastino il gap digitale. Godranno di un sostegno particolare i progetti ­ di dimensioni nazionali e internazionali ­ miranti allo scambio interculturale fra i diversi gruppi sociali.

4313

5.7.4 Area d'intervento

Fabbisogno finanziario Cultura & società

Intervento

Mediazione culturale

Cultura popolare

Culturamobile

Dialogo interculturale

Totale

4314

2000­2003 Aumento

Fabbisogno di base Budget 2000­2003: sostegno a singoli progetti: ­ documentazioni ­ manifestazioni di concetto ­ mostre tematiche ­ convegni, simposi su questioni attuali di politica culturale e sociale ­ sostegno prolungato a iniziative culturali volte a garantire in forma durevole un lavoro costruttivo prezioso (p. es. Stapferhaus di Lenzburg) ­ riflessione e perfezionamento di approcci nelle aree di contatto fra cultura e istruzione (pubblicazioni, convegni) ­ progetti singoli per promuovere la mutua comprensione Budget 2000­2003: ­ progetto speciale interdisciplinare per promuovere la mutua comprensione in Svizzera Budget 2000­2003: ­ contributi a pubblicazioni e mostre ­ sussidi per la creazione e il potenziamento di musei locali e regionali ­ progetti con nuovi approcci a temi della cultura popolare o quotidiana Budget 2000­2003: ­ assistenza a progetti nelle quattro regioni linguistiche e in aree periferiche ­ scambi di esperienze con l'estero Le retribuzioni del personale sono incluse nelle spese generali.

Budget 2000­2003: ­ iniziative per promuovere il dialogo interculturale ­ progetti per scambi equivalenti fra artisti svizzeri e le regioni prioritarie prescelte Budget 2000­2003: ­ ampliamento della rete Sud-Nord Artistsin-Residence (rafforzamento della rete di contatti e delle cooperazioni) ­ progetti singoli Fabbisogno di base Cultura & società

1728

100

550

700

120

300

100

2000

400

5678

320

2004­2007

Area d'intervento

Cultura & società

Intervento

Mutua comprensione in Svizzera

2000­2003 Aumento

Attività prioritarie Attività prioritaria 2004­2007: ­ Sesta Svizzera, progetto di mutua comprensione sulle molte culture in Svizzera Attività prioritaria 2004­2007: ­ Gallerie 57/34.6 km: progetto interdisciplinare di mutua comprensione imperniato sulle NEAT Attività prioritaria 2004­2007, «cultura nel discorso»: ­ commesse per particolari progetti-pilota di rilevanza sociale ­ Agorà, piattaforme d'incontro, scambio e ricerca Attività prioritaria 2004­2007: ­ cultura popolare: coproduzioni e progetti di collegamenti fra vari musei locali e regionali ­ simposi su piani generale di collezione ed esposizione per musei locali e generali

2004­2007

800 600

200

400

Totale

Mutua comprensione in Svizzera

2000

Dialogo interculturale

Attività prioritaria 2004­2007: ­ proseguimento di L'autre Méditerranée ­ lancio di un'iniziativa a lungo termine in una nuova regione prioritaria ­ filone prioritario «terra d'origine» (immagini collettive della Svizzera e degli stranieri) Attività prioritaria 2004­2007: ­ iniziative transfrontaliere e progetti di scambio Sud-Nord

1600

Totale

Dialogo interculturale

1800

NTIC

Attività prioritaria 2004­2007: ­ progetti pilota socioculturali e di mediazione culturale con le NTIC, per stimolare e consentire l'approccio alle NTIC ­ progetti concernenti gli effetti delle NTIC sui lati comunicativi dell'esistenza

Totale

Area d'intervento Cultura & società

5.8

200

600

5678

322

4400

Progetti inter/multidisciplinari

I progetti inter/multidisciplinari rappresentano un fenomeno d'importanza crescente: sono sempre più numerose le iniziative che utilizzano più media differenti, e lo stesso vale per i prodotti culturali. La digitalizzazione dei mezzi produttivi rende questi ultimi più convenienti, e a mezzi produttivi che costano meno si può ricorrere 4315

più in fretta, più spesso e combinandoli a piacere; di qui la maggiore frequenza di opere d'arte che abbracciano tre discipline o anche più. A simili progetti Pro Helvetia si interessa particolarmente, perché spesso costituiscono nuclei iniziali di futuri sviluppi; essi sottolineano, inoltre, la coesione interna e i collegamenti interni della Fondazione, dato che sull'opportunità di sostenerli decidono in comune più divisioni. Le cifre contenute nella relativa voce di bilancio si orientano a valori empirici.

Vige la regola per cui vengono privilegiati i progetti che si inseriscono nei campi prioritari programmatici; godono di un trattamento di favore i progetti imperniati sulla cultura popolare.

Area d'intervento

Progetti inter/multidisciplinari

Totale

Fabbisogno di base Progetti intersettoriali, in generale e finalizzati a campi prioritari

2000­2003 Aumento 2004­2007

6 300

Attività prioritaria 2004­2007: ­ progetti multidisciplinari nel campo della cultura popolare Totale

5.9 5.9.1

Area d'intervento Progetti inter/multidisciplinari

0 600

6 300

600

Servizio internazionale Pro Helvetia all'estero

La Fondazione si prodiga per far conoscere a livello internazionale le creazioni artistiche e culturali svizzere; si tratta di una linea d'azione non isolata in sé, bensì rientrante nell'intera politica estera e nell'inserimento internazionale del Paese.

Questo compito va assunto e sostenuto con competenza in primo luogo dalla mano pubblica, perché svolgerlo è un presupposto importante per far comprendere le posizioni svizzere in molti campi; risiede qui una delle principali funzioni di Pro Helvetia.

Per decenni la Fondazione, adattandosi al mutare delle condizioni e delle esigenze, ha sviluppato metodi e strumenti adatti non solo a sostenere e regolamentare il lavoro culturale con l'estero ma anche a stimolarlo. Nell'ambito della riforma interna di Pro Helvetia è stato istituito il nuovo Servizio internazionale, che sostituisce l'ex divisione Réseaux ­ scambio culturale internazionale e definisce lo scambio culturale nell'ottica delle arti. Spetta a tale servizio (e al gruppo parallelo del Consiglio di fondazione) elaborare le strategie del lavoro di Pro Helvetia all'estero e coordinare tutte le attività internazionali della Fondazione. Questa sfera d'intervento comprende quattro compiti principali: ­

seguire le relazioni e attività internazionali generali;

­

gestire i centri culturali e gli uffici di Pro Helvetia all'estero;

­

coordinare richieste di sussidi e progetti interdisciplinari in proprio, sia in Svizzera sia all'estero;

4316

­

creare, a partire dal 2003, un'agenzia interna cui possano rivolgersi tutti i partner esterni della Fondazione, in grado di sviluppare e gestire progetti e programmi culturali (in parte come mandataria, in parte come coproduttrice) per Presenza Svizzera, per la Sezione Cultura e UNESCO del DFAE, per le ambasciate e per la DSC. Scopo del servizio è sviluppare un linguaggio comune fra tutte le parti coinvolte e raggiungere mete comuni, per apportare alla politica estera un massimo di competenza culturale.

L'obiettivo superiore consiste nel fornire agli artisti svizzeri le migliori condizioni possibili di creazione e diffusione sul piano internazionale, aiutando inoltre la Svizzera a presentarsi in un modo convincente, adeguato al suo potenziale per il futuro.

Pro Helvetia si impegna come organizzazione intermediaria, e anche qui promuovere significa porre le premesse della creazione e del dialogo: con consigli, reti di collegamenti, mediazioni, rappresentanze in loco, azioni di coordinamento e d'informazione. Non si tratta soltanto di autorappresentazione elvetica, ma anche di attingere alla ricchezza culturale del mondo.

La Fondazione mantiene un piccolo numero di rappresentanze all'estero, che essendo orientate soprattutto alla realtà locale non seguono un modello unitario: mentre in Paesi vicini sul piano culturale e linguistico operano i centri culturali di Milano e di Parigi, dotati di proprie sale per mostre o manifestazioni, in Paesi più lontani Pro Helvetia ha creato i piccoli uffici di collegamento del Cairo e di Città del Capo, se possibile sempre d'intesa e in collaborazione con la locale rappresentanza svizzera. I quattro piccoli uffici attivi nell'Europa centro-orientale producono le sinergie e le possibilità di scambio perseguite col programma per l'Europa sudorientale e per l'Ucraina, gestito dalla Fondazione nell'ambito di un mandato di prestazioni assegnatole dalla DSC. Per garantire che vengano seguiti e realizzati i relativi progetti prioritari, Pro Helvetia gestisce piccoli servizi culturali annessi agli uffici di cooperazione DSC/seco; tutti fungono da piattaforme e da intermediari.

Dati gli sviluppi in atto nell'arte e nella cultura, ma in generale anche nei rapporti internazionali di tipo politico ed economico, la Fondazione deve sottoporre a un vaglio costante la propria rete di rappresentanze all'estero. Laddove sia potenzialmente vantaggioso, dovrebbe essere possibile completarla; dove si impongano altre forme di presenza o dove i compiti di Pro Helvetia possano essere svolti con più efficienza da altri partner, vanno invece previste riduzioni.

5.9.2

Collegamenti

Scopo degli uffici all'estero è promuovere la collaborazione e il dialogo fra artisti, organizzatori ed enti svizzeri e stranieri; in tutte le discipline, i progetti vengono concepiti e realizzati in cooperazione con partner locali. Punto focale è la creazione di reti di rapporti, orientati a medio o lungo termine, fra gli artisti e le istituzioni culturali della Svizzera e del Paese ospite: ciò comprende anche il coordinamento con altri operatori elvetici (DFI/UFC, DFAE, PRS, DSC, comuni e cantoni, fondazioni e privati) e a questo scopo verrà aperta un'agenzia interna nell'ambito del Servizio internazionale.

4317

L'agenzia, organo primario di riferimento per i partner istituzionali a livello federale, fungerà inoltre da centro produttivo. Il suo compito si articolerà in tre campi: ­

concezione e attuazione delle parti culturali di grandi progetti, in collaborazione con PRS e DSC;

­

front desk per tutte le missioni svizzere all'estero, per consigli e sostegno in caso di progetti piccoli;

­

coproduzione nei progetti di scambio degli uffici all'estero di Pro Helvetia.

L'agenzia si assumerà anche compiti generali di collegamento e informazione, supporterà il project management ove necessario e alleggerirà il lavoro delle divisioni tematiche.

Grazie al modo di lavorare e all'impiego efficiente dei mezzi (o ai bassi costi generali), le strutture create all'estero dalla Fondazione ­ i centri culturali e specialmente gli uffici flessibili di collegamento ­ hanno trovato una vasta cerchia internazionale di estimatori e perfino imitatori. Il Goethe-Institut, per esempio, da alcuni anni si rifà esplicitamente al modello delle «antenne» di Pro Helvetia, mentre i Kulturforen austriaci si ispirano in misura crescente al modello dello scambio culturale a doppio senso, cioè del dialogo interculturale coltivato dalla Fondazione. Questo «capitale» va utilizzato anche in futuro.

Sull'onda del processo di unificazione europea, va prestata grande attenzione ­ con impiego corrispondente di risorse ­ alla cura dei rapporti culturali con l'Europa centrale e coi Paesi candidati all'adesione. Dal 2000 Pro Helvetia dedica fondi cospicui all'attività svolta nei Paesi dell'Europa centro-orientale tramite i quattro uffici locali in Ungheria, Polonia, Slovacchia e Repubblica ceca.

Il lavoro costruttivo compiuto finora nell'area, peraltro, va rivisto alla luce dei bisogni urgenti presenti altrove; il ridimensionamento delle strutture in loco, avviato già nel 2000, verrà proseguito (a Praga, p. es., anche sotto la forma di un'integrazione in un'istituzione partner).

L'attività dei due centri culturali di Parigi e di Milano va appoggiata e collegata su basi più ampie, grazie a un lavoro rafforzato anche fuori delle due metropoli, nelle varie regioni e città italiane o francesi culturalmente significative per la Svizzera.

Non occorre fare tutto dappertutto: gli accenti regionali vanno posti a seconda dei singoli settori e in base alla necessità cronologica degli interventi.

Per il lavoro in Italia ciò significa che il Centro culturale svizzero di Milano, oltre a utilizzare i propri locali, rafforzerà il suo lavoro regionale e i suoi progetti congiunti con partner di spicco, fra l'altro anche nell'ambito dell'AICEM (Associazione degli istituti culturali europei a Milano). Soprattutto in Italia il CCSM verrà affiancato da un'istituzione sorella. L'Ufficio federale della cultura si prefigge
infatti, in collaborazione col Gruppo della scienza e della ricerca (GSR) presso l'Ufficio federale dell'educazione e della scienza (UFES), una riqualificazione dell'Istituto Svizzero di Roma (ISR). Questa sede, da poco dotata di un'infrastruttura migliore, dovrebbe acquisire un peso maggiore come luogo di ricerca e di creazione. Mentre il GSR provvederà ai circa 500 000 franchi annui per finanziare la parte scientifica (cfr. il messaggio del Consiglio federale relativo all'incoraggiamento della formazione, della ricerca e della tecnologia per l'analogo periodo di finanziamento 2004­2007), Pro Helvetia è interessata a inserire il lato culturale dell'ISR nelle proprie attività all'estero, assumendosi la responsabilità della sua direzione culturale. Il passo logico 4318

successivo consisterebbe nel collegare l'ISR e il relativo ex consolato veneziano con il Centro culturale svizzero di Milano. L'Ufficio federale della cultura sostiene un simile modello, che terrebbe conto della struttura e del compito dell'ISR; il fabbisogno finanziario suppletivo di una direzione culturale potenziata ammonterebbe a 0,5 milioni di franchi annui per la persona responsabile e per il programma culturale. I costi-base sarebbero coperti dalla Fondazione dell'ISR. La sede romana consentirebbe a Pro Helvetia, inoltre, di rafforzare l'attività nell'Italia centrale e meridionale.

Un allargamento del raggio geografico d'azione è previsto, per gli anni 2004­2007, anche nel caso dei due uffici di collegamento regionali di Pro Helvetia al Cairo (per il mondo arabo) e a Città del Capo (per l'Africa meridionale); sarà quindi possibile venire incontro ai bisogni, espressi più volte, di un'intensificazione dei rapporti culturali con queste due aree geografiche. L'ampliamento regionale del lavoro in tali aree avverrà d'intesa con le rappresentanze svizzere gestite dal DFAE e, a seconda della regione, con un incarico integrativo da parte della DSC (come il mandato di prestazioni a Pro Helvetia per il lavoro culturale nell'Africa meridionale).

Per semplificare la pianificazione e l'amministrazione nonché per motivi di chiarezza e trasparenza, il budget degli uffici di Pro Helvetia all'estero va aumentato progressivamente fino a raggiungere un livello che copra la loro intera attività in materia di progetti.

5.9.3

Priorità

La Fondazione sta riesaminando la rete degli uffici di collegamento all'estero. La necessità e il bisogno di una propria rappresentanza e di un intervento permanente in loco sono determinati da questi quesiti: ­

Le rappresentanze svizzere dispongono di addetti culturali specializzati?

­

Nei prossimi anni altri partner elvetici (come Presenza Svizzera) opereranno su certe priorità?

­

Esistono altre strutture culturali mantenute dalla Svizzera (come gli istituti culturali cofinanziati dall'UFC a New York e a Roma)?

­

Quanto è fitta la rete diretta di contatti bilaterali fra organizzatori e artisti svizzeri da un lato, regione d'arrivo e suoi operatori dall'altro?

­

Che mercato per la cultura svizzera esiste sul posto?

Per soddisfare le richieste d'intervento da parte degli artisti, conferire maggiore efficacia alle risorse investite e tradurre in pratica i partenariati con DFAE e PRS, Pro Helvetia progetta un potenziamento selettivo della sua presenza all'estero, specialmente in ambito europeo, statunitense e asiatico.

La presenza all'estero, tuttavia, non può avere la stessa forma dappertutto, bensì dev'essere adeguata agli obiettivi fissati e calibrata in base ai rapporti culturali esistenti con il Paese o la regione culturale in questione. In linea di massima vanno distinte due forme di rappresentanza e presenza permanente della Fondazione all'estero: ­

Da un lato vi sono Paesi e regioni in cui Pro Helvetia già oggi investe mezzi cospicui, che mantengono con la vita artistica svizzera una fitta rete di rela-

4319

zioni culturali. Una presenza in loco garantisce una maggiore concertazione dei progetti sostenuti; le risorse possono venire sfruttate in modo più redditizio. A tale scopo occorrono uno scarso impegno infrastrutturale e molto «brainpower», cioè vere e proprie piattaforme. Assoluta priorità in tal senso ha la Germania, che è fra i grandi mercati per gli operatori culturali svizzeri; in seconda linea vengono l'Inghilterra, gli Stati Uniti e il Giappone.

­

Proprio nel Nordamerica, area culturale dominante in molti campi, va promossa in misura decisiva la mediazione a favore dell'arte svizzera, istituendo nelle due metropoli culturali più importanti ­ New York e Los Angeles ­ agenzie locali con una struttura particolarmente snella. Il loro compito sarà fungere da piattaforme mobili e fisse per riunire in modo più efficace i contatti e i rapporti esistenti, già multiformi ma non coordinati, con la vita culturale locale. A New York pensiamo anzitutto a una collaborazione con lo Swiss Institute, che in sé opera principalmente come sede di manifestazioni ma quasi mai come ente intermediario, e con altri partner svizzeri (città, cantoni e fondazioni) che gestiscono propri ateliers. Quanto a Los Angeles, qui Pro Helvetia ha in progetto di aumentare il personale dello Hot Coco Lab, gestito da una promotrice svizzera, che in tal modo diverrebbe un organo di mediazione efficace in tutti i campi artistici.

­

Occorre una presenza modificata sotto forma di project manager locali nei Paesi e nelle regioni con cui esistono rapporti culturali poco intensi, che sia gli artisti svizzeri sia la sfera politica chiedono di rafforzare. Per la necessaria funzione di piattaforma e mediazione in loco, non servono tanto infrastrutture quanto una persona intermediaria con conoscenze generalistiche, che funga da organo di contatto operante su scala regionale; nel prossimo periodo di finanziamento verranno creati tre poli simili di collegamento, scalati su più anni. In primo piano sono regioni e località per le quali, negli ultimi anni, ambienti artistici e rappresentanze elvetiche in loco hanno evidenziato in modo deciso e convincente un bisogno maggiore di coordinamento e mediazione: nel subcontinente indiano, in Brasile e nelle Canarie, importante cerniera fra la penisola iberica e l'intero mondo ispanofono.

­

Altro punto focale culturale è la Cina, ove la Fondazione è già presente in una forma particolare. Le esperienze fatte insegnano che per il confronto con una cultura in espansione come quella cinese le maggiori prospettive di successo stanno in una presenza diretta sul posto. In collaborazione con le rappresentanze elvetiche e a complemento delle possibilità offerte dallo spazio culturale ShangART, gestito da parte elvetica a Shanghai, nel prossimo periodo di finanziamento il Centro svizzero di documentazione e di ricerca ­ cofinanziato dalla Conferenza dei rettori delle università svizzere e operante dal 1992 nell'ateneo di Pechino per le lingue straniere ­ verrà trasformato in un autentico ufficio di collegamento.

Non occorre inventare e fare tutto da soli: per aumentare le capacità produttive interne, rafforzare il lavoro di mediazione e coinvolgere meglio le arti svizzere, vanno lanciati e promossi specialmente progetti congiunti con istituzioni affini svizzere e straniere, soprattutto con altri istituti culturali europei; in questo campo Pro Helvetia potrà approfittare del buon nome e dell'immagine di cui gode oltre frontiera.

4320

Nel complesso sono riconoscibili due filoni del lavoro all'estero: da un lato un infittimento dell'attività in zone del mondo con cui c'è un contrasto culturale molto spiccato, associato però a prospettive promettenti di ampliamenti dell'orizzonte e di autentico arricchimento, dall'altro una maggiore «creazione di valore aggiunto» (in un'ottica senz'altro anche commerciale) in Paesi-chiave molto sviluppati che rappresentano mercati ideali per la scena culturale svizzera. Per entrambi i filoni è indispensabile un comportamento dialogico, per il primo anche un'alta dose di sensibilità e per il secondo la capacità d'imporsi.

5.9.4 Area d'intervento

Fabbisogno finanziario Servizio internazionale

Intervento

CCS Parigi*

CCS Milano*

Pro Helvetia Cairo *

2000­2003 Aumento

Fabbisogno di base Budget 2000­2003: ­ programma di base, attività regionali (principio: copertura di bilancio del programma) Budget 2000­2003: ­ programma di base, ampliamento per Roma e Venezia Budget 2000­2003: ­ programma, allargamento al mondo arabo, potenziamento del programma di base

Pro Helvetia Budget 2000­2003: Città del Capo * ­ programma e allargamento ai Paesi vicini, potenziamento del programma di base Visegrad * Budget 2000­2003: ­ programma congiunto V 4 Progetti Budget 2000­2003: «Echanges» ­ progetti di scambio, Sud-Nord * Costi del personale esclusi!

Centro di cooperazione: ­ bilancio operativo agenzia Totale

Dialogo interculturale

Fabbisogno di base Servizio internazionale Attività prioritarie Attività prioritaria 2004­2007: ­ mandati e agenzie nell'Europa occidentale e in Nordamerica Attività prioritaria 2004­2007: ­ impegni degli uffici esterni del Cairo e di Città del Capo nel filone prioritario dialogo interculturale / Sud-Nord / OrienteOccidente Attività prioritaria 2004­2007: ­ direzione culturale e relativi programmi per l'Istituto Svizzero di Roma e l'ex consolato di Venezia; «Iniziative Italia» (cfr. CCSM)

2000

300

1280

200

600

300

1000

200

1040

150

2004­2007

588

730

200

7354

1350

1600 900

2000

4321

Area d'intervento

Servizio internazionale

Intervento

2000­2003 Aumento

2004­2007

Attività prioritaria 2004­2007: ­ uffici di collegamento regionali in Asia, in Brasile e nel mondo ispanofono, potenziamento a Pechino

2500

Totale

Dialogo interculturale

7000

Totale

Area d'intervento Servizio internazionale

5.9.5

7354

1350

7000

Sfere d'intervento degli uffici esterni

Centro Culturale Svizzero di Parigi (CCSP) In un'ottica internazionale Parigi sta ridiventando, anche per l'arte contemporanea, un polo culturale dinamico e influente su scala mondiale. Il CCSP vorrebbe tenere conto di questo nuovo dinamismo, delle correnti e delle questioni culturali e affermarsi ­ fra l'altro aprendo i propri locali (ora anche nelle ore serali) ­ come punto d'incontro per artisti e persone interessate all'arte. Da un lato verrà dato maggiore spazio a progetti inter/pluridisciplinari con artisti svizzeri di diversi settori, in parziale collaborazione con loro colleghi di altre culture, dall'altro si opererà un rafforzamento generale dei rapporti culturali franco-elvetici, trasmettendo progetti alle regioni francesi oppure riportandoli in Svizzera. Nei prossimi anni si prevede, fra l'altro, quanto segue: ­

progetti di scambio come, per esempio, mostre su architetti svizzeri che abbiano lavorato in Francia, con coinvolgimento di architetti francesi o attivi su scala internazionale che abbiano costruito in Svizzera;

­

inviti a festival svizzeri (p. es. VIPER, Belluard/Bollwerk), che presentino un estratto del loro programma al pubblico parigino;

­

inviti a curatori svizzeri perché seguano mostre su temi definiti, preferibilmente con artisti elvetici. In seconda linea occorrerà considerare anche artisti internazionali, per segnalare un'apertura e stimolarla ulteriormente: in tal modo la caratteristica svizzera dell'apertura e della sensibilità alle differenze culturali potrà riflettersi anche in Francia.

Accogliendo e rispettando il notevole aumento di peso culturale fatto registrare negli ultimi anni dai centri urbani delle regioni francesi, a complemento delle attività parigine Pro Helvetia regionalizzerà di più il lavoro in Francia e rafforzerà il profilo del CCSP come cerniera per interventi nell'intero Paese: le iniziative di matrice regionale e il lavoro a Parigi con l'infrastruttura già esistente, per esempio, si completano a vicenda. La collaborazione con partner locali e nazionali su suolo francese consente di creare una rete che garantisca un'attività efficace e continuativa a lungo termine.

4322

Centro Culturale Svizzero di Milano (CCSM) L'attività del CCSM riposa su tre pilastri: ­

azione di collegamento e di centro culturale (ufficio di coordinamento e mediazione, polo dei contatti italo-svizzeri);

­

programma interno di manifestazioni in sede;

­

avvio e realizzazione di progetti nell'intera Penisola (Iniziative Italia), in collaborazione con partner italiani e/o altri partner stranieri (inoltro di progetti, produzioni in proprio, coproduzioni).

Nel giro di pochi anni il CCSM si è trasformato in punto centrale di riferimento e polo d'irradiazione della cultura svizzera. Nei prossimi anni saranno ancora più frequenti le iniziative che da Milano si estenderanno all'intera Italia, toccando anche centri regionali periferici.

Il CCSM punta più sulla qualità che sulla quantità delle attività, organizzate in forma organica sul piano sia spaziale sia temporale (più iniziative ricorrenti, meno iniziative isolate); esso continuerà non soltanto a diffondere unilateralmente cultura svizzera ma anche a promuovere gli scambi con artisti italiani e di altri Paesi, in una cornice multiculturale.

È intenzione del CCSM superare i limiti spaziali spesso troppo angusti della sua sede: occorrerà scegliere locali adatti con un proprio pubblico misto di fruitori (teatro, sale da concerto, gallerie, musei), potenziando nel contempo con strategie mirate le pubbliche relazioni.

Verrà rafforzata, inoltre, la collaborazione con gli altri istituti culturali europei (di cui nel 2002 il CCSM ha presieduto l'associazione ufficiale milanese AICEM) e con istituzioni svizzere in Italia (Spazio culturale svizzero a Venezia, Istituto Svizzero di Roma, ambasciata e consolati).

Ufficio di collegamento al Cairo L'ufficio di Pro Helvetia al Cairo è, con quello di Città del Capo, l'unico creato finora dalla Fondazione in ambito extraeuropeo. Inaugurato nel 1987, sul piano logistico è annesso all'ambasciata svizzera nella capitale egiziana, con i cui rappresentanti collabora strettamente. Concepito come «antenna» regionale senza locali propri per mostre/manifestazioni, ha una funzione importante nel promuovere gli scambi culturali fra Svizzera e mondo arabo.

Questo punto centrale di contatto, che provvede a informare e collegare fra loro gli ambienti culturali della Svizzera e dei Paesi arabi (ma che soprattutto in Egitto e in Palestina avvia e organizza anche progetti in proprio), svolge inoltre funzioni di assistenza in loco per l'atelier della Conferenza delle città svizzere per gli affari culturali; con il suo solido radicamento nella realtà locale, i suoi progetti innovativi e un approccio basato sulla reciprocità, accanto agli istituti culturali stranieri l'ufficio si è creato un proprio profilo e gode di un'ottima reputazione.

Nel prossimo periodo di finanziamento
verrà potenziata ulteriormente la cooperazione, già intensificata nel periodo in corso, con istituzioni partner europee e arabe.

Saranno intensificati anche i collegamenti con istituzioni culturali e con le ambasciate svizzere in altri Paesi dell'area; qui le risorse in più verranno impiegate, specialmente nel Mashrek e nella penisola arabica, a integrazione del programma 4323

L'autre Méditerranée, presente principalmente nel Maghreb. Nelle iniziative in proprio si continuerà a mettere l'accento su progetti dialogici e impostati a lungo termine. Ai finanziamenti di progetto, finora concessi prevalentemente tramite altre divisioni o servizi di Pro Helvetia, in un'ottica di maggiore efficienza e trasparenza provvederà un nuovo credito annuale, appositamente istituito per tutte le attività e gli interventi compiuti dall'ufficio al Cairo.

Ufficio di collegamento a Città del Capo Il Pro Helvetia Liaison Office South Africa (PHLOSA) è stato inaugurato nel 1998 come ufficio regionale di collegamento della Fondazione per l'Africa meridionale; è ospitato nei locali del consolato generale svizzero di Città del Capo (ove ha sede, per metà dell'anno, anche l'ambasciata).

Il lavoro si concentra soprattutto sul sostegno a progetti e programmi di scambio fra Svizzera e Paesi dell'area, per professionisti di tutte le discipline artistiche. A complemento dei progetti di scambio, dal 1999 il PHLOSA si occupa ­ nell'ambito di un mandato di prestazioni assegnatogli dalla DSC ­ di sostenere anche progetti sudafricani in campo artistico e culturale, imperniati sulla formazione e sul capacity building.

Questi gli obiettivi che saranno perseguiti nel periodo 2004­2007: ­

proseguire e infittire la rete creata in Sudafrica negli ultimi anni, collaborando strettamente, in materia di progetti, con partner della vita artistica e culturale;

­

intensificare i contatti, i collegamenti e il lavoro sui progetti nell'intera Africa meridionale (Madagascar, Botswana, Namibia, Zimbabwe e Mozambico, in seconda linea anche con singole iniziative in Lesotho, Zambia e Angola);

­

intensificare i progetti di scambio con la Svizzera, fra l'altro in coproduzione con organizzatori svizzeri e coinvolgendo partner sudafricani su suolo elvetico;

­

dare la priorità al sostegno di medio termine e a quello per progetti successivi con scambi regolari e reciproci (p. es. residencies);

­

data la composizione della popolazione sudafricana (che per oltre il 70 % ha meno di 25 anni e per circa l'88 % è di colore), privilegiare forme artistiche attuali e progetti inter/pluridisciplinari;

­

una volta all'anno organizzare una manifestazione rappresentativa, in collaborazione con l'ambasciata e coi consolati svizzeri in Sudafrica ma anche, se possibile, con PRS e con altri partner.

«Antenne» nei Paesi di Visegrad Esaurito del tutto il mandato di prestazioni assegnatole dalla DSC per lo scambio culturale coi quattro Stati dell'Europa centro-orientale, nel 1999 Pro Helvetia ha accettato, nell'ambito degli aiuti decisi dal parlamento per l'Est europeo, l'incarico di curare i rapporti culturali con i Paesi di Visegrad, stavolta coprendo le relative spese col credito quadriennale ordinario della Fondazione; in tal modo è stato possibile assicurare la continuità col lavoro compiuto nel periodo precedente.

4324

Gli uffici all'estero di Pro Helvetia in Ungheria, Polonia, Slovacchia e Repubblica ceca fungono da organi di contatto e coordinamento fra la realtà culturale elvetica e quelle dell'Europa centro-orientale; loro scopo principale è favorire uno scambio e un dialogo vivace fra la Svizzera e i Paesi di Visegrad, promuovere in questi ultimi la presenza culturale svizzera e sostenere le creazioni di artisti e intellettuali dell'area in esame su suolo elvetico. Questo riorientamento su progetti di scambio con la Svizzera in tutte le discipline artistiche ­ secondo i principi del partenariato, della durata e del massimo effetto sinergico possibile ­ si è consolidato nel periodo in corso, ma i progetti puntuali nel bacino d'utenza degli uffici all'estero sono stati limitati; nel nuovo periodo di finanziamento questa attività già avviata di scambio con la Svizzera va potenziata ulteriormente.

Per spendere il meno possibile in infrastrutture, nel periodo in corso i costi fissi di due rappresentanze (Praga dal marzo 2001, Bratislava dal gennaio 2002) sono stati ridotti a favore del sostegno a progetti; l'inserimento dei due uffici in istituzioni del posto garantisce sia la loro visibilità locale sia i loro collegamenti con la vita culturale locale, e la nuova struttura non crea fratture nel loro profilo di attività. Gli uffici all'estero di Budapest e Cracovia proseguono invece il lavoro in forma invariata. La priorità data in tutti e quattro i Paesi dell'area a progetti congiunti consente di sfruttare maggiori sinergie e assicura l'impiego economico delle risorse; nel nuovo periodo di finanziamento questa cooperazione intensa fra le quattro sedi dei Paesi di Visegrad verrà consolidata e perfezionata.

Dopo l'entrata di tali Paesi nell'Unione Europea (2004), è prevedibile che in quest'area ­ la più dinamica del continente ­ il livello dei prezzi salga ulteriormente e si adegui alla situazione dell'Europa occidentale. Come mostrano le esperienze di altri Paesi, in seguito all'adesione anche qui si può prevedere un aumento simultaneo del numero di progetti cofinanziati dalla UE; da questi fattori risulterà un incremento significativo dei sussidi richiesti. Nell'interesse del futuro europeo della Svizzera ­ a prescindere dalla sua appartenenza o non appartenenza alla UE ­ e considerando il bisogno degli artisti
di integrarsi maggiormente in Europa sul piano culturale (ma fra l'altro anche l'arricchimento culturale che l'area mitteleuropea comporta per la Svizzera), Pro Helvetia intende investire le risorse necessarie a questo scopo.

5.10

Attività informativa

Due filoni contraddistinguono il lavoro svolto dal Servizio comunicazione di Pro Helvetia: all'estero l'informazione culturale sulla Svizzera, nel Paese la partecipazione al dibattito di politica culturale e l'informazione su scopi, modo di operare e progetti della Fondazione stessa.

5.10.1

Informazione culturale

L'attività del Servizio comunicazione non è imperniata né sulla mediazione né sull'organizzazione di manifestazioni ma sul lavoro di informazione culturale.

Veicoli o supporti in questo senso sono la collana d'informazione sulla cultura in Svizzera (Informazione Cultura), la rivista Passagen/Passages, fogli informativi e la homepage. La collana, rivolta soprattutto all'estero, oggi comprende venti titoli in 4325

più lingue (fino a sette): in totale un'ottantina di monografie su temi come Il cinema in Svizzera, L'architettura in Svizzera, La vita musicale in Svizzera, Il design in Svizzera, Le quattro letterature della Svizzera o Plurilinguismo che cambia, di cui ogni anno vengono diffuse nel mondo circa 25 000 copie. All'estero questi volumi sono distribuiti dalle rappresentanze diplomatiche e consolari elvetiche, in Svizzera dalle librerie. Il Servizio comunicazione, inoltre, due volte l'anno pubblica in tre lingue Passagen/Passages; ogni numero della rivista, distribuita in circa 20 000 esemplari, presenta un tema culturale o di politica culturale in un'ottica nazionale, con contributi di scrittori svizzeri e stranieri. In futuro il periodico si orienterà di più all'attualità, partecipando a dibattiti in corso; lo studio dei temi, in sé controverso, servirà da base per manifestazioni collaterali.

Questi mezzi informativi e altre pubblicazioni (i ritratti di compositori in inglese, le Cinéfeuilles e la collana Cahiers d'artistes) familiarizzano con la realtà culturale elvetica un pubblico di persone interessate. Con il varo della rassegna stampa online («Eco della stampa»), che ogni giorno permette di consultare i temi culturali sui giornali dell'Europa occidentale, e con la nuova rubrica quadrilingue delle FAQs (Frequently Asked Questions), Pro Helvetia vuole consentire di gettare uno sguardo ­ iniziale o approfondito ­ sul panorama culturale della Svizzera.

Tutte queste offerte completano l'attività promozionale elvetica, mettendo a disposizione ulteriori informazioni e inserendo progetti singoli in contesti più ampi; per soddisfare l'interesse all'informazione culturale svizzera nei Paesi emergenti dell'Asia, dell'Europa orientale e dell'America Latina, occorre però la traduzione in altre lingue.

Nell'ambito della sua attività informativa Pro Helvetia parteciperà, negli anni 2004­ 2007, al progetto Internet cultura.ch, di cui è responsabile l'UFC. Compreso a sua volta in ch.ch, progetto in rete di Confederazione e cantoni, cultura.ch vuole dare al pubblico le informazioni essenziali sulla vita culturale, sui servizi, sui modelli di sostegno e sulla politica culturale, ma anche facilitare a persone con interessi culturali e a operatori del ramo l'accesso a offerte e istituzioni; in questo campo la
Fondazione fornirà contributi teorici e risorse finanziarie. Pro Helvetia intende partecipare, inoltre, a piattaforme informative via Internet che permettano al pubblico di dare un'occhiata a processi culturali e all'attività dei promotori di cultura; e ciò, in particolare, in connessione col progetto pilota sulla danza.

5.10.2

Politica culturale

Come partner dell'UFC e come promotrice di cultura, la Fondazione si trova continuamente confrontata con questioni di politica culturale. Proprio la rivista Passagen/Passages, edita due volte l'anno, dovrebbe discutere pubblicamente tali questioni in misura maggiore e intervenire di più in forum e tavole rotonde ­ anche nel quadro di manifestazioni in proprio come Agorà (cfr. n. 5.8) ­ come voce significativa, latrice di messaggi incisivi. Occorre riflettere di continuo il ruolo di Pro Helvetia in quanto centro di competenza culturale.

4326

5.10.3

Informazione su Pro Helvetia

Se l'attività informativa orientata all'estero si rivolge in primo luogo ai mediatori culturali, quella svolta all'interno del Paese è indirizzata direttamente agli artisti, alle istituzioni culturali e al vasto pubblico. L'ampio «Rapporto d'attività» (comprendente una pubblicazione cartacea, di natura tematica, e una parte di cifre e di nomi consultabile solo su Internet), i prospetti sull'istituzione, la «Guida per i richiedenti», la newsletter transversal e altre pubblicazioni settoriali, come Script (sulla promozione letteraria in Svizzera) o come Cadenza (sulla promozione musicale), danno ragguagli su Pro Helvetia e sulle sue attività; lo stesso vale per altre informazioni accessibili via Internet, che consentono agli artisti di compilare formulari di richiesta in forma elettronica e di inoltrarli direttamente al vaglio della Fondazione. Quest'ultima informa regolarmente i media sulle proprie attività: le pubbliche relazioni del Servizio sono imperniate su comunicati stampa in tedesco, francese e italiano, sullo svolgimento di conferenze stampa e colloqui per giornalisti, sul continuo aggiornamento della homepage e sulla trasmissione di interviste.

Rientra in tale contesto la revisione fondamentale del corporate design di Pro Helvetia, per tradurre visivamente in forma pregnante il suo modo nuovo di autodefinirsi.

5.10.4 Area d'intervento

Fabbisogno finanziario Comunicazione

Intervento

Fabbisogno di base Budget 2000­2003: ­ Rapporto d'attività ­ newsletter «transversal» ­ incontri con la stampa ­ mezzi informativi ­ presenza a esposizioni Homepage di Budget 2000­2003: Pro Helvetia ­ gestione e perfezionamento della homepage ­ rassegna-stampa culturale («Eco della stampa») Giornali Budget 2000­2003: e riviste ­ abbonamenti a riviste, analisi per Zurigo e Ginevra DocumentaBudget 2000­2003: zione, informa- ­ attività informativa di Pro Helvetia: zione culturale risposte a domande culturali web ­ abbonamenti a riviste ­ archivio fotografico (foto di autori) ­ opere di consultazione sulla cultura Incremento 2004­2007: ­ sviluppo delle FAQs ­ ampliamento archivio fotografico sulla cultura ­ potenziamento banca dati riviste Informazione in Svizzera

2000­2003 Aumento

2004­2007

960

180

150

128 480

150

4327

Area d'intervento

Comunicazione

Intervento

Informazione all'estero Pubblicazioni

Distribuzione pubblicazioni

Totale

Mutua comprensione in Svizzera

2000­2003 Aumento

Budget 2000­2003: ­ trasmissione di informazioni ­ stand alla fiera libraria di Francoforte Budget 2000­2003: ­ collana Informazione Cultura ­ rivista Passagen/Passages ­ ritratti di compositori ­ Cinéfeuilles Budget 2000­2003: ­ deposito pubblicazioni ­ invii in tutto il mondo ­ prospetti Incremento 2004­2007: ­ unificazione dell'immagine grafica di Pro Helvetia, elaborazione di un nuovo corporate design Fabbisogno di base Comunicazione

2004­2007

140 2412

220

400

4520

700

Attività prioritarie Attività prioritaria 2004­2007: ­ campagna per la promozione culturale ­ serie di manifestazioni (dibattiti culturali nazionali su mutua comprensione, promozione culturale ecc.)

­ intensificazione del lavoro informativo in Romandia/Ticino Attività prioritaria 2004­2007: ­ opuscoli sulla cultura popolare, Sesta Svizzera ecc.

400

100

Totale

Mutua comprensione

500

NTIC

Attività prioritaria 2004­2007: ­ produzione di un opuscolo sull'arte digitale Attività prioritaria 2004­2007: ­ traduzione delle pubblicazioni in spagnolo e in lingue slave ­ versione spagnola di Passagen/Passages ­ potenziamento dei canali promozionali ­ intensificazione di collane monografiche

100

Dialogo interculturale

Totale

6

Area d'intervento Comunicazione

500

4520

700

1100

Spese di esercizio

Spesso Pro Helvetia viene ammonita per il costo elevato del personale, pari a un terzo del bilancio. È nei propositi del Consiglio di fondazione ridurre tale quota nettamente al di sotto del 30 per cento, ossia svolgere anche in futuro i compiti principali con l'organico attuale; ciò richiede alcune misure di razionalizzazione nei settori dell'informatica e delle infrastrutture, che in una prima fase provocheranno 4328

costi (spese materiali 2004 e 2005). Va altresì sottolineato che in Pro Helvetia la quota delle spese per il personale è causata dalla grande mole di lavoro «invisibile»: dato il numero crescente delle richieste di sostegno (3150 nel 1996, 4250 nel 2001), sottoporre tali richieste a un esame professionale ­ e in grado di superare eventuali ricorsi ­ è molto dispendioso in termini di lavoro. Le consulenze (auspicate da ogni parte, ma inizialmente anche da organi statali) e i progetti di cooperazione senza partecipazione finanziaria di Pro Helvetia assorbono altre ore, pari a più posti di lavoro; la competenza della Fondazione e la fiducia che quest'ultima riscuote fra gli operatori culturali, fra l'altro, riposano su scambi permanenti, che comportano per ogni dipendente di Pro Helvetia prestazioni superiori alla media. Nell'ultimo anno del periodo di finanziamento in corso, questa è la chiave di ripartizione delle risorse in termini di personale: Vaglio delle richieste Consulenza per artisti, iniziative culturali, ambasciate, istituzioni Progetti in proprio e in cooperazione Attività informativa in Svizzera e all'estero Direzione, partecipazione a commissioni, amministrazione, servizi centrali (compresi i centri culturali) Totale

21 % 16 % 20 % 23 % 20 % 100 %

Le consulenze si possono considerare sussidi immateriali concessi a mediatori e operatori culturali; con la sua quota di un quinto ha un ruolo di spicco anche il lavoro relativo ai progetti in proprio (sempre più spesso in collaborazione con PRS e con le ambasciate, per esibizioni svizzere importanti all'estero). Il 59 per cento delle capacità operative impiegate da Pro Helvetia in termini di personale (consulenze, progetti, informazione) crea direttamente «valore aggiunto culturale»; solo il 41 per cento provvede ai compiti «tradizionali» (vaglio delle richieste, amministrazione).

La Fondazione ha già registrato i primi successi legati alla sua riforma interna. Per il 2003 i costi del personale ammontano al 28 per cento del budget complessivo: rispetto al 2002 si tratta di un calo del 2,3 per cento, reso possibile da misure di risparmio, da aumenti di efficienza e dal ricorso a capiprogetto esterni.

Allo snellimento nei settori tradizionali, tuttavia, a medio termine si contrappone un aumento inevitabile nei settori considerati prioritari: un progetto pilota sulla danza o il servizio interno di agenzia, svolto nell'interesse dei partner statali di Pro Helvetia, non si possono gestire senza specialisti.

La collaborazione intensificata col DFAE comporta anche un perfezionamento maggiore. In collaborazione con la Sezione Cultura e UNESCO, perciò, la Fondazione ha in progetto programmi di scambio del personale che aumentino la competenza interculturale, rafforzino il transfer di conoscenze e intensifichino i contatti personali; a tale scopo sono previste risorse per un ordine di grandezza di 600 000 franchi.

4329

6.1

Misure strutturali

Gli obiettivi strategici e di contenuto hanno conseguenze sul modo in cui opera Pro Helvetia. Ne derivano misure strutturali che in parte comportano un fabbisogno maggiore di mezzi e in parte non influiscono sui costi o nel caso ideale perfino li riducono, ma in ogni caso vincolano provvisoriamente posti di lavoro. Nell'interesse di una completa trasparenza sull'attività della Fondazione nel prossimo periodo di finanziamento, diamo qui per sommi capi un elenco delle misure invisibili (perché rivolte all'interno): ­

miglioramento infrastrutturale e informatico (migliorie negli uffici, adeguamento della logistica, gestione elettronica delle richieste, Intranet ed Extranet per la gestione degli uffici esterni), lavori di rinnovo del Centro culturale svizzero di Parigi;

­

integrazione più spinta di ogni divisione e servizio in un profilo generale di politica culturale;

­

sviluppo di modelli gestionali attuali;

­

sviluppo di una maggiore competenza specialistica in materia di project management.

Questi miglioramenti rafforzano in Pro Helvetia un approccio imprenditoriale alle risorse e le consentono di svolgere i suoi ruoli (centro di competenza culturale, istituzione di servizio per la collettività, partner degli operatori culturali).

6.2

Valutazione

Dal 2002 un servizio apposito provvede a una prassi sistematica di valutazione a posteriori delle attività di Pro Helvetia. In tal modo la Fondazione soddisfa due richieste: da un lato migliora le prestazioni offerte agli operatori culturali (artisti, istituzioni, organizzatori) in Svizzera e all'estero, dall'altro garantisce l'impiego ottimale dei mezzi finanziari. I responsabili delle decisioni di Pro Helvetia vogliono poter giudicare meglio la sostenibilità del lavoro compiuto, sia per definire con maggiore precisione le future priorità e stimare il rischio sul piano artistico, sia per controllare come tale lavoro venga recepito dal pubblico e dai media. Strumento affiancato all'attività culturale e amministrativa, la valutazione a posteriori mette a disposizione una miriade di ragguagli e conoscenze che sono indispensabili per migliorare costantemente le attività della Fondazione.

Col suo lavoro il Servizio valutazione consente di: ­

garantire e migliorare la qualità dei progetti e del vaglio delle richieste, grazie a obiettivi e criteri più precisi;

­

appurare in che misura gli obiettivi o i modelli definiti siano stati raggiunti, analizzare gli eventuali scarti quantitativi, corroborare le decisioni in materia di prosecuzione, interruzione o riposizionamento di un progetto o di un settore;

­

sviluppare strumenti utili alla pianificazione di medio e lungo periodo;

­

rendere conto ai responsabili politici e all'opinione pubblica.

4330

6.3

Spese per il personale e di esercizio dal 2004 al 2007

Nonostante il numero di richieste in aumento, il calcolo delle spese per il personale parte dal presupposto di una stabilità dell'organico; piccoli potenziamenti sono previsti solo nei campi prioritari della danza, dell'agenzia di collaborazione e degli uffici esterni. La quota-target per i costi del personale è pari al 27,5 per cento del budget complessivo.

Anche per le spese di esercizio la nuova direzione di Pro Helvetia prevede un tetto massimo del 9 per cento, ma per ora il piano è stato frustrato dal Dipartimento federale delle finanze: il riporto di una voce di bilancio prima gravante sulla Confederazione (spese di trasporto per Servizio libri e Servizio cinema: 1,4 mio di fr. per il periodo 2004­2007) fa lievitare in primo luogo le spese di esercizio generali di un buon punto percentuale. Alle misure di risparmio si oppongono, inoltre, i costi di rinnovo e ristrutturazione del Centro culturale svizzero di Parigi, che negli anni 2004 e 2005 si ripercuoteranno a bilancio con circa 1,75 milioni di franchi.

Nota importante La somma dichiarata come aumento ­ 1 903 000 franchi (*) nelle spese per il personale, 930 000 (**) nelle spese di esercizio ­ dipende da un problema di presentazione. Il budget del 2000 per il personale (così come quello per le spese di esercizio) era inferiore alla media del periodo di finanziamento, quello del 2003 è superiore.

La differenza annua di circa 475 000 franchi tra il valore medio dell'ultimo periodo di finanziamento e la situazione del 2003 deve riversarsi nel preventivo 2004­2007, perché la pianificazione del personale per gli anni a venire discende, com'è logico, dalla situazione del 2003 (comprese le indennità di rincaro e le quote salariali commisurate alle prestazioni che saranno maturate allora). Per i costi del personale e le spese di esercizio ne risultano, rispettivamente, maggiorazioni di 1 903 000 franchi e di 930 000 franchi sul quadriennio, pur senza nuove assunzioni di dipendenti e senza incrementi delle spese di esercizio.

Spese per il personale

2000­2003 Aumento

Fabbisogno di base Budget 2000­2003: (38 900: 4 = 9725)

38 900

Differenza fra il valore di base del 2003, considerato valore iniziale per il periodo 2004­2007, e il valore medio degli anni 2000­2003 (10 200 ­ 9725) Incremento 2004­2007: + rincaro + promozioni, quote salariali commisurate alle prestazioni Totale

Fabbisogno di base per il personale

2004­2007

*1 903

2 007

38 900

3 910

Attività prioritarie

4331

Spese per il personale

Totale

2000­2003 Aumento

Priorità 2004­2007: ­ personale aggiuntivo per i settori prioritari (danza, agenzia, uffici esterni) Priorità 2004­2007: ­ programmi di formazione competenza interculturale, programmi di scambio con rappresentanze svizzere, addestramento di addetti culturali e consiglieri culturali

2 000

Fabbisogno per priorità legate al personale

2 600

Altre spese di esercizio e di progetto Fabbisogno di base Budget 2000­2003: Incremento 2004­2007: ­ rincaro Incremento 2004­2007: ­ Differenza fra il valore di base 2003, considerato valore iniziale per il periodo 2004­2007, e il valore medio 2000­2003 (3080­2850) Incremento 2004­2007: ­ assunzione dei costi di trasporto (prima al DFF) Totale

Altre spese di esercizio

600

11 400 270 **930

1 400

11 400

Investimenti Incrementi 2004­2007: ­ rinnovo CCSP ­ collegamenti tecnici fra Roma, Milano e Venezia

Totale

7

2004­2007

2 600

1 750

Incremento 2004­2007: ­ migliorie infrastrutturali nella sede centrale, IT

1 850

Investimenti

3 600

Preventivo 2004­2007: quadro sinottico

Lo schema seguente riassume il fabbisogno finanziario delle divisioni e le spese generali (personale, costi fissi, investimenti) per l'intero periodo di finanziamento, suddiviso in compiti di base (corrispondenti ai campi formulati nella Richiesta per il periodo 2000­2003) e in priorità del prossimo periodo. La voce «fabbisogno di base», articolata in «budget 2000­2003» e «aumento 2004­2007», copre i mezzi necessari a Pro Helvetia per svolgere il mandato minimo legale. La voce «attività prioritarie» mostra sinotticamente la ripartizione del fabbisogno finanziario per i vari campi prioritari fra le singole divisioni tematiche.

4332

Il fabbisogno complessivo ammonta a 179 500 000 franchi.

Quadro sinottico del preventivo: vedi allegato.

8

Richiesta al Consiglio federale e al Parlamento

Per potere svolgere nel periodo 2004­2007 il proprio compito legale di promuovere la vita culturale della Svizzera, coltivare il suo retaggio culturale e presentarlo all'estero, la Fondazione svizzera per la cultura Pro Helvetia sottopone al Consiglio federale e alle due Camere dell'Assemblea federale la seguente richiesta.

Alla Fondazione svizzera per la cultura Pro Helvetia vengano concessi, a carico del conto finanziario della Confederazione: 1. per il fabbisogno di base 2004­2007 (adempimento del mandato minimo legale) 2004­2007:

fr. 148 800 000

2. per il settore prioritario «danza»:

fr.

5 700 000

3. per il settore prioritario «cinema»:

fr.

1 100 000

4. per il settore prioritario «mutua comprensione in Svizzera»:

fr.

7 650 000

5. per il settore prioritario «dialogo interculturale»:

fr.

11 250 000

6. per la riqualificazione dell'Istituto Svizzero di Roma: (con riserva di accettazione del credito complementare per l'ISR da parte dell'UFES)

fr.

2 000 000

7. per il settore prioritario «NTIC»:

fr.

3 000 000

Totale

fr. 179 500 000

Ripartizione annuale auspicata: 2004: 2005: 2006: 2007:

fr. 43 500 000 fr. 44 500 000 fr. 45 300 000 fr. 46 200 000

Zurigo, 17 novembre 2002

In nome del Consiglio di fondazione: Yvette Jaggi, presidente

4333

Glossario Termine

Spiegazione

Antenne Artists/Composers/ Curators-in-Residence

Cfr. la voce «Uffici esterni».

Soggiorni in atelier, per periodi di uno-tre mesi, concessi ad artisti, compositori o curatori che vengono invitati in Svizzera per collaborare con operatori culturali elvetici.

Gli artisti, compositori o curatori svizzeri, viceversa, possono compiere soggiorni prolungati all'estero per studiare da vicino le realtà artistiche locali; anche in questi casi Pro Helvetia funge da intermediaria per l'atelier e i contatti necessari.

La selezione degli artisti, compositori e curatori stranieri o l'assistenza agli svizzeri all'estero avviene in collaborazione con le rappresentanze locali della Fondazione. La scelta cade soprattutto su esponenti importanti della disciplina con buone nozioni linguistiche.

Collana di Pro Helvetia dedicata ad artisti figurativi.

Cfr. la voce «Uffici esterni».

Pubblicazioni su temi della vita culturale svizzera, edite in proprio da Pro Helvetia.

Unità mobile di promozione culturale, soprattutto con funzioni di consulenza per gruppi che si avvalgano di mezzi culturali a fini identitari; offre assistenza progettuale e tecnica nell'organizzazione e attuazione di progetti.

Agenzia federale per lo sviluppo nell'ambito del DFAE, attiva anche in campo culturale e spesso coinvolta in progetti congiunti con Pro Helvetia.

Progetto di sostegno per giovani autori teatrali, in collaborazione col Percento culturale della FCM.

Brevi soggiorni di artisti e studiosi svizzeri all'estero, per presentare opere o partecipare a congressi/simposi.

Gruppi di lavoro del Consiglio di fondazione, con esponenti di diversi settori/campi specialistici: ­ gruppo di coordinamento «Interdisciplinare»: per richieste/progetti interdisciplinari svizzeri o stranieri ­ gruppo di coordinamento «Centri culturali e antenne»: per richieste/progetti degli uffici esterni di Pro Helvetia.

Legge sulla promozione della cultura, in attuazione dell'articolo 69 della Costituzione federale; attualmente in fase di bozza preliminare.

Incarichi svolti da Pro Helvetia per conto e su finanziamento altrui (estranei al presente documento di richiesta).

Attualmente: ­ Mandato della DSC a Pro Helvetia per Città del Capo: consente all'ufficio di collegamento in Sudafrica di realizzare progetti di sviluppo in campo culturale.

­ Mandato della DSC a Pro Helvetia per l'Europa sudorientale e i
Balcani: consente di gestire segreterie in sette Paesi dell'area in esame.

Nuove tecnologie dell'informazione e della comunicazione su base digitale. Consentire e promuovere progetti in questo campo è una priorità della «Richiesta 2004­2007» e rientra in un programma federale.

Cahiers d'artistes Centri culturali Collana Informazione Cultura Culturamobile

Direzione dello sviluppo e della cooperazione (DSC) Dramenprozessor Echanges Gruppi di coordinamento

Legge sulla cultura Mandati di prestazioni

NTIC

4334

Termine

Spiegazione

Paesi di Visegrad

Gruppo di quattro Paesi mitteleuropei (Polonia, Repubblica ceca, Slovacchia, Ungheria), in cui Pro Helvetia gestisce propri uffici esterni; sul piano finanziario e organizzativo tali uffici ­ le «antenne» di Cracovia, Praga, Bratislava e Budapest ­ sono considerati un'unità.

Cfr. la voce «Sud del mondo».

Rivista culturale di Pro Helvetia imperniata su filoni tematici, pubblicata due volte l'anno e distribuita in più lingue soprattutto all'estero.

Ufficio-progetti che nel DFAE coordina e organizza la presenza della Svizzera all'estero (e la relativa pubblicità); partner di Pro Helvetia.

Progetti estesi a più di una disciplina artistica.

Cfr. la voce «Artists/Composers/Curators-in-Residence».

Serie di schede individuali su compositori svizzeri importanti.

Servizio di Pro Helvetia che distribuisce opere letterarie svizzere alle rappresentanze diplomatiche elvetiche e a biblioteche estere.

Sezione compresa nella Divisione V del DFAE, incaricata di trattare questioni multilaterali con risvolti culturali; prima interlocutrice di Pro Helvetia per questioni di coordinamento generale con il DFAE.

Paesi in via di sviluppo, soprattutto nell'emisfero meridionale (Africa, Asia, America latina, Oceania); aree prioritarie per l'attività della DSC. Pro Helvetia è particolarmente attenta all'asse Sud-Nord, cioè alla cultura proveniente dai Paesi meridionali.

Cfr. la voce «Sud del mondo».

Periodico con cui Pro Helvetia informa i suoi partner (soprattutto ambasciate) sulle sue attività culturali importanti con risvolti svizzeri.

Cfr. la voce «Uffici esterni».

Termine generico per tutti gli uffici di Pro Helvetia non ubicati a Zurigo, con queste specificazioni: Le sette sedi nei Balcani e nell'Europa sudorientale gestite da Pro Helvetia nel quadro del mandato della DSC (cfr. la voce «Mandati di prestazioni»), le quattro rappresentanze nei «Paesi di Visegrad» (cfr. la voce omonima) e l'ufficio regionale di Ginevra.

Centri gestiti da Pro Helvetia all'estero, dotati di locali per mostre/manifestazioni: ­ Centro culturale svizzero di Parigi (CCSP) ­ Centro culturale svizzero di Milano (CCSM) Uffici di Pro Helvetia all'estero privi di locali per mostre/ manifestazioni: ­ Pro Helvetia al Cairo ­ Pro Helvetia a Città del Capo Ufficio federale che assicura l'attuazione delle delibere di politica culturale; autorità di sorveglianza per Pro Helvetia.

Paesi meridionali Passagen/Passages Presenza Svizzera (PRS) Progetti inter/pluridisciplinari Residencies Ritratti di compositori Servizio libri Sezione Cultura e UNESCO

Sud del mondo

Sud-Nord Transversal Uffici di collegamento Uffici esterni «Antenne»

Centri culturali

Uffici di collegamento

Ufficio federale della cultura (UFC)

4335

148 800 30 700

18 800

2 600 3 600

11 400 130 000

730 210 650 330 450 450 320 0 1 350 700 900 3 910 2 600

Rafforzamento

10 364 3 990 10 722 13 824 10 345 6 303 5 678 6 300 7 354 4 520 300 38 900

2000­2003

Bisogni fondamentali

5 700

5 400

300

Danza

Priorità

1 100

1 100

Cinema

*

7 650

500

600 600 550 1 400 1 200 200 2 000 600

**

3 000

100

7 000 500

13 250

600

600

1 700

NTIC

650 1 000 800 800 1 800

700

RavvicinaDialogo mento interno interculturale in Svizzera*

179 500

14 000 **** 3 600

14 094 5 900 13 472 16 554 12 795 13 153 10 398 6 900 15 704 ** 6 320 1 200 42 810 *** 2 600

Totale

4336

* Compresa la cultura popolare ** Compresi 2,0 milioni per la rivalorizzazione dell'Istituto Svizzero di Roma *** Aumento degli oneri di personale rispetto al budget 2000­2003: il periodo 2004­2007 prende come base l'effettivo del personale alla fine del 2003, che è superiore alla media (31.12.2001). La differenza sull'arco di quattro anni è indicata come aumento.

**** Compresi i costi di spedizione per un ammontare di 1,4 milioni finora iscritti nel budget del DFF.

Bisogni fondamentali 2004­2007 Priorità 2004­2007

Totale

Arti visive Cinema Musica Letteratura e scienze umane Teatro Danza Cultura e società Progetti interdisciplinari Internationale Comunicazione Valutazione Oneri per il personale Oneri per il personale Priorità, programmi di formazione Altre spese d'esercizio Altre spese d'esercizio

2004­2007

Ambito di promozione

Il budget in sintesi

Richieste 2004­2007

4337

(Suisse ­ Étranger)

Musique

Initiatives Échanges Activités internationales

(Suisse ­ Étranger)

Arts visuels Cinéma

Initiatives Échanges Activités internationales

Théâtre Danse

Initiatives Échanges Activités internationales

Littérature et sciences humaines

Initiatives Échanges Activités internationales

Pubblicazioni

(Suisse ­ Étranger)

Teatro e danza

(Suisse ­ Étranger)

Letteratura

Initiatives Échanges Activités internationales

Diffusion de la culture Culture populaire Culturemobile Dialogue interculturel

Richieste ­ Progetti ­ Programmi «Centri culturali e antenne»

ET

ZA

PL

CZ

SK

H

F

I

u.

im Antennen Ausland

Centri culturali e antenne Kulturzentren all'estero

Internazionale

Stato: 1° agosto 2002

(Suisse ­ Étranger)

Cultura e società

Valutazione

Richieste ­ Progetti ­ Programmi «Interdisciplinari» Svizzera ­ Estero

Musica

Arti visive

Comunicazione

Direzione

Organigramma 2002

Gruppi di coordinazione

Indice Compendio

4224

1 Parte generale 1.1 Situazione iniziale 1.1.1 Contesto sociale, economico e culturale 1.1.2 Promozione culturale: il modello svizzero 1.1.3 Cultura, economia, management 1.1.4 Risultato: partnership e trasparenza 1.2 Promozione culturale della Confederazione 1.2.1 Le nuove basi costituzionali: concretizzazione dell'articolo sulla cultura 69 Cost.

1.2.2 Promozione culturale a livello federale oggi: i protagonisti 1.2.2.1 Pro Helvetia 1.2.2.2 Ufficio federale della cultura 1.2.2.3 Dipartimento federale degli affari esteri 1.2.3 Promozione culturale a livello federale oggi: cooperazione 1.3 Sguardo retrospettivo al periodo di finanziamento 2000­2003 1.3.1 Situazione 1.3.2 Attività di Pro Helvetia 2000­2003: risorse e concretizzazione 1.3.2.1 Fondi federali assegnati 1.3.2.2 Concretizzazione da parte di Pro Helvetia 1.3.3 Riforma organizzativa di Pro Helvetia 1.3.4 Ripartizione dei compiti tra Pro Helvetia e l'Ufficio federale della cultura 1.3.5 Conclusioni e ulteriore procedimento

4226 4226 4227 4228 4230 4231 4232

2 La richiesta di Pro Helvetia per il periodo di finanziamento 2004­2007 2.1 Realizzazione e contenuto 2.2 Valutazione della richiesta e ruolo politico-culturale di Pro Helvetia 2.3 Proposte del Consiglio federale 2.3.1 Mandato minimo in base alla legge 2.3.2 Priorità 2.3.3 Aspetti speciali 2.3.4 Spese d'esercizio

4247 4247 4248 4249 4249 4250 4253 4255

3 Ripercussioni 3.1 Ripercussioni finanziarie 3.1.1 Per la Confederazione 3.2 Per i Cantoni e i Comuni 3.3 Ripercussioni di personale 3.4 Ripercussioni economiche 3.5 Altre ripercussioni

4257 4257 4257 4258 4258 4258 4258

4 Programma di legislatura

4259

5 Relazioni con il diritto internazionale

4259

4338

4232 4233 4233 4234 4236 4237 4238 4238 4239 4239 4240 4241 4243 4247

6 Fondamenti giuridici

4259

7 Freno alle spese

4259

Richiesta alle Camere federali per il periodo di finanziamento 2004­2007 (Allegato)

4336

Decreto federale sul finanziamento delle attività della Fondazione Pro Helvetia negli anni 2004­2007 (Disegno)

4340

4339