01.001 Rapporto annuo del Consiglio federale sulle attività della Svizzera nel Consiglio d'Europa durante il 2000 del 10 gennaio 2001

Onorevoli presidenti e consiglieri, Vi sottoponiamo il rapporto annuo sulle attività della Svizzera nel Consiglio d'Europa durante il 2000, proponendovi di prenderne atto.

Gradite, onorevoli presidenti e consiglieri, l'espressione della nostra alta considerazione.

10 gennaio 2001

In nome del Consiglio federale svizzero: Il presidente della Confederazione, Moritz Leuenberger La cancelliera della Confederazione, Annemarie Huber-Hotz

2000-2614

179

Compendio Nel corso dell'anno in rassegna il Consiglio d'Europa ha potuto rafforzare il suo ruolo di forum paneuropeo. Le sue azioni sono divenute più efficaci e la sua presenza politica è migliorata.

La 106a e la 107a sessione del Comitato dei Ministri erano consacrate principalmente alla situazione nel Caucaso e nell'Europa sudorientale.

La Corte europea dei diritti dell'uomo ha pronunciato quattro sentenze riguardanti la Svizzera. In due casi ha constatato una violazione della Convenzione europea dei diritti dell'uomo. Il numero dei casi inevasi è aumentato ulteriormente a causa della mancanza di risorse supplementari.

Il Comitato dei Ministri ha adottato oltre 20 raccomandazioni riguardanti segnatamente una migliore protezione dei diritti dell'uomo, la giustizia, lo sport, la sanità nonché la ricerca e la scienza.

Un Protocollo addizionale alla Convenzione europea dei diritti dell'uomo, che introduce il principio generale di non discriminazione, e una Convenzione europea del paesaggio sono stati aperti alla firma. Quest'ultima è stata firmata dalla Svizzera.

Il Consiglio d'Europa ha proseguito i suoi programmi per lo sviluppo e il consolidamento della stabilità democratica nell'Europa orientale e sudorientale. L'impegno nelle regioni di crisi si è accresciuto.

La Svizzera ha partecipato a numerose conferenze europee dei ministri specializzati nei settori seguenti: collettività locali (Istanbul, 6 e 7 aprile); sport (Bratislava, 30 e 31 maggio); politica dei media (Cracovia, 15 e 16 giugno); giustizia (Londra, 8 e 9 giugno); ordinamento del territorio (Hannover, 7 e 8 settembre); lotta contro l'abuso di stupefacenti (Sintra, 12 e 13 ottobre); educazione (Cracovia, 14-17 ottobre); razzismo (Strasburgo, 11-13 ottobre); diritti dell'uomo (Roma, 3 e 4 novembre).

In tutti questi settori la Svizzera ha partecipato attivamente ai lavori dei comitati direttivi e dei gruppi di esperti. Essa ne ha assunto a varie riprese la presidenza.

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Rapporto 1

Principali sviluppi nel 2000

1.1

Generalità

Nel corso del 2000 il Consiglio d'Europa ha potuto rafforzare il suo ruolo di forum paneuropeo: le sue azioni sono divenute più efficaci e la sua presenza ha assunto un peso politico maggiore; la sua importanza è stata confermata dall'Unione europea e dall'Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (OSCE) ed è stata riconosciuta dall'ONU; agli occhi dell'opinione pubblica il profilo dell'Organizzazione è migliorato grazie a una nuova strategia dell'informazione; la concentrazione delle sue attività su cinque priorità strategiche ­ diritti dell'uomo, stabilità democratica, Stato di diritto, educazione e cultura, coesione sociale ­ ha dato i suoi frutti.

L'integrazione di nuovi membri, a volte abbastanza delicata, ha tuttavia fatto registrare dei progressi. La procedura di verifica del rispetto degli impegni degli Stati membri ha, nell'insieme, dato buoni risultati. La verifica ha interessato questa volta la pena capitale, la polizia e le forze di sicurezza, nonché di nuovo la libertà di espressione e di informazione nei Paesi membri.

Occorre sottolineare il contributo del Consiglio d'Europa alla reintroduzione dello Stato di diritto e dei diritti dell'uomo in Cecenia, il contributo al Patto di stabilità per l'Europa del Sud-Est, la missione di osservazione delle elezioni in Kosovo, il cinquantesimo anniversario della Convenzione europea dei diritti dell'uomo nonché la Conferenza europea contro il razzismo.

L'evoluzione della situazione della Corte europea dei diritti dell'uomo ha causato qualche inquietudine, poiché il numero dei casi inevasi è ulteriormente aumentato.

L'obiettivo della riforma della Corte, ossia ridurre la durata dei procedimenti mantenendo gli standard elevati di protezione dei diritti dell'uomo, potrebbe essere rimesso in questione ­ a meno che non si trovino risorse finanziarie e umane supplementari. Un aumento delle risorse non basterà tuttavia a media e lunga scadenza: è indispensabile procedere a riforme profonde ­ alcune di natura istituzionale ­ del meccanismo di controllo della Convenzione europea dei diritti dell'uomo. La Svizzera si è impegnata affinché dette questioni siano studiate a fondo.

1.2

Sessioni del Comitato dei Ministri

La 106a sessione del Comitato dei Ministri si è svolta l'11 maggio, sotto la presidenza dell'Irlanda. Le discussioni si sono concentrate sulla cooperazione tra il Consiglio d'Europa e la Russia, nonché sul contributo del Consiglio d'Europa al Patto di stabilità per l'Europa del Sud-Est. Su invito del Ministro russo degli esteri, la vigilia vi era stato uno scambio di pareri sulla situazione del Caucaso del Nord. Numerosi Paesi tra i quali la Svizzera si sono dichiarati molto preoccupati per le violazioni sistematiche dei diritti dell'uomo in Cecenia. Si sono pertanto mostrati soddisfatti nell'apprendere che la Russia ha deciso di istituire una commissione nazionale d'inchiesta sulle violazioni dei diritti dell'uomo in Cecenia e di far partecipare attivamente esperti del Consiglio d'Europa all'Ufficio dei diritti dell'uomo in Cecenia, entità diretta dal rappresentante personale del presidente russo, Kalamanov.

181

Il Segretario di Stato Franz von Däniken, che rappresentava la Svizzera, ha promesso un aiuto finanziario di 100 000 franchi per le attività del Consiglio d'Europa presso l'«Ufficio Kalamanov».

La 107a sessione del Comitato dei Ministri si è svolta il 9 novembre, sotto la presidenza dell'Italia, ed è stata consacrata a uno scambio di pareri con il nuovo Presidente della Repubblica federale di Jugoslavia, Vojislav Kostunica, e alla situazione nell'Europa sudorientale e nel Caucaso (Armenia, Azerbaigian, Cecenia). I Ministri hanno adottato una dichiarazione per un'Europa senza pena di morte, rallegrandosi del fatto che 39 Stati membri hanno abolito la pena di morte e che i due Stati rimanenti applicano una moratoria delle esecuzioni. Su invito del Segretario generale, la vigilia vi è stata una riunione informale alla quale ha partecipato il Presidente dell'Assemblea parlamentare. In occasione di questa seduta informale i Ministri hanno concentrato le loro discussioni sull'Europa sudorientale e sul Patto di stabilità, rilevando a questo proposito ­ in presenza di George Soros, fondatore dell'Open Society Institute ­ il ruolo importante della società civile. La Svizzera era rappresentata dal consigliere federale Joseph Deiss, che ha avuto colloqui bilaterali con alcuni dei suoi omologhi. La presidenza del Comitato dei Ministri è stata affidata alla Lettonia per i prossimi sei mesi.

1.3

Adesioni e candidature

Al termine di un esame approfondito durato quattro anni l'Assemblea parlamentare ha raccomandato a fine giugno al Comitato dei Ministri di invitare l'Armenia e l'Azerbaigian a aderire al Consiglio d'Europa. Questi due Paesi hanno dovuto impegnarsi a introdurre nuove misure volte a sviluppare ulteriormente la democrazia, lo Stato di diritto e la protezione dei diritti dell'uomo. Per quanto concerne il conflitto nel Nagorno-Karabakh, hanno reiterato la loro volontà di proseguire i loro sforzi rispettivi per giungere a una soluzione con mezzi pacifici. Un invito dei due Stati è stato deciso il 9 novembre, in occasione della 107a sessione del Comitato dei Ministri. Essa dovrà tuttavia essere confermata nel 2001. Nel frattempo un gruppo di monitoring, nel quale la Svizzera è rappresentata, proseguirà lo studio dell'evoluzione democratica nei due Paesi.

La Svizzera ha aderito a questo consenso nella speranza che l'integrazione dell'Armenia e dell'Azerbaigian consoliderà la stabilità, la sicurezza e la democrazia in questa regione e avrà ripercussioni positive sulle loro relazioni bilaterali con la Svizzera.

Non vi è stato alcun progresso per quanto concerne la candidatura della BosniaErzegovina; nel caso della Repubblica federale di Jugoslavia, si può prevedere invece che il cambio democratico sfoci in una procedura di adesione accelerata.

L'adesione della Bielorussia rimane una possibilità lontana.

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2

Coesione democratica

2.1

Diritti dell'uomo

Il 27 giugno il Comitato dei Ministri ha adottato il Protocollo addizionale n. 12 alla Convenzione europea dei diritti dell'uomo, elaborato in seno al Comitato direttivo dei diritti dell'uomo (CDDU). Questo Protocollo addizionale generalizza il divieto della discriminazione: ognuno potrà ora difendersi da qualsiasi tipo di discriminazione, indipendentemente dal settore e dal motivo della discriminazione. Il Protocollo, che entrerà in vigore dopo che dieci Stati l'avranno ratificato, è stato aperto alla firma il 4 novembre in occasione della Conferenza ministeriale europea sui diritti dell'uomo tenutasi a Roma. Prima di firmare e di ratificare questo Protocollo il Consiglio federale procederà a un'analisi minuziosa della legislazione nazionale e, se necessario, consulterà i Cantoni.

Il Comitato dei Ministri ha adottato una raccomandazione (2000/2) sul riesame o la riapertura di alcuni affari sul piano interno in seguito a sentenze della Corte europea dei diritti dell'uomo. Questa raccomandazione invita gli Stati membri, in seguito a una sentenza della Corte in cui si constata una violazione della CEDU, a dare al ricorrente, a determinate condizioni, la possibilità di chiedere il riesame del caso o la riapertura della procedura a livello nazionale. Una delle condizioni è che l'indennità assegnata o la riparazione del torto morale non basti per ovviare alle conseguenze negative molto gravi risultanti dalla decisione nazionale, cui deve far fronte il richiedente. La Svizzera prevede ormai da molti anni la possibilità di siffatta revisione sia a livello federale sia a livello cantonale.

Il Comitato dei Ministri ha adottato inoltre una raccomandazione (2000/3) concernente il diritto delle persone in situazioni di estrema precarietà alla soddisfazione dei bisogni materiali elementari. Secondo questa raccomandazione detto diritto deve poter essere invocato direttamente dinanzi alle autorità e ai tribunali sia dai cittadini del Paese sia dagli stranieri; bisogni elementari sono considerati il cibo, i vestiti, l'abitazione e le cure mediche. Determinante per l'elaborazione della raccomandazione è stata una decisione del Tribunale federale a questo proposito (cfr. anche l'art. 12 della Costituzione federale).

IL CDDU ha sottoposto al Comitato dei Ministri una revisione del suo regolamento.

Si tratta
essenzialmente di una codificazione della prassi attuale del Comitato dei Ministri relativa alla sorveglianza dell'esecuzione delle sentenze della Corte. Essa si prefigge segnatamente di rendere più trasparente il lavoro del Comitato dei Ministri.

Nell'ambito del CDDU gli Stati membri hanno spiegato e verificato le loro riserve e dichiarazioni interpretative fatte alla CEDU e ai suoi protocolli. A questo proposito occorre ricordare che il 3 luglio il Consiglio federale ha ritirato, dopo approvazione da parte delle Camere federali, le riserve e le dichiarazioni interpretative della Svizzera in merito all'articolo 6 CEDU (garanzia di un processo equo).

Una Conferenza ministeriale europea sui diritti dell'uomo, alla quale ha partecipato la consigliera federale Ruth Metzler-Arnold, si è svolta a Roma il 3 e il 4 novembre, in occasione del 50° anniversario della CEDU. I Ministri hanno insistito su una migliore attuazione della CEDU a livello nazionale e sulla necessità di rafforzare l'efficacia della Corte europea dei diritti dell'uomo, che deve far fronte a un aumento considerevole della mole di lavoro. Hanno chiesto inoltre alle diverse istanze del Consiglio d'Europa di assumere pienamente le loro responsabilità per prevenire efficacemente le violazioni gravi e massicce dei diritti dell'uomo in Europa. I Ministri 183

hanno infine reiterato il ruolo centrale del Consiglio d'Europa nell'ambito della protezione dei diritti dell'uomo e l'importanza della CEDU in quanto strumento costituzionale dell'ordine pubblico europeo.

Durante il primo anno della sua funzione, il Commissario dei diritti dell'uomo Alvaro Gil-Robles si è recato a Berna il 19 settembre per una visita ufficiale. I colloqui con alcuni rappresentanti dell'Amministrazione federale erano incentrati sulle sue missioni di esplorazione in Cecenia e in Giorgia nonché sulla possibilità di un sostegno finanziario e con personale fornito dalla Svizzera in favore di progetti concreti.

Ha inoltre reso una visita di cortesia al consigliere federale Joseph Deiss.

2.2

La Svizzera davanti alla Corte europea dei diritti dell'uomo

Durante il periodo in rassegna la Corte europea dei diritti dell'uomo ha pronunciato quattro sentenze concernenti cause svizzere. La Corte ha costatato una violazione della CEDU in due casi. Una causa è stata tolta di ruolo in seguito alla conclusione di un accordo diretto tra le parti.

La sentenza Amann del 16 febbraio 2000 ha preso avvio da un'intercettazione da parte del Ministero pubblico della Confederazione di una conversazione telefonica dell'ambasciata dell'ex Unione Sovietica. In questa conversazione un'impiegata dell'ambasciata aveva comandato un apparecchio depilatorio al ricorrente. Il Ministero pubblico ha allora allestito una scheda sul ricorrente nella quale quest'ultimo veniva descritto come «persona di contatto». Conformemente alla procedura successiva all'«affare delle schede», il ricorrente ha potuto consultare la scheda che lo riguardava. Ha allora intentato un'azione di responsabilità che il Tribunale federale ha respinto il 14 settembre 1994. Nella sua sentenza la Corte ha constatato che l'intercettazione telefonica e l'allestimento e la conservazione di una scheda costituivano un'ingerenza nel diritto garantito dall'articolo 8 CEDU (diritto al rispetto della vita privata e della corrispondenza), non prevista dalla legge. La Corte non ha invece rilevato alcuna violazione del diritto a un ricorso effettivo (art. 13 CEDU).

Nel caso Kiefer, il richiedente aveva richiesto il 7 novembre 1985 una rendita d'invalidità in seguito a un danno alla salute subito nel 1983. Nel 1990 la Cassa svizzera di compensazione giunse alla conclusione che sulla base di numerosi certificati medici l'invalidità non era sufficientemente provata. Dopo aver richiesto altri certificati, l'autorità constatava, in una decisione preliminare del 30 ottobre 1992, che il richiedente non era assicurato nel momento in cui aveva subito il danno alla salute; detta decisione fu confermata dal Tribunale federale delle assicurazioni il 18 novembre 1994. Nella sentenza del 28 marzo 2000, la Corte ha constatato che il procedimento aveva superato il termine ragionevole, ai sensi dell'articolo 6 paragrafo 1 CEDU.

La sentenza Athanassoglou e altri del 6 aprile 2000 concerneva la decisione del Consiglio federale di prorogare l'autorizzazione d'esercizio per la centrale nucleare di Beznau II. Questo caso era simile a quello
esaminato dalla Corte nella sentenza Balmer-Schafroth (cfr. il Rapporto annuo del Consiglio federale sulle attività della Svizzera nel Consiglio d'Europa durante il 1997, FF 1998 456). La Corte ha confermato la giurisprudenza secondo la quale l'articolo 6 paragrafo 1 CEDU (diritto a un tribunale) non è applicabile a un procedimento concernente la proroga dell'autorizzazione d'esercizio di una centrale nucleare quando l'esito del procedimento non 184

è direttamente determinante per il diritto alla vita, all'integrità fisica e al rispetto dei beni dei richiedenti. La non applicabilità dell'articolo 6 ha indotto la Corte a constatare che nemmeno l'articolo 13 CEDU era applicabile nella fattispecie.

La sentenza Tatete del 6 luglio 2000 concerneva una cittadina congolese sieropositiva e con epatite B la cui domanda d'asilo era stata respinta. Il 18 novembre 1999 la Corte dichiarò ricevibili, senza pronunciarsi sul merito, i ricorsi derivanti dalla violazione degli articoli 2 (diritto alla vita) e 3 (trattamento disumano) della Convenzione. Nella sua proposta di risolvere questo caso in via amichevole il Governo svizzero informava la Corte che la richiedente avrebbe potuto ottenere, per considerazioni umanitarie, un'autorizzazione provvisoria di soggiorno in Svizzera; dichiarava inoltre di essere convinto che l'espulsione della richiedente verso il suo Paese d'origine non poteva mettere in causa la responsabilità di uno Stato contraente, nei confronti della Convenzione, per la sola ragione che l'interessata beneficerebbe di un trattamento medico migliore nello Stato d'accoglienza. Siccome la richiedente ha accettato la proposta del Governo svizzero, la Corte ha deciso di togliere di ruolo il caso, dopo essersi assicurata, conformemente all'articolo 37 paragrafo 1 CEDU, che l'accordo amichevole teneva conto del rispetto dei diritti dell'uomo come riconosciuti dalla Convenzione e dai suoi protocolli.

Il Comitato dei Ministri ha chiuso l'esame dei due casi nei quali l'ex Commissione europea dei diritti dell'uomo aveva constatato il superamento del limite ragionevole del procedimento penale (art. 6 par. 1 CEDU). Nel caso C.B. il Comitato dei Ministri ha adottato la sua risoluzione finale il 24 luglio 2000; in essa constata che la Svizzera ha adempiuto i suoi obblighi conformemente al precedente articolo 32 CEDU. Con una risoluzione adottata alla medesima data il Comitato dei Ministri ha tolto di ruolo il caso W.O., dopo aver constatato che il ricorso era divenuto privo d'oggetto in seguito alla decisione della Commissione cantonale delle grazie di commutare la pena inflitta al ricorrente di 24 mesi di prigione in una multa di 20 000 franchi.

2.3

Parità donna-uomo

La lotta contro la tratta delle donne è stata al centro dei lavori. A questo proposito il Comitato dei Ministri ha adottato la Raccomandazione 2000/11, messa a punto dal Comitato direttivo per l'uguaglianza donna-uomo (CDEG), sulla lotta contro la tratta di esseri umani a fini di sfruttamento sessuale, che affronta in dettaglio questa problematica e contiene disposizioni relative alla prevenzione, la protezione delle vittime e il perseguimento penale degli autori. Un seminario in merito si è tenuto dal 29 giugno al 1° luglio a Atene; era consacrato principalmente al coordinamento delle strategie di lotta contro la tratta degli esseri umani nell'Europa sudorientale.

Il forum internazionale sulla parità tra donna e uomo si è svolto dal 19 al 21 ottobre a Bratislava e ha avuto come tema i «diritti fondamentali delle bambine e delle giovani donne in Europa: questioni e sfide per il XX secolo». Numerose giovani donne vi hanno preso parte e discusso i problemi relativi alla violenza, all'educazione sessuale, agli stereotipi e alla partecipazione.

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I lavori sull'approccio integrato della parità tra donna e uomo hanno potuto essere approfonditi nell'ambito di incontri peritali.

Il Protocollo aggiuntivo n. 12 alla CEDU (v. n. 2.1) riveste una grande importanza per la parità tra donna e uomo, che esso contribuirà a promuovere.

2.4

Lotta contro il razzismo e la xenofobia

Grande importanza è stata riservata alla preparazione della Conferenza europea contro il razzismo, svoltasi a Strasburgo dall'11 al 13 ottobre, e il cui tema generale è stato «Tutti diversi, tutti uguali: dalla teoria alla pratica». Si è trattato della conferenza regionale preparatoria della Conferenza mondiale delle Nazioni Unite contro il razzismo, che si terrà in Sudafrica nel settembre del 2001. Dell'organizzazione si è occupato il segretariato della Commissione europea contro il razzismo e l'intolleranza (ECRI), che ha dato il suo contributo pubblicando in Internet uno studio sulla lotta contro il razzismo effettuato dall'Istituto svizzero di diritto comparato.

Claudia Kaufmann, segretario generale del DFI, che era a capo della delegazione svizzera, ha ricordato che la lotta contro il razzismo contribuisce al consolidamento dello Stato di diritto e della democrazia; ha sostenuto la proposta contenuta nel Protocollo addizionale alla Convenzione «Reati nel ciberspazio», in virtù del quale la pubblicazione di siti razzisti in Internet è punibile. La Svizzera ha avuto l'occasione di far valere le sue opinioni nei quattro atelier consacrati al diritto, alla politica, all'educazione e all'informazione, e di farli figurare nei documenti finali.

La Conferenza ha adottato una dichiarazione politica e conclusioni generali che serviranno, insieme ai rapporti dei gruppi di lavoro, a preparare la Conferenza mondiale delle Nazioni Unite contro il razzismo.

Oltre alle delegazioni governative nazionali, hanno preso parte alla Conferenza anche delegazioni degli organi nazionali di lotta contro il razzismo (per la Svizzera la Commissione federale contro il razzismo) nonché numerose organizzazioni non governative (per la Svizzera il Forum contro il razzismo). Contatti utili sono stati allacciati tra queste delegazioni.

La Commissione federale contro il razzismo organizzerà il 21 marzo 2001, insieme al Forum contro il razzismo, una conferenza nazionale di attuazione a livello nazionale dei risultati della Conferenza europea contro il razzismo e di preparazione della Conferenza mondiale.

2.5

Cooperazione giuridica

La consigliera federale Ruth Metzler-Arnold ha partecipato alla 23a Conferenza dei Ministri europei della giustizia svoltasi a Londra l'8 e il 9 giugno sul tema «L'amministrazione della giustizia nel XXI secolo». I Ministri della giustizia hanno adottato una risoluzione che deve dare al Consiglio d'Europa e ai suoi Stati membri l'impulso necessario per prendere un certo numero di misure volte a ridurre i ritardi nella giustizia e a rafforzare la sua efficacia; hanno trattato inoltre il ricorso alle nuove tecnologie per migliorare il funzionamento dei tribunali. Hanno infine deciso di sostenere le attività del Consiglio d'Europa nell'ambito del Patto di stabilità per l'Europa del Sud-Est.

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Il Comitato dei Ministri ha adottato il mandato del Consiglio consultivo dei giudici europei (CCJE), nuova istituzione voluta dalla Conferenza dei Ministri della giustizia nel 1999. Questo Consiglio dei giudici avrà come compito principale quello di consigliare le istanze competenti del Consiglio d'Europa sul programma d'azione globale per i giudici in Europa. Il presidente del Tribunale federale rappresenterà la Svizzera in seno al Consiglio consultivo.

Il Comitato dei Ministri ha adottato, il 25 ottobre, una raccomandazione (2000/21) sulla libertà d'esercizio della professione di avvocato. La raccomandazione è stata elaborata a causa delle pressioni cui sono soggetti talvolta gli avvocati in alcuni Paesi europei e che sono incompatibili con il principio della loro indipendenza.

Il Comitato di esperti sul diritto della famiglia (CJ-FA) ha esaminato il progetto di Convenzione sulle relazioni personali con i fanciulli e il progetto di rapporto esplicativo. Questa Convenzione si prefigge da un lato di definire i principi comuni applicabili al momento della stesura o della modifica di una decisione giudiziaria o di un accordo in materia di relazioni personali. Dall'altro, essa è volta a definire garanzie e misure di salvaguardia per assicurare che le visite di fanciulli presso il genitore che non detiene l'autorità parentale o presso un'altra persona con la quale egli ha legami familiari si svolgano senza problemi e che egli possa tornare nel suo Paese di residenza.

Il Comitato direttivo per la bioetica (CDBI) ha potuto concludere i lavori relativi al Protocollo sul trapianto di organi e i tessuti di origine umana. Dal Protocollo risulta in particolare che le disposizioni sui tessuti sono applicabili anche alle cellule. Il Rapporto intermedio sullo stato delle conoscenze in materia di xenotrapianti è stato pubblicato, e una conferenza su questo tema è prevista prossimamente. Il Libro bianco Psichiatria e diritti dell'uomo è stato posto in consultazione. In seguito alla Conferenza internazionale del 1999 sulle questioni etiche sollevate dall'applicazione della biotecnologia, un gruppo di lavoro ha ricevuto il mandato di mettere a punto una strategia di studio delle questioni etiche, sociali e giuridiche connesse all'applicazione delle biotecnologie. I gruppi di lavoro sulla ricerca biomedica, la
genetica umana e la protezione dell'embrione e del feto umani hanno proseguito i loro dibattimenti.

Il Comitato consultivo della Convenzione per la protezione delle persone nei confronti del trattamento automatizzato dei dati a carattere personale (STE 108) ha adottato il progetto di Protocollo addizionale che disciplina le autorità di controllo indipendenti per la protezione dei dati e il flusso transfrontaliero dei dati. Questo Protocollo disciplina anche la comunicazione transfrontaliera dei dati verso destinatari non soggetti ai principi della Convenzione (esigenza di un livello di protezione adeguato).

2.6

Problemi criminali

Il Comitato europeo per i problemi criminali (CDPC) ha adottato progetti di raccomandazione nei seguenti settori: intervento psicosociale precoce nella prevenzione della criminalità; ruolo del Ministero pubblico nel sistema della giustizia penale e miglioramento e realizzazione delle Norme europee sulle sanzioni e le misure applicate nella Comunità.

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Ha inoltre adottato il mandato specifico del Comitato di esperti sulla gestione dei condannati all'ergastolo e di altri detenuti di lunga durata. Il mandato del gruppo di esperti sull'etica della polizia e i problemi connessi all'esercizio della polizia è stato prorogato fino alla fine del 2001 per consentirgli di condurre a termine i suoi lavori relativi a un «Codice europeo di etica della polizia».

Le attività seguenti sono state incluse nel futuro programma di lavoro del CDPC: sviluppo futuro della cooperazione internazionale in materia penale; opportunità di redigere un Protocollo addizionale alla Convenzione relativa al riciclaggio di denaro; sequestro e confisca dei prodotti di crimini; accesso a un tribunale e controllo giudiziario in caso di detenzione.

2.7

Rifugiati

La Raccomandazione 2000/9 «sulla protezione temporanea» adottata dal Comitato dei Ministri concerne gli Stati membri del Consiglio d'Europa confrontati con un problema di afflusso massiccio di rifugiati (come p. es. l'Albania e la Macedonia).

Questa raccomandazione è volta a completare la Convenzione di Ginevra relativa allo statuto dei rifugiati e costituisce una misura pratica. Stabilisce le garanzie minime da offrire alle persone che chiedono una protezione temporanea.

2.8

Media

Il Comitato dei Ministri ha adottato la Raccomandazione 2000/7 «sul diritto dei giornalisti di non rivelare le loro fonti d'informazione» e la Convenzione europea sulla protezione giuridica dei servizi nell'ambito dell'accesso condizionale alle trasmissioni radiotelevisive (Convention européenne sur la protection juridique des services à accès conditionnel et des services d'accès conditionnel). La Convenzione sarà aperta alla firma a partire dal 24 gennaio 2001 e entrerà in vigore con la ratifica di tre Stati membri del Consiglio d'Europa, presumibilmente ancora nel 2001. La Svizzera avvierà prossimamente la procedura d'adesione a detta Convenzione.

L'entrata in vigore del Protocollo addizionale della Convenzione europea sulla televisione transfrontaliera (STE 171), prevista per il 1° ottobre 2000, è stata rimandata in seguito a una richiesta della Francia.

Riunitisi a Cracovia in giugno, i Ministri responsabili della politica dei media hanno adottato una dichiarazione politica e un programma d'azione i cui temi principali sono segnatamente l'adozione di un nuovo quadro di regolamentazione dei media che tenga conto delle evoluzioni tecnologiche e digitali, l'equilibrio tra la libertà d'espressione e d'informazione e altri diritti e interessi legittimi, e il pluralismo nel contenuto e nei servizi dei media. I Ministri hanno ribadito il loro sostegno alla televisione di diritto pubblico.

La Svizzera era rappresentata in sei gruppi di specialisti del Comitato direttivo dei mezzi di comunicazione di massa (CDMM) e ha presieduto i tre gruppi seguenti: il Gruppo di specialisti sulla protezione degli aventi diritto nel settore dei media, il Gruppo di specialisti sul pluralismo dei media e il Gruppo di specialisti sulla valutazione degli sviluppi numerici nel settore dei media. Inoltre, è stata eletta in seno

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all'Ufficio del CDMM. Questo impegno riveste un significato particolare per la Svizzera in relazione con la sua assenza dalle discussioni dell'Unione europea nel settore dell'audiovisivo.

2.9

Comuni e regioni, cooperazione transfrontaliera

La Conferenza dei Ministri europei responsabili delle collettività locali si è tenuta a Istanbul il 6 e il 7 aprile. Essa era incentrata sul ruolo delle collettività locali nel settore dei servizi sociali locali e sulla democrazia locale, la cooperazione transfrontaliera e la stabilità nell'Europa sudorientale. Sono state adottate due raccomandazioni relative a questi temi. Il consigliere di Stato vallesano Thomas Burgener era a capo della delegazione svizzera.

Il Comitato dei Ministri ha deciso in marzo una revisione della Carta del Congresso dei poteri locali e regionali dell'Europa (CPLRE) nel senso di una maggiore indipendenza. La parità assoluta con l'Assemblea parlamentare, richiesta dal Congresso, non ha però potuto essere realizzata.

Il CPLRE ha organizzato, dal 23 al 25 maggio, la sua settima seduta plenaria. Ha proceduto alla revisione dei regolamenti interni delle sue due Camere e ha adottato una serie di raccomandazioni concernenti, tra l'altro, la responsabilità dei cittadini e la partecipazione alla vita pubblica; la criminalità nelle città e il finanziamento dei partiti su scala regionale. La delegazione svizzera presso il CPLRE era presieduta da Josef Bürge, sindaco di Baden (AG).

Il Comitato dei Ministri ha adottato la Raccomandazione 2000/1 sulla cooperazione transfrontaliera tra collettività o autorità territoriali nel settore della cultura. Questa raccomandazione mette in risalto una serie di settori nei quali la cooperazione transfrontaliera dovrebbe o potrebbe essere promossa. La raccomandazione è stata indirizzata dal DFAE a tutti i Cantoni.

In novembre il capo del DFAE ha avuto un colloquio con il presidente della Conferenza dei Governi cantonali in merito all'adesione della Svizzera alla Carta europea dell'autonomia locale (STE 122). Le divergenze relative alle riserve che la Svizzera dovrebbe formulare nella prospettiva di un'adesione a questo strumento multilaterale del Consiglio d'Europa non hanno tuttavia potuto essere appianate

3

Coesione sociale e qualità della vita

3.1

Popolazione

Il Comitato dei Ministri ha adottato la Raccomandazione 2000/15 «sulla sicurezza di residenza degli immigrati di lunga durata», preparata dal Comitato europeo per le questioni sulle migrazioni (CDMG). La Svizzera era rappresentata nei gruppi preparatori e ha formulato alcune riserve, insieme a molti altri Paesi.

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3.2

Pianificazione del territorio

Il 7 e l'8 settembre la Conferenza europea dei Ministri responsabili della pianificazione del territorio (CEMAT) ha tenuto a Hannover la sua 12a sessione, al termine della quale ha adottato le «Direttive per uno sviluppo territoriale sostenibile sul continente europeo». Si tratta di un documento politico d'orientamento; le direttive si prefiggono una strategia coerente di sviluppo integrato basandosi su principi di sussidiarietà e di reciprocità. Esse rafforzano la competitività, la cooperazione e la solidarietà delle collettività locali e regionali al di là delle frontiere e corrispondono agli obiettivi della politica svizzera in materia di organizzazione del territorio.

I Ministri, tra i quali il consigliere federale Moritz Leuenberger, hanno invitato il Comitato dei Ministri del Consiglio d'Europa a contribuire all'attuazione delle citate Direttive e a mantenere le attività della CEMAT nel programma di lavoro intergovernativo dell'Organizzazione. Hanno inoltre sottolineato l'importanza delle relazioni con l'Assemblea parlamentare e il Congresso dei poteri locali e regionali dell'Europa, nonché della cooperazione transnazionale e interregionale grazie segnatamente a progetti beneficianti del sostegno degli organi dell'Unione europea.

3.3

Affari sociali

Conformemente alle decisioni prese in occasione del Vertice di Strasburgo nel 1997, le attività del Consiglio d'Europa nei settori della sicurezza sociale, della politica sociale e dell'impiego sono state riunite sotto il tetto comune della coesione sociale.

Un nuovo comitato direttivo, il Comitato europeo per la coesione sociale (CDCS), è stato istituito. Il CDCS ha definito una strategia europea di coesione sociale che costituirà la base delle sue attività nei prossimi anni. Le sue attività sono di quattro tipi: attività normative e controllo dell'applicazione di strumenti giuridici; elaborazione di politiche; progetti negli Stati membri; ricerca e analisi. Le azioni del CDCS si concentrano sulla sicurezza sociale, l'accesso ai diritti sociali, la politica sociale nelle città e il Programma per l'infanzia, che si è concluso in novembre con una Conferenza europea a Nicosia.

I dibattiti del Forum per l'infanzia, struttura intergovernativa pluridisciplinare e colonna del Programma per l'infanzia, sono stati incentrati sulla situazione dei bambini in Albania, sui bambini rifugiati del Kosovo, sui bambini non accompagnati al di fuori del loro Paese e sul lavoro minorile. Sono inoltre state esaminate questioni relative ai bambini della strada, ai bambini contagiati da HIV, ai bambini a rischio che vivono in istituto e ai bambini vittime di abusi sessuali. Insieme all'UNICEF, il Programma per l'infanzia ha poi fornito un'assistenza psicosociale ai bambini rifugiati traumatizzati dalla guerra del Kosovo. Una nuova struttura permanente inizierà il suo mandato nel 2001 con la denominazione «Forum per l'infanzia e la famiglia».

3.4

Sanità

Il Comitato dei Ministri ha adottato la Raccomandazione 2000/5 elaborata dal Comitato europeo della sanità (CDSP) «sullo sviluppo delle strutture volte a permettere la partecipazione dei cittadini e dei pazienti al processo decisionale nel settore sanitario».

190

Nuove attività sono previste per il 2001: organizzazione delle cure palliative; settore sanitario e media; impatto dell'informatica sul settore sanitario; politiche volte a sostenere la promozione della salute e la prevenzione delle malattie.

La Svizzera, attraverso l'Ufficio federale della sanità pubblica e la Federazione svizzera dei medici, ha organizzato a Zurigo, dal 24 al 26 agosto, l'ultima riunione del Comitato di esperti sullo sviluppo di una metodologia nell'elaborazione di direttive per una migliore prassi medica. La 7a Conferenza dei Ministri europei della sanità si svolgerà a Oslo il 12 e il 13 giugno 2003 e avrà come tema «Diritti dell'uomo e sanità».

Il 1° gennaio 2000 il 3° supplemento della 3a edizione della Farmacopea europea è entrato in vigore in 27 Paesi europei. In gennaio è parimenti entrata in vigore una revisione urgente relativa ai prodotti che comportano un rischio di trasmissione di agenti delle encefalopatie spongiformi animali. A causa dell'aumento costante del volume di lavoro in seno alla Commissione, il regolamento interno e le direttive della Farmacopea europea sono state rielaborate così come i diritti e gli obblighi di chi partecipa alla sua elaborazione. La partecipazione degli esperti svizzeri è stata determinante nel corso di questo processo di revisione. In maggio la Sezione Farmacopea dell'Ufficio federale della sanità pubblica ha ricevuto, come prima autorità nazionale della farmacopea in Europa, la certificazione ISO 9001.

Le attività del Gruppo di cooperazione per la lotta contro l'abuso e il traffico illecito di stupefacenti (Gruppo Pompidou) sono state pienamente all'insegna della Conferenza ministeriale che si svolge ogni tre anni. Quest'anno la Conferenza ha avuto luogo il 12 e il 13 ottobre a Sintra (Portogallo) e ha avuto come tema la «riduzione dei rischi in quanto componente di un approccio globale e multidisciplinare dei problemi dell'abuso di droghe». La Svizzera era rappresentata dalla consigliera federale Ruth Dreifuss. Al termine della Conferenza i Ministri hanno adottato il nuovo programma di lavoro del Gruppo per gli anni 2000-2003 e una dichiarazione politica. In seno al Gruppo la Svizzera ha partecipato in maniera determinante all'elaborazione di questi due documenti, che corrispondono ampiamente alla politica federale in materia di
droga. Il nuovo programma di lavoro intende sostenere l'elaborazione e l'applicazione di programmi nazionali e promuovere la cooperazione tra gli Stati, ponendo l'accento su un approccio multidisciplinare. È stata sottolineata l'importanza degli scambi di informazioni tra esperti, politici, amministrazioni e ricercatori. Nella dichiarazione politica i Ministri hanno reiterato il loro impegno nel prendere misure volte a ridurre i problemi connessi alla droga, coscienti del fatto che la prevenzione svolge un ruolo importante in questo ambito. Per i prossimi tre anni la presidenza è stata assunta dall'Irlanda.

3.5

Protezione degli animali

Un gruppo di esperti presieduto dalla Svizzera ha proseguito i lavori di revisione della Convenzione europea sulla protezione degli animali nel trasporto internazionale (STE 65). Esso ha inoltre avviato i lavori per l'elaborazione di un protocollo tecnico per la fissazione delle superfici di carico minime.

I quattro gruppi di esperti incaricati della revisione dell'Allegato A della Convenzione europea sulla protezione degli animali vertebrati usati a fini sperimentali o ad altri fini scientifici (STE 123) ­ «Roditori e conigli», «Cani e gatti», «Minipig», «Scimmie non antropoidi» ­ hanno sottoposto le loro proposte per parere agli Stati 191

membri. Nuovi gruppi di lavoro che si occuperanno di uccelli e pesci sono in via di costituzione. Documenti su altre specie animali usate spesso a fini sperimentali sono annunciati.

Il Comitato permanente della Convenzione europea per la protezione degli animali negli allevamenti (STE 87) ha concluso le sue deliberazioni relative alla raccomandazione sull'allevamento dei tacchini. In seguito a una nuova riserva presentata dalla delegazione tedesca il testo non ha però potuto essere adottato quest'anno come previsto. La revisione delle raccomandazioni sull'allevamento di maiali è molto controversa.

3.6

Protezione della natura e dell'ambiente

Il Consiglio per la strategia paneuropea sulla biodiversità e paesaggistica (STRACO) si è riunito in marzo a Riga (Lettonia). La priorità d'azione è stata conferita all'integrazione degli obiettivi volti a preservare la biodiversità e la diversità paesaggistica nelle politiche economiche settoriali. Un gruppo ad hoc, di cui fanno parte anche esperti svizzeri dell'UFAG e dell'UFAFP, è stato incaricato di preparare una conferenza a alto livello sull'agricoltura sostenibile e la biodiversità (nel 2001 in Francia), cui potrebbe far seguito nel 2003 una Conferenza paneuropea dei Ministri dell'agricoltura e dell'ambiente.

Il Comitato per le attività del Consiglio d'Europa in materia di biodiversità e paesaggistica (CO-DBP) si è riunito il 9 e il 10 marzo a Strasburgo per coordinare segnatamente i lavori del Consiglio d'Europa e della Strategia paneuropea. Il suo Ufficio, nel quale la Svizzera è rappresentata, si è mostrato preoccupato per le ripercussioni delle riduzioni drastiche (­40%) per il 2000 e il 2001 del budget e del personale in favore del patrimonio naturale, culturale e paesaggistico, malgrado l'importanza di questi settori per la pace e la conservazione delle originalità del patrimonio culturale in Europa.

Il Comitato dei Ministri ha adottato il 19 luglio la Convenzione sul paesaggio. 18 Paesi, tra i quali la Svizzera, hanno firmato questa Convenzione in occasione di una riunione a livello ministeriale svoltasi il 20 ottobre a Firenze. Il contributo della Svizzera, che vanta una grande esperienza nel settore dell'ordinamento del territorio, è stata molto apprezzata.

Il Comitato permanente della Convenzione di Berna relativa alla conservazione della vita selvatica e dei suoi biotopi in Europa (44 Stati parte europei, africani e asiatici) ha tenuto la sua 19a riunione a Strasburgo nel dicembre del 1999. Su proposta della Svizzera, ha creato un Gruppo di riflessione strategica per rafforzare le sinergie d'azione con le convenzioni, i programmi e i settori connessi in relazione con lo sviluppo sostenibile (Convenzione sulla diversità biologica, Strategia paneuropea, Agenda 21, ecc.).

In rapporto con la rete ecologica paneuropea (REP), la Svizzera ha deciso di partecipare all'identificazione di «zone d'interesse speciale per la conservazione» nell'ambito della rete SMERALDO. Il Comitato di esperti della REP ha adottato le «Direttive per la costituzione di reti ecologiche fluviali», con il sostegno tecnico e finanziario dell'UFAFP.

192

3.7

Banca di Sviluppo del Consiglio d'Europa (Fondo di sviluppo sociale)

La Banca si è rafforzata finanziariamente e tecnicamente. Le sue quotazioni internazionali sono aumentate, migliorando il suo potenziale d'azione per il futuro. Si trova pertanto in una situazione migliore rispetto a quella degli ultimi anni. Questa tendenza dovrebbe proseguire poiché si è deciso di procedere a un quinto aumento del capitale, al quale la Svizzera si assocerà con una sottoscrizione di titoli di partecipazione pari a 30,6 milioni di euro. L'adesione dell'Unione europea e della Banca europea di sviluppo, attualmente in fase di negoziazione, dovrebbe costituire un ulteriore rafforzamento.

La promozione della coesione sociale nei Paesi dell'Europa sudorientale ha rappresentato una volta ancora una parte importante delle sue attività.

3.8

Dialogo Nord-Sud

La valutazione dell'analisi dell'organizzazione, effettuata su iniziativa della Svizzera, e le raccomandazioni da essa risultanti, hanno permesso di focalizzare meglio le attività del Centro Nord-Sud (Centro europeo per l'interdipendenza e la solidarietà mondiali). Le raccomandazioni saranno attuate progressivamente. Questo ha spinto altri Paesi europei a prendere in considerazione un'adesione a questo accordo parziale, fatto che rafforzerà le sue basi.

4

Coesione culturale e pluralismo delle culture

4.1

Cultura e patrimonio culturale

Una delle attività principali di quest'anno è stata la preparazione, nell'ambito della cooperazione con l'Unione europea, di una Dichiarazione sulla Diversità culturale volta a rendere attenti gli Stati membri sulle difficoltà rappresentate per le politiche culturali e dell'audiovisivo, nel nuovo contesto della mondializzazione, dalla liberalizzazione degli scambi economici e commerciali, e questo a livello nazionale e europeo. Gli Stati membri sono invitati a sostenere e favorire la diversità culturale, conformemente ai corrispondenti strumenti del Consiglio d'Europa, in seno a altre istanze internazionali, dove potrebbero essere chiamati a prendere impegni suscettibili di compromettere l'efficacia di detti strumenti.

L'altro punto importante di quest'anno è stato l'avvio del programma STAGE, destinato a fornire, in materia di politica culturale, un'assistenza tecnica ai tre Paesi del Caucaso (Giorgia, Armenia e Azerbaigian). Questo programma comprende seminari di formazione per i responsabili culturali, workshop di legislazione nel settore delle politiche culturali, visite di esperti e conferenze. Obiettivo generale è stato quello di garantire la transizione della politica culturale di questi Paesi verso un sistema democratico che consenta a un numero per quanto grande possibile di cittadini di esprimersi e partecipare. Il programma STAGE ha potuto essere allestito grazie a un contributo volontario della Svizzera di 50 000 franchi.

La Svizzera ha organizzato a Berna, dal 1° al 3 settembre, le cerimonie ufficiali d'apertura delle Giornate Europee del Patrimonio culturale in presenza della consigliera federale Ruth Dreifuss e del Segretario generale aggiunto del Consiglio

193

d'Europa. Ai festeggiamenti d'apertura, che hanno fatto segnare un grande successo, hanno partecipato 34 Paesi.

Nell'ambito della campagna «L'Europa, un patrimonio comune», l'Ufficio federale della cultura ha organizzato a Lucerna, dal 26 al 28 ottobre, un colloquio internazionale dal titolo «Das verkaufte Paradies» sul tema «Turismo e monumenti storici come instaurare una cooperazione fruttuosa?» Questo congresso è la continuazione di quello che si è tenuto a Nizza nel 1999.

In occasione della riunione straordinaria del 4 settembre, il Comitato direttivo di Eurimages (Fondo del Consiglio d'Europa di sostegno alla coproduzione, alla distribuzione e alla diffusione di opere cinematografiche europee) ha proposto al Segretario generale di nominare Renate Roginas (Germania) alla carica di segretario esecutivo, in sostituzione di Mireille Paulus (Lussemburgo). La rappresentante della Svizzera è stata nominata membro dell'Ufficio. Il mandato dei membri dell'Ufficio è di un anno ed è rinnovabile una volta.

A partire dal 2001 gli Stati membri di Eurimages verseranno un contributo obbligatorio calcolato in funzione di una nuova tabella. Questo potrà essere completato da un contributo annuo volontario. L'introduzione di questa nuova tabella sarà distribuita su tre anni. La domanda di adesione della Slovenia è stata esaminata nelle riunioni di ottobre e novembre, per cui questo Paese dovrebbe poter essere membro di Eurimages a partire dal gennaio del 2001.

4.2

Educazione e insegnamento superiore

Nel settore dell'educazione i lavori svolti durante l'anno in rassegna si possono riassumere facendo semplicemente riferimento alla 20a sessione della Conferenza permanente dei Ministri europei dell'educazione, tenutasi a Cracovia il 16 e il 17 ottobre. In conformità con gli obiettivi fissati, i Ministri hanno approvato i risultati dei progetti realizzati, fissato le priorità per il futuro, discusso di questioni d'attualità e dibattuto il tema preoccupante della coesione sociale. La delegazione svizzera era capeggiata da Hans Ulrich Stöckling, presidente della Conferenza svizzera dei direttori cantonali dell'istruzione pubblica.

Ribadendo l'importante ruolo dei sistemi educativi nello sviluppo di una cittadinanza democratica e il rafforzamento della coesione in seno a società aperte e pluraliste, i Ministri hanno insistito sul ruolo determinante del Consiglio d'Europa e sulla specificità del suo approccio che poggia sui valori comuni che esso rappresenta; hanno inoltre auspicato che l'impegno verso quest'obiettivo prioritario per le nostre società possa rafforzarsi.

I Ministri considerano positivi i risultati dei progetti terminati o in fase finale. Hanno confermato il loro impegno in favore dell'Anno europeo delle lingue 2001, realizzato in collaborazione con l'Unione europea e il sostegno dell'UNESCO. Hanno fissato come priorità per il lavoro del Comitato dell'educazione per gli anni 20012003: l'educazione alla cittadinanza democratica, l'insegnamento della storia, le lingue vive (Quadro comune e Portafoglio europeo delle lingue), il tirocinio e l'insegnamento in una società della comunicazione, le politiche e i bisogni educativi dei Rom e degli zingari.

Per quanto concerne le azioni svolte nell'Europa sudorientale dal Consiglio d'Europa e nell'ambito del Processo di Graz, i Ministri hanno definito il ruolo dell'Orga194

nizzazione nella regione per gli anni futuri e aperto nuove prospettive di cooperazione in seguito agli avvenimenti occorsi nella Repubblica federale di Jugoslavia.

L'importante impegno svizzero nel corso dell'anno in rassegna, nell'insieme delle attività svolte a Strasburgo nel settore dell'educazione, dev'essere valutato positivamente. Permane tuttavia una doppia preoccupazione, espressa a varie riprese; l'inquietante diminuzione dei fondi concessi al Fondo culturale e la mancanza di risorse umane nel Segretariato.

La Svizzera ha partecipato a tutti i programmi del Comitato per l'insegnamento superiore e la ricerca (CC-HER/CISR). Il professor Luc Weber ha presentato il rapporto finale e le raccomandazioni scaturite dal progetto «Social sciences and the challenge of transition» da lui diretto. Il Comitato ne ha preso conoscenza e l'ha trasmesso, insieme alle sue raccomandazioni, al Comitato dei Ministri. Il Comitato ha preso inoltre conoscenza di quattro progetti di rapporto relativi al Programma di riforma della legislazione sull'insegnamento universitario (LRP) e ha adottato una risoluzione indirizzata alla Conferenza dei Ministri di Cracovia. Il professor Luc Weber è stato riconfermato membro dell'Ufficio del CISR.

4.3

Giovani

Il Comitato direttivo della gioventù (CDG) ha concentrato i suoi lavori nei settori della partecipazione dei giovani e dell'educazione informale. Nell'ambito della presidenza svizzera del gruppo di lavoro specifico, una tavola rotonda sulla partecipazione dei giovani è stata organizzata a Bienne dal 4 al 6 maggio, in connessione con il Seminario della Commissione federale per la gioventù. L'apertura della manifestazione ha permesso alla consigliera federale Ruth Dreifuss di sottolineare l'importanza di una partecipazione attiva dei giovani alla costruzione della società. I risultati dei dibattiti avutisi tra rappresentanti di Governi e organizzazioni e specialisti di tutta Europa verranno integrati a breve e a medio termine nei programmi futuri del Settore giovani.

4.4

Sport

I Ministri europei responsabili dello sport, riunitisi a Bratislava il 30 e il 31 maggio, hanno adottato raccomandazioni relative alla lotta contro il doping, alla promozione della coesione sociale, alla prevenzione delle molestie sessuali alle donne, ai giovani e ai bambini nello sport, alla prevenzione del razzismo, della xenofobia e dell'intolleranza nello sport nonché a un progetto di Codice per uno sviluppo sostenibile dello sport, testi che sono stati riuniti nella Risoluzione finale relativa a «Uno sport pulito e sano per il terzo millennio». Misure adeguate dovranno essere prese nei diversi settori citati al fine di sfruttare meglio i valori inerenti dello sport, ridurre i problemi nello sport e garantire uno sport pulito e sano alle generazioni future.

Il Consiglio d'Europa e l'Unione europea (UE) lavorano in stretta collaborazione nel settore dello sport, in particolare per quanto concerne la lotta contro il doping.

L'influenza del Consiglio d'Europa sullo sviluppo del trattamento dello sport in seno all'UE ha grande importanza in quanto i valori dello sport (possibilità d'integrazione, educazione) meritano, anche in seno all'UE, un'attenzione particolare. Le grandi federazioni e le organizzazioni europee non governative deplorano il fatto 195

che l'UE consideri troppo spesso lo sport come un «mercato» che deve funzionare secondo i criteri dell'economia di mercato.

La Svizzera sostiene i testi approvati. Essa si adopererà a metterli in pratica attraverso il «Programma del Consiglio federale per una politica dello sport in Svizzera».

5

Attività di sviluppo e consolidamento della stabilità democratica

I programmi volti allo sviluppo e al consolidamento della stabilità democratica (ADACS) rientrano nelle attività prioritarie del Consiglio d'Europa. I mezzi finanziari in favore di questi programmi, ai quali numerose organizzazioni non governative partecipano come organi esecutivi, ammontavano, per il 2000, a circa 13 milioni di euro e sono stai destinati prevalentemente ai settori dei diritti dell'uomo e della cooperazione giuridica. I principali beneficiari sono stati una volta ancora i Paesi dell'Europa centrale e orientale. Sono stati realizzati numerosi progetti, in particolare in Albania, in Russia e in Ucraina. I candidati all'adesione ne hanno beneficiato in modo particolare. La Svizzera ha partecipato al finanziamento di questi programmi attraverso il suo contributo al bilancio ordinario del Consiglio d'Europa.

Per quanto concerne il Patto di stabilità per l'Europa del Sud-Est, il Consiglio d'Europa ha svolto un ruolo importante nell'ambito della Tavola di lavoro I (democratizzazione e diritti dell'uomo). Nel 2000 la Svizzera ha messo a disposizione un importo di 800 000 euro per progetti nel settore della protezione delle minoranze nazionali.

Il Consiglio d'Europa è stato incaricato di condurre una missione di osservazione delle elezioni in Kosovo, sotto la direzione dell'ex consigliere nazionale Victor Ruffy. Le attività del capo della missione sono state finanziate dalla Svizzera.

La Svizzera ha contribuito inoltre, presiedendo diverse riunioni di esperti in materia di nazionalità nell'Europa orientale, alla lotta contro l'apolidia negli Stati formatisi dall'ex Unione Sovietica e all'elaborazione di legislazioni conformi alla Convenzione europea sulla nazionalità.

196

Raccomandazioni 1 del Comitato dei Ministri del Consiglio d'Europa ai Governi

1

­

Raccomandazione sulla promozione della cooperazione transfrontaliera tra collettività o autorità territoriali nell'ambito culturale R (2000) 1

­

Raccomandazione sul riesame o la riapertura di determinati affari a livello interno in seguito a sentenze della Corte europea dei Diritti dell'Uomo R (2000) 2

­

Raccomandazione sul diritto alla soddisfazione dei bisogni materiali elementari delle persone in situazione di estrema precarietà R (2000) 3

­

Raccomandazione sull'educazione dei bambini Rom o zingari in Europa R (2000) 4

­

Raccomandazione sullo sviluppo delle strutture volte a permettere la partecipazione dei cittadini e dei pazienti al processo decisionale nel settore sanitario R (2000) 5

­

Raccomandazione sullo statuto degli agenti pubblici in Europa R (2000) 6

­

Raccomandazione sul diritto dei giornalisti di non rivelare le loro fonti di informazione R (2000) 7

­

Raccomandazione sulla missione di ricerca dell'università R (2000) 8

­

Raccomandazione sulla protezione temporanea R (2000) 9

­

Raccomandazione sui codici di condotta degli agenti pubblici R (2000) 10

­

Raccomandazione sulla lotta contro la tratta degli esseri umani a fini di sfruttamento sessuale R (2000) 11

­

Raccomandazione sulle scienze sociali e la sfida della transizione R (2000) 12

­

Raccomandazione su una politica europea in materia di comunicazione degli archivi R (2000) 13

­

Raccomandazione concernente la fiscalità locale, la perequazione finanziaria e il sostegno finanziario alle collettività locali R (2000) 14

­

Raccomandazione sulla sicurezza di residenza degli immigrati di lunga durata R (2000) 15

­

Raccomandazione relativa ai principi di base comuni da introdurre nelle legislazioni nazionali al fine di lottare contro il traffico di prodotti dopanti R (2000) 16

­

Raccomandazione relativa al Codice per uno sviluppo sostenibile dello sport: un partenariato tra lo sport e l'ambiente R (2000) 17

­

Raccomandazione sui criteri di sviluppo delle politiche di promozione della salute R (2000) 18

­

Raccomandazione sul ruolo del Ministero pubblico nel sistema della giustizia penale R (2000) 19

Il testo delle Raccomandazioni esiste soltanto in inglese e francese.

197

­

Raccomandazione sul ruolo dell'intervento psicosociale precoce nella prevenzione di comportamenti criminali R (2000) 20

­

Raccomandazione sulla libertà di esercizio della professione di avvocato R (2000) 21

­

Raccomandazione concernente il miglioramento e la realizzazione delle norme europee sulle sanzioni e le misure applicate nella Comunità R (2000) 22

198

Servizi di informazione dei settori di attività specifici Sviluppi principali, attività di sviluppo e consolidamento della stabilità democratica

DFAE, Divisione politica I, Sezione del Consiglio d'Europa; DFAE, Divisione politica III/B, Sezione della Politica di pace globale

Diritti dell'uomo, Convenzione europea dei diritti dell'uomo

DFGP, Ufficio federale di giustizia, Sezione diritti dell'uomo e Consiglio d'Europa; DFAE, Direzione del diritto internazionale pubblico, Divisione del diritto internazionale pubblico, dei diritti dell'uomo e del diritto umanitario; DFAE, Divisione politica IV, Sezione della politica dei diritti dell'uomo

Lotta contro il razzismo

DFI, Segreteria generale, Commissione federale contro il razzismo

Cooperazione giuridica

DFGP, Ufficio federale di giustizia, Divisione degli affari internazionali; DFGP, Ufficio federale di giustizia, Divisione dell'assistenza giudiziaria internazionale CaF, Incaricato federale della protezione dei dati

Problemi criminali

DFGP, Ufficio federale di giustizia, Sezione Diritto penale

Parità donna-uomo

DFI, Ufficio federale per l'uguaglianza fra donna e uomo

Rifugiati

DFAE, Divisione politica IV, Sezione della politica umanitaria e della politica internazionale dei rifugiati DFGP, Ufficio federale dei rifugiati, Divisione Affari giuridici e internazionali

Media

DFAE, Divisione politica V, Servizio internazionale dei massmedia; DFGP, Istituto federale della proprietà intellettuale, diritto d'autore; DATEC, Ufficio federale della comunicazione, Affari internazionali; DFE, Commissione della concorrenza

Comuni e Regioni

DFAE, Divisione politica I, Sezione del Consiglio d'Europa; Direzione del diritto internazionale pubblico, Sezione Frontiere e diritto di vicinato

Popolazione

DFI, Ufficio federale di statistica, Divisione della popolazione e dell'impiego; DFGP, Ufficio federale degli stranieri, Sezione affari internazionali e analisi 199

Pianificazione del territorio

DATEC, Ufficio federale dello sviluppo del territorio, Affari internazionali

Affari sociali

DFI, Ufficio federale delle assicurazioni sociali, Divisione Affari internazionali e Centrale per le questioni familiari; DFE, Seco, Servizio degli affari internazionali

Sanità pubblica

DFI, Ufficio federale della sanità pubblica, Affari internazionali

Protezione degli animali

DFE, Ufficio veterinario federale, Servizio Protezione degli animali/Questioni generali

Protezione dell'ambiente e della natura

DATEC, Ufficio federale dell'ambiente, delle foreste e del paesaggio

Banca di Sviluppo del Consiglio d'Europa (Fondo di sviluppo sociale)

DFAE, Divisione politica I, Sezione del Consiglio d'Europa; DFF, Amministrazione federale delle finanze, Sezione Politica delle spese

Dialogo Nord-Sud

DFAE, Direzione dello sviluppo e della cooperazione, Divisione politica, pianificazione e cooperazione multilaterale

Cultura

DFAE, Divisione politica V, Sezione Cultura e UNESCO; DFI, Ufficio federale della cultura, Stato maggiore di direzione

Protezione del patrimonio culturale

DFI, Ufficio federale della cultura, Sezione Patrimonio culturale e monumenti storici

Educazione e affari universitari

DFI, Ufficio federale dell'educazione e della scienza; Conferenza svizzera dei Direttori cantonali dell'istruzione pubblica (CDIP)

Giovani

DFI, Ufficio federale della cultura, Promozione della cultura

Sport

DDPS, Ufficio federale dello sport

Indirizzo Internet del Consiglio d'Europa: http://www.coe.int

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