08.043 Rapporto annuo del Consiglio federale sulle attività della Svizzera nel Consiglio d'Europa nel 2007 del 21 maggio 2008

Onorevoli presidenti e consiglieri, vi sottoponiamo il rapporto annuo del Consiglio federale sulle attività della Svizzera nel Consiglio d'Europa durante il 2007, proponendovi di prenderne atto.

Gradite, onorevoli presidenti e consiglieri, l'espressione della nostra alta considerazione.

21 maggio 2008

In nome del Consiglio federale svizzero: Il presidente della Confederazione, Pascal Couchepin La cancelliera della Confederazione, Corina Casanova

2008-0058

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Compendio Il 10 e l'11 maggio 2007 ha avuto luogo a Strasburgo la 117a sessione del Comitato dei ministri del Consiglio d'Europa. La delegazione svizzera era guidata dalla presidente della Confederazione Micheline Calmy-Rey. Durante questa sessione, si è svolta la firma del memorandum d'intesa fra il Consiglio d'Europa e l'Unione europea. Il punto principale di questo memorandum d'intesa, il quale definisce i settori e gli strumenti di cooperazione, è il riconoscimento da parte dell'Unione europea del fatto che il Consiglio d'Europa rimane il punto di riferimento in materia di diritti dell'uomo, Stato di diritto e democrazia in Europa.

Nel periodo in esame, la Corte europea dei diritti dell'uomo ha pronunciato sette sentenze riguardanti la Svizzera. In sei casi ha constatato una violazione della Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali. Nel settimo caso, la Grande Camera ha accertato che la libertà d'espressione non era stata violata.

La Svizzera continua ad attribuire grande importanza alla partecipazione al Consiglio d'Europa; continuerà a concentrare le proprie attività sui tre settori prioritari del Consiglio d'Europa: lo Stato di diritto, la democrazia e la tutela dei diritti dell'uomo; in particolare si impegnerà per: ­

garantire l'efficienza della Corte europea dei diritti dell'uomo;

­

attuare le norme del Consiglio d'Europa ed elaborare nuove norme nei tre settori prioritari

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Indice Compendio

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1 Principali sviluppi nel 2007 1.1 Obiettivi della Svizzera nel Consiglio d'Europa 1.1.1 Importanza del Consiglio d'Europa per la Svizzera 1.1.2 Obiettivi della Svizzera nel Consiglio d'Europa 1.2 Sessione del Comitato dei ministri 1.3 Adesioni e candidature

3880 3880 3880 3881 3882 3883

2 Coesione democratica 2.1 Diritti dell'uomo 2.2 La Svizzera davanti alla Corte europea dei diritti dell'uomo 2.3 Pari opportunità 2.4 Lotta contro il razzismo e la xenofobia 2.5 Cooperazione giuridica 2.6 Questioni di diritto penale 2.7 Media 2.8 Comuni e regioni, cooperazione transfrontaliera

3883 3883 3885 3888 3888 3888 3889 3889 3890

3 Coesione sociale e qualità di vita 3.1 Migrazioni 3.2 Cooperazione in materia di pianificazione del territorio 3.3 Politica sociale 3.4 Sanità 3.5 Protezione degli animali 3.6 Ambiente e protezione della natura 3.7 Banca di sviluppo del Consiglio d'Europa (CEB) 3.8 Dialogo Nord-Sud

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4 Coesione culturale e pluralismo delle culture 4.1 Cultura e patrimonio culturale 4.2 Educazione e insegnamento superiore 4.3 Giovani 4.4 Sport

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Contributi finanziari della Svizzera al Consiglio d'Europa nel 2007

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Raccomandazioni del Comitato dei ministri del Consiglio d'Europa agli Stati membri

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Servizi che possono fornire informazioni su singoli settori di attività

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Siti Web dell'Amministrazione federale

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Siti Web del Consiglio d'Europa

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Rapporto 1

Principali sviluppi nel 2007

Il presente rapporto fornisce una panoramica delle attività della Svizzera durante l'anno in esame nei settori di competenza del Consiglio d'Europa. Un capitolo introduttivo (n. 1.1) dedicato agli obiettivi e alle priorità della Svizzera in seno al Consiglio d'Europa evidenzia l'importanza di tale consesso per la nostra politica estera e mette in risalto quanto sia importante per la Svizzera impegnarsi per l'applicazione concreta dei principi del Consiglio d'Europa.

Espressione di questa importanza molteplice sono in particolare l'adesione del Montenegro, diventato il 47° Stato membro dell'organizzazione, o ancora le presidenze succedutesi nell'anno in rassegna, passando da San Marino alla Serbia e infine alla Slovacchia, secondo l'ordine alfabetico.

1.1

Obiettivi della Svizzera nel Consiglio d'Europa

1.1.1

Importanza del Consiglio d'Europa per la Svizzera

Il Consiglio d'Europa svolge un ruolo chiave nell'affermazione dei diritti dell'uomo e nella promozione dello Stato di diritto e della democrazia, ambiti che rientrano negli obiettivi di politica estera della Svizzera. Nel Consiglio d'Europa cooperiamo alla costruzione e al consolidamento di società democratiche sul continente europeo.

Il pilastro fondamentale del Consiglio d'Europa è la Corte europea dei diritti dell'uomo, che garantisce a 800 milioni di cittadini europei uno strumento concreto per la protezione dei diritti dell'uomo. Il sovraccarico di lavoro della Corte (presso la quale sono pendenti circa 105 000 procedimenti) costituisce un grave problema.

Pertanto, la Svizzera si è impegnata attivamente nelle riforme volte a ridurre il sovraccarico e ha fornito un notevole contributo all'elaborazione del Protocollo n. 14 alla Convenzione per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali (CEDU)1.

Una caratteristica del funzionamento del Consiglio d'Europa è il ruolo decisivo svolto dall'Assemblea parlamentare, preziosa fonte di iniziative e, nel contempo, legittimazione democratica dell'organizzazione. La Svizzera si adopera in seno al Comitato dei Ministri per una stretta cooperazione con l'Assemblea parlamentare.

La partecipazione al Consiglio d'Europa permette inoltre al nostro Paese di mantenere contatti regolari nei settori più svariati, a livello paritario, con i Paesi dell'Unione europea. L'allargamento dell'Unione, che conta ora 27 dei 47 Stati membri del Consiglio d'Europa, accresce l'importanza degli Stati dell'UE nel Consiglio d'Europa2. In materia di diritti dell'uomo, democrazia e Stato di diritto, il Consiglio d'Europa rimane il punto di riferimento in Europa (cfr. n. 1.2). Per gli Stati membri 1 2

La Russia è l'unico Stato che non ha ancora ratificato il Protocollo n. 14 (stato: dic. 2007). La Svizzera si adopera affinché la Russia lo ratifichi (cfr. n. 1.2).

Cfr. in proposito la risposta del Consiglio federale all'interrogazione presentata il 21 marzo 2007 dal consigliere nazionale Gross, «07.1032. Intese preliminari in seno al Consiglio d'Europa. Conseguenze per i non membri».

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che non hanno nessuna prospettiva di aderire all'Unione europea, spetta al Consiglio d'Europa il compito di sostenerli nell'adeguamento alle norme giuridiche europee3.

Il Consiglio d'Europa è tradizionalmente incentrato sullo sviluppo di norme giuridiche vincolanti sancite da convenzioni e sul controllo del rispetto di tali norme da parte degli Stati membri (monitoraggio).

Per ragioni di efficienza, la Svizzera concentra al massimo le proprie iniziative e attività. Nei prossimi anni svolgerà la sua attività soprattutto nei tre settori prioritari del Consiglio d'Europa, vale a dire lo Stato di diritto, la democrazia e la tutela dei diritti dell'uomo e svilupperà il proprio impegno per: ­

garantire l'efficienza della Corte europea dei diritti dell'uomo;

­

attuare le norme giuridiche del Consiglio d'Europa già definite e elaborare nuove norme nei tre settori prioritari;

­

utilizzare in modo efficace le risorse di bilancio disponibili.

In considerazione della crescita nulla del bilancio in euro, ciò avverrà a scapito di attività la cui utilità non è certamente messa in discussione, ma che non sono prioritarie.

1.1.2

Obiettivi della Svizzera nel Consiglio d'Europa

Elaborazione di nuove norme giuridiche Lo sviluppo di nuove norme, nei settori reputati opportuni, rimane un compito importante del Consiglio d'Europa. Ciò deve permettere all'organizzazione di rafforzare i suoi settori prioritari.

Il pilastro principale di questo diritto paneuropeo è basato su tre noti principi: Stato di diritto, democrazia e tutela dei diritti dell'uomo, sanciti dalla CEDU nonché dalla Convenzione-quadro del Consiglio d'Europa per la protezione delle minoranze nazionali, dalla Carta europea delle lingue regionali o minoritarie, dalla Convenzione europea per la prevenzione della tortura e delle pene o trattamenti inumani o degradanti e da altre convenzioni analoghe.

Linee di azione della Svizzera: ­

agire per il ritorno del Consiglio d'Europa ai suoi compiti prioritari (diritti dell'uomo, democratizzazione, Stato di diritto) e per una riduzione delle attività nei settori periferici;

­

attuare le norme giuridiche esistenti del Consiglio d'Europa e, su questa base, elaborare nuove norme con un plusvalore nei tre settori prioritari dell'organizzazione.

Rispetto delle norme giuridiche del Consiglio d'Europa da parte degli Stati membri Il compito essenziale consiste nel far rispettare le norme negli Stati membri e avviene mediante due elementi: monitoraggio e assistenza.

3

La Bielorussia rimane fuori dal Consiglio d'Europa.

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Monitoraggio I principali testi giuridici vincolanti prevedono strumenti di controllo: ­

per la CEDU e i suoi Protocolli aggiuntivi: la Corte europea dei diritti dell'uomo (benché intervenga solo su richiesta, le sue decisioni e la sua giurisprudenza hanno un impatto notevole);

­

per la Convenzione europea per la prevenzione della tortura e delle pene o trattamenti inumani o degradanti: il Comitato europeo per la prevenzione della tortura (CPT), che valuta l'attuazione della convenzione quadro;

­

per la Carta europea delle lingue regionali o minoritarie: il Comitato di esperti, che analizza sul posto la situazione nei singoli Stati membri;

­

per la Convenzione quadro per la protezione delle minoranze nazionali: il Comitato consultivo, che visita gli Stati membri;

­

la Commissione europea contro il razzismo e l'intolleranza (ECRI), che valuta la situazione nei singoli Stati membri;

­

per la Convenzione penale sulla corruzione: il Gruppo di Stati contro la corruzione (GRECO), attraverso un processo dinamico di verifiche reciproche tra Paesi.

Non va dimenticata la funzione fondamentale del Commissario per i diritti umani, che visita gli Stati membri, esprime pareri e proposte di miglioramento, quasi sempre attuate.

Linee di azione prioritarie della Svizzera: ­

agire per l'applicazione efficiente dei meccanismi del Consiglio d'Europa negli Stati membri, in particolare in quelli di recente adesione,

­

adoperarsi per l'adozione di misure volte a garantire l'efficacia del funzionamento della Corte europea dei diritti dell'uomo.

Assistenza Le constatazioni di inosservanza di obblighi contrattuali in uno Stato devono essere accompagnate da proposte concrete di programmi d'assistenza. Per tale motivo, il Consiglio d'Europa gestisce molti di questi programmi negli Stati membri più lontani dagli standard europei: corsi di formazione, seminari, documentazione.

Linea di azione prioritaria della Svizzera: ­

coadiuvare il Consiglio d'Europa nell'assistenza ai nuovi Stati membri sulla via del consolidamento della democrazia e dello Stato di diritto nonché del rispetto dei diritti dell'uomo.

1.2 117a

Sessione del Comitato dei ministri

La Sessione del Comitato dei ministri si è svolta il 10 e l'11 maggio 2007. La delegazione svizzera era condotta dalla presidente della Confederazione Micheline Calmy-Rey. In occasione di questa sessione è stato firmato il memorandum d'intesa fra il Consiglio d'Europa e l'Unione europea che era stato chiesto dal Terzo vertice del Consiglio d'Europa nel maggio 2005 e raccomandato dal Primo ministro lus3882

semburghese Jean-Claude Juncker nel suo rapporto dell'aprile 2006 sulle relazione fra le due organizzazioni. Il punto essenziale di questo memorandum d'intesa, che definisce per quanto possibile i settori e gli strumenti di cooperazione, è il riconoscimento da parte dell'UE del fatto che il Consiglio d'Europa rimarrà il punto di riferimento in materia di diritti dell'uomo, Stato di diritto e democrazia in Europa.

Questa sessione ha permesso di approvare la firma della Convenzione del consiglio d'Europa per la protezione dei bambini contro lo sfruttamento e gli abusi sessuali (STE 201). La Convenzione è stata aperta alla firma in occasione della Conferenza dei ministri di giustizia di Lanzarote (cfr. n. 2.6).

Nel corso della parte ufficiale della sessione, la presidente della Confederazione ha sottolineato nuovamente l'importanza che la Svizzera accorda al buon funzionamento della Corte europea dei diritti dell'uomo. In seguito alla limitazione dei mezzi finanziari imposta alla Corte, la presidente ha ricordato come sia necessario che quest'ultima concentri le proprie attività sui suoi compiti essenziali, ossia la protezione dei diritti umani e la promozione della democrazia e dello Stato di diritto. La responsabile del DFAE ha rivolto un appello alla delegazione russa affinché il parlamento russo ratifichi al più presto il Protocollo n.14.

La sessione segnava la fine del semestre presidenziale di San Marino, che ha trasmesso la presidenza del Comitato dei ministri alla Serbia. Il 12 novembre 2007 la Slovacchia ha assunto la presidenza per un nuovo semestre.

1.3

Adesioni e candidature

Il Montenegro è diventato membro del Consiglio d'Europa l'11 maggio 2007.

L'Assemblea parlamentare, che si occupava di questa candidatura dalla scissione fra la Serbia e il Montenegro, aveva definito preliminarmente un insieme di obblighi ai quali il nuovo membro doveva conformarsi entro il termine che gli era stato impartito a tale scopo. Il Comitato dei ministri vi aveva aggiunto la necessità di collaborare pienamente e completamente con il Tribunale penale internazionale per l'ex Jugoslavia (TPIY), ciò che comprende in particolare la ricerca attiva degli accusati ancora in libertà e la loro consegna al TPIY.

La Bielorussia è ora l'unico Stato europeo che rimane assente dal Consiglio d'Europa. Manterrà questo statuto poco invidiabile finché le condizioni politiche non saranno cambiate in modo fondamentale.

2

Coesione democratica

2.1

Diritti dell'uomo

Le attività del Comitato direttivo per i diritti dell'uomo (CDDH) hanno continuato a porre al centro delle discussioni la riforma del sistema di controllo della CEDU e, in relazione con quest'ultima, gli sforzi per rafforzare l'attuazione della CEDU e delle sentenze della Corte europea dei diritti dell'uomo negli Stati membri. Il dibattito sulla riforma è stato contraddistinto dalle proposte pubblicate nel Rapporto del Gruppo dei saggi del novembre 2006. Queste proposte intendono assicurare l'effi-

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cacia del sistema di controllo della CEDU a lungo termine e vanno oltre gli adeguamenti che sono stati decisi con il Protocollo n.14 alla CEDU4. Queste proposte sono state anche al centro di una conferenza a San Marino alla fine di marzo 20075.

Questa conferenza ha permesso uno scambio di vedute approfondito e critico al quale ha partecipato anche il nuovo Presidente della Corte, Jean-Paul Costa. Il CDDH esaminerà dettagliatamente le proposte sulla base dei lavori preparatori svolti da un gruppo di lavoro tra la fine del 2007 e l'inizio del 2008.

Accanto alle discussioni sulla riforma, il CDDH ha accompagnato le attività dei suoi sottocomitati e dei gruppi di lavoro da essi costituiti. Fra i lavori più importanti segnaliamo in particolare i diritti dell'uomo in una società multiculturale, i diritti dell'uomo nella procedura d'asilo accelerata e l'elaborazione di un progetto di convenzione sull'accesso ai documenti pubblici.

Dopo l'11 settembre 2001 aerei noleggiati dai servizi segreti americani (CIA) hanno sorvolato il territorio di diversi Paesi europei per trasferire verso altri Stati presunti terroristi allo scopo di interrogarli.

Il 30 giugno 2006, il Segretario generale del Consiglio d'Europa, Terry Davis, aveva consegnato una serie di proposte concernenti la prassi delle «restituzioni straordinarie6». Egli raccomandava fra l'altro di elaborare, nell'ambito del Consiglio d'Europa, una posizione comune e clausole tipo che autorizzino e obblighino gli Stati a controllare maggiormente i sorvoli effettuati da aeronavi estere, allo scopo di prevenire le violazioni del diritto internazionale durante i trasporti di detenuti. Concretamente, il Segretario generale aveva proposto di istituire tre gruppi di lavoro, incaricati di definire le linee direttrici concernenti il controllo delle attività dei servizi segreti, la vigilanza della circolazione aerea e l'immunità degli stati. La Svizzera aveva sostenuto queste proposte durante la riunione del 6 settembre 2006 a Strasburgo.

Benché l'idea dello sviluppo di norme comuni sembri difficilmente realizzabile tenuto conto della mancanza di interesse politico, il rapporto del Segretario generale del Consiglio d'Europa solleva questioni giuridiche interessanti che, secondo la Svizzera, meriterebbero di essere approfondite. È il caso ad esempio della
questione dello statuto delle aeronavi di Stato e dei loro privilegi e immunità durante il transito o l'atterraggio, del diritto dello Stato di transito di corredare l'autorizzazione di sorvolo di condizioni e obblighi, o ancora dell'utilizzazione da parte di uno Stato di aeronavi private che non sottostanno ad autorizzazioni. Proprio per affrontare tali questioni, la Svizzera e i Paesi membri dell'Organizzazione dell'aviazione civile internazionale (OACI) che condividono le stesse opinioni (Austria, Belgio, Paesi Bassi, Lussemburgo e Irlanda) hanno organizzato incontri di esperti il 14 marzo 2007 a Zurigo e il 24 maggio 2007 all'Aia. Questi incontri devono essere proseguiti.

Il Segretario generale Terry Davis ne è stato informato con lettera del 5 luglio 2007.

Il 31 gennaio 2007, il Consiglio federale ha approvato il secondo rapporto della Svizzera sull'applicazione della Convenzione-quadro del Consiglio d'Europa per la protezione delle minoranze nazionali. In vista del suo lavoro di valutazione del rapporto, una delegazione del Comitato consultivo dell'organo di controllo della Convenzione-quadro ha effettuato una visita in Svizzera dal 19 al 21 novembre 2007. Questa delegazione ha incontrato rappresentanti degli uffici federali interessa4 5 6

Cfr. il rapporto annuale 2004 FF 2005 3335 «Développements futurs de la Cour européenne des droits de l'homme à la lumière du Groupe des Sages».

Documento SG (2006)01.

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ti, dell'Assemblea federale, di autorità cantonali, di ONG nonché delle minoranze nazionali protette in Svizzera dalla Convenzione-quadro.

Il Comitato d'esperti sulle questioni relative alla protezione delle minoranze nazionali (DH-MIN), subordinato al Comitato direttivo per i diritti dell'uomo (CDDH), ha tenuto le sue due riunioni annuali nel marzo e ottobre 2007. In ottobre ha esaminato in particolare la questione dell'accesso delle minoranze nazionali ai nuovi media, fondandosi sui contributi di taluni Stati membri, fra cui quello fornito dall'Ufficio federale della comunicazione. Ha inoltre deciso di non estendere i suoi lavori alla situazione delle «nuove comunità» sorte dal processo migratorio.

Il terzo incontro dedicato al «Forum sul futuro della democrazia» si è svolto il 13 e il 15 giugno 2007 a Stoccolma e Sigtuna (Svezia). I numerosi partecipanti di tutti i Paesi membri hanno discusso della promozione della democrazia sul piano nazionale, regionale e locale. Le esperienze della Svizzera in quest'ambito hanno suscitato grande interesse.

Nell'anno in rassegna , il Comitato direttivo per la bioetica (CDBI) ha concentrato i suoi sforzi sul progetto di Protocollo aggiuntivo alla Convenzione sui diritti dell'uomo e la biomedicina relativo ai test genetici a scopi medici. Questo progetto ha potuto essere approvato dal Comitato dei ministri nel giugno 2007. Esso contiene principi d'armonizzazione della legislazione concernente le analisi genetiche umane e contempla i test che possono essere utili ai membri di una stessa famiglia. Da notare che le analisi genetiche effettuate a scopi di ricerca non fanno parte del campo d'applicazione di questo protocollo.

2.2

La Svizzera davanti alla Corte europea dei diritti dell'uomo

Durante l'anno in esame, la Corte europea dei diritti dell'uomo ha pronunciato sette sentenze riguardanti la Svizzera.

Il caso Kaiser (sentenza del 15 marzo 2007) riguardava un procedimento penale davanti al giudice unico del Tribunale distrettuale di Zurigo. La ricorrente fu posta sotto fermo preventivo di polizia il 5 novembre 2003. L'udienza davanti al giudice, che ne ordinò la carcerazione preventiva, si tenne cinque giorni più tardi. Le autorità nazionali hanno accertato che vi è stata ritardata giustizia, provocata dal giudice unico. La Corte, ritenendo che il periodo di cinque giorni tra l'arresto della ricorrente e la sua comparsa davanti al giudice fosse contrario anche alla propria giurisprudenza, e non ritenendo che nella fattispecie sussistessero circostanze eccezionali a giustificazione di un fermo preventivo così lungo, ha concluso che la ricorrente non è stata tradotta «al più presto» dinanzi al giudice competente ai sensi dell'articolo 5 paragrafo 3 CEDU.

Nel caso Kessler (sentenza del 26 luglio 2007), il ricorrente faceva valere che il tribunale di appello gli aveva comunicato le osservazioni della controparte concernente il suo appello soltanto con la propria sentenza. La Corte ha accertato una violazione del diritto a un processo equo sancito dall'articolo 6 capoverso 1 CEDU che garantisce, secondo la costante giurisprudenza della Corte, che le parti hanno il diritto di avere conoscenza di ogni mezzo di prova e di ogni parere presentato al giudice e di potersi esprimere in merito. La Corte ha osservato di aver già accertato in passato una violazione di questa disposizione in sei casi concernenti la Svizzera 3885

poiché il ricorrente non era stato invitato a esprimersi in merito ai pareri di un'autorità giudiziaria inferiore, di un'autorità amministrativa o della controparte.

Nel caso Weber (sentenza del 26 luglio 2007), il ricorrente era stato arrestato e posto in carcerazione preventiva dal Presidente del Tribunale correzionale del Cantone di Vaud, a causa del rischio di recidiva, al momento dell'udienza concernente la revoca della sospensione dell'esecuzione della pena e il suo internamento in un'istituzione specializzata. La Corte ha considerato che il Tribunale federale aveva affermato, in una sentenza pubblicata il 25 giugno 2002, che una disposizione sulla carcerazione preventiva poteva servire da base legale a una carcerazione di sicurezza successiva alla sentenza. Ha però giudicato che, vista la gravità dell'ingerenza, l'esistenza di un unico precedente giurisprudenziale il quale, inoltre, non concerneva il Cantone del ricorrente, non costituiva una base legale sufficientemente precisa. La Corte ha di conseguenza accertato una violazione dell'articolo 5 paragrafo 1 CEDU.

Il caso «Verein gegen Tierfabriken Schweiz» (VGT; sentenza del 4 ottobre 2007) riguardava la diffusione alla televisione di uno spot sull'allevamento degli animali destinati alla produzione di carne. Dato che la diffusione dello spot era stata rifiutata dalle autorità competenti, la Corte accertò in una prima sentenza del 28 giugno 2001 una violazione della libertà d'espressione garantita dall'articolo 10 CEDU. In seguito a questa sentenza, VGT presentò al Tribunale federale una domanda di revisione della sentenza di ultima istanza interna. Il Tribunale federale respinse la domanda con sentenza del 29 aprile 2002 per motivi formali, considerando che VGT non aveva spiegato in modo sufficiente in che cosa consistevano la modifica della sentenza interessata e la riparazione chieste, in particolare non avendo dimostrato l'esistenza di un suo interesse attuale alla diffusione dello spot originale. VGT presentò alla Corte un secondo ricorso facendo valere che questa sentenza costituiva una nuova violazione dell'articolo 10 CEDU. Parallelamente, il Comitato dei ministri del Consiglio d'Europa, che non era stato informato della sentenza del 29 aprile 2002, dichiarò in una Risoluzione del 22 luglio 2003 che la Svizzera aveva adempiuto
gli obblighi che le derivano dall'articolo 46 CEDU, ponendo così fine all'esame del primo ricorso. Con sentenza del 4 ottobre 2007, la Corte entrò in materia sul secondo ricorso, considerando la censura del VGT come un nuovo gravame che superava l'oggetto della sua prima sentenza, poiché, statuendo sulla domanda di revisione, il Tribunale federale si era brevemente pronunciato, in un nuovo contesto, sull'interesse del ricorrente alla diffusione dello spot originale. Essa concluse che l'articolo 10 CEDU era stato violato, ritenendo che il Tribunale federale aveva seguito un approccio eccessivamente formalistico e si era sostituito al VGT nel decidere se vi fosse ancora un interesse a diffondere lo spot, senza però fornire motivi pertinenti e sufficienti per giustificare quest'ingerenza.

Il 10 aprile 2007, la Corte ha inoltre dichiarato irricevibile il ricorso della «Stiftung Giessbach dem Schweizervolk» e della società Parkhotel Giessbach AG. I ricorrenti sono proprietari e gerenti di un albergo situato in prossimità di un corso d'acqua che presenta cascate spettacolari ed è sfruttato da una centrale idraulica. In occasione di un rinnovo della concessione per questa centrale si è deciso di ridurre i deflussi residuali, ciò che avrebbe provocato anche una considerevole diminuzione del volume delle cascate. I ricorrenti hanno contestato questa decisione presso il Tribunale amministrativo cantonale, chiedendo segnatamente lo svolgimento di un'udienza pubblica. Il Tribunale ha respinto il ricorso senza aver tenuto un'udienza, considerando che l'articolo 6 CEDU non era applicabile nella fattispecie. Il Tribunale federale ha confermato questa sentenza sul punto dell'applicabilità dell'articolo 6 3886

CEDU. Dinanzi alla Corte, i ricorrenti hanno fatto valere che il rifiuto di tenere un'udienza pubblica violava l'articolo 6 paragrafo 1 CEDU. Considerando che i ricorrenti non erano lesi nell'esercizio dei propri diritti di proprietà e che la perdita di valore del terreno e dell'albergo era stata illustrata in modo insufficiente al momento del prolungamento della concessione, la Corte ha concluso che non vi era un nesso sufficientemente stretto fra la misura controversa e i diritti dei ricorrenti alla protezione dei loro beni e che l'articolo 6 paragrafo 1 CEDU non era pertanto applicabile.

Nel caso Stoll (sentenza della Grande Camera del 10 dic. 2007), il ricorrente aveva pubblicato nella Sonntagszeitung estratti di un rapporto classificato come «confidenziale» dall'Ambasciatore di Svizzera negli Stati Uniti in relazione con il conflitto fra le banche svizzere e il Congresso ebraico mondiale sull'indennizzo delle vittime dell'olocausto. Il ricorrente era stato condannato a una multa di 800 franchi per pubblicazione di deliberazioni ufficiali segrete (articolo 293 CP). Con sentenza del 26 aprile 2006, una Camera della Corte ha accertato una violazione della libertà d'espressione (articolo 10 CEDU). In seguito a questa sentenza, la rappresentanza della Svizzera davanti alla Corte ha chiesto il rinvio del caso dinanzi alla Grande camera. Il 7 febbraio 2007 si è svolta ­ per la prima volta in un caso svizzero in oltre dieci anni ­ un'audizione davanti alla Grande Camera. Nella sentenza, quest'ultima accerta che la condanna del ricorrente non costituisce una violazione dell'articolo 10 CEDU, poiché il tono sensazionalistico degli articoli in questione non era compatibile con l'esercizio della libertà d'espressione. La sanzione pronunciata, dall'importo poco elevato, costituisce in queste circostanze una risposta appropriata dello Stato.

Il ricorrente nel caso Foglia si era espresso diverse volte nei media come rappresentante di clienti lesi nell'ambito di un procedimento penale per appropriazione indebita, diretto fra l'altro contro una banca. Egli era stato condannato a una multa di 1500 franchi dalla commissione disciplinare dell'ordine degli avvocati del Cantone Ticino. La Corte ha in particolare considerato che il contesto litigioso era stato mediatizzato già prima che il ricorrente si esprimesse,
che quest'ultimo non poteva essere considerato responsabile per gli articoli apparsi nella stampa e che le sue affermazioni non potevano essere reputate né gravi né ingiuriose. Pertanto il ricorrente non aveva superato i limiti della critica permessa dall'articolo 10 CEDU; la condanna in questione non poteva essere considerata necessaria ai sensi di questa disposizione in una società democratica. All'unanimità, la Corte ha pertanto accertato una violazione dell'articolo 10 CEDU.

Nel caso Emonet, i ricorrenti hanno fatto valere una violazione del diritto al rispetto della vita privata e familiare (articolo 8 CEDU), perché l'adozione della figlia adulta e disabile della prima ricorrente da parte del concubino di quest'ultima aveva portato alla rottura del legame di filiazione fra la prima ricorrente e la propria figlia.

All'unanimità, la Corte ha accertato una violazione dell'articolo 8 CEDU. Essa ha ritenuto che nel caso dell'adozione di una persona adulta e disabile debbano valere altri interessi e considerazioni rispetto all'adozione di un figlio minorenne. Dato che i ricorrenti costituivano una famiglia ai sensi dell'articolo 8 CEDU, le autorità nazionali erano tenute ad agire in modo da permettere a questo legame familiare di svilupparsi, prendendo in considerazione in particolare le realtà biologiche e sociali del caso. La rottura del legame di filiazione non era pertanto necessaria ai sensi dell'articolo 8 CEDU in una società democratica.

3887

2.3

Pari opportunità

Nell'ambito della campagna del Consiglio d'Europa per combattere la violenza nei confronti delle donne, compresa la violenza domestica, la Svizzera ha partecipato agli incontri dei punti di contatto nazionali che si sono svolti a Strasburgo il 4 e il 5 giugno 2007 e il 6 e il 7 dicembre 2007. Il primo incontro aveva quale obiettivo di trarre un bilancio delle azioni nazionali svolte nell'ambito della campagna. Il secondo si concentrava sull'offerta di sostegno alle vittime di violenze domestiche. Il Servizio federale per la lotta alla violenza dell'Ufficio federale per l'uguaglianza fra donna e uomo ha organizzato la diffusione in Svizzera dello spot «Stop domestic violence», prodotto dal Consiglio d'Europa per rendere attenti a questa campagna.

Un progetto di raccomandazione sul ruolo delle donne e degli uomini nella prevenzione e la risoluzione dei conflitti e il consolidamento della pace è stato elaborato in seno al Comitato direttivo per la parità fra donne e uomini (CDEG). Fondato in particolare sulla Risoluzione 1325 (2000) del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite sulle donne, la pace e la sicurezza, questo progetto è opera di un gruppo di esperti al quale ha partecipato la Svizzera.

2.4

Lotta contro il razzismo e la xenofobia

L'ufficio federale delle assicurazioni sociali (UFAS), il Servizio per la lotta al razzismo e numerosi organismi federali hanno sostenuto, dal giugno 2006 alla fine del 2007, la campagna per la diversità, i diritti umani e la partecipazione dei giovani del Consiglio d'Europa «Tutti diversi-Tutti uguali». Nell'ambito di questa campagna, il Servizio per la lotta al razzismo ha sostenuto finanziariamente un centinaio di progetti con circa un milione di franchi. Oltre a questi aiuti finanziari, il Servizio si è impegnato in questa campagna anche ponendo l'accento su un'offerta di formazione e di coaching all'indirizzo dei giovani e dei professionisti del settore della gioventù.

Una valutazione è in corso allo scopo di approntare nuovi moduli di formazione per il 2008. La chiusura ufficiale della campagna, che si è svolta il 10 dicembre 2007, ha offerto l'occasione per presentare i risultati e sottolineare la necessità di un impegno continuo per la diversità, i diritti dell'uomo e la partecipazione.

La Commissione federale contro il razzismo (CFR) ha dedicato i numeri 19 e 20 del suo bollettino TANGRAM a temi legati alla lotta contro il razzismo che sono stati trattati anche da altri Paesi, ossia la gioventù e il monitoraggio. Il numero dedicato al monitoraggio fa riferimento a un nuovo studio realizzato dalla Commissione europea contro il razzismo e l'intolleranza (ECRI), dal titolo «Statistiche etniche e protezione dei dati nei Paesi del Consiglio d'Europa».

2.5

Cooperazione giuridica

Nell'anno in rassegna i punti forti dei lavori del Comitato europeo di cooperazione giuridica (CDCJ) sono stati la discussione e l'adozione di un progetto di convenzione nel settore dell'adozione dei bambini. Il Comitato ha inoltre adottato diversi progetti di raccomandazioni (relativa a una buona governanza, relativa a soluzioni giuridiche ai problemi dell'indebitamento e relativa allo statuto giuridico delle organizzazioni non governative) e ha definito le priorità per i lavori futuri. Fra 3888

queste priorità vi sono lavori nel settore del diritto della famiglia, dell'indipendenza della giustizia e del diritto d'asilo e degli stranieri.

Il 25 e 26 ottobre si è svolta a Lanzarote, su invito del Ministro spagnolo della giustizia, la 28a Conferenza dei ministri europei della giustizia, per la cui preparazione era responsabile il CDCJ. Il tema della Conferenza riguardava i nuovi problemi di accesso alla giustizia concernenti i gruppi vulnerabili, in particolare i migranti e i richiedenti l'asilo nonché i bambini, compresi i bambini che delinquono. Al termine della Conferenza, i Ministri hanno adottato due risoluzioni che invitano il Comitato dei ministri del Consiglio d'Europa a favorire l'attuazione delle norme esistenti del Consiglio d'Europa in questi settori e a dare l'incarico ai comitati direttivi competenti di studiare e, se necessario, di preparare nuove norme. La Risoluzione n. 2 (concernente i bambini) prevede concretamente la preparazione di Direttive europee per una giustizia adattata ai bambini.

2.6

Questioni di diritto penale

In applicazione delle conclusioni adottate dai Ministri della giustizia e dell'interno degli Stati membri del Consiglio d'Europa a Mosca nel novembre 2006, il Comitato d'esperti sul funzionamento delle Convenzioni europee nel settore penale (PC-OC) ha elaborato proposte di misure pratiche e normative intese a rafforzare e ad agevolare la cooperazione giudiziaria internazionale, in particolare l'estradizione.

Il Comitato dei ministri ha adottato il 13 luglio 2007 la Convenzione del Consiglio d'Europa per la protezione dei bambini contro lo sfruttamento e gli abusi sessuali che era stata elaborata dal Comitato d'esperti PC-ES e approvata dal CDPC. Primo strumento internazionale globale in questo settore, la Convenzione dichiara punibili tutte le forme di abusi sessuali nei confronti dei bambini. Essa tratta delle infrazioni, ma anche della prevenzione, della protezione delle vittime e della procedura penale nonché delle regole relative alla cooperazione internazionale. Essa prevede inoltre l'attuazione di un meccanismo di controllo. La Convenzione è stata aperta alla firma il 25 ottobre 2007 in occasione della Conferenza dei ministri europei della giustizia che si è svolta a Lanzarote. Durante questo incontro, 23 stati membri del Consiglio d'Europa hanno firmato la Convenzione, che entrerà in vigore non appena cinque Stati membri l'avranno ratificata.

2.7

Media

Il 7 novembre 2007 il Comitato dei ministri ha adottato una raccomandazione su misure concernenti la copertura delle campagne elettorali da parte dei media; essa contiene un nuovo principio generale secondo cui le regole sulla copertura di elezioni da parte dei media dovrebbero rispettare l'indipendenza editoriale degli stessi. Il 7 novembre 2007 ha inoltre approvato una raccomandazione su misure per promuovere il valore di Internet come servizio pubblico.

L'approccio «incentrato sulle persone» di Internet e della sua governanza sviluppato dal Consiglio d'Europa ha ispirato le discussioni del Forum sulla governance di Internet organizzato dall'ONU a Rio de Janeiro nel novembre 2007. Il Consiglio d'Europa vi ha difeso il valore di servizio pubblico di Internet e ha accordato

3889

un'importanza particolare ai diritti degli utenti, in particolare alla libertà d'espressione e alla sicurezza.

In seno al gruppo di specialisti sui diritti dell'uomo nella Società dell'informazione (MM-S-IS), il rappresentante della Svizzera, che presiede il gruppo, ha partecipato attivamente alla messa a punto dei contributi del Consiglio d'Europa ai lavori del Forum sulla governance di Internet dell'ONU a Rio.

Il 27 settembre 2007, il Comitato dei ministri ha adottato le Linee guida sulla protezione della libertà d'espressione e di informazione in tempo di crisi. Gli Stati sono invitati ad assicurare per quanto possibile la sicurezza dei professionisti dei media e a non limitare inutilmente i loro diritti, la loro libertà di movimento o il loro accesso alle informazioni.

In una dichiarazione sulla protezione e la promozione del giornalismo di investigazione adottata il 26 settembre 2007, il Comitato dei ministri invita gli Stati membri a promuovere questa forma di lavoro giornalistico, ad assicurare la sicurezza personale dei professionisti dei media e ad avviare rapidamente inchieste su tutti i casi di intimidazione di giornalisti o di violenze commesse contro questi ultimi.

Lo stesso giorno, il Comitato dei ministri ha inoltre adottato una raccomandazione sulla promozione della libertà d'espressione e di informazione nel nuovo ambiente dell'informazione e della comunicazione nella quale raccomanda agli Stati membri di cooperare con il settore privato, la società civile e i media al fine di favorire la trasparenza e l'informazione nonché la consulenza e l'assistenza agli utenti.

La Svizzera è rappresentata ad personam in tre gruppi di lavoro del Comitato direttivo sui media e i nuovi servizi di comunicazione (CDMC). Il capo del servizio degli Affari internazionali dell'UFCOM è stato rieletto nell'Ufficio del CDMC.

Il Comitato direttivo di Eurimages ha dedicato cinque sedute al sostegno delle coproduzioni, delle sale e dei distributori europei. La Svizzera è stata coinvolta in sei coproduzioni, di cui tre con una partecipazione maggioritaria svizzera. La quota spettante ai produttori svizzeri è ammontata a 496 000 euro. Dal 2006 con l'entrata della Svizzera in MEDIA, soltanto i distributori beneficiano di un incoraggiamento alla distribuzione di film documentari e di film per bambini. Nel 2007 un distributore ha ricevuto 3600 euro.

2.8

Comuni e regioni, cooperazione transfrontaliera a

La 14 sessione plenaria del Congresso dei poteri locali e regionali del Consiglio d'Europa (CPLRE) si è svolta dal 30 maggio al 1° giugno 2007 a Strasburgo. La delegazione svizzera era condotta da Ulrich Stöckling, consigliere di Stato del Cantone di San Gallo. Presente con tutti i suoi membri durante la sessione, essa ha attivamente partecipato ai dibattiti. Occorre anche rilevare che i membri della delegazione sono stati molto attivi durante tutto l'anno in seno alla Commissione permanente e alle quattro commissioni statutarie (Commissione istituzionale, Commissione della cultura e dell'educazione, Commissione dello sviluppo sostenibile, Commissione della coesione sociale).

La Conferenza dei ministri europei responsabili delle collettività locali e regionali, che si svolge ogni due anni, ha avuto luogo a Valencia, in Spagna, il 15 e il 16 ottobre. La delegazione svizzera era condotta dal consigliere di Stato Jean-Claude 3890

Mermoud, capo del Dipartimento dell'economia del Cantone di Vaud e presidente della Conferenza tripartita sugli agglomerati. La Conferenza di Valencia era incentrata in particolare sulla questione del buon governo a livello locale. La Conferenza ha riconosciuto la necessità di elaborare un protocollo aggiuntivo alla Carta europea dell'autonomia locale (STE 122), al fine di consolidare il diritto dei cittadini alla partecipazione democratica e all'informazione da parte delle autorità pubbliche locali. Essa ha pure deciso di lanciare una Settimana dell'autonomia locale, che dovrà svolgersi annualmente nei diversi Paesi membri del Consiglio d'Europa nella settimana del 15 ottobre7. Nella sua dichiarazione, il consigliere di Stato Mermoud ha approvato questa iniziativa poiché può contribuire a un dibattito di qualità sulla gestione degli affari pubblici. Per quanto riguarda il secondo punto all'ordine del giorno, la Conferenza ha deciso che la questione relativa all'autonomia regionale dovrà rimanere all'ordine del giorno degli incontri futuri, benché sussistano divergenze fra gli Stati sull'opportunità di elaborare uno strumento giuridico vincolante in materia.

Sotto presidenza svizzera, il Comitato d'esperti sulla cooperazione transfrontaliera (LRCT) ha proseguito l'elaborazione di uno strumento giuridico concernente lo statuto degli organismi di cooperazione transfrontaliera. L'idea di una convenzione concernente un atto normativo uniforme è tuttavia stata abbandonata, per privilegiare la soluzione di un terzo protocollo alla Convenzione-quadro europea sulla cooperazione transfrontaliera delle collettività e autorità territoriali (STE 106). Il progetto attuale corrisponde meglio alle norme giuridiche costituzionali e legislative in vigore nel nostro Paese, che prevedono l'attribuzione ai Cantoni della competenza in materia di cooperazione transfrontaliera e interterritoriale. Talune delegazioni di Stati membri dell'UE, pur essendo pronte a condurre a termine i relativi lavori, hanno indicato di accordare per ora la priorità all'attuazione del regolamento (CE) n. 1082 /2006 relativo al gruppo europeo di cooperazione territoriale (GECT).

3

Coesione sociale e qualità di vita

3.1

Migrazioni

Nel 2007 la Svizzera è rimasta attiva in seno al Comitato europeo sulle migrazioni (CDMG) e al Comitato ristretto di esperti sull'accesso dei migranti all'occupazione (MG-R-EM).

Durante le sue due riunioni il CDMG ha adottato le seguenti raccomandazioni:

7 8 9

­

Raccomandazione sui progetti di vita a favore dei minori migranti non accompagnati (elaborata con la partecipazione della Svizzera), adottata dal Comitato dei ministri il 12 luglio 20078;

­

Raccomandazione relativa al co-sviluppo e ai migranti che partecipano allo sviluppo nel loro Paese d'origine, adottata dal Comitato dei ministri il 12 luglio 20079;

Questa data è stata scelta poiché è quella dell'apertura alla firma della Carta europea dell'autonomia locale nel 1985.

[CM/Rec(2007)9] [CM/Rec(2007)10]

3891

­

Raccomandazione relativa alla promozione dell'integrazione dei figli di migranti o con origini di immigrazione (elaborata con il concorso della Svizzera);

­

Raccomandazione sulle politiche concernenti i Rom/o i nomadi in Europa.

L'8a Conferenza dei ministri europei responsabili delle questioni di migrazione si svolgerà il 4 e il 5 settembre 2008 a Kiev (Ucraina). La conferenza esaminerà in particolare i legami fra la migrazione economica e lo sviluppo e la coesione sociale.

Essa intende rafforzare il dialogo e la collaborazione fra i Paesi d'origine, di transito e di destinazione. La Svizzera partecipa ai lavori preparatori.

3.2

Cooperazione in materia di pianificazione del territorio

L'elaborazione di un nuovo programma di lavoro per il periodo 2007­2009 sotto la presidenza russa è stato il punto forte della cooperazione in materia di pianificazione del territorio. È previsto di realizzare diversi progetti e seminari sul tema «Sfide del futuro: lo sviluppo territoriale sostenibile del continente europeo in un mondo in mutazione» per la prossima Conferenza ministeriale che si svolgerà nella primavera 2010. Saranno trattati in modo prioritario i seguenti temi: la demografia e la migrazione, gli effetti territoriali della globalizzazione, i nuovi corridoi di trasporto, il cambiamento climatico e la cooperazione transfrontaliera. Nell'ottobre 2007 si è svolto a Andorra un simposio sul tema «Accessibilità e attrattività dei territori rurali e interclusi: trasporti sostenibili e servizi di interesse generale».

Durante questo simposio il vicedirettore dell'Ufficio federale dello sviluppo territoriale ha presentato la situazione e le prospettive della ferrovia e delle strade in Svizzera.

3.3

Politica sociale

Nel novembre 2007, dando seguito a una decisione presa durante il terzo vertice del Consiglio d'Europa, la task force sulla coesione sociale nel XXI secolo ha consegnato al Comitato dei ministri il suo rapporto «Verso un'Europa attiva, giusta e coesiva sul piano sociale». Il rapporto formula diverse raccomandazioni sulla promozione della coesione sociale in Europa e proposte per i futuri lavori del Consiglio d'Europa in materia.

Nel frattempo, il Comitato europeo per la coesione sociale (CDCS) ha adottato i mandati di tre nuovi comitati di esperti; uno si occupa delle politiche sociali per le famiglie e i figli (CS-SPFC), un altro della situazione dei lavoratori con basso reddito (CS-LIW) e il terzo dell'autonomizzazione delle persone confrontate alla grande povertà (CS-PEP)10. La Svizzera partecipa ai lavori del CS-SPFC che ha in particolare il compito di dare seguito alla raccomandazione Rec (2006) 19 relativa alle politiche intese a sostenere la genitorialità positiva.

10

I loro mandati scadono il 31 dicembre 2008.

3892

In seguito all'adozione del Piano d'azione del Consiglio d'Europa per la promozione dei diritti e della piena partecipazione delle persone disabili alla società, il Comitato dei ministri ha deciso nell'anno in rassegna di estendere le attività volte a promuovere l'integrazione dei disabili a tutti gli Stati membri del Consiglio d'Europa e a finanziarle nell'ambito del bilancio ordinario del Consiglio. Il Forum europeo di coordinamento per il Piano d'azione del Consiglio d'Europa per le persone disabili (CAHPAH) riprenderà le attività del Comitato per la riabilitazione e l'integrazione delle persone disabili, che è stato sciolto, e aiuterà gli Stati membri ad attuare questo piano d'azione. La Svizzera ha già sostenuto misure destinate a promuovere la parità dei disabili nell'ambito dell'accordo parziale. Data l'importanza di questo tema dal profilo dei diritti dell'uomo, occorre felicitarsi per il fatto che sia stato sancito in modo più ampio a livello materiale e istituzionale in seno al Consiglio d'Europa.

3.4

Sanità

L'11 aprile 2007 i Delegati dei ministri hanno adottato il nuovo mandato del Comitato europeo della sanità (CDSP), incentrato essenzialmente sul buon governo nel settore della sanità.

L'8a Conferenza dei Ministri europei della sanità si è tenuta a Bratislava il 22 e il 23 novembre 2007 ed era incentrata sul tema: «Spostamenti a livello internazionale: diritti dell'uomo e sfide per i sistemi sanitari». La Svizzera vi ha presentato in particolare la seconda fase della sua strategia «Migrazione e salute (2008­2013)». Al termine di questa conferenza è stata adottata una dichiarazione politica. Negli ultimi quattro anni, la Svizzera si è impegnata a fianco di altri Stati membri per migliorare la strategia e la gestione delle attività del CDSP, in particolare in qualità di membro dell'Ufficio del CDSP. In considerazione degli scarsi risultati ottenuti e dell'assenza di volontà di cooperare da parte del Segretariato, ha deciso di ridurre il suo impegno in questo settore.

L'11 e il 12 luglio 2007, i delegati dei ministri hanno deciso di trasferire le attività legate alle questioni farmaceutiche, che dipendevano fino ad allora dall'Accordo parziale nel settore sociale e della sanità pubblica, dal Consiglio d'Europa alla Direzione europea della qualità dei medicinali (DEQM). Il 5 settembre 2007 hanno inoltre adottato la Risoluzione del Comitato della sanità pubblica (CD-P-SP) sulla buona pratica in materia di distribuzione di medicinali per corrispondenza a tutela della sicurezza dei pazienti e della qualità dei medicinali distribuiti (ResAP(2007)2).

Infine, il 10 ottobre 2007 hanno adottato il mandato di un gruppo di specialisti sulla contraffazione dei prodotti farmaceutici incaricato di esaminare gli elementi che potrebbero figurare in un eventuale strumento giuridico internazionale vincolante su questo tema. Occorre notare che il futuro dell'Accordo parziale è incerto, da un lato a causa della decisione di trasferire la parte di questo Accordo concernente l'attività legate alla disabilità in seno al programma intergovernativo e, d'altro canto, in seguito all'annuncio del ritiro di diversi Stati membri da questo Accordo. Il declino dell'Accordo parziale non è dovuto alla qualità dei lavori tecnici, bensì deriva da una proposta del Segretario generale del Consiglio d'Europa la cui attuazione avrebbe dovuto avvenire in modo più trasparente. Vista la situazione, anche la Svizzera ha deciso di ridurre il suo impegno in questo settore.

3893

La Farmacopea europea contiene prescrizioni relative alla qualità dei medicinali e ai loro metodi d'analisi. Essa tratta sia dei principi attivi che degli eccipienti, dei vaccini, dei prodotti sanguigni o delle piante medicinali. Nel 2007 sono entrati in vigore i tre supplementi 5.6, 5.7 e 5.8 nei 36 Stati firmatari della Convenzione relativa all'elaborazione di una Farmacopea europea (STE 050) e 19 Paesi hanno ottenuto lo statuto di osservatori presso la Commissione europea della Farmacopea.

Ogni Paese firmatario della Convenzione si è impegnato a partecipare ai lavori di elaborazione. Nel 2007 la Svizzera era rappresentata in diversi consessi a Strasburgo da una sessantina di esperti provenienti dall'industria, dalle università e dalle autorità. Una valutazione ha mostrato che questo corrisponde a otto impieghi a tempo pieno all'anno (anni-persone) nel settore del lavoro di laboratorio altamente specializzato e dell'attività di esperti per la Farmacopea europea, ossia un aumento di circa il 25 percento rispetto all'anno precedente. Questa evoluzione, osservata da diversi anni, mostra che l'importanza e il know-how del nostro Paese nel settore farmaceutico sono riconosciuti.

È indispensabile definire norme qualitative, non solamente nei settori innovativi e nelle nuove tecnologie come le terapie cellulari e geniche e i prodotti radiofarmaceutici, ma anche per garantire la sicurezza e l'efficacia dei medicinali classici o complementari (omeopatia e medicina tradizionale cinese) e dei fitomedicinali. Talune prescrizioni devono essere modificate, da un lato, per rispondere alle esigenze derivanti dagli ultimi progressi tecnici e scientifici e, dall'altro, per assicurare il controllo delle materie prime e dei preparati nel mercato globalizzato al fine di riconoscere le contraffazioni e lottare contro questo fenomeno.

Nel giugno 2007 si è svolta a Strasburgo una conferenza sull'importanza della cooperazione nell'elaborazione di norme qualitative al di fuori dei contenuti della Farmacopea europea. La Svizzera si è impegnata a fondo per lanciare e attuare questa conferenza. La fabbricazione (in piccole quantità ) di medicinali non autorizzati è complessa (trattamenti personalizzati). Questa attività spesso non è oggetto di discussioni ed è trattata soltanto a livello nazionale. La DEQM non si occupa
praticamente di questa questione poiché non entra nel campo della Convenzione della Farmacopea europea. Visto il volume e l'importanza di questi medicinali, in particolare nei trattamenti ospedalieri, è ragionevole disciplinarli a livello internazionale, affinché le monografie relative ai prodotti radiofarmaceutici e a taluni prodotti sterili possano essere trattate dalla Farmacopea europea. In questo contesto, la Svizzera ha avuto un ruolo di pioniere a livello europeo poiché prevede prescrizioni che disciplinano la fabbricazione di medicinali in piccole quantità nella sua Farmacopea (Ph.Helv.). In tal modo è rimasta fedele alla sua fama di delegazione particolarmente attiva in materia.

Il Gruppo Pompidou, gruppo di cooperazione in materia di lotta contro l'abuso e il traffico illegale di stupefacenti, coordina le questioni legate alla politica della droga fra i suoi Stati membri e intende istituire un legame fra politica, scienza e lavoro sul terreno in questo settore. Esso conta attualmente 35 Stati membri, ai quali si aggiunge la Commissione europea.

Nel settore della ricerca, la Svizzera ha suggerito un'azione nell'ambito della «politica coerente delle dipendenze». Essa partecipa anche alle piattaforme «prevenzione», «trattamento» e «etica», che permettono ai vari partecipanti di condividere le loro esperienze.

3894

3.5

Protezione degli animali

Per quanto riguarda l'allegato A riveduto della Convenzione europea sulla protezione degli animali vertebrati utilizzati a fini sperimentali o ad altri fini scientifici (STE 123), le note esplicative concernenti diverse raccomandazioni (allegato B) non hanno potuto essere elaborate a causa delle restrizioni di bilancio del Consiglio d'Europa.

Quest'anno il Comitato permanente della Convenzione europea sulla protezione degli animali negli allevamenti (STE 087) e l'Ufficio di tale Comitato non hanno potuto proseguire i loro lavori per mancanza di mezzi finanziari e in seguito alle misure di risparmio e di riorganizzazione in seno al Consiglio d'Europa. Benché in una dichiarazione finale adottata nel 2007 tutti i partecipanti abbiano sottolineato l'importanza della protezione degli animali per la qualità di vita e riaffermato la loro volontà di proseguire le loro attività in questo settore, occorre attendersi che questa situazione molto insoddisfacente perduri11. L'Ufficio del Comitato cerca pertanto altre soluzioni di finanziamento per i servizi di segretariato e di traduzione di cui ha bisogno il Consiglio d'Europa.

3.6

Ambiente e protezione della natura

Il Consiglio per la Strategia paneuropea per la diversità biologica e paesaggistica (STRA-CO) ha tenuto la sua 11a riunione a Ginevra il 29 e il 30 marzo 2007. Questa riunione è servita a preparare la trattanda «biodiversità» della Conferenza ministeriale «Un ambiente per l'Europa» di Belgrado. A proposito del futuro della Strategia paneuropea per la diversità biologica e paesaggistica è stato confermato che essa ha un ruolo importante per rafforzare le sinergie d'azione per l'attuazione della Convenzione sulla diversità biologica in una prospettiva paneuropea. La Svizzera continua a sostenere le attività nell'ambito dell'elaborazione della Rete ecologica paneuropea, che essa considera prioritaria. La Svizzera è succeduta alla Norvegia alla presidenza dello STRA-CO.

Per il tramite di un sottogruppo di lavoro speciale dello STRA-CO, la Svizzera prosegue i suoi sforzi in cooperazione con diversi governi e istituzioni finanziarie europee per promuovere gli investimenti privati a favore della biodiversità nei settori dell'agricoltura, delle foreste e dell'ecoturismo.

Poiché il Comitato direttivo per le attività del Consiglio d'Europa in materia di diversità biologica e paesaggistica (CO-DBP) è stato soppresso, alcuni dei suoi compiti sono ripresi dal Comitato permanente della Convenzione sulla conservazione della vita selvatica e dell'ambiente naturale in Europa (Convenzione di Berna; STE 104).

Un esperto svizzero ha partecipato ai lavori del Gruppo d'esperti per l'istituzione della Rete Smeraldo delle zone di interesse speciale per la conservazione e al Comitato d'esperti per la costituzione della Rete ecologica paneuropea che si sono riuniti a Strasburgo il 18 e il 19 ottobre 2007.

11

«Seminario CE-UE-OIE sul benessere degli animali in Europa: realizzazioni e prospettive», 2007 (fr./ingl.).

3895

La Svizzera ha partecipato anche alla riunione dedicata al Diploma europeo degli spazi protetti svoltasi a Strasburgo l'8 e il 9 febbraio 2007. La Svizzera assume la presidenza di questo gruppo di specialisti.

Le parti contraenti alla Convenzione sulla conservazione della vita selvatica e dell'ambiente naturale in Europa (Convenzione di Berna, STE 104) si sono riunite dal 26 al 29 novembre 2007. Esse hanno proseguito in particolare i lavori relativi alla protezione di diversi gruppi di specie (funghi, piante, vertebrati, anfibi, rettili, uccelli minacciati) e alla Strategia europea sulle specie esotiche invasive.

Per disporre di un più ampio margine di manovra nella gestione del lupo, il capo del Dipartimento federale dell'ambiente, dei trasporti dell'energia e delle comunicazioni (DATEC) aveva chiesto nel 2004 al Comitato permanente della Convenzione di Berna di declassare il lupo dall'allegato 2 all'allegato 3. Dopo aver differito a due riprese l'esame di questo punto e fatto elaborare due rapporti peritali, il Comitato aveva respinto la richiesta della Svizzera nel novembre 2006, raccomandandole di usare la deroga prevista nell'articolo 9 della Convenzione di Berna, che permette di eliminare i lupi che causano gravi danni.

La Convenzione europea del paesaggio (STE 176) si prefigge di proteggere, gestire e pianificare i paesaggi urbani, periurbani, culturali e naturali, di integrare i paesaggi nelle politiche settoriali e di rivalutare i paesaggi degradati. La Convenzione, entrata in vigore il 31 marzo 2004, conta ormai 29 Stati contraenti, mentre altri sei Stati, fra cui la Svizzera, l'hanno firmata ma non ancora ratificata. Sul piano tecnico, la città rumena di Sibiu ha accolto il 20 e il 21 settembre 2007 la sesta riunione dei workshop per l'attuazione della Convenzione, dedicata al tema «Paesaggio e patrimonio rurale». Vi hanno partecipato circa 400 responsabili, specialisti del paesaggio e membri di organizzazioni non governative provenienti da oltre 30 Stati.

3.7

Banca di sviluppo del Consiglio d'Europa (CEB)

Il Piano di sviluppo 2005­2009, approvato nel 2005 è stato sottoposto a una valutazione nel corso dell'anno in rassegna. Lo scopo principale di questo piano è il rafforzamento delle attività della Banca nell'Europa centrale e sudorientale: il 50 percento dei crediti accordati a progetti sociali sino alla fine del 2009 dovranno essere utilizzati nei Paesi in transizione della regione. L'attuazione del piano da parte della Banca si svolge come previsto. La CEB ha avviato nel 2007 un esame della sua strategia globale allo scopo di migliorare la sua governanza, la sua trasparenza e la sua comunicazione. La CEB manterrà la sua politica rigorosa di gestione dei rischi al fine di conservare il suo rating AAA nonostante l'estensione delle proprie attività di prestito ai Paesi in transizione che presentano rischi superiori. Il volume dei prestiti nel corso dell'anno in rassegna era di 1,1 miliardi di euro.

3.8

Dialogo Nord-Sud

Una priorità del programma d'attività del Centro Nord-Sud di Lisbona era l'organizzazione di procedure di consultazione volte a integrare in modo mirato la dimensione Nord-Sud nel Libro Bianco del Consiglio d'Europa sul dialogo interculturale che deve essere adottato nel corso della 118a sessione del Comitato dei ministri nel

3896

maggio 2008. In questo ambito, nel maggio 2007 a Ginevra si è svolta una consultazione sul tema «Le donne e il dialogo interculturale».

Il Centro Nord-Sud è posto da quattro anni sotto la presidenza dell'ex consigliere nazionale Claude Frey. Nel 2007, il Centro Nord-Sud si è visto ridurre il bilancio di 300 000 euro12.

4

Coesione culturale e pluralismo delle culture

4.1

Cultura e patrimonio culturale

Nell'anno in rassegna, la Svizzera è rimasta attiva in seno al Comitato direttivo della cultura (CDCULT), il quale ha ridefinito i suoi programmi sulla base delle direttive formulate al Vertice di Varsavia. In futuro il Comitato incentrerà la sua attività sulla politica culturale e la governanza nei settori della promozione della cultura e del patrimonio culturale, della diversità culturale e del dialogo interculturale. Le sue funzioni principali sono l'elaborazione e il monitoraggio di norme e prassi, lo sviluppo di competenze e il lavoro di sensibilizzazione. La Svizzera era rappresentata nel Comitato direttivo del patrimonio culturale (CDPAT), e ha preso parte attivamente all'elaborazione e alla direzione della «Rete europea del patrimonio» (HEREIN); il rapporto nazionale della Svizzera sul patrimonio culturale è stato messo online. Nel 2007 la Giornata europea del patrimonio ha nuovamente riscosso un vivo successo presso il pubblico svizzero.

Una delegazione del Comitato d'esperti del Consiglio d'Europa incaricata di attuare la Carta europea delle lingue regionali o minoritarie ha effettuato una visita in Svizzera il 15 e il 16 febbraio 2007. Essa ha interpellato organizzazioni non governative, servizi cantonali e Uffici federali su taluni punti sollevati nel terzo rapporto della Svizzera del 24 maggio 2006 concernente l'applicazione della Carta. La Svizzera ha preso posizione sul progetto di rapporto del comitato d'esperti alla fine del 2007. Il rapporto definitivo sarà approvato dal Comitato dei ministri.

4.2

Educazione e insegnamento superiore

La 22a sessione della Conferenza permanente dei Ministri europei dell'educazione si è svolta il 4 e il 5 maggio 2007 a Istanbul. La delegazione svizzera era diretta dalla presidente della CDPE Isabelle Chassot. Al termine di questa conferenza è stata adottata una dichiarazione secondo cui i ministri dell'educazione si impegnano a orientare la politica dell'educazione verso un apprendistato di alta qualità per tutta la vita, verso una maggiore partecipazione dei genitori e della società in generale alla politica dell'educazione e verso una promozione dei diritti del fanciullo. Durante le deliberazioni sui temi specifici è stato posto l'accento su settori quali la promozione del plurilinguismo, la comprensione culturale e la coscienza della cittadinanza. In questo contesto, il Consiglio d'Europa deve soprattutto fornire mezzi d'orientamento e promuovere inoltre l'apprendimento reciproco fra gli Stati membri a partire da esperienze pratiche. Nel suo intervento la presidente della CDPE ha insistito sul-

12

A causa della partenza dell'Italia.

3897

l'importanza per la Svizzera del Programma di insegnamento delle lingue vive sviluppato da diversi anni dal Consiglio d'Europa.

Tre strumenti di questo programma svolgono così un ruolo strategico: il Quadro europeo comune di riferimento per le lingue, il Portafoglio europeo delle lingue e il Centro europeo per le lingue vive di Graz. Per quanto riguarda il primo, i Cantoni partecipano attualmente all'elaborazione di un quadro simile per la lingua di scolarizzazione. Per quanto concerne il secondo, essi sostengono lo sviluppo di un Portafoglio rivolto ai migranti. In merito al terzo, hanno forti attese per quanto riguarda il lancio del terzo programma di ricerca del Centro di Graz, in particolare nel settore dei profili di competenza degli insegnanti13. Precisiamo che queste priorità sono state preventivamente oggetto di una concertazione approfondita fra la presidente della CDPE e la responsabile del DFAE.

Il Comitato direttivo dell'insegnamento superiore della ricerca (CDESR) ha tenuto nel 2007 la sua sesta seduta plenaria. La delegazione Svizzera al CDESR è condotta dal professor Luc Weber che ha chiuso i suoi due anni di presidenza dell'Ufficio del Comitato con un bilancio molto positivo.

La Conferenza ministeriale che si è svolta a Londra nel maggio 2007 ha affidato al Consiglio d'Europa una nuova missione nell'ambito del processo di Bologna, in considerazione del ruolo attivo del CDESR: esso deve sostenere il lavoro di riflessione comune sottinteso alla preparazione dei quadri nazionali di qualificazione, la cui compatibilità deve essere assicurata con il quadro globale di qualificazione per lo spazio europeo dell'insegnamento superiore. Il CDESR ha organizzato a questo scopo un forum sui quadri di qualificazione l'11 e il 12 ottobre 2007. Il Comitato deve chiarire la questione del contributo al processo di Bologna dopo il 2010, particolarmente per quanto riguarda i progetti «L'università tra umanesimo e mercato: verso una ridefinizione dei suoi valori e funzioni per il XXI secolo» e «Promozione del dialogo interculturale nell'insegnamento superiore».

4.3

Giovani

La campagna «tutti diversi ­ tutti uguali», lanciata dal Consiglio d'Europa nel 2006 all'indirizzo dei giovani, è proseguita nel 2007. Si è conclusa con un bilancio positivo durante una manifestazione di chiusura organizzata a Berna il 10 dicembre 2007 in occasione della Giornata dei diritti dell'uomo. In tutta la Svizzera i giovani hanno partecipato a oltre cento progetti e a numerose manifestazioni per la pluralità e la tolleranza, l'uguaglianza dei giovani disabili e la partecipazione dei giovani alla vita della società e della politica. La compagna ha svolto in tutti questi settori il proprio ruolo di sensibilizzazione e di incentivo. Sotto l'egida del Ufficio federale delle assicurazioni sociali queste attività sono state sostenute da diversi servizi federali, sia sul piano del contenuto che a livello finanziario. L'accompagnamento operativo della campagna è stato assicurato da INFOKLICK.CH ­ sostegno ai bambini e ai giovani in Svizzera e dalla Federazione Svizzera delle associazioni giovanili (FSAG).

13

L'accento è posto sulla valutazione e l'aspetto interculturale.

3898

4.4

Sport

Al termine della riunione informale dei Ministri dello sport a Mosca dell'ottobre 2006 era stato deciso a grande maggioranza di elaborare un «Accordo parziale allargato sullo sport» (APAS), che è stato ufficialmente lanciato durante la 117a Conferenza dei ministri del Consiglio d'Europa a Strasburgo il 10 e l'11 maggio 2007. L'APAS è un contratto-quadro generale che permette di trattare il tema dello sport al Consiglio d'Europa. Nel settore dello sport, per la Svizzera il Consiglio d'Europa è l'unica piattaforma di scambi interstatali a livello internazionale. Nel febbraio 2007 il capo del Dipartimento federale della difesa, della protezione della popolazione e dello sport (DDPS) aveva comunicato al Segretario generale del Consiglio d'Europa l'interesse della Svizzera per un'adesione all'APAS. Il Consiglio federale ha deciso, il 21 settembre 2007, l'adesione della Svizzera all'APAS, che diventerà effettiva il 1° gennaio 2008.

Il Comitato permanente incaricato di provvedere all'attuazione della Convenzione europea del 19 august 1985 sulla violenza e i disordini degli spettatori durante le manifestazioni sportive, segnatamente nelle partite di calcio (RS 0.415.3) ha concentrato le proprie attività sulla sicurezza durante il campionato d'Europa di calcio 2008, che si svolgerà in Svizzera e in Austria. A tale scopo il Comitato permanente si è riunito il 12 giugno 2007 a Strasburgo. In seguito a un rapporto di valutazione trasmesso dalla Svizzera al Comitato permanente nel 2003 e alla visita in Svizzera di un gruppo di esperti nell'aprile 2005, il Consiglio d'Europa ha redatto quest'anno un rapporto che è stato pubblicato il 10 novembre 2007. Questo rapporto valuta positivamente la Svizzera in materia di lotta contro la violenza nello sport.

Il Consiglio d'Europa ha accordato un'importanza particolare all'elaborazione di proposte nell'ambito della revisione del «World Anti-Doping Programme» (WADP). Una conferenza su questo tema si è svolta in febbraio ad Amsterdam.

Oltre al Gruppo di accompagnamento, i gruppi «Scienza» e «Giuridico» si sono parimenti occupati di questa revisione; sono state fatte proposte concrete concernenti in particolare gli standard internazionali di controllo. Il WADP è stato adeguato di conseguenza. Nel 2008 l'accento sarà posto sull'accompagnamento dell'attuazione del WADP.

3899

Contributi finanziari della Svizzera al Consiglio d'Europa nel 2007 in franchi svizzeri

1. Budget ordinario

6 943 869

2. Contributi agli Accordi parziali Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE): ­ Banca di sviluppo del Consiglio d'Europa ­ Accordo parziale nel settore sociale e della sanità pubblica ­ Convenzione relativa all'elaborazione di una Farmacopea europea ­ Gruppo di cooperazione in materia di lotta contro l'abuso e il traffico illegale di stupefacenti (Gruppo Pompidou) ­ Centro europeo per l'interdipendenza e la solidarietà mondiali di Lisbona (Centro Nord-Sud) ­ Centro europeo per le lingue vive (Centro di Graz) ­ Commissione europea per la democrazia attraverso il diritto (Commissione di Venezia) DFI, Ufficio federale della cultura: ­ Fondo europeo di sostegno alla coproduzione e alla diffusione di opere cinematografiche e audiovisive «Eurimages» DFI, Ufficio federale delle assicurazioni sociali: ­ Accordo parziale in materia di Carte giovani destinato a promuovere e a facilitare la mobilità dei giovani in Europa

60 521 56 258 116 738 59 031 79 373 92 031 126 875

858 910

11 914

DFGP, Ufficio federale di giustizia: ­ Gruppo di Stati contro la corruzione (GRECO)

34 113

DATEC, Ufficio federale della comunicazione: ­ Osservatorio europeo dell'audiovisivo

67 111

3. Altri contributi DFAE: ­ Partecipazione alla traduzione dell'opuscolo «Tu non sei in vendita» sulla tratta di esseri umani) ­ Fondo europeo per la gioventù DATEC, Ufficio federale dell'ambiente: ­ Convenzione relativa alla conservazione della vita selvatica e dell'ambiente naturale in Europa (Convenzione di Berna) ­ Convenzione europea del paesaggio ­ Rete ecologica paneuropea e diploma europeo degli spazi protetti Totale Quota della Svizzera al budget ordinario nel 2007: 2,2716%.

(cifre fornite dagli uffici interessati)

3900

18 600 102 008 74 000 27 900 41 000 8 770 252

Raccomandazioni del Comitato dei ministri del Consiglio d'Europa agli Stati membri Rec(2007)17/21 novembre 2007 Raccomandazione del Comitato dei Ministri agli Stati membri sulle norme e i meccanismi di uguaglianza tra i due sessi Rec(2007)16/7 novembre 2007 Raccomandazione del Comitato dei Ministri agli Stati membri su misure per promuovere il valore di Internet come servizio pubblico Rec(2007)15/7 novembre 2007 Raccomandazione del Comitato dei Ministri agli Stati membri su misure concernenti la copertura delle campagne elettorali da parte dei media Rec(2007)14/10 ottobre 2007 Raccomandazione del Comitato dei Ministri agli Stati membri sullo statuto giuridico delle organizzazioni non governative in Europa Rec(2007)13/10 ottobre 2007 Raccomandazione del Comitato dei Ministri agli Stati membri relativa all'approccio integrato sull'uguaglianza tra i sessi nel settore dell'istruzione Rec(2007)12/10 ottobre 2007 Raccomandazione del Comitato dei Ministri agli Stati membri sul rafforzamento delle capacità a livello locale e regionale Rec(2007)11/26 settembre 2007 Raccomandazione del Comitato dei Ministri agli Stati membri sulla promozione della libertà d'espressione e d'informazione nel nuovo ambiente dell'informazione e della comunicazione Rec(2007)10/12 luglio 2007 Raccomandazione del Comitato dei Ministri agli Stati membri relativa al co-sviluppo e ai migranti che partecipano allo sviluppo nel loro Paese d'origine Rec(2007)9/12 luglio 2007 Raccomandazione del Comitato dei Ministri agli Stati membri sui progetti di vita a favore dei minori migranti non accompagnati Rec(2007)8/20 giugno 2007 Raccomandazione del Comitato dei Ministri agli Stati membri sulle soluzioni giuridiche relative ai problemi di indebitamento Rec(2007)7/20 giugno 2007 Raccomandazione del Comitato dei Ministri agli Stati membri relativa a una buona amministrazione Rec(2007)6/16 maggio 2007 Raccomandazione del Comitato dei Ministri agli Stati membri relativa alla responsabilità pubblica per l'insegnamento superiore e la ricerca Rec(2007)5/31 gennaio 2007 Raccomandazione del Comitato dei Ministri agli Stati membri sulla conclusione di accordi di cooperazione transfrontaliera nell'Europa del Sud-Est

3901

Rec(2007)4/31 gennaio 2007 Raccomandazione del Comitato dei Ministri agli Stati membri sui servizi pubblici locali e regionali Rec(2007)3/31 gennaio 2007 Raccomandazione del Comitato dei Ministri agli Stati membri sulla missione dei media del servizio pubblico nella società dell'informazione Rec(2007)2/31 gennaio 2007 Raccomandazione del Comitato dei Ministri agli Stati membri sul pluralismo dei media e la diversità del contenuto dei media Rec(2007)1/18 gennaio 2007 Raccomandazione del Comitato dei Ministri agli Stati membri volta a consolidare la cooperazione tra il Consiglio d'Europa e i suoi Stati membri e l'Organizzazione internazionale di polizia criminale (OIPC-Interpol)

3902

Servizi che possono fornire informazioni su singoli settori di attività Coordinamento e principali sviluppi

DFAE, Divisione politica I, Sezione Consiglio d'Europa e OSCE

Sviluppi principali, attività di sviluppo e consolidamento della stabilità democratica

DFAE, Divisione politica IV, Sezione politica di pace e sicurezza umana

Diritti dell'uomo, Convenzione europea dei diritti dell'uomo

DFGP, Ufficio federale di giustizia, Ambito direzionale Diritto pubblico, Settore Diritto europeo e protezione internazionale dei diritti dell'uomo; DFAE, Direzione del diritto internazionale pubblico, Sezione dei diritti dell'uomo e del diritto umanitario; DFAE, Divisione politica IV, Sezione politica dei diritti dell'uomo

Giustizia

Tribunale federale, Segretariato generale

Minoranze

DFAE, Direzione del diritto internazionale pubblico, Sezione dei diritti dell'uomo e del diritto umanitario; DFI, Dipartimento federale dell'interno

Lotta contro il razzismo

Commissione federale contro il razzismo; DFI, Servizio per la lotta contro il razzismo

Cooperazione giuridica

DFGP, Ufficio federale di giustizia, Ambito direzionale Diritto pubblico; DFGP, Ufficio federale di polizia; CaF, Incaricato federale della protezione dei dati CaF, Governo elettronico

Criminalità

DFGP, Ufficio federale di giustizia, Ambito direzionale Diritto penale, Settore diritto penale internazionale; DFGP, Ufficio federale di giustizia, Ambito direzionale Assistenza giudiziaria internazionale; DFGP, Ufficio federale di polizia

Pari opportunità fra donna e uomo

DFI, Ufficio federale per l'uguaglianza fra donna e uomo; DFI, Commissione federale per le questioni femminili; DFAE, Divisione politica IV, Sezione politica dei diritti dell'uomo e Stato maggiore Gender

Rifugiati

DFAE, Divisione politica IV, Sezione politica umanitaria e migrazione; DFGP, Ufficio federale della migrazione, Commissione federale della migrazione 3903

Media

DFGP, Istituto federale della proprietà intellettuale, Divisione diritto d'autore e diritti affini; DATEC, Ufficio federale della comunicazione, Affari internazionali DFE, Commissione della concorrenza; DFI, Ufficio federale della cultura

Comuni e regioni

DFAE, Divisione politica I, Sezione del Consiglio d'Europa e OSCE; DFAE, Direzione del diritto internazionale pubblico, Sezione frontiere e diritto di vicinato; DFGP, Ufficio federale di giustizia, Federalismo; Conferenza dei Governi cantonali (CdC)

Popolazione

DFI, Ufficio federale di statistica, Divisione della popolazione e dell'impiego

Migrazione

DFGP, Ufficio federale della migrazione

Pianificazione del territorio

DATEC, Ufficio federale dello sviluppo del territorio, Affari internazionali

Affari sociali

DFI, Ufficio federale delle assicurazioni sociali, Affari internazionali DFE, Segreteria di Stato dell'economia, Affari internazionali del lavoro

Sanità pubblica

DFI, Ufficio federale della sanità pubblica, Affari internazionali; DFI, Istituto svizzero degli agenti terapeutici

Protezione degli animali

DFE, Ufficio veterinario federale, Affari internazionali / Coordinamento della ricerca

Protezione dell'ambiente, della natura e del paesaggio

DATEC, Ufficio federale dell'ambiente

Banca di sviluppo del Consiglio d'Europa

DFAE, Divisione politica I, Sezione del Consiglio d'Europa e OSCE; DFE, SECO, istituzioni multilaterali di finanziamento

Dialogo Nord-Sud

DFAE, Direzione dello sviluppo e della cooperazione, Divisione media e comunicazione

Cultura

DFAE, Divisione politica V, Centro di competenza per la politica estera culturale DFI, Ufficio federale della cultura

Protezione del patrimonio culturale

DFI, Ufficio federale della cultura

3904

Educazione e affari universitari

DFI, Segreteria di Stato per l'educazione e la ricerca; DFE, Ufficio federale della formazione professionale e della tecnologia; Conferenza svizzera dei direttori cantonali della pubblica educazione (CDPE)

Giovani

DFI, Ufficio federale delle assicurazioni sociali, Affari internazionali / Questioni dell'infanzia, della gioventù e della vecchiaia; DFI, Ufficio federale delle assicurazioni sociali, Ambito Famiglia, generazioni e società, Commissione federale per l'infanzia e la gioventù

Sport

DDPS, Ufficio federale dello sport

3905

Siti Web dell'Amministrazione federale Dipartimento federale degli affari esteri http://www.eda.admin.ch/eda/it/home.html Rappresentanza permanente della Svizzera nel Consiglio d'Europa, Strasburgo http://www.eda.admin.ch/eda/it/home/topics/eu/euroc/mistr.html

Siti Web del Consiglio d'Europa Consiglio d'Europa www.coe.int

Assemblea parlamentare assembly.coe.int

Convenzioni del Consiglio d'Europa www.conventions.coe.int

Comitato dei ministri www.coe.int/cm

Congresso dei poteri locali e regionali del Consiglio d'Europa (CPLRE) www.coe.int/congress

Banca di sviluppo del Consiglio d'Europa www.coebank.org

Corte europea dei diritti dell'uomo www.echr.coe.int

Diritti dell'uomo www.coe.int/Human_Rights

Convenzione ­ quadro per la protezione delle minoranze nazionali www.coe.int/minorities

Commissario per i diritti umani www.coe.int/Commissioner

Commissione europea contro il razzismo e l'intolleranza (ECRI) www.coe.int/ecri

Comitato europeo per la prevenzione della tortura (CPT) www.cpt.coe.int/fr

Farmacopea europea www.pheur.org

Commissione di Venezia www.venice.coe.int

Centro Nord-Sud www.nscentre.org

Cooperazione culturale www.coe.int/T/F/Coopération_culturelle

Impieghi o stage a Strasburgo www.coe.int/jobs

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